Vedi storno2, al di là? delle nostre esperienze di caccia individuali, al di là? delle cose che non funzionamo e delle leggi che non vengono fatte applicare o interpretate in modo abnorme, cosa che purtroppo in Italia è praticamente endemico per tutti i settori, quello che io sostengo è che noi cacciatori dovremmo avere l'intelligenza, il coraggio e la determinazione di discutere liberamente tra di noi di come dovrebbero essere esercitate le varie forme di caccia, e ciò senza remore, senza condanne di blasfemia e sacrilegio e senza anatemi.
La sindrome del "taci il nemico ti ascolta", deve essere superata.
Quello che invece i Cacciatori dovrebbero fare è isolare chi ha confuso un esercizio nobile come quello della Caccia con un semplice tiro a volo. Così non è e non può essere. Perdurando su questa linea condanneremo inevitabilmente la Caccia a morte certa.
Non dimentichiamoci del referendum dal quale ci siamo salvati per astensionismo esclusivamente perchè i promotori fecero l'errore di abbinarlo a quello sui prodotti chimici in agricoltura, e ciò portò ad una astensione che ci salvò. E soprattutto non dimentichiamoci che la questione in ballo non era solo l'abolizione della caccia, ma anche quella della abolizione del diritto all'accesso al fondo altrui, che se ripresentato oggi passerebbe senza problemi, il che significherebbe che a caccia potrebbero andarci solo il proprietario del fondo e chi da lui autorizzazto. In sostanza tutto il territorio Italiano sarebbe un'unica grande Riserva Privata.
Né gli appelli al "vogliamoci bene", "regole che contemperino le esigenze di tutti", hanno senso, qui gli unici i quali hanno delle esigenze che debbono assolutamente essere rispettate sono gli ANIMALI. Il resto è conseguente. Cordiali saluti.