FORUM Club Italiano del Colombaccio

Carlos

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Risposta #5 il: 11/06/2014 - 14:46
Ho letto con interesse le vostre risposte e i molteplici, importanti temi toccati.
E' certo che noi cacciatori italiani, Non diversamente da tutte le altre categorie in questo paese, ci piace più parlare e criticare che partecipare.
Credo anche che sia non di aiuto la tendenza di voler vedere risolti subito problemi che incancreniscono da anni salvo dimenticarsi del problema il giorno seguente e parlare d'altro non aiuti.
Ci sono quelli che promettono e mai mantengono e quelli che lavorano su programmi di  non breve termine e vengono ignorati da tutti.
Poichè credo che è su questi ultimi che dobbiamo puntare, cerchiamone più possibile, lasciamoli lavorare pregandoli di coinvolgerci tenendoci informati su come procedono le cose, così che non si possa dire che non fanno nulla solo perchè i risultati non sono immediati.

Terfiro

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Risposta #4 il: 06/06/2014 - 09:47
Ciao Badger,ti ringrazio della risposta che è una disamina della situazione, perfetta, precisa e non fa una piega.Molto profonda che dovrebbe stimolare ad ogni componente di questo forum una attenta riflessione, più di quanto sono riuscito a fare io. Mi auguro che non si stia chiudendo una stalla a buoi già scappati e sulla base di quanto abbiamo scritto, ognuno comprenda che situazione e che pericoli stiamo passando e con matura responsabilità  si faccia un esame di coscienza. Nessuno costringe nessuno. Quando siamo in guerra a combattere nella stessa trincea, tutti devono dare il loro contributo perché l'uno è responsabile dell'altro e viceversa, chi non se la sente si faccia da parte. Ormai la caccia non è più soltanto prendere un fucile e andare a sparare, è diventata una battaglia continua e quotidiana dove dobbiamo sudare con estrema tenacia per poter mantenere le nostre prerogative e la nostra passione. purtroppo è una conquista dove pochi combattono anche per altri e chi combatte spera perlomeno di vedere attenzioni verso problematiche di rilievo, spera in appoggi morali e idee costruttive e non indifferenza e tanto meno futili polemiche. Volere è potere, anche in pochi, ma con grande impegno, intelligenza e tanta passione, forse ce la potremo ancora fare.

Un cordiale saluto.

Rimescolo

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Risposta #3 il: 06/06/2014 - 09:42
Leggervi è un piacere, condividerne i concetti è soggettivo.
Badger denuncia lo scarso livello culturale della (vecchia) massa di cacciatori, condivido, e allo stesso tempo denuncio gli "acculturati" che la vecchia massa ha delegato per gli scopi e le istanze della categoria.
Terfiro, che ammiro per la sua elegante, incisiva e puntuale razionalità, si augura che il silenzio delle associazioni venatorie su temi a noi cari, sia un segnale di relativa tranquillità, a me non piace affatto!
Noi Italiani siamo soliti gestire realtà che ci piovono addosso, e raramente siamo capaci di programmare e organizzarci il futuro, in ogni campo.
Un decreto, una leggina, una toppa e via dicendo.
Domani a Poggibonsi cercate di trovare un'oretta di tempo per fare chiarezza e rappresentatività unitaria, le "eccellenze", come dice Badger, ci sono e sono pronte ad intervenire in nostra sostenibile difesa e gestione.
Buon lavoro di nuovo a tutti, una stretta di mano a Terfiro e a tutti quelli che vogliono unire con determinazione e competenza, non è un desiderio ma una necessità, come dice Badger.
Rimescolo
La passera è sempre la passera! Solo la fetta di cocomero fresca ci va vicino.........

BADGER

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Risposta #2 il: 06/06/2014 - 08:13
Caro Terfiro le tue riflessioni mi danno l'occasione per riesumare alcuni concetti che mi stanno a cuore. Partiamo un po' da lontano. Cominciamo con il dire che noi siamo una classe di vecchi, non c'è niente da fare, le percentuali di giovani che si avvicinano al mondo della caccia sono risibili e lo saranno ancora di più in futuro. Questo porta con sè alcune conseguenze, prima fra tutte che la cultura media del cacciatore italiano è abbastanza bassa soprattutto in considerazione che l'interesse verso l'attività venatoria aveva profonde radici nella società operaia e rurale. Niente di male in tutto questo ma ciò ha comportato la necessità di delegare, nella caccia più che in altri campi, il rapporto con le istituzioni e la società a quei pochi i quali avendone le possibilità culturali, il tempo e la voglia potevano rapportarsi con ci amministra. A questo dobbiamo aggiungere l'innato qualunquismo del cacciatore italiano, la diffidenza verso le regole e una sorta di immaturità che privilegia sempre la mancanza di conoscenza. Non è una critica ma hai visto da Te quante visite se si parla in un post di affitto di un capanno, in pratica è come preoccuparsi del foruncolo sul naso mentre stai andando in sala operatoria per un operazione a cuore aperto. Facciamo un passo indietro. Ci siamo fin qui detti che l'ignoranza, intesa come deficit di conoscenza, il qualunquismo etc hanno fatto si che i nostri rappresentanti, salvo alcune eccellenze a livello individuale, non fossero migliori del resto della classe politica italiana. Questo ci ha portato all'attuale stato di cose che è figlio di decisioni prese da pochi e con poca trasparenza. Questa la diagnosi, ora passiamo alla prognosi. Bisogna dire che allo stato attuale è infausta ma non irreversibile. Certo i nostri nemici sono stati capaci di cambiare strategia, lavorarci ai fianchi, costruirsi un sistema lobbistico che ci ucciderà prima che ci accorgiamo di essere feriti mentre noi siamo solo capaci di dire che questo non va bene, che quello non ci serve etc. E veniamo alla terapia. Prendendo esempio dagli Stati Uniti, dove tu eleggi il Tuo rappresentante al Congresso ed a LUI che ti rivolgi direttamente, bisogna cominciare a capire che la nostra difesa deve cominciare dal basso, ed agire sulle realtà locali in primis, piaccia o non piaccia la legge quadro delega all'ente locale la gestione della cosa venatoria e quello che si può fare in Toscana forse non si può fare in Veneto, ed ecco che io plaudo alla Confederazione che rappresenta lo sforzo di localizzare e concentrare i nostri sforzi  su realtà tangibili sul territorio di riferimento. E veniamo al Club, in fondo la nostra è una piccola enclave di specialisti ma rappresenta bene le nostre realtà più generali. Anche qui io noto da un lato un attivismo positivo e producente ma che si può ricondurre a pochi, a troppo pochi, mentre non posso fare a meno di rilevare che ci sono alcuni interessi di parte, una scarsa conoscenza dei problemi, un soffuso disinteresse che scivola pericolosamente nell'inerzia. Ed allora nel nostro piccolo bisogna ricominciare da qui, aiutando chi ha la voglia di fare e mi dispiace dirlo ma chiedendo con cortesia a chi non se la sente di farsi da parte e ancora eliminando le fonti dei problemi. Siamo pochi ma Leonida ci ha insegnato che anche pochi, con le giuste motivazioni, possono fare molto. Io l'ho detto e lo ripeto, qui dentro ci sono delle eccellenze, le quali se ben supportate, perchè ci vogliono anche i solerti portatori d'acqua, possono fare molto agendo laddove si possano reperire ascoltatori attenti. La prossima riorganizzazione del Club, se avverrà con successo, è figlia di questa voglia che più che un desiderio è una necessità se vogliamo continuare ad essere ciò che siamo. Ti saluto.

Terfiro

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Risposta #1 il: 05/06/2014 - 21:38
Salve a tutti, ho aperto questo nuovo post perché non posso esimermi nel fare alcune considerazioni ed accendere alcune riflessioni a tutti coloro  che intervengono nel forum. La nostra passione sta vivendo uno dei momenti più difficili degli ultimi anni, siamo attaccati, osteggiati e diffamati  su  tutti i fronti da un animalismo becero ma funzionale e organizzato che sta pressando con forza le più alte istituzioni per vietare i richiami vivi e la caccia tout cure.  Da altri fronti,  sempre a noi ostili, si sta provando ad abrogare l’Art. 842 del codice civile per vietare l’accesso ai cacciatori nei terreni privati e non per ultimo, la regione, spinta dalle nostre associazioni venatorie, ha dovuto farsi in 4 per formulare una legge che ha consentito di non smontare  i nostri capanni fissi. Premetto che ogni modo di pensare e scrivere, se non offensivo e non nocivo agli altri, deve essere sempre e comunque rispettato. Posso esprimere  parole  di apprezzamento a Volantino se si sente appagato per aver battuto il record di visite nel suo post e rispetto chi si prodiga ad entrarci.
Ma purtroppo e non me ne volete, credo che in momenti come questi sia doveroso interessarsi di argomenti di importanza più incisiva perché i capanni potrebbero davvero divenire cosa secondaria  se non inutile. Contrariamente a quanto viene spesso detto nel forum, sull'immobilismo del direttivo, posso assicurare che ci sono persone, in primis il Presidente della sezione di firenze Picchi Silvestro, che si adoperano ogni giorno per avvicinare  personaggi delle istituzioni e politici di ogni schieramento nell'intento di avere un aiuto nella difesa  della nostra passione. Queste persone non vogliono  sentirsi dire ne bravi ne essere ringraziati, lo fanno a nome di tutti perché credono nella loro causa e nei loro valori e tradizioni.Spesso sperano di avere una collaborazione ed un aiuto anche da altri ma spesso vedono soltanto tanta indifferenza  e rivolgere attenzioni su cose di importanza minoritaria. Posso garantire che con grande soddisfazione sono stati ottenuti anche risultati ed onorevoli risposte che hanno dato un senso e una grandissima soddisfazione sull'operato  svolto e nel contempo, non per ultimo, è stato fatto un egregio lavoro per far  conoscere a chi ci deve difendere, il Club a cui apparteniamo.  Qualcuno potrebbe dire che non è interessato alla politica nella caccia. Io rispondo che la caccia si svolge sulla base delle leggi che  ci permettono con regole  precise ed accettate di svolgere la nostra attività. Tra coloro che le promulgano ci sono politici a favore, indifferenti e contrari. Di questi ultimi ce ne sono purtroppo tanti e sempre di più e se noi vogliamo continuare a praticare la nostra  passione , nel bene o nel male dobbiamo affidare ai politici a nostro favore un mandato e a volte anche fare una umile richiesta perché operino in difesa delle nostre leggi. Quanto scritto è per suscitare  una attenta riflessione sulle nostre coscienze perché si possa arrivare a comprendere quali sono i livelli di importanza su cui porre più attenzione, questo  per adoperarsi e dare un contributo,  anche  soltanto morale, nella difesa della nostra bene amata caccia.
Salutoni a tutti.