Con la presente, è mia intenzione fare alcune considerazioni e riflessioni del tutto personali, sul giorno di preapertura. Premetto che sono un cacciatore di sola selvaggina migratoria e questo giorno, per il contesto in cui mi si svolge, dove mi da l'opportunità? di vivere molte ore in una splendida campagna Senese in compagnia di amici e rivedere dopo un anno bravi cacciatori del luogo sempre pronti ad aiutarmi, vi posso assicurare che è il più bello della stagione venatoria. Ma a prescindere da questo, per onestà? intellettuale, obbiettività? e spirito creativo, non posso esimermi da fare alcune riflessioni e considerazioni, derivate anche da molti anni di licenza, da osservazioni ed analisi degli eventi che si sono succeduti sulle dinamiche della selvaggina in questo giorno cacciata. Parto a parlare dal colombaccio, perché è il selvatico che in questo forum sta più a cuore. Da diversi anni, per la nostra gioia, la nostra campagna si sta gratificando di una forte presenza di questo volatile. A mio avviso, questo capitale faunistico ha il dovere di essere gestito con intelligenza ed opportunità?. Nel giorno della preapertura tutti i cacciatori si sentono e sono in diritto di imbracciare il fucile, (ci mancherebbe altro che così non fosse) e la pressione venatoria che si viene a creare sul colombaccio da noi nidificante e stanziale, specialmente in provincia di Firenze dove la presenza della tortora è divenuta quasi una chimera, è così forte e senza alcun criterio che rischia di depauperare questo patrimonio faunistico che la natura ci concede. Un patrimonio che se inseguito in altre date, dove altri cacciatori svolgono caccie diverse e la pressione venatoria è più distribuita, potrebbe essere sfruttato con oculatezza e parsimonia da cacciatori dediti da sempre , in modo attrezzato e non, a questa attività? e che ne nutrono un profondo rispetto e una profonda passione.
Per la tortora il problema è diverso e questo selvatico già? da qualche anno sta subendo i problemi di una caccia intensiva, all'estero (vergogna inaudita ) e in minima parte ( nessun lo neghi) da noi per l'apertura anticipata. Fortunatamente e sottolineo fortunatamente, la natura fa in modo di salvare il capitale di individui adulti che da noi hanno nidificato, perché come sempre il 1° di settembre sono già? migrati. Questa fortunosa circostanza da la possibilità? di far tornare gli stessi che si sono salvati da tante avversità?, a prolificare nel nostro territorio anche il prossimo anno e garantire nuovamente una sua presenza. Ma la pressione venatoria del giorno di preapertura, dove sono rimaste una parte di tortore, va a colpire tutti i soggetti giovani che non sono potuti migrare, comportando l'inconveniente di non permettere un sufficiente ricambio generazionale e facendo osservare che la curva di presenza di questo selvatico è di anno in anno sempre più discendente, anche perché gli adulti non sono eterni. Chi ha memoria si ricorderà? la forte presenza di questo selvatico negli anni dal 90 al 95 quando ancora non era praticata la preapertura. Era molto bello vederle ed apprezzarle anche senza cacciarle, ed il giorno di apertura generale chi vi si dedicava, ambiva sempre ad un suo modesto carniere.
Capisco che non sia facile comprendere quanto detto perché scritto da un migratorista e nel contempo sono consapevole che nessuna associazione o gruppo venatorio si può esprimere in tal senso, ma per mio stile e buon senso, mi rimane difficile giustificare fanatici stragisti, sparatori ed esibizionisti di ogni genere, che purtroppo in quel giorno, concentrati o sparsi ve ne sono tanti, e rischiano, con i suoi modi di fare senza nessun rispetto, di creare un danno quasi irrimediabile
Preferisco rinunciare ad un giorno di caccia ed ambire a carnieri più modesti, ma sapere con soddisfazione, che le specie di selvaggina che noi cacciamo vivano di buona salute. Soltanto una caccia con criteri di sostenibilità? ci può ancora garantire un nostro futuro.
Non me ne volete, ma riflettiamo se il gioco ancora vale la candela.
Non vorrei che un doman qualcun ci dica : Chi è causa dei suoi mal pianga se stesso.
Saluti Terfiro.