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ISOTOPI ed origine dei Colombacci

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koala:
credo che se vogliamo essere quel 2per cento di incremento della specie colombaccio noi dobbiamo per un misero 2 per cento conoscerlo meglio. La conoscenza lo studio (abbiamo due tra i massimi Vati in questa storia -specie) il dottor Giannerini e il Dott. Cavina.Noi dobbiamo andare Oltre per sapere da dove viene quanto vola, quanto resiste alle intemperie (freddo neve ghiaccio) sapere dove e quante volte effettivamente nidifica, saperene in massimo quel due per cento basterebbe perche ad oggi credo che non ne sappiamo molto anzi...Un bel CONVEGNO SPECIE COLOMBACCIO MIGRAZIONE NIDIFICAZIONE ALIMENTAZIONE IN ITALIA ED IN EUROPA DA PARTE DEL CLUB ITALIANO DEL COLOMBACCIO CHE NE DITE   ALDORIN  MITICO TI PIACE

Denis:
Per quanto riguarda i migranti e lo Stop-over di Mesola la distinzione esatta del collare controllando le copritrici primarie,la consistenza dei muscoli del petto il rilievo di quello che ha nel gozzo,il peso,le condizioni climatiche e la preseneza delle popolazioni sul luogo di caccia lo sto già facendo io e non è affatto difficile.

Aggiungere la misura dell'ala non sarà sicuramente difficile come non sarà difficile rilevare colture o residui colture in atto,condizioni climatiche, spostamenti delle popolazioni e consistenze dei carnieri ecc..
per il periodo di svernamento sia a Mesola che in qualsiasi altra regione d'Italia e tutto ciò è rilevabile anche per chi esercita la caccia nel solo periodo di migrazione .

Sicuramente e qui viene anche da parte mia la  richiesta che tutto ciò dovrebbe essere  argomentazione da mettere in primo piano nelle future riunioni del Club fin da subito.
E NON DIMENTICHIAMOCI LO STUDIO ISOTOPI.
Basta la voglia di volere crescere
 
Denis

merli:
D'accordo su qualsiasi tipo di approfondimento che consenta di conoscere meglio la specie e di dare un contributo alla salvaguardia.
Però vorrei segnalare che i dati per essere utilizzabili e soprattutto spendibili devono essere omogenei e rilevati con metodi standardizzati. Ad esempio la lunghezza dell'ala si può prendere solo con un cosiddetto "cordometro" una specie di righello con fermo che hanno gli inanellatori (io sono aspirante); oppure il muscolo ha una numerazione fissata dall'euring che bisognerebbe insegnare a tutti i rilevatori; oppure ancora, un animale con collare completo può, come sappiamo essere un giovane (dai lavori di Sauro circa il 27% dei collaroni sono in realtà giovani dell'anno), ma per riconoscerlo i rilevatori devono saper valutare i contrasti di muta sulle copritrici primarie. Non è difficile, ma bisogna fare un minimo di addestramento. Il tutto non per fare il difficile, ma per rendere il nostro futuro lavoro scientificamente attendibile e non criticabile come "Materiali e metodi".
Basta a mio avviso che il Direttivo del Club, fissi le operazioni da fare e quale addestramento è necessario e se è necessario. Ad esempio il peso è un dato che necessita solo di una bilancina digitale di precisione (per il colombo basta al grammo), e lo possono fare tutti senza problema.
Federico

Enrico Cavina:
AGGIORNAMENTO al Post ( subito quì sopra del 2/XII/2013 )relativo a
"Quanti sono i Colombacci in Europa "

Nel seguente LAVORO
•   PECBMS. (2007) State of Europe's Common Birds, 2007. CSO/RSPB, Prague, Czech Republic.
http://www.ebcc.info/wpimages/video/StateEuropeCommonBirds2007.pdf

Il COLOMBACCIO è tra i PRIMI DIECI Uccelli in Europa che attualmente hanno sostanziali INCREMENTO 
di popolazione in Europa , quantificato nel DUE PER CENTO ( 2%) in più ogni anno .

Pensateci un po' : è veramente tanto ! 

Denis:
Ma perchè dovebbe essere difficile fare un salto di qualità.

Intanto si  inizia per il prossimo anno a fare insieme ai rilievi che già si stanno facendo :
1° la misura delle ali.
2° si rileva bene se si tratta di un soggetto adulto o solo giovane dell'anno con collare ultimato.
3° si rileva lo stato del muscolo e questo sia sui migranti che sugli svernanti(rilevando eventuali malattie visibili sulle catture).
4° si rilevano le quantità di colombacci svernanti(aumenti spostamenti e diminuzioni popolazioni).
5° i carnieri.
6° i residui ancora esistenti delle varie colture( mais,soia ,riso ecc.)
7° la situazione climatica in atto al  momento della cattura.

Alla fine avremmo un montante dati estremamente ampio diversificato e molto significativo da confrontare anno per anno per conoscere molto di più:
1° le percentuali/quantità dei migratori di lungo raggio.
2°Le percentuali giovani/adulti migranti e catturati,stato di salute.
3° le variazioni o non variazioni delle direttrici.
4° le aree di svernamento,dormitori,vicinanze oasi parchi ecc, quali popolazioni esistenti,e loro comportamenti (aumentate diffidenze,quando,come e perché) .
5° Gli spostamenti degli svernanti e il perché.
6° L'incidenza dell'attività venatoria.
7° l'incidenze dell' agricoltura e delle perturbazioni sul territorio italiano.

Tutto questo non costa assolutamente nulla.

Affiancando a queste semplici cose lo studio isotopi per conoscere le rispettive origini  dei colombacci migranti e svernanti ( questo sicuramente con soldi alla mano) allora potremmo dire che si è elevato la qualità degli studi da parte di chi esercita la caccia.

Faccio presente che le tracce dei vari isotopi europei  rimangono nel sangue solo per un mese ma rimangono nelle piume fino a tre mesi quindi si possono fare i rilievi simultanei nello stesso anno sia dei migranti che degli svernanti fino a dicembre e oltre.
Tutto questo equivale a : Colombaccio scientifico
Tutto questo equivale a : Arma del futuro contro il mondo anticaccia.
Tutto questo equivale a : Soddisfazione di essere cresciuti.
Un saluto a tutti Denis

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