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Club Italiano del Colombaccio => MCL Discussioni => Discussione aperto da: Rimescolo - 03/11/2017 - 14:51

Titolo: La salute del colombaccio
Inserito da: Rimescolo - 03/11/2017 - 14:51
Buona sera a tutti, ho avuto modo di riscontrare e di avere conferma da amici, che i colombacci catturati fino ad oggi risultino in ottima condizione fisica...nel senso che stanno molto bene in carne, una carne ancora più chiara dei soggetti degli scorsi anni, e con peso decisamente superiore alla media di questo periodo. Evidentemente hanno avuto un priodo ante-migrazione ricco di alimentazione proteica. Cosa ne pensate?
Con rispetto,
Rimescolo
Titolo: Re:La salute del colombaccio
Inserito da: walt46 - 03/11/2017 - 15:17
Ciao Rimescolo,io ne ho catturato uno con la tenia nell intestino, del resto quelli di passo in Liguria tutti belli pacciocconi.Io ri-lancio il sasso nello stagno.......per me quest anno all estero e perche no in Italia sono andate a buon fine anche le fantomatiche terze covate!!! La parola agli esperti. Ciao a tutti.
Titolo: Re:La salute del colombaccio
Inserito da: Rimescolo - 03/11/2017 - 15:41
Ciao Walt, allora vuoi dire che devono ancora arrivare i "giovanissimi"? ma quanti saranno ancora......un caro saluto,
Rimescolo
Titolo: Re:La salute del colombaccio
Inserito da: walt46 - 03/11/2017 - 16:24
Guarda ragionavo sulla siccita,per me ha giovato ai colombacci ,ci sono tuttora in Padana interi campi di mais malati poco cresciuti lasciati a perdere,fra l altro al momento "poco popolati dai pennuti" ora nn penso che l agricoltura rurale balcanica sia piu avanti della nostrana intensiva.......quindi se tanto mi da tanto in parallelo .......come minimo "da di là"....ne devono ancora arrivare un bel po di transito e poi gli svernanti per adesso per forza di cose se l idea è giusta......latitanti.  Sia chiaro, le mie sono ipotesi e sensazioni,nulla di scientifico,vedremo!!! Ciao.
Titolo: Re:La salute del colombaccio
Inserito da: Vasco - 03/11/2017 - 17:48
Bella domanda Rimescolo,lo stato di salute del magnifico è sicuramente ottimo,le risorse trofiche a disposizione del colombaccio sono tantissime.

In autunno maturano molti tipi di ghianda, quercia leccio farnia roverella sughera e la preferita nel periodo passo,la faggiola, meno gradita per la grossa dimansione quella del cerro, ma sono state trovate anche le piccole castagne nel gozzo del colombaccio.

Quindi anche se la siccità ha,in alcune zone, pregiudicato la maturazione della ghianda, il nostro "PALOMBONE" ha certamente di che cibarsi nel periodo della migrazione.

Nella dieta son mancate le lumache, ma da domani si rifaranno....

Walt la tenia non da scampo al colombaccio, purtroppo, specialmente in cattività se non è presa in tempo causa lo sterminio.

Un abbraccio.
vasco
Titolo: Re:La salute del colombaccio
Inserito da: Denis - 03/11/2017 - 18:36
2017 anno in cui possiamo dire noi dell'Adriatico che i colombacci sono in ottima salute visto l'imponente migrazione che è ancora tutt'ora in atto. Vedi partenze da Mesola non ancora ultimate. Anche oggi sul lato Sud ( lato valli di Volano  ) questa mattina uscivano branchi in ripartenza verso Sud/Sud-Ovest.non involo in massa ma normale volata di routine.  Quanti colombacci ancora nel Bosco della Mesola e difficile dirlo ma è stato sicuramente abbastanza facile quantificare l'incessante uscita di branchi (minimo 300 unità per branco) sul lato estremo Nord del bosco. Uscita  in direzione Nord in provincia di Rovigo. Ci siamo recati io e l'amico Davide oltre il PO x individuare l'area così tanto desiderata dai colombacci.
Bene l'area è stata individuata con un contingente di colombacci che si aggira sui 35/40000 colombacci. Contingente che dipingeva di blu i campi di pastura. Eseguito foto e video a testimonianza.. Non svelo il punto di pastura ione per correttezza. Tutto questo per dire che quest'anno sono a mio avviso notevoli i contingenti di colombacci giunti al Bosco della Mesola.
Tanta salute dei colombacci sicuro. Tanta riproduzione in più non direi.
Non è di adesso il fatto che riescano a fare covate in settembre e poi difficilmente succederà sulle popolazioni dei paesi del Est e Nord-est.
Io ho un'altra teoria su questa enormità di colombacci in migrazione e stop-over in Italia del Nord fino al Pesarese ex é  questa:
Visto e considerato la pessima e brutta primavera tanto piovosa e maltempo proseguito anche fino ai mesi di giugno nei paesi dell'Est al punto che la fragole non sono maturate, le patate non hanno prodotto il fiore ed il grano si è infradiciato sulla spiga secondo me possono essere scivolate sicuramente grossi contingenti per carenza di alimentazione più verso Sud nei loro paesi di origine (Russia tanto per capirci). Contingenti che sono poi rimasti sui luoghi di spostamento fino al periodo di migrazione.
Quindi secondo me grosse popolazioni di colombacci che transitavano in migrazione normale al di sopra delle Alpi sono invece passate al di sotto delle Alpi attraversando più che altro la pianura Padana (vedi consistenza stopover a Mesola e migrazione in Liguria  ) ma anche tramite i paesi come Ungheria Croazia Istria e Slovenia ( vedi forte e massiva migrazione fino al Pesarese.)
Pensiamoci bene:di cosa si nutrono i colombacci in maggio, Giugno?
Sicuramente non la ghianda. Non la faggiole.Neanche l'edera e tanto meno i germogli delle foreste diventati rametti e foglie.
Possono mangiare solo cereali e se i cereali si infradiciano dalle troppe pioggia dove andranno cercare il nutrimento se non più a Sud nei paesi di origine dell'Est?
 Forse potremmo verificare a migrazione ultimata in Francia se dalla Germania saranno entrati molto meno colombacci che gli anni passati. Così la penso io:
Porta Moravia deve avere visto tanti contingenti in più degli altri anni come anche tutta la migrazione dall'Ungheria.

Un Saluto a tutti,Denis
Titolo: Re:La salute del colombaccio
Inserito da: giamp50 - 03/11/2017 - 21:26
L'imponente, precoce e costante migrazione su suolo italiano di quest'anno potrebbe essere stata determinata da innumerevoli fattori non individuabili  con motivazioni scientifiche in mancanza di adeguata ricerca scientifica su base europea.

Ma potrebbe preoccupare se tale imponente movimento fosse stato determinato da eccezionali risultati produttivi.
Sappiamo benissimo quali potrebbero essere le naturali conseguenze di eccessivi assembramenti sia in terrjtori di riproduzione che di svernamento.

Ecco, la ricerca scientifica sulle specie animali dovrebbe prevedere anche questo:

superato il limite che potrebbe essere pericoloso per lo scatenamento di una zoonosi si dovrebbe studiare, programmare e pianificare interventi straordinari per riportare numericamente la specie entro limiti biologicamente non pericolosi.