FORUM Club Italiano del Colombaccio

frok

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Risposta #2 il: 02/06/2010 - 00:31
Tutto vero Royal42, ma la mia maestra (moglie di un cacciatore)mi chiedeva come andava il passo dei colombacci, e si rallegrava se parlavo di  caccia con suo figlio,ancor prima la nonna di cappuccetto rosso era stata salvata da un cacciatore....Insomma eravamo una figura costante e ben accetta nella societa'...ed ora...? Ai nostri figli insegnano che siamo dei sanguinari che sparano ai piccoli Bambi,ma si guardano bene di spiegar loro come finisce un pollo sul piatto o di come avvelenano ogni anno milioni di animali...Io non credo che praticando l'attivita' ci condanniamo,anzi,sfruttiamo ogni momento libero per farlo,perche' solo noi potremmo illustrare ai piu' giovani la bellezza di un alba, la malinconia di un tramonto,ma soprattutto la storia dell'uomo,da sempre eccellente predatore...

ROYAL42g

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Risposta #1 il: 27/05/2010 - 19:27
...sono cresciuto in una famiglia di cacciatori...mio padre mi portava con se da quando avevo 5 anni...ero sempre in coppia con il mio amato breton e facevamo a gara a chi ritrovava prima la selvaggina abattuta...da sempre mi e' stata trasmessa la caccia come passione a diventare prima uomo poi cacciatore che purche' se ne dica siamo i primi a rispettare,conoscere ed amare la natura...da sempre ha rafforzato i rapporti con gli amici e' uno stile di vita anche fuori dal capanno!socchiudendo gli occhi rivedo immagini di ricordi bellissimi di momenti di caccia vissuti, ma aime'momenti sempre piu' irripetibili come per tutte le cose stiamo diventando noi stessi la condanna della nostra passione estremizzando troppo l attivita' e mi ci metto anche io in prima fila!dovremmo ben conservarci e difendere questa nostra "vita"...!