Seguo la scia di Deliberociccio e di Aldorin (bravo R.) ma "volo" molto più basso rispetto alla loro espresione poetica essendo, quella che trascrivo, soltanto una delle mie canzoni a cui sono maggiormente legato e scusate se non è così esplicito l'aspetto venatorio.
CANTO LA NOTTE
Canto la notte la notte che non dorme
e lascia la sua porta aperta
a tutti i folletti che vogliono danzare
e al canto del gufo la finestra
Canto la notte perchè ti vuole bene
e tu ancora non lo sai
ma è più forte del giorno più profonda dei tuoi occhi
più chiara dei sogni che fai
Vivo la notte e mi spiace quando il sonno
mi piega sotto i suoi passi
ma la notte che vive lascia i suoi segni
e un'odore nella terra e nei sassi
Così anche il giorno mi parla di lei
della sua magica armonia
degli uccelli migratori nei cieli dell'autunno
di lei che li porta via
di lei che li porta via........di lei
Ascolta la notte la notte e le sue leggi
e guai a chi vuole inventare
storie nuove di paure e fantasmi cattivi
che il giorno non lo debba svegliare
Canto la notte le sue vallate i fiumi
e i laghi bianchi di luna
così che tu abbia orecchi ed occhi nuovi
e lei non ti faccia paura
Canto la notte il suo vento il suo cielo
che ricopre di rugiada le campagne
la notte che svanisce la notte che ritorna
ogni sera da dietro le montagne
ogni sera da dietro le montagne........ogni sera.
Un saluto Levante