Club Italiano del Colombaccio - Forum

Club Italiano del Colombaccio => Discussioni Generali => Discussione aperto da: Vasco - 08/12/2017 - 18:46

Titolo: Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: Vasco - 08/12/2017 - 18:46
Molti giovani ogni anno sono alla ricerca di un posticino dove istallare il proprio appostamento, il capanno, qualche consiglio non fa mai male e sarà certamente utile par chi si appresta per la prima volta a questo fantastico modo di praticare la caccia da appostamento fisso.

Il lavoro per la costruzione del capanno richiede esperienza, ritengo necessario per i meno esperti, di avvalersi dell'aiuto di chi già l'ha costruito almeno una volta.

Il materiale più idoneo e duraturo è  ferroso, tubi innocenti morsetti e pedane di lamiera zincata per il pianale è il materiale più longevo e indicato, si usa anche tavolame che però richiede continua manutenzione, ma una volta sopra alle tavole, rigorosamente di larice di 5 cm. di spessore, a differenza di quelle in lamiera, è come fare un viaggio in treno in prima o seconda classe...

Se per la costruzione del pianale si utilizzano tavole di legno è meglio appoggiarle sui tubi innocenti, se si utilizzano morali di legno come sostegno dovranno essere esclusivamente di castagno impregnato solo nella parte a contatto con le tavole con due belle mani di resina spalmata al momento del montaggio, un'accortezza che garantisce una buona tenuta alle intemperie e che garantisce una buona durata nel tempo.

Le tavole non devono essere inchiodate a contatto tra loro, si lascerà tra l'una e l'altra come minimo un cm. d'aria per far drenare l'acqua, un telo di PVC che copre le tavole quando non si caccia, sarà utile per conservare per tanti anni il legno trattato in precedenza anche con apposito impregnante.

Anticamente, questi materiali erano costosi e difficilmente reperibili, nella maggior parte dei casi il capanno era istallato in una quercia che aveva rami idonei a sopportare il peso della struttura, erano comunque strutture efficienti e molto ben nascoste.

Il disegno evidenzia il posizionamento della scala ancorata lateralmente al capanno, permette così di salire, entrare e uscire con più facilità e sicurezza che con la scala posizionata difronte all'ingresso.

Se si devono raggiungere altezze considerevoli e consigliato il sistema a pianerottoli con ingresso nel capanno dalla botola. Con questo sistema occorrono più scale ma se la struttura è fatta a regola d'arte, tutto ciò facilita la salita anche se la botola è meno comoda del sistema scala per salire e scendere, ma una volta fatta l'abitudine....

Come ultima raccomandazione quella di non chiudere il capanno con i teli ombreggianti o vecchie tapparelle di legno, bene per ripararsi dal vento e dal freddo che con la tramontana si fa sentire, ma il capanno va rinverdito lasciando trasparire la luce, i bucciotti si vedono da lontano... poi con aria e luce la vegetazione delle piante intorno cresce più in fretta e copre meglio e prima il capanno.

Per rinverdire i punti dove manca la vegetazione utilizzo potatute di (cedro del libano), durano tutto il mese di ottobre se le tagliate i primi due o tre giorni del mese, se le tagliate a fine novembre restano verdi fino alla fine di marzo. Così rinverdito, il capanno è bello da vedere da lontano, utilizzate il cipresso e vi ritroverete dopo una decina di giorni con un capanno "argentato", vanno bene invece i teli mimetici tipo foglia con qualche frasca  verde posizionata quà e là dal verso che la troviamo quando si taglia, ma rinverdito con il verde delle piante, pino, cedro o abete il nostro capanno sarà tutta un'altra cosa.

I tirannti ricoprono un ruolo importante, posizionati correttamente danno stabilità al capanno, se si muove addio palombe, quindi  meglio abbondare sullo spessore delle cordine di acciaio, se sono ancorate alla base di una pianta la parte in contatto con il tronco rivestitela con un tubo di gomma o meglio ancora con vecchi copertoni di bicicletta facilmente reperibili, altrimenti la corda penetra nel tronco e provoca danno alla pianta, rispettiamo l'ambiente.


Il POSATOIO
 
Il posatoio dei piccioni è un componente che richiede molta attenzione sia per la costruzione che per il posizionamento. Il materiale all'occorrenza più idoneo e facilmente reperibile nel bosco è l'orniello e il castagno, il diametro giusto dei bastoni è di circa 25mm, la grandezza di un tubo dell'acqua da un pollice.

Il taglio si farà quando la pianta è a riposo (la taglia) negli ultimi giorni di febbraio primi di marzo, i bastoni utilizzati di castagno o di orniello vanno spellati per evitare l'insediamento dei parassiti i quali pregiudicano la durata, spellati anche per facilitare l'espulsione del tannino che rende inapplicabile la vernice, poi una volta  ben asciutti applicate una mano di vernice verde opaco (verde cachi oliva) altrimenti restano bianchi per parecchi mesi.

I bastoni si devono inchiodare, però prima di conficcare il chiodo è meglio fare un piccolo foro al centro di ogni bastone e in coincidenza del punto di giunzione con un'altro, questo accorgimento sarà utile per non spaccare i bastoni, per l'occorrenza un trapano a batteria sarà utilissimo, si avrà così un accoppiamento preciso, il chiodo abbastanza fino e lungo che fuoriesce dalla giunzione sarà  poi ribattuto.

Non utilizzate il filo di ferro per assemblare il posatoio, i bastoni seccandosi si stringono e le legature si allentano, inoltre il filo di ferro può far intrecciare il nodo e il filo che si usa per recuperare i piccioni, un inconveniente che guarda caso si verifica quasi sempre quando si intravvedono i colombacci e si da il via ai piccioni....porca....puttana... zozza... ecc., quindi quando il tempo lo permette è meglio preparare il posatoio in tempo e nel periodo giusto, il legno utilizzato in questo modo durerà per parecchi anni.

Per costruire il cerchio si utilizza un bastone di orniello, è facile curvarlo facendo attenzione di snervarlo man mano che si curva altrimenti si spacca, succede, perciò e meglio preparare più bastoni di orniello ma curvati e spellati appena tagliati, se si seccano non si curvano più.

Il disegno del posatoio evidenzia all'estremità un cerchio, per molti è sconosciuta la sua utilità, il cerchio è utilissimo per facilitare il rientro del piccione, il nostro amico troverà, da qualsiasi parte provenga la direzione del vento, un appiglio nella posizione giusta per attaccarsi, se  al piccione manca un appiglio dal verso giusto al momento dell'atterraggio farà ancora un'altro giro certamente deleterio per attrarre nel nostro appostamento i magnifici.

Altro particolare da tener presente è la posizione del posatoio, dovrà essere indirizzato sempre nella stessa direzione del passo, come nel disegno, mai difronte, inoltre si deve posizionare leggermente penduto in basso, in questo modo si renderà più facile l'involo evitando brutti e sgradevoli sfarfallamenti del piccione, inoltre facilità molto anche il rientro.

Se si vuol rendere più agevole lo spostamento dei piccioni nel posatoio per farli spostare o bere, ma non serve, si può mettere un pezzo di rete nel mezzo, è sconsigliato infittire il posatoio con tanti bastoni, rimane poco mimetico e, secondo me, poco gradito da chi passa la vita appesi ad un ramo di un albero, c'è anche chi ha tanta fantasia e poca testa e utilizza posatoi costruiti con il ferro, beh è una bella cura per i piedi dei piccioni quando il sole è cocente...

Finisco quì, io faccio così, altri faranno diversamente, dite la "vostra" insegnare ai giovani fa bene alla caccia, la gelosia dei vecchi che non ti insegnavano nulla è roba d'altri tempi, coloro che si avvicinano oggi per la prima volta alla caccia al colombaccio contagiati dalla nostra passione si ricorderanno dei nostri consigli.

Un abbraccio.

Vasco Feligetti
Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: giamp50 - 08/12/2017 - 21:32
Troppi consigli Vasco, meglio sbagliare e dover rifare il lavoro così ci si ricorda meglio!!!

Comunque primo la sicurezza, poi la sicurezza ed ancora la sicurezza.
Finire in rianimazione e o in carrozzella, ben che vada, è un attimo.

Eliminare il legno, se lo si utilizza per il pianale mettere sotto tubi innocenti a distanza ravvicinata.
Assolutamente vietato utilizzare il legno per scale!!!
Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: BADGER - 09/12/2017 - 16:20
Sul posatoio dirò la mia. E' innegabile che il cerchio esterno facilita il rientro ma parimenti ostacola la ripresa. Gino Saltarelli mi ha insegnato a fare un posatoio con tre o quattro tubi o rami di ornello o quello che volete voi ma sempre e solo tubi o rami diritti  senza nessuno cerchio,  così la calza è sempre disponibile al ferretto di richiamo. Poi basta fissarlo con un morsetto a un tubo perpendicolare così che si possa orientare in un attimo a seconda del vento. Ma naturalmente questo è solo quello che faccio io e ogni soluzione è altrettanto valida.
Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: Vasco - 09/12/2017 - 18:41
Vero,il cerchio ostacola la ripresa.
Ecco la ripresa del piccione, se da un lato il cordino penzoloni fa riconoscere il piccione in volo.ma per qualcuno ci vorrebbe un lampeggiante....ed è indispensabile per riprenderlo, dall'altro è svantaggioso in quanto il piccione abituato a farsi tirare per la zampa non è che è tanto contento, in qualche caso quando hanno imparato il giochino lo riprendi dopo che gli manca il fiato......
È mia abitudine farli rientrare da soli, un minuto fuori dal capanno e subito rientrano nella gabbia.
Se invece ho i minuti contati e quache piccione che non ne vuol sapere di rientrare,mica gli va tanto a genio quel ferretto, per riprenderlo  metto la femmina nel trasportino (utilizzo quello dei gatti) e lo lascio aperto sul posatoio, due centesimi di secondo e il piccione è dentro.
Inteso che la femmina è legata allinterno del trasportino.
Ho domenticato un particolare del posizionamento del posatoio importantissimo, è bene posizionarlo all'altezza del petto, sai quanti colombacci vedi prima tenendo sempre i piccioni sotto controllo....

So che Saltarelli è un maestro di questa caccia, purtroppo non ho avuto il piacere di conoscerlo.
La mia scuola viene da Gualdo Cattaneo,li ancora si spara a fermo... ma sono altri tempi e soprattutto abbiamo a che fare con situazioni completamente diverse, io ormai la mia storia l'ho fatta per quel poco che mi rimane sono tornato al passato, so che non è per tutti ma chi vuol salire sul mio capanno d'ora in poi, mi son sacrificato troppo, per vedere il cielo deve aprire la finestra....

Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: giamp50 - 09/12/2017 - 21:32
Già, usare il ferro per la ripresa "massacra" il rapporto di fiducia, rende gli ausiliari diffidenti e nervosi, sempre più difficile il recupero e la gestione sul posatoio con partenze non comandate e potenzialmente dannose.

Meglio spendere qualche minuto nell'attesa di un rientro volontario ed abituarceli che farsi il sangue cattivo!

L'alternativa credo sia prenderli delicatamente con le mani ma ciò necessita di imprinting genitoriale umano.
In questo caso da verificare poi effettiva autonomia nel volo.
Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: BADGER - 10/12/2017 - 13:09
io ho dei volantini molto docili, in parte dipende dall'ambiente in parte ovvio dal carattere del piccione. Tuttavia quando li recupero con il ferretto,(io adopero una calza lunga perchè dà meno strattoni al piccione) li tengo qualche secondo posati sull'avambraccio aspettando che il cuore gli faccia meno la rumba. Dopo un po' ci volano da soli sul braccio e dopo qualche carezza li metto in cassetta.
Insomma su queste cose ci si potrebbe scrivere un romanzo e se da una parte è vero che è giusto il rientro volontario dall'altra è  altrettanto vero che un contatto prolungato, ravvicinato, crea una simbiosi con il piccione che a parere mio è molto importante.
Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: Denis - 10/12/2017 - 15:25
Ho letto diversi interventi e rimango stupito non capendo perchè dopo tutte gli  incroci/selezioni che si son fatte con i piccioni dopo anni e anni di caccia ( quindi esperienza acquisita) perchè si debbano avere volantini restii al loro recupero.
Posatoio : basta un ramo di quercia (eventualmente anche orientabile su di un'albero) lungo cm 50 x 2 volantini (+ che sufficienti)
Volantini: Io ho volantini che posso mettere sia su un posatoio da campo( tubo cm 60 a 65 cm da terra x 3 volantini) che su un ramo di quercia in un’appostamento fisso e volano come devono volare i volantini (quest’anno mi volava anche una coppia) e si lasciano recuperare con le mani uno dietro l’altro sia da me che da altra persona.
Chi sono io ? Mandrake.
Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: giamp50 - 10/12/2017 - 17:40
Ad onor del vero debbo però dire che nel rientro volontario c'è un aspetto negativo, una volta abituati, specialmente la sera, tendono a voler scendere dal posatoio.

Per il resto ovvio che più si riesce a legare con loro e più ci si capisce.
E comunque gli unici piccioni che personalmente abbia mai visto prendere con le mani dal posatoio sono quelli allevati a mano e dunque con imprinting umano.
Del resto non tutti possiamo avere delle aspirazioni magiche, altrimenti che magia sarebbe.
Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: Vasco - 10/12/2017 - 20:27
No Denis tu non sei mandracke tu forse noi hai piccioni di razza ternana,e se li hai li porti a letto con te.....
Ciao grande prova un cerchio per il campo e mi saprai dire...
Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: massimiliano - 11/12/2017 - 08:22
Ho letto diversi interventi e rimango stupito non capendo perchè dopo tutte gli  incroci/selezioni che si son fatte con i piccioni dopo anni e anni di caccia ( quindi esperienza acquisita) perchè si debbano avere volantini restii al loro recupero.
Posatoio : basta un ramo di quercia (eventualmente anche orientabile su di un'albero) lungo cm 50 x 2 volantini (+ che sufficienti)
Volantini: Io ho volantini che posso mettere sia su un posatoio da campo( tubo cm 60 a 65 cm da terra x 3 volantini) che su un ramo di quercia in un’appostamento fisso e volano come devono volare i volantini (quest’anno mi volava anche una coppia) e si lasciano recuperare con le mani uno dietro l’altro sia da me che da altra persona.
Chi sono io ? Mandrake.
Si Denis,questa volta mi trovi d'accordo . Niente ferretti ganci e affini,i piccioni (solo ed esclusivamente Ternani) li si accostano alla mano con la bacchettina e poi si prendono docilmente per riporli nella loro cassetta.Quelli scorbutici scontrosi intrattabili non trovano utilizzo ne sul posatoio ne tanto meno sulle racchette.
Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: giamp50 - 11/12/2017 - 10:04
Una cosa che necessita della massima attenzione sono le "buche" dei pianerottoli.
Il rischio è che un giorno, vuoi per disattenzione o stanchezza o ecc., indietreggiando ci si cada dentro.
Quindi da montare sempre dei parapetti che impediscano di finirci dentro di schiena.

Così come le botole, una volta passati vanno sempre immediatamente chiuse anche se si dovranno ripassare da lì a breve.
Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: Rimescolo - 11/12/2017 - 16:41
Salve a tutti, uno scambio di opinioni, uno scambio di esperienze, vari modi di concepire un appostamento fisso ai colombacci. Da non confondere con appostamenti temporanei occasionali, alla cerca, o nei luoghi di pastura, con cimbelli e volantini.
Ho letto con interesse le varianti poste in essere per allestire un "capanno" con richiami per la migrazione autunnale del nostro preferito.
Credo che si debbano invogliare i giovani ad esercitare questa meravigliosa e impegnativa disciplina di caccia, ma sono convinto altresì che sia necessario offrirgli la consapevolezza delle difficoltà e delle privazioni che un impianto comporta.
- Assoluta stabilità e sicurezza come già espressa molto bene, da coloro che mi hanno preceduto.
- un capanno non ammette che si possa sparare a tordi, merli o altro...
un pò per etica di caccia, un pò per le disattenzioni che possono ritardare avvistamenti di colombacci in tempi utili, un po per il tempo che potrebbe essere impiegato per la raccolta di piccola selvaggina, tutto a scapito di una assidua, attenta e scrupolosa osservazione della linea di passo e delle "sentinelle" (piccioni indicatori-avvistatori).
- mimetismo esasperato, consigliato per posizionamento di capanni che danno la curata non prima di due o tre giri di abbassamento del selvatico, fino al tiro utile.
- selezionare piccioni da richiamo che meglio si adattano alle nostre esigenze, docili e "svegli" al tempo stesso, forti nella muscolatura, reattivi alla minima sollecitazione, stimolati al lavoro da situazioni preparate allo scopo, facilità di volo o cimbellata, facilità di rientro sia per l'alimentazione che per il fine turno, nella voliera o nella cassetta.
- posizionamento a vista di ogni richiamo, sia per il capannaio, sia per il selvatico, nel raggio che può variare da 15 a 50 metri, a semicerchio, con alcuni soggetti collocati alle spalle sempre ben visibili, da cimbellare in casi di "scivolamento" o "galleggiamento" dei selvatici.
- osservazione critica e documentata del comportamento del selvatico in ogni situazione climatica, sia a caccia aperta che a caccia chiusa,  (martedì e venerdì)per i nuovi impianti chiaramente, sto scrivendo soprattutto per i nuovi installatori.
- predisporre delle gabbie robuste e con rete metallica 10x10 o 10x20 per la sosta notturna dei richiami (se lasciati alla macchia)
- predisporre delle voliere robuste per la sosta notturna del periodo di utilizzo, dei volantini, preferibilmente di razza ternano-amerina.
- predisporre e installare una "baracca" per il convivio, con tanto di attrezzatura, fornelli a gas, braciere esterno, tavoli, sedie, cambusa rifornita di ogni ben di DIO ecc..ecc..
- ricoverare eventuali mezzi di trasporto sotto copertura naturale o con l'ausilio di teli ombreggianti ecc..
- predisporre un contenitore di acqua con cannella a disposizione di coloro che potrebbero transitare in loco, per i loro cani o per una umana rinfrescata.
- lasciare altresì la possibilità di una sosta occasionale umana con bottiglie di acqua sigillate, da utilizzare in caso di necessità, ambiente ordinato e pulito è sinonimo di ospitalità...
- considerare profondamente che il rispetto e la sana competizione fra capanni è ammessa, ma sono da escludere categoricamente ritorzioni o screzi di varia natura.
- al capanno non si spara di passata oltre il tiro utile, per il solo gusto di provare una remota possibilità di cattura, ma si lascia la possibilità della curata ad un altro capanno meglio posizionato o meglio organizzato.
- considerare per la gestione del capanno un impegno di molti mesi dell'anno solare, una costante attenzione delle cove, della salute dei soggetti, dell'addestramento dei giovani nati, della manutenzione delle attrezzature, (racchette, posatoi, ascensori, passerelle, torrette, potatura del bosco ecc..ecc..
- considerare e valutare attentamente l'utilità di una squadra, di pari passione, di amici disponibili alla gestione di una così complicata e complessa materia e disciplina di caccia, rispettosi gli uni degli altri ma consapevoli che ci debba essere un "capo capanno" che loro stessi dovranno eleggere per esperienza e saggezza.
- disponibilità e pazienza saranno utili a sopportare inevitabili delusioni derivate da carenze di selvatici o da comportamenti errati dei componenti l'intero impianto, sia umani che dei soggetti da richiamo, mai odiosi ma spesso causa di malumori.
- considerare sempre l'importanza di un fedelissimo e pratico cane da riporto e da cerca, per la cronaca utilizzo uno springer spaniel adorabile. Ma ogni altro soggetto specifico ha parimenti valore, breton, labrador, cocker ecc..ecc..
Per l'attrezzatura specifica, noi utilizziamo un misto di rulli a molla, ribaltina a molla e stantuffi a molla, tutti comandati manualmente, posatoi vari a varie distanze, predominanti a U fissati con morsetti a tubi innocenti, oppure a graticcio (più vicini).
In totale sollecitiamo centodieci soggetti da richiamo...con 45/50 volantini, non mi soffermo sulla utilità o meno del ferretto per il recupero, o delle mani...ogni realtà è fine a se stessa, ad ognuno il sistema e il metodo che più gradisce, ma soprattutto che è razionale e pratico. Una opinione del tutto personale, credo che si potrebbe, sarebbe utile, auspicabile, gradita e gestibile una limitazione dei soggetti da richiamo ad un massimo di 30/40 soggetti vivi. Il motivo di una così drastica limitazione, è dettata da difficoltà oggettive di gestione, e non ultimo da una esagerata manifestazione di megalomania applicata alla caccia che può danneggiare il futuro della "credibilità" del colombaccio.
Ma perchè non riducete da soli? vi domanderete voi...sappiate che in una linea di passo di 700 metri lineari ci siamo in tre capanni, con utilizzo complessivo di circa 350 piccioni da richiamo!!!!!!!!!!eppure c'è spazio ancora per godere delle emozioni di caccia, del convivio, del clima della migrazione autunnale, delle meravigliose albe ottobrine, dei magnifici riporti di BUK, dei volteggi dei vari "Nocciolo", "Betta", "Passera", "Gorgheggio", "Baggio" ecc..ecc..
Con affetto, per i giovani e per gli amici, come sempre senza imporre,



Buone feste, Rimescolo 
 

Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: giamp50 - 11/12/2017 - 21:40
Posizionamento del posatoio.

Penso che rischiero' la santa inquisizione!

Ci dicono che vada posizionato in modo che i branchi non vedano la partenza dei volantini.
Però cosi facendo noi li avremo di spalle.
A me non piace.
A me piace averli davanti a dove guardo, averli sempre sotto vista, prendere subito da loro ciò che vedono e sentono.
Quindi posizionarli a nordest, in faccia al passo.

Quest'anno su nuovo palco li ho posizionati a sud per facilitare il rientro ma spostero' il posatoio a nordest.

In passato ho già fatto queste prove e non ho riscontrato problemi nel dare i volantini di fronte al branco naturalmente purché la distanza sia adeguata.
Altrimenti in coda.
Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: Denis - 12/12/2017 - 14:21
MAMA MIA!!!
Non rientra nei miei concetti la possibilità di dovere andare a caccia di colombacci in appostamento con 100 piccioni  tra volantini, zimbelli ecc.
Fuori da ogni mia logica e molto probabilmente anche della stessa logica della caccia al colombaccio.
Che dovete fare?? battere la concorrenza : gli altri sul fianco dx ne hanno 90 e voi fate 100 e gli altri sul fianco sx fanno 110.
Intanto se io vedo un appostamento esistente dove utilizzano 100 piccioni non mi ci vado a piazzare a fianco.
Me ne vò sicuramente da altra parte se mi voglio godere una bella curata di un branco non stressato dalla vista di consimili in movimento da manifestazione lungo un bosco dove appunto esiste il mercatino piccioni.
Non concepisco proprio il sistema di cacciare in quel modo.
Ovvio, per carità tutti son liberi di fare anche magari con 200 piccioni : ma a quale scopo ???
Hai chiamato, Rimescolo, drastica diminuzione l'utilizzo dei piccioni a 30/40 unità.
Il mio discorso rimane valido anche per 30/40 richiami vivi in quanto anche qui l'assurdità é ancora megalomania applicata alla caccia.
Roba fuori di testa.
Per me rimane da dire solo : bastano pochi ma buoni.
Voglio essere di manica larga. 
Volantini = 2 in volo ( + 3/4 scorte x ricambio )
Piccioni da zimbello = 6 ( 2 di attacco su eventuali stantuffi + 4 su rulli )
Colombacci ammaestrati = 4/5  ( ribaltine)
Totale max, richiami vivi : 13 al lavoro( compreso i 5 colombacci) + 3/4 piccioni (di scorta x ricambio volantini) e hai per me un mega gioco non indifferente da gestire.
E se tutto è in ordine con piante di buttata in quelle condizioni li fai anche posare.
Se non lui posano  e solo perché ci sono errori da eliminare : e non sono sicuramente da eliminare aumentando i richiami.
Cosi la penso io. Un saluto, Denis.
Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: BADGER - 12/12/2017 - 16:58
Caro Denis, ancora sul posatoio. Premesso che tutto va bene, che tutti i modi di approcciare i piccioni sono ugualmente validi, devo sottolineare come tutti e dico tutti quelli che conosco adoperano il ferretto. Ora se vogliamo essere onesti, rispettando le tradizioni e le abitudini di tutti, non si può certo dire che nel livornese non conoscano questa caccia! Anzi c'è qualcuno qui che, almeno in Toscana, ha fatto la storia della caccia al colombaccio. E tutti con il ferretto. Certo se di volantini ne hai due tutto va bene ma se sono x+++? quanto ci vuole a recuperarli, perchè se c'è vento....o se il piccione quel giorno ha le lune di traverso? Non credo che l'uso del ferretto incida nel rapporto di fiducia con il piccione, anzi per niente, la mattina do' loro la via da dentro il capanno e volano tranquilli sul posatoio e non fanno una piega quando avvicino il ferretto. Anch'io ne ho uno che prendo con le mani quando ho voglia ma poichè il posatoio è lontano dal capanno ecco che il ferretto aiuta eccome. Ancora, francamente non vedo la necessità di allevare a mano i piccioni, la mia esperienza è questa: voliera giusta, non sovraffollata, niente competizione in voliera, ceppi di riproduttori consolidati e....basta. Quando sono in voliera mi sembra di essere, scusandomi per il paragone blasfemo, Lorenz. Mi vengono addosso, mi sciolgono le stringhe delle scarpe perchè vogliono del materiale per il nido quando non c'è. Spesso li ho in testa, mi beccano la chiazze mimetiche dei pantaloni, cosa devono fare di più, bere insieme a me un bicchiere di vino? No ho piccioni docili e come dicono qui "agevoli" anche perchè quelli che non lo sono impareranno a mangiar la ghianda. Quello che conta è il lavoro e in questo campo, anche se tutti i piccioni possono riuscire bene, per me non ci sono ma. Amerino, ternano o come volete chiamarlo non importa, testa piccola, ali ben barrate di nero, spesso gola macchiata di bianco, ancora spesso remigante primaria bianca, anche una per lato. Il massimo è con gli specchietti sulle copritrici. Tutto il resto come direbbe qualcuno è relativo. ciao
Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: giamp50 - 12/12/2017 - 21:10
Personalmente ritengo che ognuno, dopo anni di apprendistato, utilizzi con i "collaboratori" Piccioni il metodo che più si confà alle sue necessità ed esperienze, l'importante è che, alla base di tutto, ci sia l'amore verso i propri preziosi collaboratori.

Quando cedo figli dei miei fidi a qualcuno che me ne ha fatto richiesta il dubbio è sempre e solo uno:

"ma li tratterà bene?"
Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: Rimescolo - 12/12/2017 - 22:31
Proviamo ad evitare ogni possibile frainteso, proviamo a far capire a Denis e a tutti quelli che non conoscono le realtà Livornesi la gestione dei capanni ai colombacci con richiami vivi.
I capanni storici (non tutti interessanti)hanno avuto concessioni provinciali (tabelle registrate e numerate)con distanze minime 350m tra capanni, sulle tabelle di demani o di zone di divieto ecc..ecc..in seguito per nuove concessioni le distanze sono aumentate...
In passato quasi tutti i capannai hanno iniziato la gestione dell'appostamento fisso con batterie di pochi soggetti "ammaestrati", sopra a piante di leccio o di pino, su strutture di legno. Di questi avventurieri
ne facevo parte anch'io, un volantino tre piccioni fermi su racchette di legno, tutti sul capanno! Alle dieci del mattino si sbaraccava tutto e si ricoveravano i piccioni in "custodi di carta e colla da legno" (ne conservo ancora)e si tornava a casa. Questo accadeva intorno agli anni sessanta!!!!
Hai provato a riflettere o a incuriosirti, oppure a immaginare perchè nel Livornese sono così pazzi o incompetenti da impiegare così tanti richiami? Megalomania può essere, ponteggiature di ferro per l'edilizia impiegati all'inverosimile, baracche (autorizzate) per il convivio quotidiano, voliere per sosta plurimensile dei richiami ecc..ecc..
Ma tutta questa ostentazione è frutto di tanto impegno e tanta ricerca, sulle razze dei piccioni, sul loro impiego, sulla sicurezza, sulle attrezzature (posatoi, ribaltine, rulli, stantuffi, racchette a bilancere ecc.eecc..) sulla qualità della gestione collettiva del periodo migratorio, fino al 15 novembre circa, un caffè caldo, un piatto di pasta, una bistecca alla brace, due sardine a scotta dito, capriolo allo scalogno, fegatelli di maiale con le rape, tortellini in brodo e lesso con le salse appropriate. Questa caro Denis è la cultura del capanno nel Livornese, non sempre coincide con carnieri interessanti, ma è l'ospitalità che prevale.
Una volta si diceva che i colombacci erano come gli automobilisti, si fermavano volentieri a mangiare in quei ristoranti dove erano visibili gli autotreni in sosta, più autotreni c'erano più si era certi di mangiar bene. Morale, più richiami esposti e ben visibili, più ghiande!!!
Non confondere Denis gli impianti fissi con richiami, dagli appostamenti temporanei isolati, dove non è necessario l'utilizzo di un enorme gioco, quando vado alla cerca, il corredo massimo che impiego sono due volantini e due piccioni fermi, e il risultato è anche maggiore di quello del capanno "storico", ci sono tante Mesola anche da noi, però devi cacciare solo nel bosco, non nei campi di stoppie di mais, e il comportamento del selvatico e del cacciatore è semplicemente diverso, non dico più difficile, dico diverso. Non dimenticare che i colombi che sparate voi Adriatici, con attrezzature all'avanguardia e con impianti moderni (a volo) sono quelli che dopo arrivano da noi, un pò smaliziati e dire poco...Allora torniamo al gioco impiegato, è troppo per tutti, ma se tutti corressimo con la cinquecento entrerebbero in gioco tante variabili, tecnica, posizionamento, addestramento, maestria ecc..ecc..
capito cosa voglio dire? ogni altra lettura di tali e consolidate abitudini di gestione è superficiale, non è esatta. Avevo aperto una discussione sul prelievo selettivo del colombaccio nel periodo della migrazione su MCL, l'ho riletta e sono convinto sarebbe in tema...prova a rileggere, questo vale per i colombi Toscani, forse in entratura Adriatica si comportano diversamente, mi piacerebbe conoscere il loro approccio con i richiami sulla costa, purtroppo conosco solo l'approccio dei colombi Tirrenici sulla costa ma non di entratura, ma di partenza per le isole e per la Spagna, e non è la stessa cosa, concordi Denis?
Con rispetto, sperando che la lettura porti consiglio a qualche giovane "intraprendente",il post aperto da Vasco era rivolto soprattutto a loro.
Buone feste,
Rimescolo
Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: No park ranger - 13/12/2017 - 08:22
Zona Castiglioncello qualche anno fa si cacciava con 10-20 volantini,negli ultimi 10 anni la musica è cambiata ,ci siamo resi conto
Che con 2 volantini si ottengono risultati di gran lunga superiori.
Altra cosa che non facciamo più è di mettere rulli e ribaltine sulla sommità di alberi ma a mezzo albero e possibilmente un punto
che abbia somiglianza ad un terrazzino.
Tutto ciò per nostra esperienza nel luogo dove cacciamo.
Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: Vasco - 13/12/2017 - 12:51
Ecco che l'esperienza....., il buon risultato della caccia al colombaccio da appostamento fisso è condizionato dall'uso e utilizzo dei richiami, nel caso specifico piccioni utilizzati come volantini.

Tanti volantini fanno tanto gioco, è vero, ma è altrettanto vero che qualcuno dei tanti in gioco può non compiere la manovra giusta e compromette il risultato sperato.

L'esperienza dei cacciatori toscani però non va sottovalutata, se preferiscono l'utilizzo di tanti volantini non credo che il risultato gli dia torto.

I fattori in gioco sono tanti, la caccia al colombaccio in toscana è praticata da quasi tutti i cacciatori, forse troppi con tanti richiami e quando il gioco è molto più numeroso,forse,anche l'inganno  ha qualche provabilità di successo in più.

L'esperienza personale mi consiglia pochi volantini, quasi sempre uno, ed al massimo se non c'è vento tre.
Non posso dire che è meglio questo o  quello, ma tutto è bene ciò che finisce bene.

Come nella caccia ricordo che anche nella pesca gli amici "toscanacci" hanno portato novità, da ragazzino andavo al tevere con un barattolo di vermi e un paio d'etti di bigattini, prendevo qualche pesce ma quando arrivarono i toscani con fustini del detersivo pieni di bigattini ne prendevano tanti più di me, anche se i barbi e cavedani più grossi li prendevo io con il verme.

Il proverbio! paese che vai usanza che trovi.
Saluti
Vasco

Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: BADGER - 13/12/2017 - 18:16
Il problema non è la quantità ma la qualità, si ma del cervello dei cacciatori. E' in corso una escalation che ci porta ad assistere a fenomeni quasi da baraccone. Gente che va in giro con tonnellate di roba: più aste, stampi di penna, volantini da asta etc etc convinti che più "ciccia" metti al fuoco e più si mangia. Io non la penso così. Stamani guardavo Potter con il petto nel sole e mi dicevo: il problema è solo trovarli. E infatti quelli che vagavano per il bosco sono venuti a trovare Potter. Bisogna intendersi bene, un conto è la caccia per la ciccia un conto è andare per boschi e macchie con il tuo colombaccio, piazzarlo con mestiere e attendere nel silenzio più assoluto che il rito si compia. Certo non saranno mai numeri da ricordare ma vuoi mettere la soddisfazione della posa senza nemmeno che tu abbia toccato la ribaltina? Poi ognuno è libero di pensarla come vuole basta intendersi bene: parliamo di caccia o di che cosa?
Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: giamp50 - 13/12/2017 - 18:24
Altra questione che credo meriti riflessione è come si tengono i piccioni a casa e quali sono le peculiarità conseguenti.

Il sottoscritto li tiene liberi ovverossia in gabbie che vengono chiuse solo di notte e qualche volta neanche.
Quindi durante il giorno o razzolano a terra o sono sul tetto di casa o fanno qualche giro a mo di volantini.

Vero è che ho sempre sentito dire che ciò li renderebbe inutilizzabili quali volantini in quanto andrebbero sui tetti o dove parrebbe loro.
Anche il grande Mazzotti sostiene questa tesi.

Ed invece per esperienza pluridecennale posso affermare che non danno assolutamente queste problematiche.

Anche i giovani, lasciati svolastrare liberi a casa da quando escono dal nido per far loro rafforzare la muscolatura alare, portati sul palco, nel giro di qualche giorno girano e rientrano regolarmente.
Quest'anno ne ho portati cinque e nessuno scarto preliminare.

Chiaramente in questo modo acquisiscono potenza nel volo, sicurezza ed autonomia.
Come tutti anch'io subisco ogni anno attacchi da falchi ed in particolare dai terribili sparvieri, terribili sia per tattica che per determinazione, ma mai nessun volantino è stato mai preso, volano veloci alti e lontani e rientrano quando il pericolo è venuto meno, qualche giovane invece s'infila tra le chiome e rientra quando si è rinfrancato.

L'unico problema che ho avuto con qualche femmina è che, avendo i palchi a vista di casa, i primi giorni se non tenute a dormire sul palco vanno a casa.
Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: Denis - 13/12/2017 - 20:48
Rimescolo, io non confondo appostamenti fissi con temporanei come non confondo appostamenti nel bosco e appostamenti nei campi.
Sono 5 anni che non caccio nel campo a Mesola e quindi adesso sono in appostamento fisso ( e già ci andavo qualche volta prima) sulle alture nei boschi  e devo dire che non vedo differenza migliorativa sull’utilizzo di un maggior numero di piccioni volantini nel bosco rispetto al campo.
Assolutamente, anzi è il contrario e mi ripeto pochi volantini ma buoni come pochi zimbelli ma buoni e tutti posizionati a dovere ed anche utilizzati a dovere.
Lì sta la differenza tra tanti e pochi ma buoni.
Sinceramente mi fate sorridere nel Livornese voi se vi sentite costretti all’utilizzo di 100 piccioni a capanno per riuscire a cacciare.
Secondo me sarà meglio che rivedano le teorie di vera caccia al colombaccio e che primo si allontanino gli uni dagli altri e magari anche dalle aree interdette.
La tua teoria (quella Livornese se ho capito bene ) é proprio uguale a quella della caccia al campo a ridosso del bosco della Mesola:
Premetto che io ho fatto le più belle giornate attorno al bosco della Mesola quando ho incominciato ad allontanarmi dal calderone dove l’affolamento dei capanni costringeva in un certo qualmodo la teoria tua che per battere la concorrenza  si doveva avere un mega gioco.
In ogni caso adesso lì in quei posti ora non sparano più una fucilata nemmeno con il mega gioco visto che i colombacci hanno imparato l’antifona che in quel posto devono sorvolare fuori tiro e non nutrirsi  i giorni di caccia aperta.
Ma che strano : é proprio li che vado io a fare le fotografie dei colombacci e guardacaso il martedi e il venerdi quando i colombacci non vedono più il mercato dei volantini e zimbelli ce n’è da per tutto.
Hai voglia te avere il mega gioco.
Sai quale puo essere lì un mega gioco: 7/8 giostre più volantini più 200/300 stampi di colombacci 8/10 rulli più ribaltine e stantuffi vari terminando poi con il tiro al colombaccio quando è ancora sui 50/60 metri perché più di quel tanto non possono farli avvicinare se non vogliono che si ribaltano per la schioppettata del vicino a 150 metri o perché l’altro vicino sulla parte opposta lancia i suoi volantini solo quando i colombacci iniziano a curare sopra l’altro capanno mentre vanno a prendere il vento cosi tizio sfrutta il lavoro di caio.
Pensare che basta allontanarsi di qualche chilometro e con 3 volantini 10 stampi di penna 2 ribaltine si vedono delle curate da mozzafiato.
Tutto questo per dirti che la teoria livornese per me non sarà mai valida e se venissi io a cacciare in quei luoghi di sicuro non mi metterei mai in mezzo al calderone ma ben più à distanza e con i miei pochi richiami: pochi ma buoni, ben posizionati e ben utilizzati.
Ultimo: Mi parli di attrezzature all’avanguardia sull’Adriatico e quale sarebbero secondo te?
Per me basta un ramo di quercia come posatoio con 2 volantini, 3 zimbelli piccioni e 2 o 3 colombacci oppure anche soli zimbelli colombacci ( sempre che per chi vuole fare altretanto abbia oltre l’esperienza di allevarli la passione per detenerli ed usarli come si deve) e tutto dovrebbe finire lì anche sull’Adriatico.
Questo dobbiamo insegnare ai giovani e non tutto quel ambaradam che propone la caccia livornese.
E non teniamo conto del perchè rimangono poi tutti ammuchiati ( i cacciatori ) a ridosso delle zone interdette alla caccia.
Ma anche sull’Adriatico sappi che la megalomania é purtroppo nella caccia al colombaccio figlia dell’inefficienza venatoria abbinata al voler fare matematica.
A parere mio che i colombacci siano di entratura dal mare o che abbiano già sorvolato altri appostamenti rimane sempre efficace un appostamento con pochi richiami ma buoni, ben piazzati ed utilizzati a dovere. Altro che mega gioco, anzi quando hanno visto tanto meno vedono e meglio é.
Un saluto, Denis
Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: Rimescolo - 14/12/2017 - 21:00
Si si Denis hai proprio ragione te, come sempre del resto....
buone feste a te e famiglia,
Rimescolo
Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: giamp50 - 16/12/2017 - 21:42
Provo ad immaginare lo spettacolo di cui possono godere le nubi sopra quei 700 mt al passaggio di un branco di Palombe quando quei 350 richiami vengono messi in opera.
La vista aerea dovrebbe essere veramentet spettacolare!

Certo che se fosse possibile effettuare in quei frangenti delle riprese video con dei droni passerebbero alla storia.

Prossimo anno mi auguro che qualcuno ci provi e ce li facciano vedere i video.

Per il resto, forse sarà perché io ho sempre dubbi, ma compatisco chi ha sempre certezze assolute.
Nella Storia ha sempre portato a disastri!
Titolo: Re:Capanno e posatoio: consigli utili.
Inserito da: giamp50 - 26/12/2017 - 22:43
Certo Rimescolo,
a branchi vergini adriatici, stanchi della traversata, affamati ed in cerca di un sito sicuro per riposare è più che sufficiente vedere un'ala sfarfallare per curare sfacciatamente.
Tant'è che questi impianti hanno un volantino ed una palpa.

Diverso è per quegli impianti di retrovia ove necessita convincere il branco che effettua accurate ripetute radiografie prima di scendere od accostarsi.

Purtroppo la maggior parte sono sparatori e come tali si comportano e pertanto neanche sanno cosa siano quei momenti meravigliosi di curata progressiva fino alla buttata o comunque agli attimi antecedenti.