FORUM Club Italiano del Colombaccio

colombaiosenese

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Risposta #13 il: 06/05/2014 - 17:46
La CCT rilancia: "la caccia è Toscana"
 

 L'unità sancita dalla prima assemblea della CCT (Confederazione Cacciatori Toscani) delle associazioni regionali Fidc, Anuu e Arcicaccia, secondo il segretario Marco Romagnoli, ha permesso finora ai cacciatori di accreditarsi in Regione (presso Commissioni del Consiglio, gruppi politici e assessorati) come “interlocutore serio e attendibile, capace di rappresentare realmente la generalità dei cacciatori e la parte più significativa della gestione” su temi quali appostamenti fissi di caccia, legge sul benessere animale, risorse per la gestione ed in particolare per gli ATC, problematiche sulla natura giuridica e sulle responsabilità degli ATC stessi fino ai temi dell’emergenza connessa con il controllo della fauna e gli squilibri faunistici.  La Confederazione si sta occupando di altre questioni, allo studio le prospettive per la caccia derivanti dal nuovo quadro istituzionale che andrà a costituirsi a seguito della possibile abolizione province. “Arriveremo su questo tema, a breve, ad una occasione di confronto pubblica che punta a formulare proposte e orientare le scelte” dice il Segretario.

C'è poi la risposta agli attacchi dal mondo animal-ambientalista con la denuncia/querela presentata alle Procure di Grosseto e di Firenze nei confronti della LAV, per le dichiarazioni contro i cacciatori sulla questione lupo, che si affianca l'idea di promuovere un evento che metta a confronto filoni culturali e di  pensiero di diversa provenienza: “il mondo scientifico, il versante culturale con al centro la riflessione laica e cattolica, la testimonianza storico-antropologica, la visione dell’ambientalismo scevro dalle pulsioni animaliste e l’approccio tecnico-gestionale rivolto alle popolazioni di fauna selvatica”.
 
Sono poi in programma una serie di eventi ed iniziative “da realizzarsi in varie zone del territorio regionale, che sappiano raccontare come la tradizione venatoria sia parte integrante dell’identità culturale della nostra regione”. Per questo, dice Romagnoli, Abbiamo pensato ad un contenitore cui abbiamo dato un nome significativo, “La Caccia è Toscana”. L'obbiettivo è  rilanciare l’immagine della caccia, “si pensa ad iniziative volte ad incrementare la sperimentazione di buone pratiche gestionali con sostegno alla ricerca ed alla sperimentazione e alla creazione di momenti alti di formazione.
 
http://www.bighunter.it/Caccia/ArchivioNews/tabid/204/newsid730/14947/Default.aspx

giamp50

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Risposta #12 il: 14/04/2014 - 14:00
Si certo Colombaiosenese, anch'io mi auguro che il tutto abbia dei prosegui positivi, quindi per il momento vediamo il bicchiere mezzo pieno, però non dimentichiamoci che una federazione regionale e parziale di associazioni venatorie non può essere il punto di arrivo ma solo una partenza.
Indispensabile che le associazioni, nel breve/medio periodo, scompaiano tutte, e che vi sia un'unica Associazione Venatoria a livello Nazionale.
Saluti.
 

colombaiosenese

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Risposta #11 il: 14/04/2014 - 08:48
Buongiorno...

a me pare,sottolineo pare,che la volontà del "fare insieme" quì nel comprensorio senese ci sia e sia partito col piede giusto.
Quantomeno si intravedono sinergie e obbiettivi comuni da conseguire.
Contrasti e dissapori ci sono pure nelle migliori famiglie e ove non ci sono,spesso,vi è da preoccuparsi seriamente..........

Giampiero ha menzionato l'UNAVI.....non scordiamoci che nel'90,è anche grazie a lei che abbiam sconfitto un referendum abrogativo catastrofico ! Io personalmente mi auspico che l'attuale confederazione riesca ad avere peso e carisma come l'allora congregazione......sfasciata in seguito per i soliti ed oramai noti "vizi italici" !

Come sempre,anche nel caso dei CCT,si tratta di come vedere il bicchiere : se mezzo pieno o mezzo vuoto ! C'è chi lavora per fare e chi invece per disfare..e gli ultimi ahimè,spesso han la voce più grossa !


giamp50

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Risposta #10 il: 13/04/2014 - 21:39
Essere ottimisti è certamente positivo, ma quando si viene da quarant'anni di fallimenti è difficile esserlo.

UNAVI, CIAV, tutto fallito!
Chi ha uno straccio di pseudo potere non lo cede facilmente.

D'altronde anche se, a livello regionale, si dovesse raggiungere l'unità, cosa di cui dubito molto, il rischio sarebbe quello di sostituire la decina di associazioni venatorie nazionali con una ventina regionali.

Personalmente continuo a ritenere che gli unici che potrebbero IMPORRE l'unità VERA della rappresentanza venatoria siano i cacciatori stessi, iscrivendosi TUTTI ad un'unica Associazione Venatoria.
Si, lo so, è un'illusione, ma non vedo altra strada.
Saluti. 

Rimescolo

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Risposta #9 il: 11/04/2014 - 17:22
Ciao F.Bini, credo che tu abbia bene espresso ciò di cui abbiamo bisogno, cioè credere nelle persone per bene e sagge, seguirli e all'occorrenza consigliarli con il nostro supporto tecnico, morale e passionale.
Bravo Francesco,

Un caro saluto,
Rimescolo
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francesco bini

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Risposta #8 il: 11/04/2014 - 13:33
la sua passione non nasce da ragazzo...per cui ha vissuto tutta una serie di esperienze senza essere influenzato dalla nostra atavica febbre venatoria.
Una malattia sempre più rara che talvolta non ci consente di capire bene cosa accade fuori dal nostro mondo fatto di lecci....e querce. O quanto meno ci influenza al punto di interpetare spesso le cose da un solo punto di vista. Ora che ha la passione dentro...sono certo che ha capito ancor meglio chi siamo...e il nostro vero valore di cittadini cacciatori. Lo stà dimostrando in ogni occasione e riesce ad essere ascoltato anche da coloro che lo apprezzano e lo hanno apprezzato per ciò che ha saputo fare oltre la caccia....Facciamogli solo tanti auguri e cerchiamo di aiutarlo se serve...
Come ogni altro membro di questa rinnovato modo di interpetare l'associazionismo venatorio.

francesco bini

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Risposta #7 il: 11/04/2014 - 13:27
L'ex Sindaco di prato è Marco Romagnoli, ed è segretario della CCT.
E' cacciatore....stornaio....codaiolo....e non disdegna passare delle bellissime giornate in vetta ad un vecchio leccio...in attesa di un branchetto di colombacci. Conoscendolo personalmente posso solo dire che si tratta di un cacciatore-saggio....Che apprezza più le tradizioni che le modernità e farà di tutto per mantenere un caccia giusta e rispettosa sia per gli animali che per i cacciatori stessi. E' stato un passaggio importante, le sedie erano le stese su cui sedevano ognuno presso le loro associazioni ,o posti di lavoro.... per tanto non ne sono aumentate. Ma anche se lo fossero ben venga se questoporta benifici all nostra passione.
qualcosa doveva pur cambiare...tutti lo dicevano e tutti lo scrivevano , finalmente qualcosa è cambiato...vogliamo crederci ??...o vogliamo ancora qualcos'altro ??...Per credrci servono i risultati e i risultati si ottengono se alle spalle abbiamo un esercito di cacciatori che stimolano ed aiutano a lavorare bene....condividendo obbiettivi e scopi.
Io non posso che crederci....tanto amo la caccia !

Ribaltina

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Risposta #6 il: 10/04/2014 - 16:08
Già Lorenzo! mi ero scordato del sindaco!!!!

Lorenzo Berti

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Risposta #5 il: 10/04/2014 - 14:40
Mi auguro solo che la confederazione non sia un'altra fabbrica di poltrone. Perché il presidente della conf, è l'ex sindaco di prato? è un cacciatore? rinnovo i mie saluti a tutti , io sono sempre scettico prima i risultati poi le valutazioni.

Ribaltina

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Risposta #4 il: 08/04/2014 - 16:43
Finalmente!!!!Speriamo che parta sul serio e con tutte!

Diego Baccarelli

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Risposta #3 il: 05/04/2014 - 19:13
Renato, forse volevi dire "UNIAMOCI" ? Altrimenti l'esortazione potrebbe essere interpretata come quell'ormai famoso adagio: "ARMIAMOCI E....PARTITE"!!!!! Sto scherzando,ovviamente....
Un forte abbraccio e a presto.
diego

Rimescolo

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Risposta #2 il: 05/04/2014 - 09:50
Cacciatori di ogni sponda e di ogni disciplina "UNITEVI"!
La passera è sempre la passera! Solo la fetta di cocomero fresca ci va vicino.........

Picchi52

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Risposta #1 il: 05/04/2014 - 00:03
Cari amici, vi posto in anticipo la lettera che verrà diffusa dalla C.C.T.
Un saluto a tutti. Picchi52
Lettera aperta ai cacciatori toscani
INSIEME
PER IL FUTURO DELLA CACCIA IN TOSCANA
Care cacciatrici, cari cacciatori
quello che solo fino a qualche mese fa poteva apparire un obiettivo di lungo periodo, una di quelle cose di cui si parla e si scrive, ma che poi per mille ragioni si esauriscono in dichiarazioni d’intenti e petizioni di principio, è finalmente realtà: Federcaccia, Arcicaccia ed Anuu hanno rotto gli indugi ed hanno dato vita alla Confederazione dei Cacciatori Toscani, prima tappa per costruire la casa comune di tutti i cacciatori.
Niente sarà più come prima. La Confederazione è solo il primo passo: come ogni inizio, dunque, un passaggio di  fondamentale importanza, per scegliere la giusta direzione.
L’unità è essenziale per avere maggiore peso, per contare di più nella società, nei rapporti con la politica e le Istituzioni, per ottenere finalmente scelte sottratte alla demagogia ed alla strumentalizzazione delle spinte emotive, come l’animalismo,  per  regole dettate dalla conoscenza e dalla scienza, per restituire alla caccia la considerazione ed il prestigio che le spettano: lo merita la caccia, lo meritano i cacciatori.
I cacciatori chiedono da tempo a gran voce, alle diverse Associazioni,  di valorizzare ciò che unisce: lo chiedono consapevoli  che l’unità è la condizione necessaria per restituire dignità alla loro passione, per legittimarne il patrimonio di storia, cultura e valori, per ottenere risultati concreti.
Le sfide che abbiamo davanti non possono essere vinte marciando in ordine sparso, disperdendo forze, sprecando risorse ed energie: è necessario unire le forze  per conseguire gli obbiettivi che contano per la caccia.
La Confederazione nasce per rispondere a queste domande; per spiegare alla società che la caccia, oltre che soddisfazione per i praticanti, è attività utile per la comunità , fattore indispensabile per la gestione del territorio, la tutela dell’ambiente, il mantenimento di biodiversità, la sostenibilità della presenza della fauna con le attività umane, l’agricoltura in primo luogo.
La piattaforma programmatica sottoscritta dalle Associazioni costituenti  la Confederazione, ambiziosa e concreta al tempo stesso, da corpo a questi principi: in materia legislativa propugna il necessario adeguamento del quadro normativo, certezza di regole e competenze;  sostiene il riordino del governo del settore faunistico venatorio, in vista del superamento delle Province; chiede, in tema di calendari venatori, che specie, tempi e modalità siano  effettivamente risultato di una seria e rigorosa opera di gestione e conoscenza; per assicurare gli equilibri faunistici sostiene il coinvolgimento dei cacciatori nella gestione di tutto il territorio, non solo delle aree aperte alla caccia; si batte affinché lo Stato e le Istituzioni pubbliche restituiscano integralmente alla gestione faunistica ed ambientale i proventi delle tasse versate dai cacciatori, superando la paradossale condizione che li vede oggi pagare i danni all’agricoltura nonostante sia impedito loro di intervenire adeguatamente per evitarli.
Su questi e sugli altri contenuti del programma confederale, su cui l’iniziativa ed il lavoro sono già in corso, si apre adesso il confronto con tutti i cacciatori, in tutte le Province ed in tutti i Comuni della Toscana: per illustrare i progetti, le prospettive, gli obbiettivi e per ascoltare i bisogni, le aspettative, le proposte, convinti che coinvolgimento e  partecipazione sono indispensabili per raggiungere risultati positivi.
Le Associazioni costituenti hanno proposto alle altre organizzazioni venatorie regionali di condividere il processo avviato, sin dai primi passi; per  adesso senza esito.
Una unità più estesa e compiuta, la costruzione della “casa comune” dei cacciatori Toscani ed Italiani rimane comunque il traguardo finale, e per questo  la Confederazione dei Cacciatori Toscani è nata e resta aperta a tutti i cacciatori e  ad ogni altra organizzazione venatoria che voglia aderirvi condividendone statuto, finalità, obbiettivi.
L’auspicio è che egoismi, gelosie associative, un malinteso orgoglio di appartenenza, vengano superati, che quanti oggi ancora guardano con sospetto all’unità  si convincano che questa è la strada obbligata  per costruire il futuro della caccia. 
La certezza è che la scelta giusta sia mettere in campo il “valore aggiunto” di un fronte compatto, capace di rappresentare le ragioni ed i valori della caccia con tutta la forza necessaria.
Per questo serve il contributo di ciascuno, di donne e uomini orgogliosi di mettere a disposizione le proprie conoscenze, la propria esperienza, le proprie energie  per far crescere la Confederazione, per  compiere ulteriori passi avanti verso l’unità del mondo venatorio, per dare  alla caccia il futuro che merita.
Confederazione dei Cacciatori Toscani  il futuro della caccia in Toscana.