Veniva spesso ricordato dai "vecchi" un proverbio colombacciaro: ( A San Luca ogni palomba è perduta) la ricorrenza del santo cade il 18 ottobre. Non era come ora, badger lo ha ricordato, il passo si concentrava in pochissimi giorni,le giornate con pioggia erano numerose in ottobre, ora le condizioni climatiche diverse permettono una migrazione più dilazionata nel tempo, insomma i migratori hanno meno fretta di allora.
Vero è che i disturbi erano sopportabili,in pochi erano a praticare questa caccia, in toscana gli appostamenti fissi al colombaccio erano mosche bianche, prima degli anni 60 passavano pochi colombacci in toscana, l'umbria era l'epicentro del passo, poi il forte disboscamento nei paesi dell'est del periodo post bellico modificò le condizioni ambientali spostando la nidificazione e la successiva migrazione del colombaccio più a nord.
Fu proprio questo cambiamento che causò la migrazione, in toscana e in altre regioni, dei cacciatori umbri e il motivo della diffusione di questa pratica di caccia e, la "fortuna" dei cacciatori che intrapresero l'arte del cacciatore di colombaccio.
Erano momenti di congiuntura, coloro che si potevano permettere spese per allora insostenibili erano pochi, in umbria nei primi anni 60 non passavano più i colombacci, moltissimi appostamenti furono dismessi. La prima "caccia" all'Isola d'Elba fu fatta alla fine degli anni 50, per alleviare le fatiche disumane, portarono da Perugia un mulo, la strada allora finiva a Pomonte e per arrivare nel posto si camminava a piedi per due ore percorrendo un sentiero durissimo, poi, Il proprietario dell'appostamento,
famoso ingegnere perugino, col passare degli anni costruì la strada che ora arriva a ridosso dell' appostamento.
Altri tempi, arrivavano dal mare branchi di colombacci a migliaia, però, nell'isola, il periodo migliore era dopo il 15 ottobre e durava tre o quattro giorni, non di più.
vasco