Tutte queste questioni dimostrano ancora una volta la necessità? che il "Club del Colombaccio", il "Club della Palomba" e le Associazioni Venaorie predispongano una Carta del Colombaccio ove si diano indicazioni tecnico/venatorie di come e con che cosa dovrebbe dovrebbe essere esercitata la caccia al Colombaccio, e ciò al Parlamento, alle Regioni ed alle Provincie.
Da quanto dice Ribaltina si rileva che in Toscana l'Impianto per Colombacci non viene considerato fisso e che pertanto non ha una zona di Rispetto. Questa è la "castroneria" più grossa che la Regione Toscana avesse potuto fare, in quanto non c'è nulla di più fisso dell'impianto per Colombacci.
La Legge Nazionale n.157/92 art.5 comma 5 recita "Non sono considerati fissi ai sensi e per gli effetti di cui all'art.12,comma5, gli appostamenti per la caccia agli ungulati e ai colombacci e gli appostamenti di cui all'art.14, comma12".
Per cui non sono considerati fissi queste tipologie di impianti al solo fine della opzione di caccia (che è quanto prevede il su citato art.12,comma 59), cioè il cacciatore che esercita la caccia da appostamento fisso al colombaccio non è tenuto alla scelta dell'opzione "B".
Ma da questo a normare che l'impianto per colombacci non sia fisso e di conseguenza non assegnargli una zona di rispetto ce ne corre.
Ora naturalmente ogni Regione, nel quadro della Legge Nazionale, può legiferare come ritiene più opportuno, ma rimane il fatto che è una cosa assurda che all'impianto per colombacci, che è la cosa più complessa, più fissa e più estesa che vi possa essere non gli si dia una zona di Rispetto.
Concludendo, attraverso delle Conferenze nazionali delle suddette Associazioni e Club è necessario preddisporre la già? accennata Carta, che naturalmente non troverà? tutti concordi, che dia degli indirizzi precisi a chi deve legiferare in materia, indirizzi scaturiti, se non da una unanimità?, ma almeno da una maggioranza, sperando che questa sia una maggioranza con conoscienze tecniche, forte eticità?, intelligenza. Saluti.