FORUM Club Italiano del Colombaccio

Ribaltina

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Risposta #16 il: 22/03/2014 - 11:13
Questi sono pericolosi,erano arrivati a chiedere,ritardando l'apertura mattutina,la chiusura dello spollo ai tordi per evitare la posta alla beccaccia.

BADGER

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Risposta #15 il: 21/03/2014 - 18:56
E', a mio sommesso parere, una deriva pericolosa. Infatti con la stessa logica potremmo "suggerire" l'introduzione di regole di carattere privatistico nella caccia al Colombaccio. E via discorrendo. La beccaccia, così come il colombaccio, il beccaccino, etc etc è patrimonio di tutti, non solo di chi la persegue con determinate modalità, pur nell'assoluto rispetto di determinate regole. Poi facciamo il club del tordo, del germano, della pantegana etc Non è così che si salva la caccia, io non lo credo. Miglioriamo il  nostro approccio, cerchiamo per quanto possibile, di elevare di rango l'atto finale di predazione ma mi fermerei qui. il resto, tutto il resto, perdonate la franchezza, ma mi sa di "puzza al naso" e di un tentativo nemmeno troppo nascosto, di fare la "caste" come in India. Noi, il Club, chiede di tramandare tradizioni e tecniche antiche, ma non si sognerebbe mai di fare gli "scolari di classe a e di classe b o c" Alla fine, la beccaccia, la mangiamo tutti con la bocca.

colombaiosenese

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Risposta #14 il: 21/03/2014 - 17:19
Beccaccia: continua la diatriba su caccia specialistica

Beccacciai d’Italia e Club della Beccaccia: la risposta ad Amici di Scolopax

Beccacciai d’Italia e il Club della Beccaccia, nelle persone dei rispettivi presidenti Paolo Pennacchini e Alberto Pellegrini, rispondono alla nota contro la proposta di caccia specialistica alla beccaccia diffusa da Amici di Scolopax e firmata dal vicepresidente nazionale dell’associazione Francesco Petrella.

Prima vengono i diritti della beccaccia, poi quelli dei cacciatori; soprattutto i doveri.

Questo il punto intorno al quale si concretizza la collaborazione tra Beccacciai d’Italia e il Club della Beccaccia. E’ la visione della “sostenibilità della caccia”, alla quale vanno aggiunte cultura, competenza, educazione. Sostenibilità che pensiamo si possa raggiungere anche attraverso i corsi di specializzazione, che abbiamo ideato per formare i monitoratori.

Ci fa piacere che anche voi siate stati chiamati a formare i monitoratori e che quindi abbiate avuto la possibilità di confrontarvi con tanti cacciatori pieni di passione e di speranza, ma allo stesso tempo delusi e amareggiati. E’ curioso che chi dice di fare caccia e ricerca, non si sia mai accorto della assoluta mancanza di dati sulla specie beccaccia in Abruzzo: mancanza grave che ha causato la sospensiva del calendario venatorio regionale e la chiusura anticipata della caccia alla specie. Attraverso le norme che la Regione Abruzzo ha predisposto nel CV 2013-14 in materia beccaccia, e tra queste i corsi, la caccia alla beccaccia è rimasta aperta fino al 20 gennaio.

Infine, sarebbe bello chiedere alle centinaia di monitoratori che abbiamo formato un giudizio di merito sui nostri corsi, dove la docenza ha un costo poiché frutto di formazione, curriculum e competenza; e che tutti coloro che hanno frequentato hanno mostrato di ben apprezzare.

I nostri ringraziamenti vanno quindi all’ATC Chieti, a Federcaccia Chieti, ad Arcicaccia Teramo, ad Enalcaccia Montesilvano, all’ATC Avezzano e Roveto Carseolano, e infine all’ATC Pescara per aver organizzato i corsi e dato un bell’esempio di unità d’intenti per la cura della beccaccia e la sostenibilità della sua caccia.

Per finire un’ultima considerazione in merito alla vostra affermazione “… la nostra idea è quella di un beccacciaio consapevole di forte levatura morale, ma inserito nel contesto del panorama venatorio italiano”. Il problema è proprio il panorama venatorio italiano che deve cambiare: crescere culturalmente, rinnovarsi e dialogare con tutta la Società. Noi lo stiamo facendo in nome della beccaccia.

Paolo Pennacchini, presidente Beccacciai d’Italia – Alberto Pellegrini, presidente Club della Beccaccia

Ndr. La nota di Amici di Scolopax è stata pubblicata sul numero 2/2014 di Beccacce che Passione a pag. 75 e si può leggere anche al link http://www.caffeditrice.com/amici-di-scolopax-no-alla-caccia-specialistica/

http://www.caffeditrice.com

http://www.ilcacciatore.com/2014/03/21/beccaccia-continua-la-diatriba-su-caccia-specialistica/


Blues 76

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Risposta #13 il: 21/03/2014 - 13:15
ciao a tutti, io penso che fare corsi per conosciere meglio la spece sia una cosa giustissima, ma a me queste roposte che ti obbligano mi sanno tanto di scuse per precludere la caccia alla beccaccia, magari a quello che può andare due ore alla mattina presto. di fatti guarda da che pulmito viene. quelli che propongono queste situazioni sono tutti quelli che si possono permettere l'estero almeno una volta all'anno, e che magari ti vanno in estonia dove possono andare solo loro che sono menbri del club e anche soci di migliaia di ettari di riserva, e ti dicono anche che hanno carnieri limitati e comunque loro studiano l'animale, così dicono. se badger vai carico come un mulo e ti si alza una beccaccia  è chiaro che gli devi sparare, io non vedo nessuna infrazione di legge, quello che contesto io è il modo subdolo e poco gratificante di cacciare un animale come la beccaccia dalla posta. io sono convinto che quando un cacciatore si fa la sua vagante mista deve essere sacrosanto il diritto di poter sparare nella beccaccia come nel tordo come nella palomba. dopo ci sono quelli come me e mio fratello che si specializzano su quella solo alla regina ma questo non significa che se non mi prendo il tesserino sono meno cacciatore di loro, anzi questi molte volte nel territorio italiano non escono neanche per paura di essere disturbati da gente che abbituata a cacciare con la concorrenza non gli fa toccare terra.

BADGER

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Risposta #12 il: 19/03/2014 - 16:13
Piccolo, grande Buk, speriamo di farti arrotare i denti e di sputacchiare tante ma tante piume.

Rimescolo

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Risposta #11 il: 19/03/2014 - 15:18
Ho notato che Buk ti segue volentieri, sei autorizzato a fargliela abboccare...
La passera è sempre la passera! Solo la fetta di cocomero fresca ci va vicino.........

BADGER

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Risposta #10 il: 19/03/2014 - 15:02
Caro Renato anch'io ritengo che la beccaccia vada cacciata con il cane da ferma, perchè per avere successo è necessario che vengano messi in campo atteggiamenti ed accortezze che nobilitano certamente il risultato. E quindi niente posta o ripasso mattutino. Tuttavia da qui ai vari diktat senza senso dei nostri legislatori a mio parere ce ne corre. Per la caccia che facciamo noi, sempre a giro carichi come muli, fucile in custodia etc non cambia molto ma potrebbe sempre accadere di involare una beccaccia magari mentre vai con il fucile a raccogliere un colombo e allora cosa si fa'? Ci voltiamo dall'altra parte? No certo perchè è ILLOGICO, perchè è contro la mia natura di cacciatore, perchè so che nessuno lo potrebbe mai fare, perchè in cuor mio so di aver ragione, questo volevo dire io. Un abbraccio

Rimescolo

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Risposta #9 il: 19/03/2014 - 14:39
Ciao Blues, sei un giovane cacciatore che meriti rispetto!
Non vanificare e non sottovalutare però l'importanza della conoscenza e della specializzazione nella vita di tutti i giorni, caccia compresa.
I corsi di selezione per specie di selvaggina, ti accorgerai di quanto sono utili e necessari per approcciare le discipline trattate.
Non solo, ma scatterà in te una sana curiosità e una voglia di misurarti con il futuro.
Te lo dice uno che ha alle spalle 48 licenze di caccia, e che non ha dubitato a frequentare corsi di selezione per specie ungulati, volpi e corvidi. La caccia futura dovrà essere intesa come esercizio utile e gestionale di una materia conosciuta e rispettata, e corsi devono servire allo scopo.
Non servono proclami o sermoni medievali, ne patetiche rivendicazioni di culture e tradizioni, ma interventi mirati, professionali e conditi da tanta arte e cultura di passioni gastionali di un patrimonio faunistico pubblico e collettivo.
Sulla beccaccia sono daccordo con coloro che la praticano con il cane da ferma, una vera arte, una vera e autentica espressione di connubio cane-ambiente-cacciatore-regina.
Un caro saluto,
Rimescolo
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Blues 76

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Risposta #8 il: 19/03/2014 - 13:50
ciao a tutti, sono daccordo ad aumentare le multe per chi spara alla beccaccia dalla e sono daccordo anche a denunciare i vari trasgressori. come qualcuno a sopra scritto secondo me non serve a nulla sensibilizzare quelli che fanno quella caccia, tanto loro la faranno sempre, quelli che vanno con i cani al guinzagio per sparare nella beccaccia alla posta poi magari partono per fare il giretto, vanno solo per la ciccia. se vuoi cacciare la beccaccia prendi il cane e macini chilometri come facciamo io e mio fratello se no ti metti dietro una pianta e spari a qualche tordo. per quello che riguarda i corsi per diventare cacciatori specializzati, secondo me è una grande c....a. tanto quelli che vogliono sparare alla posta magari ti prendono il tesserino ma poi alla posta ci vanno ugualmente. 

BADGER

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Risposta #7 il: 19/03/2014 - 13:24
Caro Gino è nato prima l'uovo o la gallina? Che noi siamo divisi e che ciascuna categoria tiri l'acqua al proprio mulino è storia antica. Per esempio come tu sai io, che non possiedo un cane, nemmeno un volpino, un lupo, un quadrupede peloso qualsiasi non posso MAI, in Toscana, avere in tasca una beccaccia che si può cacciare solo con l'ausilio del suddetto quadrupede peloso. E' normale? Oppure siamo nella Repubblica di Roccapizzopapero di Sopra? Stiano comunque tranquilli i beccacciai che se la dovessi mai incontrare porgerò alla signora lungobeccuta i miei omaggi. Allora lancerei una provocazione. Auspico che domani tutti fossero costretti a fare una scelta esclusiva circa la propria attività venatoria e così avremmo le seguenti categorie:
cinofili -
migratoristi -
cinghialai etc etc.
Attenzione che se ti trovo a giro con il cane e hai un colombaccio in tasca  ti faccio la stessa multa che faresti a me quando mi trovi con la beccaccia. Dammi retta, come diceva Dante,a questa gente bisogna far imparare "quanto sa di sale lo pane altrui", dopo vedrai che fanno tutti meno i sofisti,facile con la pelle degli altri.

Chiocco

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Risposta #6 il: 18/03/2014 - 23:30
Bhe ci sono un sacco di errori... Questa scrittura"intelligente" mi sembra più dura che intelligente.. Comunque il senso a parte gli errori si capisce lo stesso

Chiocco

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Risposta #5 il: 18/03/2014 - 23:26
Ci risiamo... Un altro gruppo di cacciatori che si auto elegge custode della verità e di auto candida ad unico eletto degno di praticare una tipologia di caccia. Tutto bello.. Belle le parole ,le motivazioni e le etiche intenzioni, peccato solo che tutto venga detto e auspicato da un manipolo di cacciatori di una loro rivista e il tutto sempre e comunque x tutelare il proprio orticello. Un po' come chiedermi a me come dovrebbe essere la caccia al colombaccio... Semplice, aperta solo a me quando, dove e come mi pare a me.
X quanto abbia ragione chi si lamenta di azioni poco ortodosse e vietate x quanto auspicabile che tale pratica sia eliminata bisognerebbe ricordare a lor signori che in tanti se lo prendono in quel posto x tutelare la loro passione.. Gli orari di chiusura della caccia la sera x scongiurare l'aspetto alla beccaccia che chiudono di fatto la caccia una buona quarantina di minuti prima del momento fatidico e' un vero tormento x tutti i tordaioli costretti a far festa nel momento migliore di tutto il rientro e causa di una miriade di verbali. Tutta gente che vorrebbe solo fare la sua caccia e che non gliene frega niente della beccaccia ma...
Sarebbe allora il caso di sperare che la caccia alla beccaccia venga chiusa del tutto e tornate a chiudere la caccia in un orario più adeguato? Del resto sono molti di più quelli che cacciano altre specie  he la beccaccia no ?
se continuano a pestare i piedi qua è la' e magari ad ottenere regolamentazioni lesive x altri come non capire chi poi
,anche se adesso non lo fa mai adesso dopo fa' l'aspetto tutte le mattine x ripicca contro chi e' stato causa con le due lamentele di nuove limitazioni? Chi slargo merda non può pretendere di non tornare a casa puzzolente.
Vivi e lascia vivere che già la morte e' sempre in agguato da sola, non serve invocarla

colombaiosenese

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Risposta #4 il: 18/03/2014 - 10:44
Editoriale : chi non fa, non sbaglia

La proposta congiunta del Club della Beccaccia e di Beccacciai d’Italia per la regolamentazione della caccia specialistica alla beccaccia (Beccacce che Passione n° 6/2013) ha fatto discutere. Abbiamo raccolto e dato visibilità nelle pagine della rivista alle “voci contro”, che – sintetizzando – criticano la necessità di frequentare corsi specifici per praticare la caccia alla beccaccia, le misure restrittive circa tempi e orari di caccia, l’ulteriore impegno sul campo (lettura ali, monitoraggi eccetera) richiesto ai cacciatori, l’inasprimento delle sanzioni per chi non rispetta le regole e il fatto che tutto ciò sia proposto in Italia mentre all’estero la caccia alla beccaccia è regolamentata meno severamente.

A onor del vero, almeno da parte dei lettori di questa rivista, sono stati molti di più i commenti e le osservazioni che ci sono pervenuti via e-mail, via telefono, via posta in cui si esplicitava il consenso per “la sostanza” della proposta fatta e, seppur con qualche dubbio e qualche perplessità circa le modalità pratiche di realizzazione del progetto, i lettori – a cui diamo la parola in questo spazio riassumendo le loro considerazioni sul tema – hanno voluto sottolineare il loro appoggio all’intento di dare una maggiore dignità all’attività venatoria attraverso una specializzazione che si acquisisce senza dubbio attraverso la pratica (ovviamente!), ma, necessariamente, anche attraverso la tutela e la conoscenza delle specie selvatiche, la formazione costante e dimostrando un assoluto rispetto di regole e leggi che sostengano chi “fa tutto per bene” e che penalizzino senza sconti i comportamenti scorretti.

Alcuni di voi, inoltre, hanno voluto sottolineare il fatto che sia giusto impegnarsi per garantire un buono status di conservazione della specie beccaccia, tale da permettere anche in futuro la possibilità di esercitare la caccia con il cane da ferma alla Scolopax rusticola. E in tanti hanno manifestato la loro soddisfazione per aver partecipato ai corsi di caccia specialistica alla beccaccia, che hanno vissuto come un’opportunità di arricchimento culturale e di condivisione della loro passione con altri cacciatori: tante le cose nuove apprese, sulla specie, sull’attività venatoria, sulla cinofilia, che li hanno ancora più coinvolti nel meraviglioso mondo della caccia.

I più, infine, hanno sottoscritto senza remore l’introduzione di forti e realistiche misure di contrasto alla caccia all’aspetto alla beccaccia. Illegalità, questa, che in Italia pare essere divenuta una consuetudine di ampissima diffusione, praticamente impossibile da contrastare attraverso gli ordinari controlli di vigilanza e le cui conseguenze pesano in modo insostenibile nel novero delle criticità per la conservazione della specie.

Il fatto, poi, che l’abilitazione alla caccia specialistica consenta alcuni vantaggi ai cacciatori (prolungamento del periodo di caccia riservato ai soli cacciatori specialisti) è stato salutato con il plauso di tanti, entusiasti di partecipare alle attività di monitoraggio con il cane da ferma.

Caccia alla beccaccia 365 all’anno, col fucile, con il cane, con la macchina fotografica, attraverso lo studio e la lettura delle ali, con la partecipazione ai corsi, questo è il senso che, ci pare, abbiano colto coloro che, senza aprioristici no, hanno valutato la proposta come un’opportunità.

Certo, tutto può essere ottimizzato e va poi messo in pratica (e tra il dire e il fare…), ma il senso di questa scelta sembra proprio non spaventare chi caccia principalmente la beccaccia. Riportiamo, ad esempio, quanto ci ha scritto Paolo S. (Toscana): “La caccia di selezione ci insegna un iter vincente da seguire e il principio della caccia specialistica non è diverso; certo, non si controllano le popolazioni dato che si parla di migratori e non di selvatici stanziali, ma si controllano i cacciatori e ben venga! Io e tanti, tantissimi altri cacciatori beccacciai siamo solo contenti se tolgono il tesserino a chi ammazza la beccaccia alla posta e siamo ancora più contenti se, oltre a togliere il tesserino, le multe saranno ancora più salate, a patto che gli incassi siano rinvestiti nella caccia alla beccaccia”.

Gli stessi cacciatori che hanno partecipato ai primi corsi per la caccia specialistica alla beccaccia hanno molto apprezzato che, durante le ore di lezione, si sia discusso del codice etico da seguire in Italia e all’estero, che sia di ispirazione per una politica venatoria internazionale (e nel 2013 è stato il tema principale dell’annuale assemblea della Fanpbo) che segua gli stessi principi di tutela e conservazione della specie. A questo proposito, segnaliamo che è notizia recente che l’Albania ha deciso di vietare la caccia sul proprio territorio per almeno due anni, dopo un vero massacro della fauna compiuto dai bracconieri (fonte AFP – Agence France-Presse). “Siamo obbligati ad adottare delle misure severe al fine di proteggere le specie selvatiche minacciate di scomparire a causa della caccia di frodo”, ha spiegato il ministro albanese dell’Ambiente Lefter Koka. “L’incapacità delle autorità di mettere sotto controllo la caccia e il commercio illegale di animali selvatici sono all’origine dell’intollerabile massacro”, ha denunciato Astrit Beko, responsabile di un’associazione di cacciatori albanesi.? E la moratoria sulla caccia riguarda anche i cacciatori stranieri.

Quando si mette in cantiere un progetto, e in questo caso molto ambizioso, l’errore è spesso in agguato. Ma un eventuale errore si può correggere. Errare è umano, perseverare invece è diabolico. E’ “diabolico” che alcuni cacciatori perseverino nell’indignarsi sul perché sia ancora proibita “quella pratica venatoria che abbiamo fatto da ragazzi”, magari a marzo… oppure si collocano aprioristicamente sul fronte del no rispetto a qualsiasi proposta che non soddisfi la “pancia”, pensando di essere in possesso di tutte le conoscenze necessarie per ragionare sulle questioni solo perché “vado a caccia da trent’anni” e “dove caccio trovo sempre una decina di beccacce, quindi non è vero che ce ne sono di meno”; in questo modo di strada la caccia ne avrà ancora ben poca da percorrere. Albania docet.

Certo è, invece, che il mondo beccacciaio ancora una volta, pur con alcuni contrasti, si sta dimostrando attento e al passo con i tempi, pronto a difendere la caccia, quella “buona”, quella che potrà garantire un futuro alla nostra passione. Orgoglioso di rimettersi in gioco e di essere una voce autorevole, esempio di serietà, correttezza e passione infinita. Se poi questa passione sarà anche “specializzata” e se questa sarà la strada giusta, sarà il corso degli eventi che ce lo racconterà. E’ un fatto, invece, che i cacciatori beccacciai non vogliono essere in balia degli eventi, ma essere l’evento…

La redazione, Beccacce che Passione 2/2014

http://www.caffeditrice.com

http://www.ilcacciatore.com/2014/03/18/editoriale-chi-non-fa-non-sbaglia/

Chiocco

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Risposta #3 il: 17/03/2014 - 14:07
Sempre un'altra a doppio taglio... Se x contrastare un mal costume bisogna denunciare qualcuno siamo alla frutta. Partendo dal fatto che nessuno e quando dico nessuno vuol dire tutti anche chi si crede tale e' immune da una qualsivoglia violazione di una regola che nel caso specifico della caccia  con le sue regole spesso fuori da ogni logica  se non a volte  impossibili da rispettare, basti pensare a quella che può essere una svista o una dimenticanza al camminare sicuri di essere in regola e girare uno sceprone e trovarsi a 30 mt da una casa, se il caso vuole che li in quel momento ci sia una guardia sei in fallo. Dunque mandare guardie a mappare a conoscere posti che magari non sanno che esistono e' sempre un'arma a doppio taglio anche perche' chi manda qualcuno in un posto di solito e' frequentatore di quel posto ed è  molto facile che un giorno venga trovato lui in fallo un giorno o l'altro.delle guardie volontarie poi non mi fido x niente.. Di solito chi sente il bisogno di avere un cappello in testa senza che sia il suo lavoro e'......... Non lo dico e' meglio , ma sarebbe bene mandarli tutti a fare volontariato alla mesericordia . Preferirei che un cacciatore che ne vede un'altro fare la posta alla beccaccia gli andasse a dire che sbaglia che è una merda ma telefonare alle guardie x denunciarlo lo concepisco poco , e poi chi e' così lindo e immune da ogni peccato x sentirsi in dovere di farlo? Nessuno.alla base di queste denunce non ci sarà una questione etica me sempre una questione di egoismo personale,le associazioni venat. Farebbero meglio ad impiegare meglio le loro risorse che mandare qualcuno a fare verbali di diverse centinaia di euro, magari facendo una campagna di sensibilizzazione spiegando e facendo capire che una cosa e' sbagliata, ma è' più facile farsi pubblicità facendo finta di essere dalla parte giusta sguinzagliando qualche mastino con grossi denti e cervello piccino. C'è ne sono tanti di problemi nella caccia sarebbe bene che si svegliassero dal loro letargo di 11 mesi e facessero un po' il loro lavoro e lasciare fare il loro ad altri, pagati e più qualificati. Amen

Ribaltina

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Risposta #2 il: 17/03/2014 - 11:52
Quelli che fanno le prediche sono i primi a fare bracconaggio in Italia. Sono quelli che vanno all'estero a cacciarla in modi e tempi che qui sarebbero da galera.Personalmente non mi piace fucilare un nobile e misterioso animale in quel modo.Ma bisogna stare attenti da che pulpito vengono le prediche. Bene FIDC.