FORUM Club Italiano del Colombaccio

badger

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Risposta #16 il: 04/07/2013 - 16:31
Quello che ho scritto vale anche per "scintilla" Mario. Cosa fai ricominci a scintillare? Io dico che voglio un club vivo, che voglio un club anche mio, io dico che voglio un club dove posso dire la mia e, se necessario anche fare. Quello che era e che è stato non mi interessa anche perché la vita corre via con una velocità? stratosferica e quello che era vero ieri vale al massimo per un'altra ora. Non ti inquartare a difesa Mario, nessuno ti attacca. Ma il diritto di critica l'ho acquisito sottoscrivendo la tessera oppure siamo nella Romania di Ceausescu? Scrivimi sulla mia e mail, ho guardato la legge ma l'avevo già? esaminata in precedenza. Ciao

badger

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Risposta #15 il: 04/07/2013 - 16:25
Scusa Rinaldo ma o io non ho più (ammesso che l'abbia mai avuto) il dono della chiarezza oppure non so. 1- quando dico che tanti non sanno cos'è l'etica voglio dire che il cacciatore medio non va misurato sul tuo standard culturale, noi siamo una popolazione di vecchi, l'ATC 15 di PISA ha pubblicato un report sull'età? media degli iscritti, roba da paura! E purtroppo la stragande maggioranza ha una cultura medio-bassa, il che non è un delitto per carità?, ma se dici "etica" quanto vogliamo scommettere che i più strabuzzano gli occhi?  E ancora se dici che  dobbiamo avere un rapporto etico con la nostra preda e la nostra caccia molti penseranno a qualcosa di incestuoso. Non sto scherzando, credimi ecco perchè la questione a mio modesto avviso va proposta in altri termini anche mirando allo stesso risultato.Ecco in questo senso. 2 -Poi Grosseto anche qui sembra che non mi riesca di esprimermi chiaramente. Ho tirato in ballo Bececco per esemplificare quello che è il sentire di molta gente nei confronti del club, poi che lui abbia o non abbia responsabilità? nella questione e di contro sia un benemerito della materia caccia io non ho sufficienti notizie per sostenere l'una o l'altra tesi e francamente in questo contesto non  mi interessa. Poi la pre apertura si sa come la penso ma non sono disposto a buttare il cuore sulle barricate per questo! Ben altri sono i  problemi. Magari se proprio ci dobbiamo rinunciare facciamolo barattandola con qualcosa d'altro, non regaliamo niente. Per il resto non ti sentire pugnalato alle spalle devi capire che o il club viene percepito come una mano aperta di trasparente lettura oppure si ingenerano diffidenze che portano all'abbandono. Ecco qui bisogna scegliere se vogliamo che la pletora dei sostenitori diventi grande bisogna pensare in grande. Mi dirai ma tu dov'eri quando noi facevamo ciò che non era stato mai fatto? Non c'ero ma tanti come me non c'erano e qualcuno è venuto a buttarsi sulla pianta ma sono convinto che molti girano nella valle in attesa della posata, se il richiamo è genuino avremo belle posate. Non mi interessa la polemica, mi interessa  l'azione. Ciao un abbraccio.

cacciatore1963

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Risposta #14 il: 04/07/2013 - 15:37
ho letto tutta la discussione mi ci e voluta un 'oretta circa ma c'e l'ho fatta.e sono giunto a una conclusione.

PER ME VU AVETE PERSO TUTTI I CAPO. AHAHHAHAHAHAH

CON SIMAPATIA CIAO A TUTTI

comandante1

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Risposta #13 il: 04/07/2013 - 14:47
x chiocco  io quella carta lavevo gia letta e ero come te non capivo il loro scopo di agire x la protezione del colombaccio,A TAL PUNTO DOMANDANDOMI DOVE ERO ENTRATO IN UN COVO DI AMBIENTALISTI ANIMALISTI LEGGENDO QUELLA CARTA ,dopo tanti ragionamenti interni capi lo scopo.

  Ora hai capito perche l'ispra prendeva i provvedimenti di restrinzioni delle giornate di caccia, perche cèra un gruppo di cacciatori   del club del colombaccio che li dava una mano per togliere lA preaperturA,, IL SIG LUCA BECECCO A QUEI TEMPI ERA SEGRETARIO DELA FEDERCACCIA DI GROSSETO  e lui è stato il promotore di togliere la preapertura a GROSSETO  domandateli a lui cosa li dissero i grossetani oltre a dimettersi dalla segreteria della ferdeccaccia .

ma non contenti il club del colombaccio sta lottando  a tutt'oggi che venga tolta in altre province della toscana e li danno sempre una mano e i responsabili sono queLLi che a CITATO  MARIO 52.

  , PUR SAPENDO CHE IL COLOMBACCIO VIVE  DI BUONA SALUTE IN TOSCANA PERCHE ANCHE L'ISPRA AMMETTE CHE Cè TROPPA SELVAGGINA E ACCONSENTE TALE PREAPERTURA VEDI CALENDARIO UMBRO CHE ANNO RIMESSO LA PREAPERTURA X IL NUOVO CALENDARIO 2013  2014 PER SCOPRIRE IL FUOCO ACCESO DEVI ::::? cercare il fumo del DELDUE LA DOVE Cè SEMPRE ACCESO UNA PICCOLA FIAMMA CHE ALIMENTA L'INCENDIO , PRATICAMENTE Cè SEMPRE PERSONE DEL CLUB CHE VIA VIA CI METTENO IL PEZZETTO DI LEGNO PER MANTENERE IL FUOCO ACCESO E QUANDO LA LEGNA è BAGNATA FA FUMO ,E PER PRENDILO TI CI VUOLE LE CIMICI CHE VANNO DI MODA ATTUALMENTE ,

COME VEDI CARO CHIOCCO IO QUESTI LI HO LOTTATI PERCHE NON MI ARRENDEVO ALL'IDEA DELLA LORO PREISTORIA DI CONSERVAZIONE DELLA SPECIE MI SEMBRAVA UNA PRESA DI C.. O CHE QUESTI AVEVANO INVENTATO PERCHE MI DOMANDAVO MA 15 GIORNI IN PIU COSA COMPORTA X IL COLOMBACCIO HO APRIRE IL 3 DI SETTEMBRE O IL 15 DI SETTEMBRE PERME ERA UGUALE NON VEDEVO TALE DIFFERENZA ALL'ORA RIACCESI IL CERVELLO E MI DOMANDAI QUI Cè TROPPI GALLI NEL POLLAIO CHE VOGLIONO EGOISTAMENTE TUTTO LORO CURANDOSI LI ORTICELLI E VENNI A SAPERE CHE ALCUNI DI LORO CACCIANO DENTRO LE AFV E DA LI CAPI TUTTO PERCHE VOLEVANO LA PREAPERTURA GENERALE X CONVOGLIARE I CACCIATORI A FARE L'APERTURA AL FAGIANO X DARE MENO PRESSIONE AL COLOMBACCIO E AMMAZZARLI TUTTI LORO QUESTO è IL CLUB DEL COLOMBACCIO D'ITALIA .
BISOGNAVA CHE SI CHIAMASSE CLUB DEI CACCIATORI DEL COLOMBACCIO MA DI TUTTI NO CERTO DI POCHI ,

ORA LA FACCENDA LI STA SCAPPANDO DI MANO PERCHE CHI RUZZA CON IL FUOCO SI POLE BRUCIARE E LORO SI STANNO BRUCIANDO PERCHE ARRIVERANNO A PORTARLA AL 10 DI OTTOBRE L'APERTURA COME GIA L'ISPRA Sè PRONUNCIATA IN TOSCANA SE NON SI SPENGE QUEL FUOCO CI FARANNO UN C..O GRANDE GRAZIE A QUESTI ELEMENTI

IL COMANDANTE ORA SAPETE DI CHI è LA COLPA .

aldorin

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Risposta #12 il: 04/07/2013 - 14:16
Vi leggo tutti con grande attenzione.
Purtroppo, credo che solo la nostra Carta Costituzionale (quella della nostra repubblica) sia impossibile da modificare (visti i ripetuti infruttuosi tentativi); penso invece che una dichiarazione di intenti, qual'è un documento stilato tanti anni addietro e idealizzato ancora più indietro nel tempo possa anzi debba stare al passo con la realtà?.
Caro Renato (ma cosa c'entrerà? Renato?) ti tiro in ballo perchè ti vedo "stravolto" dall'amore che è nato in te per i tuoi "bambini", ebbene, ripeto, caro Renato vent'anni addietro, quando il colombaccio iniziava a colonizzare alcuni territori italiani e cominciava anche a nidificare con una "interessante" continuità?, in noi "patiti" era nato lo stesso sentimento che hai tu ora nell'animo. Un sentimento di protezione e di desiderio di sviluppo di una situazione che si era venuta a creare certamente per aspetti favorevoli dell'ambiente, ma anche perchè successe... che in un determinato momento... i colombacci smisero di prendere fucilate in concomitanza col periodo degli amori primaverili.
Ecco quelle prime coppie di colombacci in cova rappresentavano per noi un potenziale davvero interessante e le idee "guida", diciamo l'etica che riassunse i nostri stati d'animo fu quella rappresentata dalla carta ecc ecc.
Difficilmente sarebbe stato immaginabile uno sviluppo della nidificazione e della conseguente stanzialità? del colombaccio quale si è avverata.
Impossibile, venti anni addietro, immaginare ciò che oggi è la Toscana per il colombaccio.
Ecco che se venti anni addietro, ripeto vent'anni, perchè il club ha più o meno questa età? (meglio dire i rappresentatnti di quello che poi diventò club si frequentano da oltre 16-17 anni, così, va meglio...) il pensiero comune poteva propendere verso un anima piuttosto protezionistica, oggi, alla luce dei fatti, credo si possa esprimere soddisfazione per lo stato attuale di salute della specie e conseguenti "nuove" idee.
Caro Massimo (ma cosa c'entrerà? Badger?), dicevo caro Massimo... ho letto scritto da te, da qualche parte, che "l'etica" per la maggioranza dei cacciatori, o forse per numerosi cacciatori (aggiustiamo il tiro...) è un'erba selvatica.

E se questa è la realtà? come pensiamo di poterci confrontare col resto della società?? Dicendo non vogliamo sparare un grammo di piombo in meno di anno scorso? Dicendo che mio padre e mio nonno "facevano così e così... e che noi vogliamo continuare a fare così e così?"
In questo modo caro Massimo "siamo del gatto". Sarà? che io mi sento perdente nei confronti del "comune pensare" (io, come cacciatore dell'anno 2013 ed è per questo che lascio il mio posto molto volentieri a qualche giovane o coetaneo che dovrà? certamente essere più "cazzuto" di me!!!), sarà? che non so proprio come far "ingolare" la caccia, la mia amata caccia, a tutto il resto della gente... a quelli che vorrebbero farmi sparire... sarà? quel che sarà?, ma ho il coraggio di esprimere pareri personali ed affermare che se non "poggiamo" la caccia proprio sull'etica non abbiamo futuro.
Le tradizioni (rispettabilissime) rappresentano il passato, l'etica, la buona etica rappresenta il nostro futuro.
E vanagloriosamente, tramite la buona etica di un cacciatore volenteroso (il sottoscritto e tutti quelli che per 10 anni mi hanno aiutato), per mezzo della nostra indagine sul passo e sulla caccia al colombaccio effettuata da appostamenti fissi, sono/siamo riusciti ad ottenere il patrocinio morale del Ministero dell'Ambiente e complimenti scritti dal commissario europeo competente in materia di caccia.
Mi son dato da fare per trasformare i nostri appostamenti fissi in "osservatori" della migrazione e sono riuscito, in Romagna, a trasformali anche in punti di osservazione-segnalazione di incendi.
Mi sembra un interfacciarsi leggermente diverso da quello che propone il nostro amato Comandante "toglieteci l'apertura e bruceremo tutti i boschi".
Ecco io scendo qua. Mi sono impegnato per un decennio... ho rincorso quello che volevo fosse il "mio club" (mio non inteso come possesso ma come affetto) ed ora mi trovo a dover dimostrare agli altri (ma a chi?) che io sono un cacciatore!!! Che non remo contro volendo castrare il calendario toscano, dopo che mi hanno già? castrato il mio!!!
La caccia, lo sappiamo bene, è ormai regolamentata per parrocchie, se non per circoscrizioni.
Il Club che si chiama italiano, si fonda sulla buona volontà? di persone che innestate in realtà? (massimo regionali), si impegnano perchè una tradizione possa continuare.
Tradizione che inizialmente era rappresentata dall'appostamento fisso e dalla caccia ottobrina.
Oggi è cambiato il mondo; quello che non è cambiato è l'odio verso noi ed il nostro accapigliarci l'uno con l'altro, come succedeva ai polli di Renzo, prima di finire col collo tirato.
Una altra realtà? è certa: lo stato di fatto che palesemente attesta la buona salute della specie. Ecco che, ripeto, anche il comune sentire della maggioranza dei soci che condivisero la famosa carta iniziale, tanti anni eddietro... potrebbe esprimere, se consultata, parere divergente da quello iniziale.
Secondo me, ma parlo per me, vale a dire una testa (ammesso mi funzioni ancora) ciò che non deve essere cambiato è il rapporto "etico" con la nostra preda favorita che, se ben rappresentato, espresso, comunicato al resto della società?... potrebbe ancora rappresentare la nostra chiave per sopravvivere.
Ecco, il motto del club che una ventina di anni addietro coniai "lunga vita al colombaccio ed in seconda battuta, solo in seconda battuta, lunga vita ai cacciatori tradizionali di colombaccio" rappresenta tutt'oggi una "carta" spendibile per tutti noi.
Se ne sono accorte anche le nostre associazioni che ora, solo ora, dopo vent'anni stanno cercando di studiare, verificare, sondare... prima di cacciare.
Dimenticavo "Grosseto".

Luca ha dato vita in questi anni ad una montagna (MONTAGNA) di inizietive a favore della caccia... una delle principali è quella di portare i bambini delle scuole a visitare capanni ed in tal modo "comunicare" loro la nostra "innocente" passione"; ma altre e poi altre e poi altre sono le situazioni che lo vedono, assieme ad un gruppo di amici, all'avanguardia di un processo di innovazione-comunicazione della caccia.
Luca non è mai stato favorevole alla preapertura. SIC! Ma se a Grosseto non si fa la preapertura volete dirmi che è tutta farina del suo sacco? Una persona ha deciso per tutti?
Ma Luca sa ben chiarirsi da solo, non ha certo bisogno che io prenda le sue parti.
Luca è Luca, ma nonostante gli anni passati, nonostante la buona salute delle specie, mi spiace dirtelo, dirvelo, io sarei ancora fissato a quel concetto di apertura generale a tutte le specie cacciabili coincidente con la terza di settembre. Perchè? Semplicemente perchè la "mia" buona etica mi suggerisce che in tal modo i cacciatori si "spalmerebbero" su tutte le specie non creando eccessive pressioni venatorie.

I colombacci stanziali in Toscana... mica se ne andrebbero...arriverebbero anche i "nostri" dalle vostre parti incrementando ancor più le possibilità? di buona riuscita della caccia. E anche le pretese di chi sottolinea la presenza di genitori ancora all'atto di svezzare... sarebbe taciuta.
Sono stanco di parlare e scrivere di caccia. Vorrei solo andarci a caccia!!!
hhhaaa Domani vedo Vasco e Paci (andiamo a Bologna a fare non so cosa col presidente Federcaccia e con quello Anuu (il mio) e giro a loro la richiesta di Badger che mi sembra legittima e certamente non astrusa.  
Un abbraccio a tutti e anch'io, come dice Vasco, VI VOGLIO BENE.
Mi raccomando: avanti i giovani perchè i vecchietti come me ormai "sono cotti".

mario52

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Risposta #11 il: 04/07/2013 - 13:57
Grazie Giamp.

Sono orgoglioso di aver riletto quanto con sacrificio e fatica ho contribuito a mettere nero su bianco nel lontano 2006 insieme ai vari Paci, Bececco, Brogioni, Bucchi, Castellani, Cenni ed altri che mi sfuggono perché un po' si, un po' sono incazzato.

Ne ho un po' piene le scatole di attacchi più o meno velati di pseudo cacciatori che altro non possono fare se non   attaccare il club per fatti e misfatti addebitabili solo e soltanto alle associazioni venatorie di appartenenza.

Grazie Giamp per il copia e incolla che ha permesso di conoscere le idee del club e le linee guida che il club stesso porta avanti dal 2006.

Avete forse letto dell'apertura del colombaccio al 1 di ottobre?

Avete forse letto del divieto di caccia al colombaccio in forma diversa da quella di appostamento fisso?

Forse non avete letto la contrarietà? del club alla caccia nei dormitori (naturalmente nelle AFV

Forse non avete letto della contrarietà? del club alla caccia da appostamento temporaneo all'interno delle AFV

Forse non avete letto della contrarietà? del club alla caccia in pastura all'interno delle AFV

FORSE NON AVETE LETTO BENE TUTTO IL TESTO.

Non faccio più parte del club da alcuni anni ma VI ESORTO a leggere attentamente quanto scritto tenendo presente che  è interesse del club promuovere e favorire la caccia al colombaccio nelle forme tradizionali da appostamento.

Questo fa il club. Il contrario si dimostra con i fatti non con le parole

mario52

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Risposta #10 il: 04/07/2013 - 13:56
Grazie Giamp.

Sono orgoglioso di aver riletto quanto con sacrificio e fatica ho contribuito a mettere nero su bianco nel lontano 2006 insieme ai vari Paci, Bececco, Brogioni, Bucchi, Castellani, Cenni ed altri che mi sfuggono perché un po' si, un po' sono incazzato.

Ne ho un po' piene le scatole di attacchi più o meno velati di pseudo cacciatori che altro non possono fare se non   attaccare il club per fatti e misfatti addebitabili solo e soltanto alle associazioni venatorie di appartenenza.

Grazie Giamp per il copia e incolla che ha permesso di conoscere le idee del club e le linee guida che il club stesso porta avanti dal 2006.

Avete forse letto dell'apertura del colombaccio al 1 di ottobre?

Avete forse letto del divieto di caccia al colombaccio in forma diversa da quella di appostamento fisso?

Forse non avete letto la contrarietà? del club alla caccia nei dormitori (naturalmente nelle AFV

Forse non avete letto della contrarietà? del club alla caccia da appostamento temporaneo all'interno delle AFV

Forse non avete letto della contrarietà? del club alla caccia in pastura all'interno delle AFV

FORSE NON AVETE LETTO BENE TUTTO IL TESTO.

Non faccio più parte del club da alcuni anni ma VI ESORTO a leggere attentamente quanto scritto tenendo presente che  è interesse del club promuovere e favorire la caccia al colombaccio nelle forme tradizionali da appostamento.

Questo fa il club. Il contrario si dimostra con i fatti non con le parole

mario52

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Risposta #9 il: 04/07/2013 - 13:56
Grazie Giamp.

Sono orgoglioso di aver riletto quanto con sacrificio e fatica ho contribuito a mettere nero su bianco nel lontano 2006 insieme ai vari Paci, Bececco, Brogioni, Bucchi, Castellani, Cenni ed altri che mi sfuggono perché un po' si, un po' sono incazzato.

Ne ho un po' piene le scatole di attacchi più o meno velati di pseudo cacciatori che altro non possono fare se non   attaccare il club per fatti e misfatti addebitabili solo e soltanto alle associazioni venatorie di appartenenza.

Grazie Giamp per il copia e incolla che ha permesso di conoscere le idee del club e le linee guida che il club stesso porta avanti dal 2006.

Avete forse letto dell'apertura del colombaccio al 1 di ottobre?

Avete forse letto del divieto di caccia al colombaccio in forma diversa da quella di appostamento fisso?

Forse non avete letto la contrarietà? del club alla caccia nei dormitori (naturalmente nelle AFV

Forse non avete letto della contrarietà? del club alla caccia da appostamento temporaneo all'interno delle AFV

Forse non avete letto della contrarietà? del club alla caccia in pastura all'interno delle AFV

FORSE NON AVETE LETTO BENE TUTTO IL TESTO.

Non faccio più parte del club da alcuni anni ma VI ESORTO a leggere attentamente quanto scritto tenendo presente che  è interesse del club promuovere e favorire la caccia al colombaccio nelle forme tradizionali da appostamento.

Questo fa il club. Il contrario si dimostra con i fatti non con le parole

Chiocco

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Risposta #8 il: 04/07/2013 - 13:45
mi sono letto la carta con le linee guida del club...

bhè che dire..in tanti punti sono d'accordo in tanti altri un pò meno..

quello che mi sembra il piu sbagliato è che il club si auto promuova rappresentante dei cacciatori di colombacci,da palco o no,forse non lo sappiamo o fingiamo di non saperlo ma noi che siamo nel forum saremo si e no il 3 per cento di quelli che lo cacciano,tanti forse i piu non sanno neppure che esiste,vanno a caccia hanno la tesa punto e basta,se si guarda bene noi che scriviamo che battibecchiamo su questo forum siamo i piu' integralisti della categoria..chi lo è da una parte chi da un'altra ma siamo tutti piu o meno i piu fissati.tra noi ci sono vedute sulle stesse problematiche a volte totalmente diverse,si potrebbe dire a volte anche in pieno contrasto. in mezzo tra noi e noi ci sono tutti gli altri..il restante 90 e passa x cento circa che và? a caccia e non stà? a scrivere a leggere proporre ecc ecc.sono i normali ma sono cacciatori,hanno il loro capanno i loro piccioni le loro abitudini ecc ecc.ora leggendo la carta i suoi tanti punti,alcuni facilmente condividibili altri da neuro come dice faina viene da chiedersi.... ma che ha eletto il nostro club rappresentante di tutti?x rappresentare tutti bisognerebbe sentire tutti,se c'è da fare un sondaggio se c'è da definire che cosa può essere etico o no che conta il parere di una piccola percentuale?come si potrebbe portare una carta in qualche sede  soprattutto se tanti punti implicano limitazioni dicendo che quelle sono le linee guida dei cacciatori di colombacci.

forse l'inghippo è proprio quì...se un cacciatore"normale" che non sà? neppure che esiste legge la carta pubblicata da giamp(che saluto)o altri post che dovrebbe pensare?

al punto 8 dove dice promuovere appropriate misura x la tutela del selvatico durante la cova e lo svezzamento...cosa dovrebbe capire?se un ubriaco si sveglia la mattina e dice che il 1° settembre ci sono colombi ancora svezzare si promuove l'abolizione della pre apertura?certo che sì visto che è stato individuato(da chi??)un periodo cha và? dalla 3°di settembre al 31 gennaio

  la distanza di 700 mt tra appostamenti non è mastodontica?si fà? quasi prima a dire che noi ce lo abbiamo e vogliamo cacciare in santa pace che non ce lo ha se lo vada a prendere in quel posto..

il colombo è il selvatico piu in salute d'europa,in italia è in grosso aumento da anni,spesso è causa di danni alle culture e si vuol limitare giornate numeri e tente altre cose.

come potrebbe non chiedersi tale cacciatore"normale": ma voi che dite di rappresentarci chi vi ha votato?mi sono perso qualche consultazione della categoria?come potrebbe non chiedersi:ma questi a caccia ai colombi ci vogliono andare come,dove e quando torna bene a loro..

non è che qualcuno si è fatto certe domande e ha tirato conclusioni magari affrettate ma alquanto lecite? uno che legge la carta e la confronta con il calendario dell'emilia e forse della toscana che conclusioni trae?

non fraintedete troppo le mie parole...sia ben chiaro il club ha tutto il mio rispetto come lo hanno le persone che si sacrificano x portarlo avanti,vasco in primis,è un posto fantastico dove si trovano amici,persone squisite e a volte anche quel fratello che non hai.

a parte il pensiero mio personale uno dei motivi della mia incazzatura è anche questo,mi rompe le scatole che si dica in giro che certi cambiamenti se ci saranno sono colpa di un club di cacciatori di colombacci,forse in modo sbagliato ma io cerco di difenderlo.

il club che vorrei è un club che dovrebbe coinvolgere tutti i colombacciai a costo di andarli a cercare a casa uno x uno e di tirarli dentro,di sentire la voce di tutti e che solo dopo scrive carte e fà? proposte e puà? dire di rappresentare la categoria.sarebbe un sogno sarebbe la salvezza della nostra caccia.

giuro che se x alcuni motivi la maggioranza pensasse che è meglio chiuderla x 2 anni l'accetteri volentieri..

un abbraccio a tutti

DELDUE

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Risposta #7 il: 04/07/2013 - 13:00
badger c- ultimo ma non ultimo, avremmo la certezza che parliamo tutti la stessa lingua e, per quanto mi riguarda, non è poco.

Hai centero perfettamente il mio pensiero, e lo ho anche scritto da qualche parte,NON SI PARLA LA STESSA LINGUA,ma anzi spesso non si riesce che a vedere oltre il nostro orticello.
Questo e quello che penso purtroppo, sicuramente come dici te ci saranno, e sò che ci sono dei gentiluomini che lo fanno per l'amore per la caccia e questo selvatico, ma per il resto e un troiaio.
Amici toscani e non, quello che state dicendo su come ci vedono al difuori del nostro Club e verissimo lo posso affermare avendo fatto alcune fiere di settore, alle quali era presente il club e le parole e gli sguardi di molti non lasciavano nulla da interpretare, si c'è chi si è avvicinato e a chiesto informazioni chi si è associato e chi ci è venuto a trovare in grande amicizia e stima sul la voro svolto dal clu ma ci sono anche una marea di persone che proprio ci hanno schifato, ed erano tutti cacciatori e tutti con motivi diversi però ci hanno schifato, dalla preapertura alla caccia tradizionale al fattore personale.....
Insomma sò che sono sempre un pò negativo ma se si vede fumo da qualche parte sicuramente c'è un fuoco acceso.

Saluti DELDUE

Rimescolo

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Risposta #6 il: 04/07/2013 - 12:46
Ciao Massimo, sono con te, non a caso mi considero un passionale però non ansioso....

Il tuo contributo sarebbe necessario al club fintanto che tu ne fossi realmente coinvolto.

Mi spego meglio, come avrai notato (carta canta) lo statuto del club include linee guida,

orientamenti, presupposti.

Sono convinto che una specie in aumento o in buona salute, non abbia bisogno di cervellotiche limitazioni di prelievo, nè di incontrollati abbattimenti, bensì di oculate gestioni.

Ci siamo affidati a studi, che per'altro in minima parte finanziamo, sulla densità? della specie, sula migrazione della stessa e sulla stanzializzazione regionale.

Mi imbarazza continuare a ripetere all'infinito, quasi fossimo un forum di ciechi- sordo-muti, la sostanza del mio pensiero (che ovviamente è soggettivo e non vincolante) e cioè che il selvatico si deve cacciare quando c'è e quando è maturo.

Per maturo intendo la normalità? della riproduzione biologica delle specie in oggetto,

in particolare per gli uccelli migratori che arrivano da noi a fine settembre, e per i quali è presumibile una maturazione completa sin dalla fine di agosto.

Ma l'oggetto del contendere non è per questa tipologia di migratori, bensì per una popolazione stanzializzata, (merlo-colombaccio) che da alcuni lustri è in continua cresita in alcune regioni italiane.

Ecco perchè sono dell'idea che si possano cacciare sin dal 1/9 alla pari della tortora e del merlo, ove ci sono le condizioni, anche dei becchi stiacciati, magari in zone di pastura, fuori dai classici appostamenti fissi ai colombacci TABELLATI, per poi iniziare dalla terza domenica di settembre come data certa per tutto il territorio, capanni tradizionali compresi.

Il posticipo al primo di ottobre mi suona proprio come un atto di impugnazione animalista, e non protezionista di una specie a noi tanto cara e passionale.

Altri non voglio convincere o illudere, ma vorrei solamente che l'impegno e l'entusiasmo per giusta causa che qualcuno offre(tipo Badger) non venisse soffocato sempre da illogiche e pretestuose supposizioni, i regolamenti e le lineeguida si devono saper cambiare ogni volta si verifichino cambiamenti oggettivi specifici.

Nessuno credo io, si sarebbe immaginato l'incremento costante della specie colombaccio, e di ciò ne abbiamo una buona risultanza scientifica.

Vai Massimo che sei sulla buona strada, anch'io vorrei un forum di persona con la testa e la schiena leggermente curva, non solamente di belle parole.

La struttura è stabile serve forse un po d'arredamento moderno, meglio giovanile, ma si sa il classico non è mai fuori moda, se di qualità?.....

Un abbraccio e un grande IBAL,

Rimescolo

-giamp50

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Risposta #5 il: 04/07/2013 - 12:16
Per quel che riguarda le AFV, caro "ILFAINA", se dipendesse da me, non solo non farei "cacciare i colombi dentro le a.f.v.", ma le trasformerei semplicemente in OASI, così come per un breve periodo del passato era stato fatto da una legge dello Stato, poi eliminata nel giro di pochi mesi.

Ritengo semplicemente che purtroppo attualmente non abbiamo la forza per imporre tale scelta e che ingaggiare una guerra con il Privato non ci conviene perchè potrebbero scaturirne dei disastri, e mi riferisco al diritto di accesso al fondo altrui per caccia.

Saluti.

ILFAINA

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Risposta #4 il: 04/07/2013 - 11:58
Certo caro Giamp, se ancora cosi fosse il club andrebbe portato subito alla neuro!!! in 6 anni le cose sono cambiate ed anche molto, il nostro comune amato e aumentato a dismisura ed e sempre piu stanziale, grazie alle insostenibili pressioni che ci sono in altri stati europei , quindi se decide di sostare in Italia per il periodo di riproduzione...vuol dire che qui da noi non si stà? poi cosi male...no?? Ma nessuno di voi , te compreso dice mai che e stato fatto un gravissimo errore a far cacciare i colombi dentro le a.f.v. distruggendo dormitori storici e facendo mattanze... non dovevate proteggerlo ..lui e i suoi habitat...
Per il momento mi fermo qui....ho da fare.... ma riprendreo il discorso molto presto.
Grazie Giamp per la trasparenza , con stima ti saluto.
Flavio

-giamp50

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Risposta #3 il: 04/07/2013 - 11:46
Chiarezza per chiarezza, anch'io avrei piacere di sapere dal Direttivo, le linee guida del Club sono sempre quelle o sono cambiate?
copio/incollo

CARTA DEL PRELIEVO VENATORIO COMPATIBILE DEL COLOMBACCIO AI FINI DELLA GESTIONE DELLA SPECIE
I membri del Consiglio Direttivo del Club Italiano del Colombaccio, riuniti in assemblea in Arezzo, in data 09.09.2006, dopo un periodo di lavoro preparatorio sul tema del prelievo venatorio compatibile del colombaccio ai fini della gestione della specie, avvalendosi di consolidate esperienze maturate anche tramite l'iniziativa «Progetto Colombaccio»? e lo studio attuato all'interno del Parco Naturale della Maremma (GR), hanno sottoscritto di concerto la seguente «carta»? .

Questo documento rappresenta una dichiarazione d'intenti, un codice comportamentale da far conoscere a terzi, siano essi cacciatori oppure no, da proporre alle Autorità? che governano la caccia, ad Organizzazioni ed Enti a vario titolo coinvolti sul tema.

La «carta»? contiene anche elementi restrittivi rispetto alle attuali norme che regolano l'attività? venatoria, in ogni modo tenta di individuare possibili migliorie applicabili gradualmente sia nel territorio nazionale, sia in quello degli Stati membri U.E.

Il Consiglio Direttivo del Club Italiano si è posto il problema d'individuare ed attivare misure di difesa della specie e dell'ambiente che possano ragionevolmente, nel medio - lungo termine, garantire una gestione durevole di un bene che appartiene all'intera collettività?: il colombaccio.
Constatato che la crescente influenza delle attività? umane sulla specie e sui suoi specifici habitats può dare origine a conseguenze negative sulla demografia del colombaccio,
-   che è di interesse generale assicurare la salvaguardia, lo sviluppo e la gestione durevole del colombaccio in Italia ed in Europa;

-   che la solidarietà? fra le generazioni dei cacciatori impone la trasmissione di un patrimonio indispensabile al perpetuarsi di antiche tradizioni venatorie;

-   che è necessario attuare iniziative che prevedano la conservazione ed il miglioramento ambientale degli habitats prediletti dal colombaccio;

-   che iniziative analoghe sono già? state attuate in altri Stati Europei (Francia - Spagna » Portogallo) con la sottoscrizione di documenti mirati alla gestione durevole ed al prelievo venatorio compatibile del colombaccio e che tali dichiarazioni d'intenti sono in parte riprese e condivise con la presente «carta»?;

-   che la pressione venatoria sul selvatico sta aumentando d'intensità? nei Paesi dell'Est europeo;

Tutto ciò premesso
preme evidenziare che la presente «carta»? si fonda sulla responsabilità? collettiva che, a vario titolo, dovrà? coinvolgere l'attenzione del mondo venatorio, ma certamente anche di quello cosiddetto «protezionista»? e dei comparti istituzionali demandati alla gestione dell'ambiente.
A tale scopo il Consiglio Nazionale del Club Italiano del Colombaccio, soggetto riconosciuto dalla legge, in rappresentanza dei cacciatori tradizionali italiani di colombaccio, intendendo per tali coloro i quali utilizzano richiami vivi (volantini e zimbelli) in strutture stabili autorizzate per la caccia (appostamenti fissi di caccia), condivide ed approva la presente «carta»? composta dagli articoli che fanno seguito e la cui attuazione è finalizzata a:
ART. 1) Sollecitare presso la Commissione della Comunità? Europea competente in materia la creazione di una specifica struttura vocata allo studio, alla ricerca ed al monitoraggio delle popolazioni di colombaccio, in modo da identificare le quote dei prelevamenti venatori ottimali per gli stati membri dell'Unione.
ART. 2) Proporre regolamenti che vietino all'interno della Comunità? la vendita di colombacci uccisi durante la battute di caccia.
ART. 3) Vietare il prelievo venatorio nel corso della riproduzione della specie e durante il ritorno primaverile alle aie di nidificazione. Tale provvedimento dovrà? tenere conto della collocazione geografica degli Stati membri dell'Unione, esprimendo singoli dettami che identifichino i periodi in cui consentire la caccia. Per quanto riguarda l'Italia, questo termine è individuato dal Club Italiano nell'arco temporale compreso tra la terza domenica di settembre ed il 31 gennaio d'ogni anno.
ART. 4) Elaborare piani d'abbattimento che prevedano il numero massimo di colombacci catturabili giornalmente e stagionalmente e ciò, previo parere della «struttura»? di cui all'art. 1, nel modo più omogeneo possibile fra i vari Stati dell'Unione Europea.
ART. 5) Limitare la caccia ad un massimo di 60 giornate fruibili annualmente sia in continuità?, sia nei modi previsti dai calendari venatori nazionali vigenti.
ART. 6) Comunicare alla «struttura»? di cui all'art. 1 il bilancio annuale dei colombacci catturati nel corso della stagione di caccia e collaborare a ricerche che possano far luce sulla consistenza numerica della specie, sulla sua biologia e sullo stato di conservazione degli ambienti maggiormente favorevoli al selvatico.
ART. 7) Privilegiare l'aspetto etico della caccia, favorendo un equilibrato rapporto tra cacciatore e preda, dando corso a tutti quei provvedimenti utili ad una sempre più responsabile gestione venatoria del colombaccio e dell'ambiente ad esso favorevole.
Nella fattispecie si consiglia:
-   di non sparare a selvatici che non siano a portata utile del fucile (oltre i 35/40 metri);

-   di non utilizzare cartucce che possano ferire i colombi a distanze superiori ai quaranta metri;

-   di non sparare a colombacci all'atto dell'involo, quando questi ultimi sono intenti ad alimentarsi a terra;

-   d'auto-sospendere la caccia, anche senza attendere decisioni delle Autorità? competenti, quando le avverse condizioni meteorologiche possono dare origine a distruzioni di massa;

-   di mettere in atto tutte le misure di sicurezza che si impongono in tema di utilizzo di armi da fuoco;

-   di limitare l'uso di un solo fucile per cacciatore nelle apposite strutture costruite per la caccia tradizionale;

-   di rispettare l'ambiente, la proprietà? privata e di raccogliere accuratamente i bossoli della cartucce sparate;

-   di identificare appropriate misure di rispetto dei singoli appostamenti fissi di caccia evitando che nuove strutture siano realizzate a distanza inferiore ai 700 metri rispetto a capanni preesistenti e debitamente autorizzati per legge;

-   di mettere in atto provvedimenti tesi a far coesistere in modo rispettoso e reciproco la caccia tradizionale al colombaccio con altre forme d'attività? venatoria;

-   di promuovere all'interno del mondo della caccia tradizionale al colombaccio sensibile rispetto per le specie protette in genere e per i rapaci in particolare;

-   di rispettare e valorizzare le consuetudini tradizionali regionali e nazionali, favorendo gli aspetti della convivialità? e dell'ospitalità? ben radicati all'interno di tale micromondo;

-   di adoperarsi concretamente a favore di una migliore educazione, con particolare riferimento ai giovani che mostrano interesse per questa antica tradizione venatoria.
ART 8) Promuovere appropriate misure di protezione del selvatico nel corso del periodo di cova e di svezzamento dei nidiacei che dovranno necessariamente tenere conto dei tempi biologici della specie nei vari comparti geografici; al contempo dar corso ad opportune iniziative di contenimento dei predatori specifici del colombaccio.
ART 9) Favorire lo svernamento del colombaccio nei Paesi U.E. vocati per tale fenomeno con adeguate misure di protezione e ciò, in particolare, nei siti scelti dal selvatico per l'appollo serale.
Con riferimento allo svernamento in Italia, si individuano le seguenti linee guida propedeutiche ad una migliore gestione venatoria del colombaccio a partire dal 15 novembre al 31 gennaio:
a)   divieto di caccia specifica ai dormitori che dovranno essere appositamente identificati sul territorio e protetti da adeguate norme;

b)   divieto di caccia da appostamento temporaneo all'interno delle zone riservate alla caccia privata; in tali contesti si potrà? cacciare unicamente da appostamento fisso preventivamente localizzato ed autorizzato dalle competenti autorità?;

c)   divieto di caccia (sempre all'interno di territori riservati all'attività? venatoria privata), in prossimità? di zone di «pasturazione»? della fauna stanziale che possano conseguentemente dar luogo a concentrazioni di colombacci.
ART 10) Favorire il ripristino d'ambienti particolarmente vocati per il colombaccio, contribuendo a realizzare culture a perdere all'interno delle zone in cui la caccia è interdetta, alla salvaguardia di zone boscose utilizzate dai colombi per l'appollo serale ed alla messa a dimora di piante che producano frutti appetiti al selvatico.
ART 11) Contribuire a rinforzare la cooperazione fra i vari stati membri dell'Unione, nel rispetto delle locali consuetudini di caccia, avendo come scopo comune la salvaguardia della specie e la volontà? di tramandare antiche tradizioni venatorie.
ART 12) Provvedere a dare pubblicità? alla presente «carta»? sia all'interno del mondo venatorio, sia di quel cosiddetto protezionista e d'altri fruitori dell'ambiente.
Letta, approvata e sottoscritta dal:
IL CONSIGLIO DIRETTIVO

del

Club Italiano del Colombaccio

Federazione Cacciatori Tradizionali di Colombaccio

ILFAINA

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Risposta #2 il: 04/07/2013 - 10:59
OOOOOOOO QUESTO E IL CLUB CHE VORREI ANCHE IO!!!!!!
Bravo Massimo, questo e parlare diretto e pulito..subito a segno.

Capisco che i dirigenti siano molto impegnati, pero spero che capiate che cosi facendo sareste anche ripagati!!!!
Dare voce al club e basilare per la sua sopravvivenza, e tanti capiranno che e inutile sparlare su di noi...
Massimo via dato una bella dritta sta a voi decidere.
Un abbraccio
Flavio