Il "Sommo" Delì ci induce e ci stimola a racconti con il fedele ausiliare...non mi posso esimere....
Il mitico "BAFFO"
Baffo, un meticcio da seguita allevato in casa e vissuto in casa per ben 18 anni, ha regalato a me, agli amici cacciatori, e alla mia famiglia emozioni, compagnia, fedeltà?,
"amicizia". Ma raccontiamo uno degli innumerevoli episodi di caccia vissuti con Baffo:
premetto che Baffo aveva una capacità? di cerca della selvaggina coinvolgente, seguiva l'usta accompagnando la traccia con abbaio cadente e baritonale, raddoppiando quando lo scovo era imminente, non era uno specialista solo per cinghiali, amava cercare lepri, fagiani, caprioli, volpi...stava a me capire ed invogliare o dissuaderlo da un selvatico che al momento non fosse interessante.
L'apertura della caccia alla lepre lo vedeva protagonista, ed io insieme ad altri amici
battevamo le campagne di Suvereto in cerca dell'orecchiona. L'alba era prossima e la sciolta, nei pressi di una seccia con nascita di ciuffi di erba medica e di velucchio, ottimo pasto per la lepre, avvenne con sollecitudine richiesta dall'amico che non stava più nella pelle. Il terreno, fresco ma non inumidito dalla rugiada mattutina, permise a Baffo di "olfattare" con gusto tutta la pastura della notte, ed in solitario
concerto di vocalismi melodiosi, si accostò verso un vigneto in cerca dell'accovatura.
Non trascorse molto tempo...Baffo con lo "striso" caratteristico annunciò lo scovo e inizio la seguita all'interno dell'ampio vigneto.
Pochi minuti e scorsi il leprone attraverso i filari, un colpo, seguito da un altro partirono dalla mia doppietta Bernardelli a cani esterni e raggiunsero la lepre, la quale dopo alcuni metri fu preda di Baffo che la morse con delicatezza e guardandomi con quegli occhioni umani sembrava volesse ringraziarmi o essere ringraziato...in seguito ho creduto con convinzione che questi sguardi fossero di ringraziamento per l'opportunità? e la gioia che gli avevo procurato.
Non so in quale misura e in quale intensità? la mia fosse paragonabile alla sua e viceversa.
Gli amici condivisero l'emozione e portarono a casa la preda, dalla quale fu tolto immediatamente il sangue e il fegato per le successive pappardelle.
La mattinata proseguì e fu arricchita da una seconda lepre che scovata prese a correre fra strade di campagna e si rifugiò in un campo arato da poco, Baffo non riuscì a portare a termine la seguita, il caldo di settembre era ancora bollente, e l'ora tarda, saranno state le undici lo avevano affaticato. Da lontano però assistei alla "rimessa" della orecchiona, a zigo zago faceva degli spostamenti in mezzo al coltrato alternati a salti, per poi accovarsi dietro una zolla.
Dovetti prendere dei riferimenti, delle mire, con alberi distanti, d'altra parte l'ambiente era tutto uguale, non era facile localizzarla.
Baffo era esausto e assetato, allora mi accostai lentamente verso la direzione memorizzata, fra gli zolli avevo difficoltà? di movimento, arrivato al punto nevralgico comincia a salire la drenalina, non riesco a scoprire la lepre, insisto la cerca in quel raggio con perlustrazioni a 360° e all'improvviso di lato mi schizza dagli zolli, un colpo la raggiunge e una spolverata si leva dal campo, Baffo mi viene incontro stremato ma noto nei suoi occhi un bagliore diverso da quello mattutino della prima lepre, sembrava volesse chiedere scusa per non avermi aiutato a sufficienza.
Il rapporto fra di noi è stato speciale, aveva due occhi umani, la lucentezza, l'espressività? lo rendevano raro, grazie Baffo!!!!!!!!!
Rivolgo ai giovani un invito a cacciare con il cane, sempre, ad osservare i loro comportamenti, ad istruirli senza mai sopraffare il loro carattere, a considerarli amici complici di azioni di caccia, solo così riuscirete a condividere con loro speciali emozioni. Insieme a loro anche nella caccia al colombaccio, per il recupero!!!
con rispetto e affetto,
Rimescolo