FORUM Club Italiano del Colombaccio

aldorin

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Risposta #7 il: 01/02/2014 - 17:34
no, no... torto per forza non lo devi avere.

E i capelli bianchi che portiamo in testa a qualcosa dovranno pur servire.

A presto.

BADGER

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Risposta #6 il: 01/02/2014 - 16:28
Sai Rinaldo "con la diligenza del buon padre di famiglia" è vero, in fondo è un sommesso richiamo al buon senso. Ma la vedo dura perchè non appena posi il fucile e cerchi di  portare avanti delle tesi sulla gestione ecco che sei un settario, uno che "coltiva il proprio orticello", uno che "è frustrato perchè non ammazza" ma cosa vuole questo vecchio rimbecillito, se non sa andare a caccia venga con noi, o altrimenti taccia per sempre! Parafrasando il buon Mario mi viene da dire "che tristezza". Si tristezza perchè appena gratti la crosta eccoli i cacciatori italiani quelli che se...lasciamo perdere. Il problema in fondo è nella sostanza, molto tempo fa, facendo la caccia che tu pratichi da non molto, ho imparato la pazienza, l'attesa, il contentarsi, come diceva Eugenio Niccolini, del poco e di quel poco godere fino all'ultima goccia, facendo sacrifici di ogni tipo, sottraendo tempo alla famiglia, al lavoro perchè per me la caccia è una cosa sacra e per questo la tratto con estremo rispetto. Ecco io sono convinto che per tanti è così, tuttavia non per tutti, infatti per molti la quantità è fondamentale senza di essa non vi è vittoria, soddisfazione e il massimo godimento è prevalere nei numeri, credimi parlo con cognizione di causa. Purtroppo il colombaccio, la sua caccia, sono estremamente propedeutici al generarsi di questo tipo di realtà e chi non lo ammette mente sapendo di mentire. Detto questo credo che sia difficile portare avanti un qualsiasi discorso di qualità per io quale diventi subito un novello Savonarola, non che mi importi molto ma mi rattrista non il fatto che potrei avere torto ma che DEVO  avere torto per forza perchè NON CI PIACE. Ciao

aldorin

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Risposta #5 il: 01/02/2014 - 15:10
accidentaccio: un pò di carriera!

aldorin

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Risposta #4 il: 01/02/2014 - 15:09
Ciao Massimo

ricordo, anni addietro... tanti... che per andare un pò avanti col lavoro (insomma un pò di carriara) dovetti sorbirmi parecchi libri di "diritto".

Mi servì.

E del tutto (se non proprio del tutto...) mi sono rimaste impresse alcune parole.

In buona sostanza il legislatore prevedeva una "figura" davvero interessanre per risolvere vari tipi di situazioni intrigate. Sapete a chi si riferiva? Al "buon padre di famiglia".

Ecco avrei tanto piacere (e sposo la tua voglia di interfacciarsi in modo costruttivo) che anche il nostro tanto amato colombaccio meritasse tutta l'esperienza, tutta la positiva "tensione" di un buon padre di famiglia.

E allora, ammesso che ne siamo capaci, sapremo trasformarci in buoni padri di famiglia e quantomeno tentare di proporre una responsabile ed oculata gestione della specie?

Questo il punto.

luca64

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Risposta #3 il: 01/02/2014 - 12:07
Badger Condivido. 

Denis

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Risposta #2 il: 01/02/2014 - 09:18

Ottimo Badger
Due righe solo poi mi sposto e lascio spazio

Qui il link del video che richiami

oppure vedere in discussione : La vague bleue (l'onda blu).
Meditare e riflettere
Ciao a Tutti,Denis

BADGER

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Risposta #1 il: 01/02/2014 - 08:33
Buon giorno, poichè per una strana nemesi va a finire che sono sempre io la pietra dello scandalo, chiedo scusa a tutti ma bisogna tirare le fila e per poterlo fare, apro un nuovo post per essere certo che sarà letto. In primis va specificato che le problematiche attengono al colombaccio in generale ma in particolare alla realtà Toscana, che come dice Rinaldo va a finire interessa anche numerosi "foresti".
In mezzo a varie altre cose a suo tempo avanzai un ipotesi che tendeva ad alleviare la pressione venatoria, in Toscana principalmente, sul colombaccio. Non è successo niente di particolare, una discussione pacata, che anzi all'inizio tendeva ad approfondire. Anche perchè come dice qualcuno più saggio di me in fondo si tratta del ruggito del topo.
Poi improvvisamente sono arrivati i carri armati, la SWAT, i talebani etc etc Dunque allora urge fare chiarezza:
1-siamo una associazione che riunisce appassionati della caccia al colombaccio, praticata in forme ben individuate,e in teoria dovremmo avere tutti gli stessi interessi, chi non lo crede è miope oppure immaturo;(come sono buono stamani)
2-se siamo in buona fede non vi è motivo mai di non accogliere serenamente una proposta, un'idea e discuterne senza ricorrere alle invettive, alle minacce, agli urli che vanno bene in altre sedi e circostanze;
3-e qui rispondo ad Alessio, che saluto in particolare non avendo capito che era Chiappolo (tutto ok i colombacci?), caro Alessio come ho già detto considero già un passo importatissimo il riconoscere che ci può essere un problema e credimi sulla parola qui e fuori di qui lo pensiamo in tanti. Poi, la pressione che io lamento non è cosa nuova ma è andata di pari passo con il naturale incremento dei fruitori i quali, poichè spesso digiuni di maestri e di tecnica, spesso hanno un approccio sconsiderato;
4-se riconoscessimo la presenza di un problema il passo successivo sarebbe pensare alle eventuali contromisure. Nessuno ha la bacchetta magica e certo non possiamo conoscere il nostro domani, un ipotesi vale l'altra, l'importante è che si cerchi di costruire, di proporre non di affossare;
5-e veniamo alle gioie e dolori Il Colombaccio. La specie ci dicono e lo vediamo è abbondante e in buona salute, addirittura sta assumendo atteggiamenti di colonizzazione di centri abitati idonei che si vedono già in altre nazioni. Ma avete per caso letto la bibliografia britannica sull'argomento colombaccio? Oppure quella francese? Ho visto il video consigliato da Denis, che suggerisco a tutti e mi è venuto da piangere, ma dove vogliamo andare noi, poveri disgraziati che siamo quasi privi di ogni forma di cultura etologica applicata alla caccia? Voglio dire che nonostante le apparenze  là si studia, si fanno monitoraggi, previsioni etc che non sembrerebbero giustificati dalla realtà salutare del colombaccio. Cari ragazzi per chi è troppo giovane ricorderò cosa è successo in Toscana. Negli anni 70 avevamo un patrimonio faunistico spettacolare, nelle riserve non si cacciava la migratoria ( legge 968) e avevamo abbastanza acqua "bona" per le papere e affini. Bene, chi avrebbe mai immaginato che oggi saremmo ridotti al pollo colorato? E ancora dove è la piccola migratoria? E le papere, abbiamo inquinato, degradato gli ambienti umidi e poi per nasconderlo abbiamo vietato la caccia e li abbiamo affidati alle associazioni animaliste che di gestione non capiscono niente, per soprammercato abbiamo stabilito che sulla spiaggia ci puoi portare il cane, la famiglia d'estate la puoi sporcare, inquinare ma non ci puoi andare a caccia. PUNTO. Capita l'antifona? Io francamente trovo INSENSATO non preoccuparsi per tempo di quella che è rimasta, almeno in Toscana, la nostra ultima risorsa per dare un senso alla nostra passione. Io mi sono innamorato perdutamente di questo uccello da quando li allevo ma a prescindere da questo potremmo farne semplicemente un discorso  di carattere utilitaristico, gestire meglio per avere di più e di meglio. Troppo difficile da capire? Un' ultima considerazione, considero il divieto a prescindere una delle più grosse e IMPRODUTTIVE scempiaggini che si possano commettere, è spesso controproducente ed è la negazione stessa delle sana gestione. Detto questo invito tutti ad una sana riflessione e avverto anche gli eventuali urlatori che non gradisco interventi della specie, a cui ovviamente non risponderò mai più, ma mi piacerebbe che da qui in avanti sull'argomento si parlasse serenamente e se  mi sbaglio nelle mie osservazioni che mi venga fatto notare.  Ma ricordatevi che noi, in questa scena, siamo le formiche e là  davanti abbiamo la giraffa e se ci uniamo la possiamo mangiare, buon appetito!