FORUM Club Italiano del Colombaccio

ILFAINA

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Risposta #138 il: 15/09/2012 - 21:42
ha finito l'inchiostro!!!

aldorin

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Risposta #137 il: 11/09/2012 - 11:12
rimescolo!
aspettiamo di leggere un tuo racconto. Ciao.

Sblatta

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Risposta #136 il: 11/09/2012 - 06:16
Lunedì 10 settembre 2012, Lucca.
Finalmente arriva il gran giorno! l'allevatore mi chiama dicendo che i colombacci sono pronti, sono molto pronti hanno una forma strepitosa e mi da appuntamento alle 18:30 per andarli a prendere.

Arrivato in loco provvediamo a fare tutta la parte legislativa, denunce ecc, poi dopo pochi minuti erano li, li stava cambiando di gabbia in gabbia.. li ho solo intravisti ma una cosa splendida, I MIEI PRIMI COLOMBACCI!

Durante il viaggio verso casa non pensavo ad altro, al futuro a come li avrei visti su una racchetta, su una rullina, su una ribaltina come sarebbero stati i loro figli, insomma fremevo dalla voglia di arrivare a casa e metterli in voliera per potermeli gustare al 100%!

Arrivato a casa (abituato al comportamento dei piccioni), metto una mano nella cassetta per togliere un colombaccio, e in un batter d'occhio, l'altro, con una forza veramente assurda,  da una botta al portellino della gabbia e via.. direzione monte!

In quei pochi secondi mentre lo vedevo andarsene non potete immaginare la rabbia, il disprezzo, l'incredibilità? che mi stava mangiando dentro, non tanto per il soldi, ma per i miei primi colombacci, nemmeno il tempo di gustarmeli 10 minuti..

Fortunantamente uno l'ho tenuto ben saldo e adesso svolazza nella voliera bello tranquillo..

lo so magari per voi sono stupidate queste, vi sarà? successo a tutti mille volte, ma era per farvi capire quanto un animale del genere, possa influire così tanto nel nostro stato d'animo.. il re del cielo è riuscito ancora una volta a stupirmi e a emozionarmi!

Rimescolo

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Risposta #135 il: 23/07/2012 - 17:01
Evvai ragazzi, timidamente vi siete espressi....bei racconti, ma quello di Pigeon ha dell'inverosimile, per chi non è cacciatore!

Bravi e continuate insieme ad altri a testimoniare azioni di caccia che non sembrino patetici ma trasmettano emozioni.

un caro saluto,

Rimescolo

riccardo69

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Risposta #134 il: 23/07/2012 - 11:41
Preapertura del 2007 a Vicchio , dopo 2 mesi ad osservare un bel branco di colombi e le loro abitudini finalmente ci siamo,nottata insonne , sveglia alle 0400 con il terrore che sia tardi ,arrivo nel bosco almeno 2 ore prima che sia giorno,non c'è nessuno,sigaretta,sistemo la parata,caffè,panino.I primi cinguettii del bosco che si sveglia,l'aria fresca ,l'adrenalina che sale.Non ho mai cacciato in questi boschi,mi sono trasferito da pochi mesi e sapere di tanti colombi a settembre mi pare impossibile. Arriva altra gente sul crinale ma so,o credo di avere il meglio posto.Ecco il primo branchetto e la prima padella,sbucano dalle quercie come stucas in picchiata ,al secondo tiro mi vendico e raccattarlo e baciarlo l'è un tutt'uno. Dopo 2 ore di guerra tutto finisce , solo fucilate in lontananza.Che fare restare o cambiare posto ?Decido di spostarmi più in basso accanto a un campo di grano già? mietuto dove spesso nelle ore più calde li avevo visti buttati su delle cascie .Fino a mezzogiorno nulla, sto per mollare,come hanno fatto tutti in zona,ho gente a cena ,la mi donna sicuramente già? incazzata sola con i bambini,i viveri scarseggiano ,ma se c'è una cosa che ho imparato a caccia al colombo è che quando non se ne può più è proprio il momento di insistere,non c'è una ragione precisa è come se ti stessero mettendo alla prova . e infatti una mezz'ora dopo 2 colombi a fermo sulla cascia,ne becco uno e poi un altro a volo più tardi. ringalluzzito a palla caccio tutto il pomeriggio riuscendo a fare anche una coppiola a fermo(1 fucilata precisa al primo e mitragliata al secondo li accanto).Alle 18.00 arrostito dal sole decido di mollare .Dopo anni passati in parata al passo a prendere freddo nebbia e acqua finalmente li ho sconfitti , 11 colombi in carniera .

ILFAINA

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Risposta #133 il: 21/07/2012 - 20:43
La passione.
Che dire, ogni uno di noi la vive alla sua maniera.
Fine Dicembre del 2005, fino a metà? mese il brutto tempo fece da padrone, per me che potevo cacciare colombi solo il sabato e la domenica era un brutto periodo sebrava non volesse smettere di piovere. Era piu il tempo che stavo in macchina a "PREGARE" che smettesse che fuori.Ma quella domenica, dopo essere stato tutta la mattina piu le prime ore del pomeriggio di nuovo in macchina, smise di piovere. Non vedevo lora, venne il sereno  e incominciai ad incaminarmi lungo il confine della riserva, sentivo in forte odore di "bagnato" lungo il viottolo che stavo percorrendo e ancora vedevo cadere gocce dalle piante , nè aveva fatta quanto nè voleva. Sapevo che arrivato in cima ad un posto che io chiamavo OSSERVATORIO avrei visto sicuramente qualche colombo,era due settimane che volevo andarci "maledetta pioggia".Dopo un oretta di cammino arrivai sul posto ( chiaramente ero bagnato tutto grazie allo sgocciolare delle piante), mi misi a sedere sul "MIO"solito masso e tirai fuori dallo zaino il binocolo."MALEDETTA PIOGGIA" non feci neppure a tempo a metterlo a fuoco che gia vedevo "GRIGIO" di colombi il poggio di fronte, lo sapevo era da anni che in quel periodo succedeva la solita cosa poi con il fatto che era 15 giorni che pioveva nessuno gli aveva visti e ancora meglio nessuno li aveva disturbati. Era già? le quattro di pomeriggio per di piu di Domenica. Rimasi oncora un po ad osservalri ( erano convinti di essere sepre in riserva)incominciarano a rientrare verso il dormitorio a brancchetti, non finavano piu... saranno stati un paio di mila circa, uno settacolo. Il mio cervello subito mi disse " domani ferieeeeeeeeeeee" ma ritornai subito sul pianeta Terra quando dopo la telefonata al ex principale ,mi disse !! Flavio domani non è possibile abbiamo un lavoro da finire per venerdi. Maledetto anche "LUI" dopo la pioggia. E io che 5 minuti prima già? mi vedevo lì con un paio di aste e un volantino. Non vi dico la faccia che avevo durante il viaggio di ritorno. Passai tutta la settimana pensando a quella scena vista .. mi sembrava passato un mese e invece era giovedi. Il venerdi sera ero già? vestito da caccia da tanto avevo dentro da sfogare,chiaramente non chiusi occhio al pensiero di cosa poteva succedere l'in domani e poi avevo come una paura di non rivedere la solita scena o che qualche cacciatore aveva visto e rovinato il tutto. Alle 2 di notte preso dal pensiero (panico) presi tutta l'attrezzatura e via partito , sembrava che qualcuno mi rincorresse da tanto andavo.... avevo sempre in mente quella brutta scena di trovarci una macchina prima di me. Ma in realtà? nessuno gli aveva visti e tanto meno disturbati. Cacciai tutto il sabato e la domenica come un ""RE"". BRUTTA BESTIA LA PASSIONE!!
iL FAINA. :evil: :twisted:

Rimescolo

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Risposta #132 il: 12/07/2012 - 11:00
ovviamente, e allora chi più ne ha più ne metta, con il giusto rispetto per tutti.

un abbraccio e un saluto particolare ad "ORESTINO" e ai suoi "paperini".

badger

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Risposta #131 il: 12/07/2012 - 06:16
Ciao Renato, il fatto che a scrivere siano sempre i soliti (me compreso) dipende senz'altro sia dal pudore che qualcuno può provare nell'esternare propri momenti di vita sia dal fatto che, anche se non conta niente ai fini della bontà? della lettura, c'è chi si sente meno portato a scrivere, chi non lo sa o non lo vuol proprio fare. Non tutti, ad esempio, hanno la sensibilità? di Ciccio che riesce a comporre versi senza esser mai banale o scontato, ma insomma l'importante è provarci e se si riesce a diffondere un briciolo di emozione che ciascuno magari prova nel comparare quello che legge alle proprie personali esperienze, beh! in fondo non solo è positivo, ma nel nostro piccolo mondo anche un'esperienza nuova. ciao un abbraccio.

aldorin

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Risposta #130 il: 11/07/2012 - 20:00
anche io penso che l'idea sia interessante ed i racconti, smpre secondo me, dovrebbero andare a braccetto con le altrettanto numerose poesie.
quando incontrerò gli amici el direttivo del club lancio l'idea...
un abbraccio a tutti. E' un piacere legervi.

Rimescolo

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Risposta #129 il: 11/07/2012 - 19:30
Deldue carissimo, questo post rischia di essere monopolizzato (seppur positivamente) da pochi narratori improvvisati, ma sinceri e sensibili.

L'idea è interessante, ma sarebbe auspicabile una più ampia partecipazione.

con affetto,

Rimescolo

DELDUE

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Risposta #128 il: 11/07/2012 - 11:00
Io non sono tanto bravo a scrivere, ma vi ringrazio tutti per le emozioni da voi vissute e trasmesse nei vostri racconti, che mi fammo affiorare i più bei ricordi di una caccia, che non esiste più fatta di tanta fatica, attrezzatura scarsa e reperita nella macchia, tanta tanta passione e rispetto per la natura e per gli altri cacciatori.

Lancio una proposta perchè di tutti questi bei racconti non si scelgono i migliori e si prova a farne un libro/libretto da vendere per il club, per far capire a tutti che il Cacciatore con la C maiuscola non è come ci disegnano gli anticaccia quel diavolo sanguinario privo di ogni sentimento.

Saluti DELDUE

ILFAINA

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Risposta #127 il: 10/07/2012 - 20:14
Guasticce!! già? il nome a un suo perche. Il posto piu bello per la caccia in palude  che avevamo fino a una quindicina di anni fà? a Livorno. Per me e il mio amico di caccia di quel tempo era il nostro territorio , come avevamo un ora libera andavamo lì.

La sera ci trovavamo dopo cena  per rimanere d'accordo sull'orario e per preparare stampi e germani da richiamo . Alle 2 di notte pronti , il posto era abbastanza vicino da casa circa 10 minuti di macchina ,durante il tragitto c'era una spece di struggimento non dicevamo nulla fino a che arrivati in zona parcheggio alla vista di nessun altra macchina esultavamo .. e vaiiii via sbrighiamoci prima che vengha qualcuno( CLASSICA FRASE ) la posta da noi preferita era chiamata LA TAMERIGI che era l'unica pianta in tutta la zona. Era posta proprio davanti al filo delle anatre che uscivano dal LAGO DELLA CONTESSA ( AL TEMPO OASI ) era la meglio posta anche perche guardava verso le luci della citta e come si muoveva un anatra riuscivamo a vederla, quando non ci toccava LA TAMERIGI ripiegavamo o alla posta dei LUCCHESI O alla posta del CUCUZZOLO distanti  150/200 merti una da l'alatra. Era uno spettacolo appena arrivati sentivi cantare Beccaccini e Alzavole che smettevano man mano che caminavamo con li stivali a coscia nell'acqua per arrivare alla posta, mettevamo gli stampi secondo il vento e  sacondo la razza ( uccelli neri, Folagha,moretta e Moriglione belli strinti e in bella vista invece gli uccelli bianchi , Alzovola Fischione, Germano ec ec belli larghi e sempre in penombra  lasciando parecchio spazzio per le buttate), poi mettevamo i germani vivi( il maschio dietro il capanno per non fargli vedere le femmine che invece erano posizionate sul davanti)questo perche il maschio chiamasse le femmine non vedendole e le femmine a lora volta gli rispondessero.  Solo ricordi sono rimasti di quel magnifico posto ,ora hanno costruito da una quindicina di anni il famoso Interporto Amerigo Vespucci ,dove a spregio secondo me lavoro.Nussuno ,WWF,Lipu,ed altri hanno mai fatto niente per non far distruggere un posto che era unico e ineguagliabile. Un saluto a GUASTICCE.... e un Ricordo!!

badger

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Risposta #126 il: 09/07/2012 - 17:20
Firenze, anni 60, era la fine di febbraio e già? da alcuni giorni un tramontano insistito, ghiaccio come la morte, faceva la barba ai monti intorno alla conca in cui si adagia la città? del fiore. Erano i giorni del ripasso dei tordi e vicino Mercatale val Di pesa,(UNA VENTINA DI KM) c'era una pinetina tutta scoscesa che si infilava in un canalone che si perdeva nell'orizzonte azzurrino. Da lì  la sera salivano i tordi, prima bottacci, poi sullo scuro, ormai ombre radenti le chiome dei pini, strisciavano i sasselli. Il posto era stretto e ci stavano solo 3 fucili, per gli altri, i ritardatari, solo pippole. Mio padre, che forse ha amato la caccia più dei suoi figli, ma non è un rimprovero, è solo una constatazione, non aspettava il mio ritorno da scuola per timore di perdere il posto e si avviava con la 500 familiare, color piombo, con gli sportelli che si aprivano in avanti, splendidi per tirare alla lepre lungo strada, ma questa è un'altra storia. Io tornavo trafelato e mentre piombavo in cucina sapevo già? che non c'era. Non parlavo nemmeno, mi cambiavo furiosamente, senza ascoltare mia madre che cercava di farmi mangiare qualcosa. Poi, e qui viene il bello, prendevo la mia Graziella,che altro non è che un tentativo mal riuscito di bicicletta, con due ruote che sembrano due piatti da minestra, e giubbotto, cappello di lana, e stivali di gomma, attraversavo tutta Firenze, mi facevo il Sangaggio, la salita infinita di San Casciano, a volte a piedi perchè il mezzo non consentiva di affrontare una salita di 5 km tutta sui pedali, e poi finalmente, dopo un tempo infinito, fischiavo a lui che venisse a mettere la bicicletta piegata in due (avete capito perchè la Graziella?)in macchina e poi ero lì, zirlo in mano, neanche sudato, pronto a fiondarmi tra le scope per raccogliere il primo tordo. Ed era un freddo che mangiava le mani, ma io avevo dentro un calore che scioglieva la neve perenne, frantumava i ghiacciai e l'universo, la vita, mi sembravano tutta una favola se potevo essere lì, accanto a lui, finendomi gli occhi per avvisare quell'ombra veloce, che saettava tra pino e pino prima di venire strappata al cielo da una fucilata che sembrava un miracolo. Quanti ricordi, ancora vivi e intatti, come intatta, dopo tutto questo tempo che sembra infinito, è ancora la mia voglia, grazie babbo per aver amato la caccia almeno quanto hai amato me, perchè ci sono passioni che segnano la vita di un uomo e non si possono ridurre in parole, forse è più semplice evocarle con un sorriso, mentre scende la sera ancora, di un giorno di caccia. Ciao

giamp50

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Risposta #125 il: 08/07/2012 - 22:37
Sfumati ricordi, più odori, di quando assillavo il nonno, mi rimangono, daltronde avrò avuto un cinque sei anni.

La pulizia delle gabbie, la preparazione del pastone per i turdidi con farina di granoturco, crisalidi di baco da seta ed uvetta passita. Scagliola e rapetta per i fringuelli, girasole per il frosone con quel suo mastodontico e buffo becco. La chiusa, con le progressive chiusura degli "scuri" prima, e riapertura poi.

Poi al capanno di legno, sotto casa, tra filari di vite con tutori di oppio, alcuni ulivi, un pero, un melacotogno, perelle, allori, si respirava l'odore acro della polvere del 24.

Il lavoro per rivestire di alloro il capanno mi metteva frenesia.

Il canto squillante dei fringuelli batteva sui timpani incessante e si trasformava in una melodia ammaliante con l'attacco del verso.

Il merlo e la merla si cercavano, e lui si esibiva gorgheggiante e melodioso.

I canti dei tordi nostrali(bottacci) prima, e roscioli(sasselli) poi completavano il quadro.

La disposizione delle gabbie, tassativamente sempre la stessa, la copertura dei tettini in caso di pioggiarellina e la raccolta delle prede mi entusiasmavano, mi facevano sentire necessario e forse  già? grande, ed il nonno, come tutti i nonni, mi lasciava fare.

I primi colpi dalle piccole e troppo alte per me bocchette del capanno non furono facili, lo sgabello dava sempre l'impressione della precarietà?, ma poi ci presi mano.

La zia mi raccontava di quando anni prima portava a mezzogiorno il pranzo, preparato dalla nonna, al roccolo sotto al crocefisso dove il nonno, insieme ad un paio di amici/colleghi, era impegnato con richiami e reti.

Si, altri tempi, tempi duri, dove la fatica era tanta, e si faticava per mangiare, e naturalmente spero che non tornino più, ma certamente c'era più serenità?, più gioia di vivere, forse il benessere che abbiamo avuto non abbiamo saputo utilizzarlo al meglio!

ILFAINA

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Risposta #124 il: 05/07/2012 - 22:27
ahah ahah

Sono svenuto!!!!!