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ISOTOPI ed origine dei Colombacci

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giamp50:
Convengo in pieno, lo si dovrebbe fare anche in Italia.
Il problema principale sarebbe quello dei finanziamenti.
Certo che se ci fosse una intesa tra le Regioni e tra gli ATC di riservare almeno il 2% degli introiti derivanti dalla tassa regionale e dalla quota atc, pagate dai cacciatori, alla ricerca scientifica sui migratori sarebbe una cosa oltremodo positiva.

Enrico Cavina:
ISOTOPI ed origine dei Colombacci

Hobson K.A. e Coll.  (2009) "Stable isotopes ( delta D) delineate the origins and migratory connectivity of harvested animals : the case of European woodpigeons" ( J . of Applied Ecology 46,3,572,2009)

Questo Lavoro evidenzia con equilibrio di affermazioni e di analisi tutte le potenzialità e limiti dei nuovi modelli di studio con Isotopi per "delineare" le origini e le connettività migratorie degli animali .Lo studio si è avvalso della indispensabile collaborazione dei Cacciatori utilizzando le penne di 1513 Colombacci abbattuti in pieno Inverno ( Dicembre) nelle varie Regioni di tutta la Francia ( 1395) ma anche dalla Spagna (70) e da Corsica-Sardegna ( 48 ) .Per ogni uccello sono stati valutati questi elementi : età ( adulti,giovani),punteggio di muta e attività di muta ( muta attiva o sospesa ) ,la lunghezza dell'ala ( misurazione standardizzata e millimetrica) e sono state valutate solo le penne come riconosciute per crescita esclusiva nell'area di nidificazione.La valutazione isotopica si è avvalsa dell'isotopo Idrogeno stabile ( delta D ) e  le analisi sono state più volte ripetute in termini di comparazione sul materiale keratinico.L'identificazione geografica delle aree di origine ( caratteristiche isotopiche comparabili con quelle degli Uccelli )  , considerando le derivazioni alimentari ( caratteristiche isotopiche delle diete ) e quelle piovane si è avvalsa di Mappature del International Atomic Energy agency e del Global Network of Isotopes in Precipitation   .
Il modello ( GIS-based model of "delta Dp" ) si è avvalso di un'elaborazione algoritmica e statistica molto complessa per la nostra comprensione di "non addetti ai lavori" ma certamente si è finalizzato a ridurre al minimo le possibilità di errori eventualmente anche legati alla fisiologia di crescita degli uccelli  nelle aree di origine .
Andando quindi a determinare le origini geografiche dei Colombacci abbattuti ( ricordiamo : pieno inverno in Dicembre ) ed esaminati anche per età , il Lavoro si focalizza su tre categorie di Colombacci : residenti , migratori di media distanza , migratori di lunga distanza . L'analisi comparativa dei Migratori a lunga distanza vs gli altri, ha permesso anche di valutare logitudine e latitudine delle aree di origine . Le Mappe di origine così elaborate sulla carta geografica dell'Europa risultano molto indicative circa la sempre prudente affermazione di "probabile" origine di una popolazione o di singoli individui.
Molti altri elementi interessanti si evincono dalla approfondita analisi dei risultati conseguiti dalla Ricerca.
Cerchiamo quindi di sintetizzare e seguire le sequenze di analisi   come sono riportate nel Lavoro di Hobson e coll..
L'analisi dei risultati tiene in conto i precedenti risultati di una ricerca pubblicata da   Hobson nel 2004  : i rilevamenti attuali identificano aree di origini già conosciute , ma molti colombacci risultano di origine sconosciuta ed in questa analisi vengono ora riferiti ad origini potenziali - per i colombacci Francesi - nell'Europa Centrale.Invece per i colombacci abbattuti in Spagna le origini vanno delineate più a Nord includendosi l'Europa Nord-centrale e la Russia Occidentale.Interessante il dato di Corsica e Sardegna ,più calzante per le nostre linee migratorie : i risultati delle ricerche con inanellamento identificavano per questi colombacci "Corsi-Sardi" origini piu a Sud dell'Europa Centrale ( Austria,Ungheria,Ucraina) ma i risultati attuali indicano una linea di origine a latitudini un po' più basse ancora   e precisamente su una linea a Nord-Est da Ucraina a Nord Italia , e più a Sud su una linea Est-Ovest dalla Bosnia a Costa Adriatica Balcanica.E quì - commentiamo noi - è proprio il focus sul quale è necessario sviluppare ricerche che interessino più propriamente i flussi di transito sulla nostra Penisola.
Ricordando ancora che in questo studio il prelievo è avvenuto in pieno inverno (dicembre) su tutte le varie estese Province della Francia tutta, i risultati identificano una presenza invernale di "residenti" ( 54-58 % ) , di migratori a media distanza ( 31-33 %  ) e migratori a lunga distanza ( 10-13% ) , e si deve sottolineare che questi ultimi sono stati prevalentemente abbattuti nel Sud della Francia , anche se sorprendentemente una buona parte dei colombacci abbattuti nell'area centrale dei Pirenei , è stata relazionata ad origini più vicine (media distanza) nell'Europa Centrale ( Germania,Polonia,Bielorussia,Russia Occidentale).
Bisogna tenere ben presente che il "carniere" annuale in Francia nel 2000  ( Lormée e coll.) era stimato di oltre 5 milioni su un totale di circa 10 milioni stimato in Europa nel 1984 .La popolazione dei colombacci stanziali ,distinta da  un totale di circa 10 milioni svernanti , si sarebbe più che raddoppiata in questi ultimi 15 anni ( Cohou V. E coll. 2007). Questo aumento dei residenti è stato relazionato ai mutamenti ambientali creati dall'uomo : riduzione del 30% delle foreste di quercie ( ghianda) a Sud dei Pirenei , parallelamente ad aumento delle coltivazioni di granoturco in Francia a Nord dei Pirenei.
La correlazione - intuitiva anche nei nostri territori ( esempio S.Rossore Migliarino Pisa ) così com'è anche in Bulgaria,Romania,Ungheria - con le tipologie di coltivazioni agricole intensive ( principalmente mais e girasoli ) è stata ben analizzata da Bea e coll. ( 2003) in uno studio di census in una vasta area territoriale della Penisola Iberica a Sud-Ovest a cavallo tra Spagna e Portogallo) con una presenza di svernanti e residenti di circa 3 milioni di colombacci , area comunque soggetta a variabili spostamenti anche massivi intra-invernali legati alle condizioni ambientali ( clima , agricoltura , maturazioni arboree e forestali) . Come già detto l'aumento delle popolazioni residenti in Francia - anche in dipendenza  dei cambiamenti in Spagna- sarebbe stato calcolato nell'ordine del 66%.
Di pari passo a queste considerazioni rileviamo che Hobson e coll. (2009) sottolineano che comunque il carniere globale annuale in Francia in misura del 50% si realizza in Ottobre Novembre e ricordano che a partire dal 1960 si sarebbe notato un decremento dei transiti Francia-Spagna . Nutriamo dubbi su questa affermazione , anche perchè non supportata da dati scientifici citati. Noi rileviamo che esiste un monitoraggio ben preciso dei transiti sui Pirenei e che - per quel che possiamo considerare rispetto alle nostre dimensioni di passo - i numeri rilevati da GIFS come Gruppo delle Federezioni di Caccia dei Pirenei sono impressionanti : in particolare per i "picchi" di transito quale ad esempio la certa conta di circa 600.000 colombacci in un solo giorno il 31 Ottobre 2011 al Passo di Urrugne , il Passo più vicino alla costa Atlantica .
In definitiva il Lavoro di Hobson e coll. (2009) sulla base del "carniere" invernale ( residenti e svernanti ) esaminato con isotopo H stabile identifica ,"delinea" , per la maggior parte dei Colombacci presenti in Dicembre in Francia , origini "residenziali" ( Francia e Paesi contigui) e comunque abbastanza vicine ( Centro Europa e non troppo a Nord e non troppo ad Est ) . Questo dato sta evidentemente a suggerire e leggere una graduale tendenza delle popolazioni Europee di Colombacci a ridurre i percorsi migratori ; e per gli aspetti residenziali giocano un ruolo fondamentale le aree agricole e forestali ( cibo a disposizione anche dopo le raccolte , ovviamente il tutto anche in relazione alle condizioni meteo contingenti ed ancor più climatiche . Mi permetto di segnalare che occasionalmente ho osservato questa fenomenologia di permanenza simil-residenziale e movimenti anche massivi contingenti nell'area dell'Evros - Grecia del Nord ai confini con Bulgaria e Turchia in pieno inverno ( dicembre gennaio)  .Hobson e coll. sottolineano come le popolazioni di Polonia,Danimarca,Finlandia,Svezia negli ultimi decenni hanno incrementato notevolmente la tendenza a svernare alle stesse latitudini dei territori di origine .Potremmo noi dire ( annotazione personale) che è come se l' impulso atavico di seguire le regole migratorie della "deriva dei Continenti" , non sia poi più così necessario e si può anche sopravvivere adattandosi a condizioni locali e con meno sforzo (!!??).
Eccoci allora a considerare i Colombacci c.d. Migratori a lunga distanza : l'analisi di Hobson e coll. sulle origini ( più a Nord e più a Nord-Est  della già citata area Centro Europea  ) e sullo svernamento di questi "migratori a lunga distanza" ( solo il 10-13% nello   studio specifico ) permette di affermare ancora quanto era stato già rilevato con l'inanellamento e cioè " i migratori nati più a Nord migrano più a Sud rispetto ai migratori a breve-media distanza" . Infatti nei rilievi di Hobson e coll. questi grandi volatori sono stati trovati in maggioranza nelle aree più a Sud delle Regioni esaminate , e per questi c'è anche il dato non di poco conto - per il confronto evolutivo delle caratteristiche corporee e morfo strutturali - che hanno le ali più lunghe adatte a grandi e più duri periodi di volo .
Hobson e coll. concludono affermando che le indagini con Isotopi stabili ( delta H) rientrano in una metodica di Ricerca ,sulle migrazioni , ancora giovane ed evolutiva comunque già tale da delineare con chiarezza scientifica e prudenza statistica su grandi numeri le aree di origine dei migratori. La metodica deve comunque integrarsi con le antiche collaudate ricerche con l'inanellamento ed oggi con il radiotracking satellitare,quale già applicato al Colombaccio in Portogallo e Francia ( Cohou V.-Faune Sauvage  293,2011 ) .
Volendo azzardare una critica dilettantistica all'immenso lavoro di Hobson Keith A. e coll.- ormai svolto non solo sul Colombaccio ma anche sulla Beccaccia, come vedremo quì di seguito, e su altri migratori - dobbiamo rilevare che il Lavoro del 2009 non aveva un focus prioritario sulla migrazione di per se in atto ( stop-over inclusi) dato che il contingente esaminato era prelevato in Dicembre , quindi in condizioni di consolidato svernamento. Di fatto tutti gli immensi prelievi venatori effettuati nel pieno della migrazione ( ad esempio sui valichi Pirenaici ) non sono stati considerati , prelievi che portano con se il senso stesso della migrazione e che potrebbero lasciar meglio approfondire l'analisi dei rapporti maschi/femmine e giovani/adulti.Sempre nei termini di timida critica ci ha sorpreso il fatto che essendo l'area in esame la Francia , non sia stata considerata la linea migratoria certamente esistente che scende dalle Isole Britanniche ( Inghilterra,Irlanda,Scozia ) quali reali aree di origine ma possibilmente anhe di transito di contingenti partiti dalla Scandinavia . Sappiamo bene che numerosi studi condotti con i Radar confermano questa linea migratoria da Nord-est e poi direttamente a Sud della Manica verso la Francia Occidentale sino a Spagna , Portogallo, Marocco.
Comunque dal fascino che deriva dall'intensità scientifica di questa Ricerca di Hobson e coll.,viene spontaneo considerare l'opportunità che tali studi con Isotopi ( come pionieristicamente promossi nel progetto WORM di Alessandro Tedeschi di Amici di Scolopax per la Beccaccia ) siano condotti anche in Italia e su grandi numeri di prelievo propriamente migratorio quale è possibile con il coinvolgimento di Cacciatori,Associazioni,ATC. È altresì ovvio rilevare che la linea Nord-Sud che scende dalle regioni Finnico-Scandinave , dai Paesi Baltici,Polonia,Bielorussia,Russia Occidentale  e l'altra linea migratoria da Nord-Est a Sud-Ovest che scende dalla Russia,Ucraina,Romania,Ungheria,Austria, e soprattutto Est-Ovest da Bulgaria e da tutta la Penisola dei Balcani , ebbene queste linee Migratorie non siano scientificamente ben studiate per quanto riguarda i Combacci che proprio su queste linee scendono da noi.È questa  una carenza (il Progetto Colombaccio del Club del Colombaccio sembra un primo passo concreto ) che riguarda l'Italia , ma anche la Grecia e più a Sud la Costa Nord Africana.
Ci auguriamo che questa "recensione" - sempre da considerare dilettantistica  e possibilmente non priva di errori interpretativi - svolta principalmente sul Lavoro di Hobson e coll.,di per se antecedente poichè riferito al 2009, possa consentire al Lettore una più facile ed aggiornata interpretazione di quanto Hobson e coll. riportano oggi , giugno 2013, per le Beccacce studiate in Francia e nella Penisola Iberica .VEDI : Hobson K.A. E coll. " A stable isotope ( 2 H ) approach to deriving origins of harvested woodcock ( Scolopax rusticola ) taken in France " - Eur.J.Wild Res.on-line 18 June 2013 - * Springer Verlag.Berlin

QUESTA RICERCA DOVREBBE ESSERE SVILUPPATA ANCHE IN ITALIA

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