FORUM Club Italiano del Colombaccio

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Post - luca64

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L'Italia e, sopratutto, la pianura padana sono oggetto di molti studi, in quanto la conformazione del terreno e la presenza di laghi e mari mette in moto talmente tante variabili che nulla è mai scontato o preciso. Neanche la matematica viene definta una scienza esatta (se cerchi in internet scoprirai il perchè). Parli di riscaldamento del Pianeta, non conosci ancora la teoria Madrigali sul raffredamento della nostra Terra? ... 

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Lo studio della biologia della specie deve essere compiuta a 360°, non c'è un argomento più importante e uno che si può sottovalutare. Il fenomeno delle migrazioni è direttamente legato alla biologia del selvatico (migratore). Il Colombaccio, che è un migratore corto, è ancor più sensibile alle variazioni climatiche della sua Regione biogeografica rispetto a un migratore lungo come la rondine. Lo studio della migrazione legata alle previsioni è essenziale anche per capire come reagirà la specie alle mutazioni climatiche. Sotto i nostri occhi scorre la storia del Pianeta Terra tra alternanza di periodi caldi e freddi con gli inevitabili cambiamenti, le migrazioni di intere popolazioni, il dramma di generazioni. Oggi ci sono teorie diverse sulla meteorologia, la novità si chiama Jet Stream, il signore dei venti e delle correnti... il discorso si farebbe troppo lungo e non è il caso. Giamp sono anch'io cacciatore e grazie alla caccia sono curioso, non sono nessuno, sono solo curioso e non ci sono ancora modelli matematici che potranno prevedere  giorni di passo e anche se la pressione atmosferica ci fornisce un dato certo sui movimenti dei migratori l'enigma rimane aperto. A proposito di enigma, il 2014 sarà l'anno delle 13 lune e tutte le previsioni sul passo delle palombe salteranno. Forse hai ragione tu: "Meno sono gli iniziati, più sacri sono i misteri". Non è mia, è di Voltaire. Saluti Luca Bececco     

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Il cacciatore di colombacci e tutti gli altri migratoristi in genere, da sempre seguono le prevsioni meteo, oggi siamo  più fortunati perchè abbiamo internet anche sul telefono e tutti quelli che conosco sono costantemente attaccati alle previsioni meteo. Prima dell'avvento delle moderne tecnologie si guardava tutte le sere il colonnello Bernacca e prima ancora si studiava la luna, i venti, il cielo. Tutti elementi essenzili per praticare la caccia ai colombacci da palco con richiami vivi. La migrazione dell'avifauna sappiamo tutti che è legata alle condizioni meteo e gli studi del Prof. Cavina su migrazione e pressione atmosferica non solo sono interessanti ma aiutano anche a capire la biologia dei migratori. Personalmente credo che faccia molto più danno l'ignoranza ( e le over 100) che gli studi scientifici. Saluti Luca Bececco 

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Colombaccio Scientifico / Re:Vie Migratorie - 2013
« il: 06/12/2013 - 09:52 »
Rispondo ad Alessio
Un branco di colombacci funziona come un macro-organismo. Le cause sono legate alla difesa dai predatori, ricerca del  cibo e in particolare per effettuare la migrazione(memoria collettiva della strada del cielo che devono percorrere). Credo infatti che i colombacci compiano, anno dopo anno la stessa via migratoria e giungano agli stessi quartieri di svernamento, avanzo anche l'ipotesi che ritornino anche nelle stesse piante. Questa caratteristica è più evidentedurante durante la migrazione post-nuziale e svernamento. Se vuoi approfondire l'argomento ti consiglio la lettura di un bel libro di Rupert Sheldrake: I poteri straordinari degli animali. Dove descrive la teoria della risonanza e dei campi morfici. Saluti Luca Bececco

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Molto interessante l'argomento e ringrazio il Prof. Cavina per la precisione e per aver fornito dei dati interessantissimi. Su migrazione e pressione atmosferica avevo scritto qualcosa anch'io parecchio tempo fa pubblicato in cacciatori tutto l'anno. Infatti nel nostro osservatorio ornitologico dell'Argentiera dal 2001 (anno che abbiamo iniziatio a registrare  la P.A.)lo strumento indispensabile per effettuare le nostre attività è un barometro digitale. Posso quindi confermare con assoluta certezza che la pressione atmosferica è direttamente collegata alla migrazione pre- e post-nuziale. Saluti Luca Bececco

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... per cerro spigarolo s'intende un ibrido tra cerro e roverella, albero che non produce ghianda. In bocca al lupo. Luca Bececco

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…Condizioni meteo, pressione atmosferica, vento, umidità dell’aria, pressione venatoria,   disponibilità di cibo, dormitori, parchi, pasture nelle riserve di caccia, Pianura Padana, Luna,  formazione del branco, campi morfici, sentinelle, strategie, controstrategie, piante di buttata, tagli dei boschi, memoria, rotte di migrazione, soste migratorie, imbrecciatura, erbai ecc. ecc. Potrei continuare ancora ad elencare argomenti per i quali l’esperienza non è mai abbastanza e la conoscenza si modella con le storie vissute in ottobre e comunque, i miei migliori maestri di caccia sono stati tutti gli errori commessi, nati dalla presunzione degli anni vissuti in cima ai lecci dell’Argentiera. E’ bello leggere le esperienze, i credo e le teorie del  minuscolo popolo dei sognatori d’ottobre. Il 2013 è stato uno degli anni più negativi che ricordo, i venti contrari, che hanno imperversato nella costa Tirrenica e nella mia terra di Maremma, guidavano i colombi nel versante opposto della valle dove ho la tesa, in quei momenti  immaginavo  anche cosa pensavano di me e dei miei piccioni, gli uccelli blu: “… si vede lontano un miglio quella tesa, tutte le piante si muovono al vento di sud-est mentre nel versante opposto sono ferme, non curerà nemmeno un giovane senza collare alla pianta di buttata …” Questo è stato il mio ottobre col vento cattivo. Una cosa, che avevo messo nel cassetto dei misteri del colombaccio, l’ho scoperta durante i festeggiamenti dell’ottobrata Amerina, tenutasi al capanno di Amedeo Castellani venerdì 1 novembre del corrente anno. Bella giornata di passo e bella giornata passata con gli amici Umbri nel giorno della festa di tutti i Santi. I discorsi ovviamente sono stati tutti a senso unico e tra tutti uno, quello di Sensini Maurizio e la caccia dei Cerri, dove aveva sistemato “un’ azzico” nella chioma di un bel cerro, ma le palombe in curata ci arrivavano vicino e lo scavallavano sempre. Maurizio non si dava pace, tutto era stato sistemato perfettamente però le palombe continuavano a scavallare lo zimbello e ad ignorare quel cerro. Sappiamo bene che il vero cacciatore di palombe non si perde d’animo e dopo aver cercato di togliere inutilmente il malocchio a quella pianta si recò a chiedere consiglio a Ceccarelli Quirino, vecchio cacciatore Amerino che aveva cacciato al capanno dei Cerri prima del Sensini.
Alla domanda di Maurizio rispose:- “portame na’frasca della pianta!”
Detto – fatto, alla vista della frasca Quirino sorrise ed esclamò: “ questo è un cerro spigarolo , tuqquì nun ce se buttano i piccionacci!”.
Ecco svelato il segreto, anch’ io ai vecchi capanni  avevo messo un cimbello sulla chioma di un cerro spigarolo e i colombi non ci sono mai voluti andare. Saluti Luca Bececco

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Archivio 2007-2014 / Re:Carrellata Foto Mesola 2013
« il: 20/11/2013 - 13:20 »
BELLISSIME FOTO. BRAVOOOOOOOOO

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