FORUM Club Italiano del Colombaccio

-giamp50

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Risposta #17 il: 06/05/2013 - 19:22
Personalmente ritengo l'articolo sopra riportato fuorviante, strumentale e persino, nella sua conclusione fazioso.

Si tenta di utilizzare una sentenza della Corte Europea per fini ben diversi dai principi che hanno ispirato la sentenza stessa.

Personalmente ritengo la sentenza una madornale cantonata della Corte nella parte in cui si ritiene il proprietario di un fondo Dio di quel pezzo di terra, quando invece il Pianeta Terra dovrebbe essere un bene di tutta l'umanità?, perchè questo è il concetto base rimarcato.

Poi, per il fatto che nessuno dovrebbe essere obbligato per Legge a far parte di qualsiasi Associazione, sono perfettamente daccordo con la Corte.

Il fatto che l'estensore dell'articolo tenti di usare in modo strumentale tale sentenza per perorare la causa di pochi eletti italiani proprietari terrieri e richiederne la privatizzazione, lo ritengo vergognoso.

Che poi l'ISPRA vada ricondotta sulla retta via ed a più miti consigli è tutt'altro discorso, che nulla c'entra con il resto.

-giamp50

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Risposta #16 il: 05/05/2013 - 22:28
Beh, ognuno ha il suo modo di ragionare, per quel che mi riguarda cerco sempre di basarmi su normative, fatti e situazioni concreti, su previsioni ragionevoli, ricercando il pragmatismo, per cui non credo di essere un "bastian contrario", ma semplicemente uno che dice come stanno realmente le cose, tralasciando magari piacevoli illusioni che tanto poi si trasformerebbero in spiacevoli delusioni.

Con ciò sempre pronto a battermi per un obiettivo condivisibile per ottenere risultati nel quadro generale della realtà? sociale attuale e della situazione economico finanziaria del nostro Paese, con tutto quanto ne consegue.
Quella dei cinghiali è la vera unica grande novità? venatoria degli ultimi decenni nel nostro Paese.

Una novità? con una innegabile positività?, quella di impegnare e far divertire una elevata percentuale di cacciatori, una loro socialità? molto attiva e spinta, un giro economico da non sottovalutare.

L'altra faccia della medaglia comporta anche la questione dell'elevato costo dei risarcimenti danni ed il disturbo apportato durante le cacciate ad altre forme di caccia.

Personalmente auspico che da tutte le parti si abbia l'intelligenza di ricercare le migliori forme di gestione e convivenza possibili, utilizzando al più alto livello questa ricchezza, perchè di questo si tratta!
Proprio oggi, uno degli amici dell'impianto per colombacci che pratica questa caccia, mi diceva che nel parco del Conero i selecontrollori hanno raggiunto i 400 capi, mentre con le gabbie una trentina per la maggior parte nel mese di febbraio.

blues76

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Risposta #15 il: 05/05/2013 - 21:18
ciao filippo, da noi molti cinghialai l'anno creata questa situazione, addirittura con dei lanci di animali, 30 anni fà? non cerano tutti questi animali chussa comè sono aumentati così tanto, senza parlare di capi squadra che ben consapevoli di quante femmine erano presenti davano direttive precise per non fare abbattere le suddette femmine perchè così la prossima staggione avevano sicuramente più animali, chiaramente fregandosene di quello che l'aumento di questi animali potevano causare. dispiace ammetterlo ma nella mia provincia la caccia del cinghiale ha incasinato tutto il mondo venatorio con conseguenze disastrose. che sia chiaro non tutti i cacciatori di cinghiali sono così iresposabili.

FilippoTrocchi

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Risposta #14 il: 05/05/2013 - 12:01
certo pero' Giamp che sei piu' pesante dell'uranio impoverito ahahaha bastian contrario fino all'ennesima potenza !di certo se ci facciamo passare su per il ...qualsiasi cosa e' naturale che gli enti preposti continueranno a scaricare i costi su di Noi ultimamente pero' alcune associazioni stanno prendendo posizione propio su questo argomento (almeno ogni tanto)spostando la responsabilita' sulle provincie che gestiscono "tramite gli ATC" i nostri fondi per pagare i danni e meno male che ci sono i "cinghialai"saluti

-giamp50

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Risposta #13 il: 04/05/2013 - 19:49
Ma, che vuoi che dica, mi sembra che vivi in un altro mondo!

Oggi come oggi le difficoltà? economico/finanziarie di ogni Ente pubblico, Comuni/Provincie/Regioni/ecc. sono sempre maggiori, ed in futuro lo saranno ancora di più, per cui bisogna essere, non ottimisti, ma utopistici per poter pensare che questi Enti possano od abbiano la più pallida intenzione di andare a sobbarcarsi oneri ulteriori che l'attuale legislazione, giusta o sbagliata che sia, carica, anche se in larga parte ingiusti, praticamente sulle spalle di noi cacciatori.

Che poi lo Stato possa minimamente impostare una rivalsa per i danni della fauna selvatica nei confronti di chi eserciti un diritto riconosciuto dalla Corte di Giustizia Europea credo proprio che sia al di fuori di ogni realtà? possibile ed immaginabile.

Comunque ognuno abbiamo il diritto di sognare!

FilippoTrocchi

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Risposta #12 il: 04/05/2013 - 19:00
oggi come oggi i soldi dei Cacciatori vengono usati per pagare i danni causati dalla selvaggina che e' di proprieta' dello stato quindi gli enti gestori alla fine della fiera usano soldi che provengono dagli ATC e dai versamenti, quindi dei Cacciatori .la tendenza ultimamente e' quella di indirizzare i pagamenti dei danni verso la responsabilita' delle provincie,regione e quindi dello Stato dandoli la "responsabilita'"della selvaggina di sua proprieta' .la speranza e' quella di riuscirci perche' se lo stato diventa effettivamente responsabile in solido possiamo essere sicuri che si rifara' con chiunque ostacoli l'abbattimento di quei selvatici che sono causa di risarcimenti e almeno chi vorra' obbiettare sara' chiamato a pagare profumatamente la preclusione all'accesso nei propri fondi .

-giamp50

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Risposta #11 il: 03/05/2013 - 20:21
Veramente non riesco a seguire il ragionamento.

Oggi come oggi le normative prevedono che i danni provocati dalla fauna selvatica debbano essere risarciti su territorio ATC dall'ATC stesso, su Parco dall'ente parco, su ZRC dalla Provincia se a gestione provinciale, ecc.

Certamente i danni causati dagli animali in fuoriuscita da parchi, da fondi chiusi, da ZRC ed ecc. non vengono pagati da queste strutture ma dalle strutture che gestiscono i territori dove effettuano i danni, per cui anche nell'obiezione di coscienza si può ragionevolmente supporre che i danni causati da questi animali in fuoriuscita dai territori esclusi alla caccia per obiezione di coscienza seguirebbero la stessa strada e quindi a risarcire i danni sarebbe chiamato l'ente gestore o privato che gestisce dal punto di vista faunistico venatorio i territori dove vengono causati i danni stessi.

Comunque è sempre un parlare aleatorio, ma visto come vanno le cose in Italia non credo di essere molto lontano da ciò che in futuro potrebbe essere.

FilippoTrocchi

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Risposta #10 il: 03/05/2013 - 17:46
beh se questo ragionamento fosse applicato dallo Stato i danni alle colture agricole verrebbero risarciti con i soldi del proprietario della fauna selvatica(Stato) ,non da privati cittadini quali sono i Cacciatori percui questo concetto dovrebbe essere esteso anche nei confronti di coloro che non permettono la caccia nei propri fondi o no?

-giamp50

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Risposta #9 il: 02/05/2013 - 22:37
Naturalmente ragioniamo su supposizioni ed ipotesi e come tali vanno considerate.

Poniamo il caso che lo Stato Italiano adeguasse la propria normativa alle sentenze della Corte di Giustizia Europea e di conseguenza introducesse per i proprietari terrieri il Diritto all'obiezione di coscienza all'esercizio della caccia sulle proprie proprietà?.

In questo caso la fauna selvatica rimarrebbe sempre ed esclusivamente Proprietà? indisponibile dello Stato e, di conseguenza, nessun risarcimento potrebbe essere richiesto da terzi ai suddetti proprietari terrieri per i danni arrecati loro dagli animali stazionanti nei fondi ove si è esercitato il diritto all'obiezione.

Tuttalpiù lo Stato potrebbe normare il non risarcimento dei danni agricoli ai proprietari terrieri che hanno esercitato il suddetto diritto di obiezione.

FilippoTrocchi

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Risposta #8 il: 02/05/2013 - 19:46
ciao Blues per spiegarmi meglio volevo dire che se dovesse passare una legge del genere anche da noi tutti coloro che ,dichiarandosi obbiettori nei confronti della caccia precludessero l'accesso di noi Cacciatori all'interno dei terreni di loro propprieta',dovrebbero pagare i danni per tutti i selvatici che ,stazionando al sicuro nei loro terreni potrebbero andare a fare "danni" nei terreni altrui e che a causa dei tantissimi cinghiali che sono presenti sul nostro territorio e che AUMENTEREBBERO IN MANIERA ESPONENZIALE rende improbabile questa possibilita',,,, almeno spero saluti

blues76

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Risposta #7 il: 30/04/2013 - 11:27
ciao a tutti, per filippo: be fortuna i ginghiali per i ghinghialai ma non per me che quella caccia non la pratico.quello che caccia i cinghiali alla fine potra cacciare anche in questi terreni, magari autorizzato dal proprietario o comunque messo li dalle autorità?, ma io che caccio beccaccie ho da solo vado in cerca di qualche tordo ho fagiano cosa faccio? mi metterò a guardare che qualcuno caccia dove io non posso.

badger

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Risposta #6 il: 30/04/2013 - 11:02
Tale sentenza non ci riguarda: noi abbiamo il "famigerato" art. 842 che prevede espressamente l'accesso ai fondi ai "licenzadicacciadotati". Non credo che ci possa toccare anche se io la penso un tantino diversamente e lo sapete già?.Ciao

FilippoTrocchi

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Risposta #5 il: 29/04/2013 - 19:16
e sara'ancor piu bello capire i danni causati da animali selvatici PROVENIENTI dai terreni soggetti a OBIEZIONE DI COSCENZA chi li dovra' pagare .meno male che ci sono i cinghiali a tutelare i Cacciatori saluti

FilippoTrocchi

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Risposta #4 il: 29/04/2013 - 19:08
Dimostrazione che questa Europa serve solo a nuocere sara' bello capire pero'  "danni"nei fondi di questi obiettori chi li paghera' saluti

-giamp50

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Risposta #3 il: 29/04/2013 - 18:14
La Corte Europea dovrebbe ancora ampliare le Sue vedute e sentenziare il divieto per i cittadini non proprietari terrieri di respirare l'aria ossigenata dalle piante delle proprietà? private!