Buon giorno, poichè per una strana nemesi va a finire che sono sempre io la pietra dello scandalo, chiedo scusa a tutti ma bisogna tirare le fila e per poterlo fare, apro un nuovo post per essere certo che sarà letto. In primis va specificato che le problematiche attengono al colombaccio in generale ma in particolare alla realtà Toscana, che come dice Rinaldo va a finire interessa anche numerosi "foresti".
In mezzo a varie altre cose a suo tempo avanzai un ipotesi che tendeva ad alleviare la pressione venatoria, in Toscana principalmente, sul colombaccio. Non è successo niente di particolare, una discussione pacata, che anzi all'inizio tendeva ad approfondire. Anche perchè come dice qualcuno più saggio di me in fondo si tratta del ruggito del topo.
Poi improvvisamente sono arrivati i carri armati, la SWAT, i talebani etc etc Dunque allora urge fare chiarezza:
1-siamo una associazione che riunisce appassionati della caccia al colombaccio, praticata in forme ben individuate,e in teoria dovremmo avere tutti gli stessi interessi, chi non lo crede è miope oppure immaturo;(come sono buono stamani)
2-se siamo in buona fede non vi è motivo mai di non accogliere serenamente una proposta, un'idea e discuterne senza ricorrere alle invettive, alle minacce, agli urli che vanno bene in altre sedi e circostanze;
3-e qui rispondo ad Alessio, che saluto in particolare non avendo capito che era Chiappolo (tutto ok i colombacci?), caro Alessio come ho già detto considero già un passo importatissimo il riconoscere che ci può essere un problema e credimi sulla parola qui e fuori di qui lo pensiamo in tanti. Poi, la pressione che io lamento non è cosa nuova ma è andata di pari passo con il naturale incremento dei fruitori i quali, poichè spesso digiuni di maestri e di tecnica, spesso hanno un approccio sconsiderato;
4-se riconoscessimo la presenza di un problema il passo successivo sarebbe pensare alle eventuali contromisure. Nessuno ha la bacchetta magica e certo non possiamo conoscere il nostro domani, un ipotesi vale l'altra, l'importante è che si cerchi di costruire, di proporre non di affossare;
5-e veniamo alle gioie e dolori Il Colombaccio. La specie ci dicono e lo vediamo è abbondante e in buona salute, addirittura sta assumendo atteggiamenti di colonizzazione di centri abitati idonei che si vedono già in altre nazioni. Ma avete per caso letto la bibliografia britannica sull'argomento colombaccio? Oppure quella francese? Ho visto il video consigliato da Denis, che suggerisco a tutti e mi è venuto da piangere, ma dove vogliamo andare noi, poveri disgraziati che siamo quasi privi di ogni forma di cultura etologica applicata alla caccia? Voglio dire che nonostante le apparenze là si studia, si fanno monitoraggi, previsioni etc che non sembrerebbero giustificati dalla realtà salutare del colombaccio. Cari ragazzi per chi è troppo giovane ricorderò cosa è successo in Toscana. Negli anni 70 avevamo un patrimonio faunistico spettacolare, nelle riserve non si cacciava la migratoria ( legge 968) e avevamo abbastanza acqua "bona" per le papere e affini. Bene, chi avrebbe mai immaginato che oggi saremmo ridotti al pollo colorato? E ancora dove è la piccola migratoria? E le papere, abbiamo inquinato, degradato gli ambienti umidi e poi per nasconderlo abbiamo vietato la caccia e li abbiamo affidati alle associazioni animaliste che di gestione non capiscono niente, per soprammercato abbiamo stabilito che sulla spiaggia ci puoi portare il cane, la famiglia d'estate la puoi sporcare, inquinare ma non ci puoi andare a caccia. PUNTO. Capita l'antifona? Io francamente trovo INSENSATO non preoccuparsi per tempo di quella che è rimasta, almeno in Toscana, la nostra ultima risorsa per dare un senso alla nostra passione. Io mi sono innamorato perdutamente di questo uccello da quando li allevo ma a prescindere da questo potremmo farne semplicemente un discorso di carattere utilitaristico, gestire meglio per avere di più e di meglio. Troppo difficile da capire? Un' ultima considerazione, considero il divieto a prescindere una delle più grosse e IMPRODUTTIVE scempiaggini che si possano commettere, è spesso controproducente ed è la negazione stessa delle sana gestione. Detto questo invito tutti ad una sana riflessione e avverto anche gli eventuali urlatori che non gradisco interventi della specie, a cui ovviamente non risponderò mai più, ma mi piacerebbe che da qui in avanti sull'argomento si parlasse serenamente e se mi sbaglio nelle mie osservazioni che mi venga fatto notare. Ma ricordatevi che noi, in questa scena, siamo le formiche e là davanti abbiamo la giraffa e se ci uniamo la possiamo mangiare, buon appetito!