FORUM Club Italiano del Colombaccio

giamp50

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Risposta #5 il: 19/01/2019 - 09:27
Che dire Rimescola, proprio "buona stella".

Ne so qualcosa, parecchi anni son passati ma l'inferno passato non si dimentica, due grandi femmine, in tutti i sensi, in un colpo solo persi e nulla più seppi nonostante tatuaggio, manifesti, contatti con enti preposti.
Continuai per più di un mese a correre come un pazzo dove ricevevo segnalazioni.

Sono veramente contento per Te Rimescola e per Buk.
Ciao.

Vasco

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Risposta #4 il: 18/01/2019 - 22:37
Stavo per commuovermi....EVVIVA BUK È SALVO.....Ora che è chiusa si va tutti a cocomero? o a potare...
Una abbraccio, questa volta più forte....
Vasco

massimiliano

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Risposta #3 il: 18/01/2019 - 17:02
Ho già fatto privatamente i complimenti a Renato . Postillo una considerazione personale,che magari può far storcere il naso : in tantissime situazioni critiche il collare satellitare e relativo palmare toglie molte castagne dal fuoco. Non solo per i cani adoperati nella braccata al cinghiale.  Io mi sono attrezzato. Di nuovo bravo Renato e la prossima volta che girelli da queste parti,fermati per un coffee........

albedona

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Risposta #2 il: 18/01/2019 - 10:53
Ciao Renato, ho letto con attenzione il racconto dell'accaduto: immagino il tuo stato d'animo durante la ricerca di Buk ( a me è successo tanti anni fa con un cane da cinghiale che, preso da me cucciolo e poi affidato a mio cognato per la caccia, dopo vaste e faticose ricerche per più giorni non riuscimmo a ritrovare; i resti furono ritrovati dopo un paio di mesi: a prima vista sembrava colpa di una fucilata ma decidemmo di non approfondire oltre, anche se la cosa ci lasciò l'amaro in bocca per un bel po'). Sono contento che invece, nel tuo caso, il tutto si sia risolto nel migliore dei modi: un abbraccio a te e Silvia ed una carezza a quella peste di Buk.

Rimescolo

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Risposta #1 il: 17/01/2019 - 23:03
Buona sera a tutti, amici della natura, amici degli animali, amici cacciatori, amici lettori.
Ieri 16 gennaio 2019 si è concluso il nostro peregrinare per boschi alla ricerca dei nostri migratori preferiti, i colombacci. La nostra tecnica di caccia nei mesi invernali è quella di utilizzo delle aste da posizionare in alberi spogli sopra alle quali disporre cimbelli di piccione o colombaccio su ribaltine, normalmente con sparo a fermo dopo la posa. Non mi soffermo sulle diversità più o meno etiche e funzionali di varianti tecniche...già discusse e motivate in precedenti post specifici, neppure mi soffermo sulla procedura di "infrazione" che ci ha costretti a interrompere un calendario di caccia concesso e pagato anticipatamente. Il mio racconto è incentrato a descrivere dettagliatamente, con l'enfasi, l'emotività e la sensibilità che i cacciatori hanno nel rapporto con i loro cani da caccia.
Premetto che ho sempre avuto cani da caccia fin da quando ho avuto la concessione della licenza di caccia, nel lontano 1967, ma la maturità e il passaggio del tempo, in ogni individuo, concorrono all'aumento di sensibilità e attenzioni, osservazioni più approfondite, condivisioni cercate e volute, collaborazioni auspicate e desiderate...spesso segnali di "vecchiezza".
Viva la "vecchiezza" per chi ci arriva e la sa vivere con dignità.
Vorrei stringere per arrivare al dunque della questione, Buk mi guarda e forse capisce che sto per raccontare la sua avventura, un episodio che ha un risvolto e un esito positivo per la capacità risolutiva, la sensibilità dimostrata, l'efficienza e l'efficacia di interventi tempestivi nel rispetto, nella conoscenza di un animale, riguardosi del suo "amico" proprietario. Con Baffo il rapporto di complicità risolutiva a caccia e nei confronti della clientela turistica era esemplare, un valore aggiunto per il nostro B&B, un aiuto importante per la disciplina di caccia che praticavo allora. Buk è totalmente un altro soggetto, amorevole e affettuoso, alla ricerca costante di un contatto, attento e professionale nell'azione di caccia richiesta, il riporto e la segnalazione del selvatico, brillante con chi conosce, apparentemente riservato e diffidente con gli estranei, emotivo e sensibile, fiero nel suo bell'aspetto, esemplare tipico di springer spaniel dal manto color bianco-fegato. Sono finalmente, dopo tutti questi preamboli, a descrivere la cronaca di una giornata particolare di caccia, la chiusura particolare   anticipata di caccia al colombaccio subita da una delibera di giunta regionale con "vizio di forma", così la definisco io. Di buon ora raggiungiamo la zona di caccia, con l'amico Paolo ci disponiamo in zone diverse ma relativamente vicine, dispongo i miei attrezzi (aste) sopra dei grandi cerri, i piccioni sono docili e normalmente tranquilli, l'alba si avvicina, il freddo è abbastanza pungente, tutto è pronto, Buk prende posto vicino a me, nella postazione temporanea, preparata al momento.
Non conosco la zona, mi appassiona, mi incuriosisce, mi da fiducia non c'è competizione. C'è luce a sufficienza per osservare di fronte a me, a non più di 20 metri, una femmina di capriolo con in suoi due piccoli, nati nel maggio 2018...bei soggetti sviluppati, saranno gli artefici della giornata nel bene e nel male, cercherò di descrivere con dovizia di particolari certo di trasmettere ogni attimo di passione, ansia, speranza, emozione, condivisione, gioia.
La giornata di caccia inizia, i colombacci latitano, scarsi avvistamenti, alcune catture con recuperi eccellenti di Buk nel folto della boscaglia, comunico con l'amico Paolo, scarso carniere ma soddisfatti complessivamente della stagione passata, consumiamo un pasto frugale, a Buk ho portato un patè di polo e manzo, per me pane e prosciutto cotto, aranciata da bere, Buk si disseta nel ruscello corrente. Di fronte a me in lontananza, oltre duecento metri, scorrono veloci le auto sulla superstrada, nelle prolungate pause mi soffermo ad osservare e misurare il traffico, quattro rilevazioni di un minuto registrano un passaggio di 19 auto come media, nel senso di marcia più vicino a noi, presumo che anche nell'altro senso di marcia la densità fosse analoga, diciamo circa 38 auto in transito ogni minuto...abbastanza!!!Si arriva così intorno alle 13.30, colpisco un colombaccio, mi cade nel bosco, non vicinissimo, mi inoltro con Buk solito entusiasmo cerca ampia, perlustra ogni anfratto, si incunea in un forteto, incito al recupero, Buk non risponde. Mi vengono in mente i caprioli del mattino, si erano diretti proprio in quella direzione, inizio a chiamare a gran voce Buk accompagnando a ritmo cadenzato il richiamo e uno sparo in aria per facilitare il rientro, nessun segnale di Buk, il tempo passa inesorabile come inesorabile è l'angoscia, l'ansia, il presentimento, la paura, la tensione, alle 14.30 comunico a Paolo l'accaduto, lui interrompe l'azione di caccia per venirmi in soccorso, io mi dirigo verso la superstrada, attraverso il sottopasso e mi accorgo immediatamente che c'è stato il passaggio di Buk con gli ungulati, diretti nella zona protetta, ma altrettanto immediata è la supposizione che Buk sia a rischio incolumità sua e di altri passeggeri.
In precedenza avevo avvisato Paolo che forse in superstrada si era verificato un incidente stradale...c'erano delle macchine ferme...ma Buk era "sparito" da appena cinque minuti.. a posteriori ho ricollegato la possibile concomitanza. Mi faccio forza, mi affaccio ad un lato della strada, in lontananza scorgo una macchina in sosta sulla carreggiata, ha i lampeggianti accesi, ci sono due soggetti con pettorina arancione che armeggiano sul bordo, ho un crollo psicologico, mi viene il magone e sto per scoppiare in lacrime, i due salgono in macchina e mi vengono contro, cerco di fermarli ma proseguono alcuni metri, uno di loro apre la portiera, accorro velocemente e domando se c'era un cane. No niente cane, noi siamo al controllo della segnaletica stradale mi dice l'incaricato, chiedo scusa, legge nei miei occhi preoccupazione, stia tranquillo mi dice. Di nuovo solo con le mie angosce e un presentimento negativo, non voglio telefonare a casa e non telefonerò...Paolo mi raggiunge dopo aver fatto visita alla mia macchina, ma di Buk nessuna traccia, continuiamo insieme l'ispezione del territorio, incontriamo due anziani e forniamo loro i nostri dati per un eventuale successiva segnalazione. Paolo è affranto, il suo supporto emotivo e razionale è però esemplare, la sua disponibilità assoluta il suo coinvolgimento reale e sincero, la sua partecipazione attiva e meticolosa, come il suo carattere. Ispeziona il lato opposto della superstrada, a vista d'occhio mi dice per radio, nessuna traccia. Ho quasi perso la voce e la speranza di rintracciare Buk si affievolisce, il tempo trascorre, i pensieri si accavallano, dovrò chiamare casa, dovrò organizzare la notte, Paolo non mi lascia, lui ha avvisato la moglie, anche lei si rattrista, ci conosciamo, è una bella amicizia. Il tramonto si avvicina, la luce si affievolisce, il nostro calore corporeo è in ebollizione, sudati fradici ci dividiamo ancora un percorso, io salgo in direzione di una recinzione in cerca di una buon anima che mi dia indicazioni, la trovo che sta bruciando delle sterpaglie , quasi al crepuscolo, ha sentito tutto, gli spari in aria e i richiami ma non ha visto niente descrivo il cane e dico che purtroppo il collare azzurro è privo di numero di telefono, gli do il mio biglietto da visita . Sono per salutarlo quando mi squilla il cellulare, numero sconosciuto, d'intuito rispondo velocemente, una voce diretta mi chiede se ho perso il cane, si ma è vivo chiedo con urgenza di risposta, si il cane è vivo e sta molto bene, accudito in gabbia nella ambulanza di soccorso animali smarriti, un sobbalzo, una emozione fortissima, una scarica di tensione nervosa-emotiva mi invade dalla testa ai piedi, dove posso trovarla chiedo, risposta  Colle val D'Elsa, trovato a Poggibonsi... io e Paolo eravamo a caccia a Siena!!!!Paolo sente la converazione, capisce che Buk è stato ritrovato occorre raggiungerlo velocemente, dopo venti minuti circa siamo alla rotonda di Colle sud, posso riabbracciare Buk, ci abbracciamo anche con Paolo questa volta con occhi lucidi e festosi. Telefono a casa con voce rauca ma gioiosa, avviso dell'accaduto, un sollievo, arriverò più tardi con relativa tranquillità.
Il racconto potrebbe finire qui, ma l'eccezionalità dell'evento, il suo attore principale, la dinamica del soccorso e del ritrovamento meritano un appendice di encomio e di merito per l'intervento tempestivo e rapido,  di una persona speciale che si è fermata per strada e ha recuperato Buk caricandolo nella sua auto. Grazie infinite ad Ale per la prontezza, la capacità, la conoscenza dei cani, la sensibilità dimostrata, la freddezza e la razionalità nella decisione assunta. Grazie all'organizzazione del soccorso animali, che una volta intervenuti (a cane salvato) sono riusciti in tempo reale a leggere il microchip di Buk e a rintracciarmi telefonicamente. Grazie infinite a chi avrà la pazienza di leggere e capire il rapporto cane-cacciatore, grazie a coloro che si sono emozionati leggendo. Alla prossima con grande rispetto,
Rimescolo 
La passera è sempre la passera! Solo la fetta di cocomero fresca ci va vicino.........