ATC: in Umbria si cambia!!
Si, cari amici, in Umbria, non ne bastavano tre di Ambiti Territoriali di Caccia, ora, addirittura, se ne propongono OTTO!!!! E tutto questo salta fuori all'improvviso e, soprattutto, dopo una prima, ragionevole proposta di qualche mese fa, incentrata su una riforma che prevedeva il passaggio dai TRE attuali ad UN UNICO AMBITO REGIONALE, coadiuvato da 5 UNITA' OPERATIVE TERRITORIALI, con compiti meramente esecutivi. Una proposta meritevole di attenzione che aveva registrato un ampio, anche se non unanime, consenso all'interno della Consulta Regionale Fuanistico Venatoria. La stessa Consulta che oggi, inopinatamente, si è trovata ad occuparsi e a dover discutere di una cosa completamente diversa. Infatti non si parla più di UN UNICO ATC REGIONALE, ma di OTTO ATC e di un Comitato di Coordinamento Regionale da definire in sede di regolamento. Personalmente non riesco a capire le ragioni che hanno spinto l'Assessore Regionale a modificare radicalmente la proposta originaria che tendeva, in primo luogo, a ridurre i costi di gestione degli ATC, razionalizzandone i compiti e le funzioni, con una diversa attribuzione delle competenze sul piano della programmazione, dell'indirizzo e del coordinamento da affidare all'ATC Unico Regionale quale organismo rappresentativo delle forze sociali e degli Enti locali e quelle più propriamente di carattere esecutivo e propositivo, da attribuire alle Unità? Operative Territoriali.
Una ipotesi organizzativa che avrebbe potuto perseguire l'obiettivo della riduzione dei costi e, soprattutto, non avrebbe ostacolato la MOBILITA' DEI CACCIATORI nell'ambito della Regione. Una mobilità? che invece si preannuncia seriamente compromessa sul piano dell'accesso e della libera circolazione dei cacciatori all'interno degli OTTO ATC, oltre che insopportabilmente appesantita dalle diverse quote di iscrizione agli stessi ATC previste per la stanziale e la migratoria.
Conoscendo ad apprezzando la lungimiranza politica dell'Assessore Regionale Fernanda Cecchini, ho motivo di ritenere che la proposta avanzata oggi in Consulta Regionale abbia ad essere opportunamente riconsiderata e ricondotta nell'ambito del buon senso e della logica, un ambito peraltro sostenuto e sollecitato con forza dalle più importanti Associazioni venatorie e agricole presenti.