Club Italiano del Colombaccio - Forum

Club Italiano del Colombaccio => Discussioni Generali => Discussione aperto da: levante - 17/11/2024 - 10:46

Titolo: PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: levante - 17/11/2024 - 10:46
https://www.ilcolombaccio.it/CMS/piano-quinquennale-di-controllo-del-colombaccio-in-emilia-romagna/
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: massimiliano - 18/11/2024 - 10:14
7. Strumenti selettivi e interventi
Ogni Polizia Locale Provinciale e Città Metropolitana di Bologna definisce le modalità di inoltro delle
richieste di attivazione del Piano di controllo da parte dei soggetti interessati. A tal fine ciascuna
Provincia e la Città Metropolitana di Bologna autorizza e coordina l’attività dei coadiutori e definisce le
modalità di comunicazione ed esito delle uscite.
Gli interventi prevedono l’uso del fucile con canna ad anima liscia di calibro non superiore al 12 caricato
a munizione spezzata in prossimità della perimetrazione di colture passibili di danneggiamento, di
allevamenti, di magazzini o di fabbricati rurali ad uso agricolo. Il prelievo è consentito tutti i giorni della
settimana, martedì e venerdì inclusi, anche da appostamento temporaneo, dall’alba al tramonto. È altresì
consentito l’uso di stampi, sagome, zimbelli, giostre o girelli con funzione di richiamo dei volatili. Si invita
infine all’uso di munizioni atossiche in tutte le aree di intervento.
Le azioni previste dal presente Piano sono quindi attivate anche in contemporanea al piano di controllo
del colombo o piccione di città in quanto le due specie possono formare grandi raggruppamenti misti,
provocando danni in maniera sinergica.
Gli esemplari di colombaccio abbattuti ai sensi del presente Piano, fatti salvi i capi da destinare
all’Istituto Zooprofilattico per il Piano di Monitoraggio Sanitario, possono essere destinati al consumo
alimentare nelle modalità e quantità definite dalla Deliberazione n. 1319 del 01/07/2024 “Linee guida
in materia di igiene delle carni di selvaggina selvatica”.
L’eventuale smaltimento delle carcasse dovrà avvenire mediante incenerimento come rifiuti speciali
presso impianti autorizzati e/o consegna a ditte specializzate nello smaltimento e/o per inumazione. In
quest’ultimo caso l’interramento verrà effettuato per quantitativi non superiori a 100 chilogrammi di
carcasse per ettaro ad una profondità tale che le medesime risultino ricoperte da almeno 50 centimetri
di terreno compattato e ad una distanza non inferiore a 200 metri da pozzi di alimentazione idrica o da
corpi idrici naturali o artificiali escludendo terreni sabbiosi, limosi o comunque ad elevata permeabilità.
Per il colombaccio non si dispongono di dati storici di prelievo in controllo, in quanto si tratta della
prima attivazione del piano di controllo, per quel che riguarda il contingente massimo annuale
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prelevabile si fa riferimento quindi ai dati storici di prelievo venatorio.
Nelle ultime cinque stagioni venatorie si evidenzia come, seppure in presenza di prelievi più che
significativi (media 17/18-21/22 n° 71.477 capi prelevati), la tendenza annuale si sia mantenuta
abbastanza costante per alcune stagioni venatorie mentre nell’ultima risulta persino in forte aumento;
questa evidenza consente di valutare come la pressione venatoria esercitata non incida in maniera
significativa sulla fase di espansione della popolazione a scala regionale.
Al fine di definire un contingente massimo, si ritiene di indicare il numero di 11.000 individui (pari a
circa il 15% della media dei prelievi venatori annuali) da prelevare annualmente in ambito regionale;
ogni anno il prelievo verrà temporaneamente sospeso anteriormente alla data del 15 settembre al
raggiungimento della soglia di 10.000 capi, per essere rimodulato in modo da evitare lo sforamento del
piano medesimo. In caso di necessità tale contingente può essere rivisto al ribasso in caso emergano
esigenze di natura conservazionistica sulla specie target o al rialzo in caso i danni aumentino, anche a
scala locale, in quest’ultimo caso previo ulteriore parere da parte di ISPRA.
In considerazione dell’entità dei danni accertati nei territori provinciali e dell’estensione della SASP
provinciale, il contingente massimo prelevabile in controllo è ripartito come indicato nella tabella a
seguire.
Bologna Ferrara
Forlì-
Cesena
Modena Piacenza Parma Ravenna
Reggio -
Emilia
Rimini
2.275 1.800 925 920 810 1.130 2.020 860 260
Figura 15. Contingente massimo annuale prelevabile in controllo su base provinciale.
Qualora necessario sono possibili variazioni numeriche interprovinciali dei capi previsti, previa
comunicazione al Settore Attività Faunistico-Venatorie, Pesca e Acquacoltura da parte delle Polizie
Provinciali interessate, al fine di evitare superamenti del contingente annuale massimo.
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..E cari amici siamo arrivati anche alla frutta !!! Ho estrapolato dalla delibera un passaggio ..uno tra i tanti che danno il senso ! O il non senso
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: Rimescolo - 18/11/2024 - 17:30
La Toscana a seguire, alcuni addetti ai lavori affermano che la specie colombaccio comincia ad essere "infestante".
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: aldorin - 18/11/2024 - 17:39
Evviva: sarà il giubileo degli sparrrrrratori. Se ne accorgeranno in primo luogo quelli che facevano la cosiddetta pre-apertura. I colombacci saranno "cattivissimi" già dalle prime uscite e la sovraesposizione di richiami sarà certo propedeutica a far finire la caccia vera.
Se questo provvedimento è stato promosso per proteggere le colture agricole in particolari momenti non si capisce perché mai non sia attuato allo stesso modo sulle oche. Oche che sono molto più fameliche ed hanno necessità di consumare quantità di cibo molto più abbondantemente rispetto ad un piccolo colombaccio.
Se tutti fossero Cacciatori con la C maiuscola direbbero NO GRAZIE, ma figuriamoci ci sarà già una lunga fila di iscritti per diventare "selettori" di colombacci.
Un provvedimento a favore di alcuni agricoltori non dovrebbe essere generalizzato per tutta la regione, ma mirato a singole particelle catastali.
Ma siamo alla frutta.
E allora? Allora evviva il giubileo degli sparrrrratori.
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: CAROGNACCIO - 18/11/2024 - 18:06
Vero Aldorin.
Sono anche "ignoranti" nel senso lato del termine perché scrivono che è consentito .....
l'uso del fucile con canna ad anima liscia non superiore al 12....
Peggio sento perché di superiore al 12 esisteva il calibro 10 che si utilizzava in lago artificiale 50 anni fa.
Io avrei scritto....è consentito l'uso della spingarda così si fanno contenti anche gli sparratori da 60 metri in su.
Caro Renato, ci avevano provato anche in toskana s mettere il colombaccio nell'art. 37 e a quanto mi risulta la proposta era stata fatta da un tecnico faunistico della regione toskana vicino a una associazione venatoria
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: levante - 18/11/2024 - 19:18
Hanno messo nel calderone dei conteggi e dei danni i colombacci con i ben più numerosi e invasivi piccioni.  Nobile e sognato colombaccio oramai carne da macello. Sigh
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: massimiliano - 18/11/2024 - 21:18
.. volevano e hanno fatto vedere di tutto e anche di più.. stormi e branchi pirolettanti avventarsi su campi seminati e pasturazioni ....bravi , continuate !
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: aldorin - 20/11/2024 - 18:06
Addirittura la "magica" regione E. Romagna (che è la mia) ha previsto nella sua "magica" delibera anche come "SMALTIRE" i colombacci o i piccioni torraioli.
il Colombaccio (definito nella bibbia della caccia tradizionale "Tra querce e palombe" come divinità arborea saettante) è ora diventato un "RIFIUTO" da SMALTIRE".
E il WWF e la LIPU dove sono?
Per rompere i cocones a noi cacciatori tradizionali sempre pronti ... ed ora dove sono?
Se penso che ci sarà la fila tra gli sparrrrratori per andare a fucilare colombacci col nido o con piccoli da svezzare mi si accappona la pelle. Ma dov'è finito il buon senso quello che dovrebbe essere nelle menti dei politici che ci governano?
FINE ... è finito!!!

Ripeto: e le oche? Nelle pianure ferraresi, bolognesi, modenesi e nella pianura padana intera le oche combinano guai molto più importanti essendo numerose e dovendo ingerire grandi quantità di cibo giornalmente per sopravvivere.

LE OCHE NO!!! Non si può!!!

Siamo alla frutta. Siamo proprio alla frutta.
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: massimiliano - 21/11/2024 - 14:37
Re:In Emilia Romagna approvato il Piano di controllo per il colombaccio


Il mondo venatorio dovrebbe unirsi al mondo ambientalista per fare una battaglia contro questa vergogna di abbattere colombacci in APRILE MAGGIO E GIUGNO!


da Ennio 21/11/2024 13.43
Re:In Emilia Romagna approvato il Piano di controllo per il colombaccio


se l'avesse fatta una regione di centro dx...minimo un bel TAR....se non una denucia all'EU ...


da gaetano 21/11/2024 13.35
Re:In Emilia Romagna approvato il Piano di controllo per il colombaccio


Ci sono tanti animali più dannosi e nocivi del colombaccio da controllare (cormorani ,nutrie, gabbiani, storni, lupi, ibis ecc..) vergogna!


da Indignato86 21/11/2024 13.31
Re:In Emilia Romagna approvato il Piano di controllo per il colombaccio


Semplicemente vergognoso, e fai la preapertura te lo chiudono prima a gennaio però poi stabiliscono simili scemenze, dico la stessa visa che dissi per i cinghiali, "cacciatori non parteciopate a simili porcate" anche se sarà dura...


da Maestrale 21/11/2024 12.47
Re:In Emilia Romagna approvato il Piano di controllo per il colombaccio


Ha ragione Vannacci è proprio il mondo al contrario ! E non crediate che i cacciatori, o meglio gli sparratoriii ( come dice un mio caro amico romagnolo) non partecipino a queste " continue preaperture " . Altro che alla frutta siamo, dolce dessert ammazzacaffè..anzi no ammazzacolombacci terribilus , Andate do' mandò le pecchie il Gori dicono a Poggibonsi !


da Toscano di Siena 21/11/2024 11.39
Re:In Emilia Romagna approvato il Piano di controllo per il colombaccio


Non sparero mai in articolo 37 al colombaccio, è una vergogna, perche il lupo che fa piu danni del colombo non viene preso di mira da nessuno???? Cari amici toscani sappiate che verra fatto anche qua.


da Toscanaccio 21/11/2024 10.58
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: Rimescolo - 21/11/2024 - 21:49
La mia cultura venatoria, oggi che ho 73 anni e 58 porto d'armi, mi induce a valutazioni diverse dai primi anni di caccia, per alcune specie invasive, competitive o alloctone, allora venivano definite specie "nocive". Ho sempre partecipato a gestioni di questa selvaggina "nociva", volpi, corvidi, già dal 1967...
Per i cinghiali l'art.37 ha contribuito a limitare danni consistenti all'agricoltura e veniva utilizzato da singoli, ma soprattutto nel mio distretto di caccia, alle squadre di cinghialai organizzate i cui partecipanti (tramite corsi specifici) avevano ottenuto l'autorizzazione agli interventi a carattere di contenimento e gestione della specie. Altro è la selezione per tempi, per specie, di ungulati dove le autorizzazioni all'esercizio di tale disciplina, vengono rilasciate a singoli appartenenti ai vari distretti, dopo censimenti annuali, con piani di controllo, di abbattimento e rigide normative. Nella caccia che vorrei, citata nel mio umile libro, Falco ti brucia la casa, è decritto il mio auspicio, quello cioè di "pretendere" la gestione responsabile di specie selvatiche competitive e distruttive di eccellenze alimentari dell'intero mondo agricolo, che siano raccolti alimentari o allevamenti di vario genere (ovini, caprini, bovini ecc...). Sarebbe una disponibilità del cacciatore verso il settore rurale di grande opportunità morale e sociale. Nel 2014 scrivevo ai sindaci del mio comprensorio di fornire strumenti e immobili con celle e attrezzature a norma igienico sanitaria, per utilizzare, trasformare e non disprezzare o incenerire l'eccellenza delle carni ungulate dei nostri territori, Massimiliano ne è al corrente. Oggi sono sorte in Toscana e in altre regioni ancor prima, dei punti di raccolta e utilizzo di queste eccellenze alimentari di pregio, tipiche delle realtà locali, comunali o sovracomunali. La specie colombaccio, al momento credo non sia specie da interventi con l'art.37, specialmente in alcune zone della Toscana dove compare e scompare nel giro di una giornata, ha le ali... in altre zone mi risulta che sia specie invasiva e di grande impatto socio/ambientale. Per chiudere questa mia lunga disamina e riflessione, sarei più propenso ad una gestione programmatica di ogni specie, compreso il colombaccio, affrontata e non respinta, concordata e non imposta, fra le associazioni venatorie e i rappresentanti territoriali di ogni comprensorio interessato, con il presupposto e la convinzione di risolvere e gestire al meglio il problema, non certo "scacciandolo" dal nostro orto. Gli sparatori (io non lo sono)con il passaggio del tempo e la maturazione fisiologica resteranno una esigua minoranza e saranno parte attiva nella gestione della caccia del futuro. Giovani cacciatori, affrontate con decisione le nuove realtà venatorie, siate parte attiva e coinvolta, non mettetevi in contrasto con il mondo rurale ma integratevi con esso. La violenza verbale anti-caccia finirà per accettare quella che per noi è stata e rimane una Nobile Passione. Viva la caccia
Un caro saluto a tutti quelli che mi conoscono e a coloro che hanno avuto la curiosità di leggere, spero non averli delusi,
con affetto,
Rimescolo 
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: levante - 26/11/2024 - 22:34
La mia cultura venatoria, oggi che ho 73 anni e 58 porto d'armi, mi induce a valutazioni diverse dai primi anni di caccia, per alcune specie invasive, competitive o alloctone, allora venivano definite specie "nocive". Ho sempre partecipato a gestioni di questa selvaggina "nociva", volpi, corvidi, già dal 1967...
Per i cinghiali l'art.37 ha contribuito a limitare danni consistenti all'agricoltura e veniva utilizzato da singoli, ma soprattutto nel mio distretto di caccia, alle squadre di cinghialai organizzate i cui partecipanti (tramite corsi specifici) avevano ottenuto l'autorizzazione agli interventi a carattere di contenimento e gestione della specie. Altro è la selezione per tempi, per specie, di ungulati dove le autorizzazioni all'esercizio di tale disciplina, vengono rilasciate a singoli appartenenti ai vari distretti, dopo censimenti annuali, con piani di controllo, di abbattimento e rigide normative. Nella caccia che vorrei, citata nel mio umile libro, Falco ti brucia la casa, è decritto il mio auspicio, quello cioè di "pretendere" la gestione responsabile di specie selvatiche competitive e distruttive di eccellenze alimentari dell'intero mondo agricolo, che siano raccolti alimentari o allevamenti di vario genere (ovini, caprini, bovini ecc...). Sarebbe una disponibilità del cacciatore verso il settore rurale di grande opportunità morale e sociale. Nel 2014 scrivevo ai sindaci del mio comprensorio di fornire strumenti e immobili con celle e attrezzature a norma igienico sanitaria, per utilizzare, trasformare e non disprezzare o incenerire l'eccellenza delle carni ungulate dei nostri territori, Massimiliano ne è al corrente. Oggi sono sorte in Toscana e in altre regioni ancor prima, dei punti di raccolta e utilizzo di queste eccellenze alimentari di pregio, tipiche delle realtà locali, comunali o sovracomunali. La specie colombaccio, al momento credo non sia specie da interventi con l'art.37, specialmente in alcune zone della Toscana dove compare e scompare nel giro di una giornata, ha le ali... in altre zone mi risulta che sia specie invasiva e di grande impatto socio/ambientale. Per chiudere questa mia lunga disamina e riflessione, sarei più propenso ad una gestione programmatica di ogni specie, compreso il colombaccio, affrontata e non respinta, concordata e non imposta, fra le associazioni venatorie e i rappresentanti territoriali di ogni comprensorio interessato, con il presupposto e la convinzione di risolvere e gestire al meglio il problema, non certo "scacciandolo" dal nostro orto. Gli sparatori (io non lo sono)con il passaggio del tempo e la maturazione fisiologica resteranno una esigua minoranza e saranno parte attiva nella gestione della caccia del futuro. Giovani cacciatori, affrontate con decisione le nuove realtà venatorie, siate parte attiva e coinvolta, non mettetevi in contrasto con il mondo rurale ma integratevi con esso. La violenza verbale anti-caccia finirà per accettare quella che per noi è stata e rimane una Nobile Passione. Viva la caccia
Un caro saluto a tutti quelli che mi conoscono e a coloro che hanno avuto la curiosità di leggere, spero non averli delusi,
con affetto,
Rimescolo

Grande Renato la tua esperienza, la tua sensibilità, il tuo essere cacciatore a 360% rendono i tuoi interventi e consigli molto preziosi. Grazie. Un abbraccio
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: massimiliano - 27/11/2024 - 14:51
La mia cultura venatoria, oggi che ho 73 anni e 58 porto d'armi, mi induce a valutazioni diverse dai primi anni di caccia, per alcune specie invasive, competitive o alloctone, allora venivano definite specie "nocive". Ho sempre partecipato a gestioni di questa selvaggina "nociva", volpi, corvidi, già dal 1967...
Per i cinghiali l'art.37 ha contribuito a limitare danni consistenti all'agricoltura e veniva utilizzato da singoli, ma soprattutto nel mio distretto di caccia, alle squadre di cinghialai organizzate i cui partecipanti (tramite corsi specifici) avevano ottenuto l'autorizzazione agli interventi a carattere di contenimento e gestione della specie. Altro è la selezione per tempi, per specie, di ungulati dove le autorizzazioni all'esercizio di tale disciplina, vengono rilasciate a singoli appartenenti ai vari distretti, dopo censimenti annuali, con piani di controllo, di abbattimento e rigide normative. Nella caccia che vorrei, citata nel mio umile libro, Falco ti brucia la casa, è decritto il mio auspicio, quello cioè di "pretendere" la gestione responsabile di specie selvatiche competitive e distruttive di eccellenze alimentari dell'intero mondo agricolo, che siano raccolti alimentari o allevamenti di vario genere (ovini, caprini, bovini ecc...). Sarebbe una disponibilità del cacciatore verso il settore rurale di grande opportunità morale e sociale. Nel 2014 scrivevo ai sindaci del mio comprensorio di fornire strumenti e immobili con celle e attrezzature a norma igienico sanitaria, per utilizzare, trasformare e non disprezzare o incenerire l'eccellenza delle carni ungulate dei nostri territori, Massimiliano ne è al corrente. Oggi sono sorte in Toscana e in altre regioni ancor prima, dei punti di raccolta e utilizzo di queste eccellenze alimentari di pregio, tipiche delle realtà locali, comunali o sovracomunali. La specie colombaccio, al momento credo non sia specie da interventi con l'art.37, specialmente in alcune zone della Toscana dove compare e scompare nel giro di una giornata, ha le ali... in altre zone mi risulta che sia specie invasiva e di grande impatto socio/ambientale. Per chiudere questa mia lunga disamina e riflessione, sarei più propenso ad una gestione programmatica di ogni specie, compreso il colombaccio, affrontata e non respinta, concordata e non imposta, fra le associazioni venatorie e i rappresentanti territoriali di ogni comprensorio interessato, con il presupposto e la convinzione di risolvere e gestire al meglio il problema, non certo "scacciandolo" dal nostro orto. Gli sparatori (io non lo sono)con il passaggio del tempo e la maturazione fisiologica resteranno una esigua minoranza e saranno parte attiva nella gestione della caccia del futuro. Giovani cacciatori, affrontate con decisione le nuove realtà venatorie, siate parte attiva e coinvolta, non mettetevi in contrasto con il mondo rurale ma integratevi con esso. La violenza verbale anti-caccia finirà per accettare quella che per noi è stata e rimane una Nobile Passione. Viva la caccia
Un caro saluto a tutti quelli che mi conoscono e a coloro che hanno avuto la curiosità di leggere, spero non averli delusi,
con affetto,
Rimescolo
Verità inconfutabili ed inattaccabili quelle che cita Renato ! Lo stesso un pozzo di saggio sapere e di pratica esperienza tanto utile al mondo venatorio odierno ! Leggetelo e vi farà tornare piccini ai tempi di nonno Cecco e Black......Un salutone di stima dalla Val D'Elsa .
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: levante - 11/12/2024 - 17:18
https://www.ilcolombaccio.it/CMS/anuu-migratoristi-contraria-al-piano-di-controllo-del-colombaccio-in-emilia-romagna/
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: Rimescolo - 17/12/2024 - 22:44
Il comunicato stampa di ANUU-Migratoristi è una nuova buona pratica di proposta/gestione venatoria su una specie selvatica classificata "invasiva". Dal mio punto di vista contiene concretezza e razionalità, con alcuni distinguo....
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: CAROGNACCIO - 18/12/2024 - 21:14
Spero che il "distinguo" Renato sia relativo all'ultimo comma del comunicato allorquando ANUU da il peggio di se augurandosi che regione Emilia Romagna posticipi la caccia al colombaccio, in accordo con ISPRA, al 10 febbraio così da dissuadere i colombacci svernanti a non fermarsi in cova in quella regione.
Sicuramente TAFAZZI avrebbe fatto meglio.
Mi spiace Renato ma più che concretezza e razionalità penso che ANUU, così come tutte le AAVV italiane sia legato a quattrofili agli agricoltori tutti che si lamentano se non piove, si lamentano se piove, si lamentano se fa caldo, si lamentano se fa freddo.
Smettono di lamentarsi solo quando prendono contributi per danni inesistenti provocati dai colombacci piuttosto che dalle colombe di città. Non ho sentito nessuna AAVV suggerire a coldiretti e agricoltori tutti di far pressione su regione Emiliaromagna per consentire gli abbattimenti di colombacci in tutti i parchi e oasi naturali di quella regione.
Da me, nell'aretino, il contenimento del cinghiale con l'art. 37 è consentito dentro i parchi naturali di Bandella e Ponte Buriano
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: Rimescolo - 18/12/2024 - 22:48
Ciao Mario, è evidente che la terza proposta si possa,(da cacciatori) non condividere.
Appare quasi superficiale sulla dissuasione a nidificare del colombaccio, allungando il calendario di prelievo venatorio. Credo che siano altre le motivazioni che hanno "convinto" la specie a colonizzare e a nidificare nel sud Europa, Francia, Spagna, Portogallo, Italia. Rinunciando in parte alla migrazione dagli e per gli areali conosciuti. Diversificazione delle risorse trofiche alimentari, disponibili sul territorio in tutto l'arco dell'anno, dai cereali alla frutta, dalle bacche selvatiche ai prati, alle colture intensive di generi alimentari, ortaggi, legumi ecc..ecc... E' altresì innegabile la necessità di una sana e razionale gestione di ogni specie selvatica problematica, lupo compreso. L'alternativa è autoescludersi e permettere ad altri enti e organizzazioni interventi di contenimento e lagnarsi addosso. Verrebbe meno il nostro impegno sociale. La caccia moderna è passione, gestione e impegno sociale. Ovviamente per come la intendo e come la auspico.
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: CAROGNACCIO - 19/12/2024 - 18:26
Figuriamoci Renato se non condivido quello che hai scritto.
È il mio pensiero da sempre, il tuo.
Stona leggere che le AAVV si lamentano per essere state escluse dai tavoli dove si parla di ambiente e gestione del territorio.
Hanno mai fatto qualcosa di serio per farsi....accreditare ed essere inserite nei posti dove si conta.
A mio parere no e questo spiace.
Altra nota dolente.
Hai visto le AAVV tutte stracciarsi le vesti per la delibera adottata dalla regione Emilia-Romagna per il contenimento del numero di colombacci stanziali " rei", a detta degli agricoltori, di incalcolabili danni alle coltivazioni.
Io no e questo conferma la complicità con le associazioni degli agricoltori coldiretti in testa.
Come club abbiamo intenzione di fare ricorso  contro la delibera e su questo stiamo lavorando.
Non è semplice ma provare va provato
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: massimiliano - 13/02/2025 - 10:03

Abbattimento 55 mila colombacci: Bruzzone interroga il Ministro

giovedì 13 febbraio 2025      

 
 
 
“Ho presentato in Parlamento un’interrogazione con l’obiettivo di sottoporre all’attenzione del Ministro dell’Ambiente e del Ministro dell’Agricoltura quanto recentemente approvato dalla Regione Emilia- Romagna il cui obiettivo è abbattere 55mila colombacci durante il periodo della nidificazione".  Lo dichiara il deputato della Lega e responsabile nazionale del Dipartimento Gestione faunistica e Attività venatoria on. Francesco Bruzzone.

"Ritengo che la Regione Emilia-Romagna erroneamente sostenga danni all’agricoltura a causa dei colombacci confondendo la stessa specie con il piccione domestico - evidenzia Bruzzone - . Infatti, i danni da colombaccio non sono così rilevanti come da loro asserito. Inoltre, tutti dovrebbero sapere che il colombaccio è un uccello migratore e che quindi i soggetti sedentari in quella regione, come in altre parti del nostro Paese, vengono fortemente incrementati durante il mese di marzo e aprile quando arriva la migrazione primaverile per poi passare alla fase riproduttiva".
 
"Tale indiscriminato abbattimento - continua la nota dell'On. Bruzzone - , che non è caccia, andrebbe a influire sulla popolazione del colombaccio anche in altri aerali italiani e non solo. Ho quindi chiesto che la Regione Emilia-Romagna ritiri quella parte del provvedimento inerente al controllo faunistico del colombaccio e, con questa interrogazione parlamentare, ho voluto coinvolgere direttamente i Ministeri competenti. Com'è noto, i cacciatori hanno sempre a cuore la corretta gestione delle specie cacciabili. Il colombaccio è una di queste, ma va gestita correttamente perché è un’importante risorsa faunistica che non merita di essere calpestata da strampalate iniziative regionali come quella attivata dall’Emilia-Romagna”.

https://www.bighunter.it/tabid/204/mid/730/newsid730/33722/Default.aspx
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: Rimescolo - 14/02/2025 - 22:10
La rinuncia dei cacciatori ai piani di controllo di specie selvatiche problematiche non mi trova d'accordo, il cacciatore moderno e responsabile dovrebbe pretendere di gestire il territorio e la selvaggina che lo popola. Scritto questo mi vorrei soffermare sul piano di controllo del colombaccio dell'Emilia Romagna. Credo che i colombacci che possono causare danni all'agricoltura sono, al pari dei piccioni, gli stanzializzati, cioè quelli che hanno rinunciato alla migrazione, quindi quelli che nidificano e si riproducono ormai da diversi anni nel su/europa, Italia compresa. I colombacci migranti (ottobre/novembre)si fermano in Italia giusto il tempo di alimentarsi velocemente(meteo permettendo) per poi proseguire la migrazione nei paesi più a sud/ovest, Spagna, Portogallo, Africa settentroniale e anche Sardegna. Stessa sosta alimentare veloce viene ripetuta nel periodo Febbraio/Marzo prima di riprendere la migrazione verso la nodificazione nei paesi nordici. Non si deve ignorare altresì che negli ultimi 15/20 anni abbiamo assistito al fenomeno degli svernanti nella nostra penisola, in grandi contingenti, però con un calo considerevole nella stagione venatoria 2024/2025. Un piano di controllo che non tenga conto di queste particolarità è evidentemente contestabile. Si rischierebbero abbattimenti di colombacci in migrazione pre/nuziale da una parte e colombacci nidificanti stanzializzati dall'altra, senza distinzione alcuna. L'intervento del cacciatore è necessario e praticabile quando effettivamente il problema si presenta, come in questa realtà particolare. Non può essere paragonato alla caccia di selezione per specie presenti sul territorio tutto l'anno, in esubero e problematici. Mi risulta che in Emilia Romagna ci siano 600 porto d'armi uso caccia, praticanti le varie discipline. Da questa realtà la Regione con il consenso e la disponibilità dei cacciatori, dovrebbe avvalersi per concordare piani di controllo in zone a rischio danni all'agricoltura accertati. A mio avviso un'altra modifica potrebbe essere fatta sul numero giornaliero dei prelievi in tempi di calendario venatorio, utilizzando anche i giorni di silenzio venatorio, autorizzando anche le aziende agrituristico/venatorie in determinate situazioni di effettiva necessità. Chiaramente con serietà e rigore ai soli autorizzati. Sono contrario a prolungamenti del calendario venatorio per le motivazioni sopra scritte e interventi primaverili. In altre parole, interventi mirati, in luoghi circoscritti, in tempi limitati alla sola necessità concordata con gli enti territoriali. Gestione del problema. I capi eventualmente a disposizione dovrebbero essere destinati a fini sociali, direttamente ai proprietari terrieri interessati e ai componenti il piano di controllo. Il colombaccio è una eccellenza alimentare e come tale va valorizzata, non sprecata. Sul numero di colombacci  da abbattere (55000) non ho dati oggettivi..mi sembrano però eccessivi. Perdonate la mia illusione, sarebbe un desiderio...ovviamente come la penso io.
Un caro saluto,
Rimescolo
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: levante - 16/02/2025 - 23:41
Caro Renato, sono sempre di valore i tuoi commenti...Volevo evidenziare, in aggiunta a quanto da te detto sugli svernanti, un aspetto non a tutti noto ma che i francesi hanno studiato applicando i trasmettitori satellitari  su alcuni colombacci "estivi". Lo studio evidenzia che anche i colombacci nidificanti (che noi chiamiamo erroneamente stanziali) possono restare sul territorio per un anno o due e poi tornare a migrare. Difronte ad una specie così particolare vanno valutate attentamente, con cautela e lungimiranza, tutte le azioni da intraprendere. questo selvatico è un bene prezioso non solo per noi appassionati ma per tutti e per l'intero ecosistema. Un saluto
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: walt46 - 17/02/2025 - 18:35
Buonasera innanzitutto un caro saluto agli amici,....oltre solo due parole e poi mi rieclisso...nn è questione di RINUNCIARE...è questione proprio di NEANCHE ISCRIVERSI....quando firmi x sparare anche a dei
nidificanti in piena nidificazione e specie cacciabile dall 1 settembre semmai,..nn sei gia piu un Cacciatore...ma sei una pedina di politiche altrui .Saluti
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: Rimescolo - 19/02/2025 - 16:45
Nella caccia come nella vita le responsabilità e i doveri non dovrebbero essere mai ricacciati ma affrontati e principalmente risolti con impegno e razionalità. Credo che (ma questa è una mia opinione) il problema se sussiste in alcune zone a colture intensive, sarebbe opportuno essere fieri di intervenire, con le dovute garanzie a titolo di cacciatori, non di estirpatori in libertà e fuori controllo. Ribadisco che il mio è un razionale intervento che viene molto da lontano per altre specie problematiche, cinghiali. Fu affrontato e contenuto a partire dagli anni novanta, anche in territori preclusi alla caccia, in collaborazione con gli organismi di polizia venatoria provinciale. Dopo accesi e contrastanti incontri/scontri con enti e associazioni corporative. Ad oggi quel metodo di intervento viene ancora messo in atto arricchito da recinzioni metalliche e recinzioni elettriche. Non è mai stato chiesto ( se non da alcuni...)di estirpare la specie bensì contenerla con piani di controllo. Per il nostro amato colombaccio occorrono interventi a macchia di leopardo oppure altre soluzioni proponibili concrete e responsabili. Non si può dire no a tutto!!! Manteniamoci con serietà il futuro della nostra passione, gestione per noi e per i giovani a venire. Un saluto cordiale
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: CAROGNACCIO - 20/02/2025 - 07:47
Faccio mio il tuo intervento illuminato, Renato.
Chi mi conosce, in Federazione, sa quanto ho a cuore e quanto rispetto il colombaccio.
Però un distinguo mi deve essere consentito diversamente Federazione, non club, fa il paio con i tanti che mi hanno preceduto nei vari forum e non solo.
Occorre cautela, molta cautela nell'affrontare il problema Emilia Romagna alla luce di una delibera esaustiva per quanto vi è scritto, da verificare se quello che vi è scritto corrisponde a verità.
Parlo di numeri e questi numeri potranno essere confermati o smentiti da reperti del settore.
Quello che personalmente a me non torna è come mai in Lombardia e Veneto i colombacci non fanno danni mentre nella confinante Emilia Romagna sembra che sia passato Attila.
Così come non mi convince l'attribuzione monetaria dei danni, mi pare 240mila per colombacci e 1 milione per i piccioni di città.
Non ho altro da dire se non che quando si avrà in mano qualcosa di concreto si vedrà il da farsi.
Per ora è troppo presto esporsi anche perché fra gli scopi di Federazione non vi è tesseramento che tenga ma il colombaccio.
Baci abbracci e colombacci
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: walt46 - 20/02/2025 - 12:21
Mah...una volta pagato tutto...i doveri sono finiti ,gli obblighi ottemperati e le responsabilità sono personali....sboccia certo LA PASSIONE....e questa coinvolge.

Detto questo...pare evidente senza possibilità di smentita che la moda del Sindacato Padrone e autoreferenziale...ci abbia per stanchezza....pervaso...dissuaso...e asuefatti...,peeerooooo...si meravigliano quando gli bussi sulla spalla...,forse nn tutto è perso...un pò di DIGNITÀ ANCORA IN GIRO C È !!!
Saluti
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: Denis - 01/03/2025 - 12:23
IL COLOMBACCIO, i cacciatori .
Che tristezza girando per il Web prendere atto delle pretese di potere fare di un selvatico quello che ci parre.
Chi vuole cacciare fino a fine febbraio il colombaccio.
Chi vuole fare preapertura al colombaccio e vuole cacciarlo anche in febbraio.
Chi vuole barattare la preapertura di settembre ( che non dovrebbe esistere comunque ) con giornate a febbraio.
MA PENSATE FORSE CHE SIA UNA FONTE INESAURIBILE??
Ma non vi siete ancora accorti che è il selvatico più cacciato in Europa in un infinità di tipologie di cacce da quelle tradizionali, alla caccia al campo, all'aspetto sui colli, caccia invernale con l'asta nei boschi e ancora da ottobre a fine gennaio nei campi stoppie arati freschi e sui girasole d'estate, e ancora sulle edere in gennaio ecc ecc..
C'è perfino chi auspicava da tempo che venisse dichiarato dannoso giustificando la preapertura in settembre quando ancora nidifica. Pensate adesso con la follia Emiliano-Romagnola sparargli per 5 mesi e mezzo per 5 anni allorché nidifica.!!! In periodo di caccia chiusa !!!!! La distruzione totale dei colombacci sedentari !!!!!!                                                                 quando i danni di fatto li procurano i piccioni ( 1.200.000 Euro in 8 anni contro i 240.000 dei colombacci) oltre al fatto che ci sono fagiani starne lepri minilepri corvidi nutrie cinghiali sugli stessi appezzamenti dove possono calare i colombacci. Questo tutto bene visibile nei grafici e testi del  piano faunistico venatorio Emilia-Romagna ed anche nella proposta di piano controllo allorché fu in fase di screening……C'è chi invidia gli altri paesi dove lo cacciano per otto/nove mesi l’anno. C'è chi invidia quel paese che apre prima che in Italia.
C'è chi invidia quell'altro paese che chiude a fine  febbraio.
C'è chi invidia quell'altro paese che concede carnieri senza PMA( Prelievo Max Annuale)
C'è chi invidia quelli che non hanno il PMG(Prelievo Max. Giornaliero).
C'è chi confonde la distruzione ossia il piano di controllo Colombaccio ( sparo sul selvatico dannoso in periodo riproduttivo) con la vera Caccia. C'è chi appunto pensa ( la Regione Emilia-Romagna e chi la segue) di fare distruzione in una intera regione perché qualche particella agricola di qualche comune potrà in futuro essere o é stata danneggiata dal selvatico COLOMBACCIO diventato CAPRO ESPIATORIO di tutti i selvatici dannosi in agricoltura : A proposito di questo sappiate che esiste una Direttiva comunitaria la 2009/147/Ce che regolamenta  appunto le azioni possibili o non sulla avifauna migratrice ed anche sedentaria nel momento in cui viene dichiarata dannosa ma che detta anche con il suo Art.13 che la popolazione esistente (nel caso i colombacci sedentari nidificanti) al momento della deroga deve rimanere integra nella sua totalità numerica. C'è chi giustifica/giustificava la preapertura dicendo così il colombaccio non si espande e non diventerà dannoso.                                                                               Ci sono perfino le Ass. Venatorie che si pavoneggiano per essere riuscite ad inserire in preapertura il colombaccio laddove. Chi sa? forse per fare più tesseramenti o no ma sicuro per un ideologia sbagliata in buona fede che sia.                                     Ci sono pure rappresentanti di Ass.Venatorie che si permettono di dire che la specie Colombaccio essendo in buona salute non necessità di gestione e di studi imminenti. Faccio presente a coloro che la pensano in questo modo che anche la Tortora africana era in buono stato visto che é stata concessa in preapertura da sempre ma ora dichiarata in declino (  si sa, anche per colpa in maggior parte delle catture fatte con le reti nei paesi africani di svernamento e nessuna Ass. Venatoria denuncia il fatto negli alti livelli della comunità europea e tanto meno agli istituti come  I. U. C. N. … correggetemi se sbaglio poi vi ribatto in merito a questo )  e studi sulla medesima mai fatti prima !!!  adesso è tardi fare studi ! .......
C'è chi il colombaccio lo caccia in Agosto nei paesi esteri e spera magari di rivedere quel colombaccio prelevato/incarniersto in Romania o Slovacchia a valicare nuovamente un colle Italiano l'ottobre successivo !!  : ma si, dai, qualcuno lo pensa inesauribile perché avrà sicuramente 7 vite come i gatti......
C'è chi non vede l'ora di pavoneggiarsi sul Web con una foto da macelleria o da operatore ecologico (nella foto la mucchia in terra a mo di immondizia da gettare ).
Ma, secondo voi, tutto questo é una buona gestione del territorio, del selvatico della Caccia e della sua immagine ?
Veramente si deve solo pensare a schiacciare il grilletto ??
Veramente si sta facendo l'errore di una cattiva gestione di un selvatico perché si trova in buono stato di conservazione.
Veramente non si è consci che il Colombaccio non è una fonte inesauribile?
Veramente si pensa di non dovere gestire meglio e ancor più la fauna migratrice cacciabile?
Senza allungare sul fattore studi e monitoraggi della fauna sedentaria e/o migratrice cacciabile mancante nel nostro paese da decenni e decenni a parte qualche eccezione come questo Club …..Col cavolo tutti gli altri mentre per andare a fare distruzione in primavera si affollano per iscriversi ai corsi coadiutori ! ( sta al cacciatore adoperarsi per questa necessità di studi e monitoraggi senza farsela rubare dagli anticaccia !! ). A proposito di monitoraggi pure consapevole la Regione Emilia-Romagna in fase di screening per la proposta piano controllo colombaccio che non esistono monitoraggi dei sedentari conferma le quote da distruggere facendo riferimento sui prelievi di ottobre novembre fatti sui migranti ( tutto verificabile su internet sui file postati dalla Regione stessa). Di cosa vogliamo parlare ancora!!!! Faccio una mia considerazione che possa  piacere o non piacere .
Che tristezza !! che immagine della Caccia stiamo mostrando fuori dal nostro mondo ?? ma anche ai nostri figli ed ognuno a se stesso ?!!  Di cosa vogliamo parlare ! Se rimaniamo inerti a tutto ciò.                                                                                            Buona fortuna Colombaccio @ Denis Bianchi
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: Rimescolo - 02/03/2025 - 14:54
Bravo Denis, hai fatto un sacco di constatazioni, denunce, contestazioni soggettive più o meno condivisibili. Ma servono proposte per gestire la selvaggina, qualunque essa sia, di pelo e di piuma. Quali sono le tue? Gli studi servono se hanno applicazione pratica e razionale
Buona domenica
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: CAROGNACCIO - 03/03/2025 - 21:56
Renato per Denis l'importante è apparire.
Vive di like e controlike.
Il problema è che lui è moderatore di un sito che non accetta tutti violando palesemente la legge sulla comunicazione.
Siccome di là nessuno lo fila considerato che è tutta chiacchiera e poca sostanza pur di apparire occupa spazi non suoi condannando quel web che lo vede ovunque.
Non ha idee perché facile è criticare ma difficile proporre.
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: massimiliano - 04/03/2025 - 11:00
IMPORTANTE PER GLI UTENTI DEL FORUM.  Per quanto concerne il post del sig. Denis Bianchi a proposito di ABOLIZIONE 842cc e tutto il resto del suo scritto, corrisponde solo ed esclusivamente al pensiero dell'autore del post. Ovvero DENIS BIANCHI. Personalmente mi dissocio pubblicamente invitando gli amministratori del forum e i componenti del Consiglio del Club ad esprimersi celermente a tal proposito .
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: graziano giovanetti - 04/03/2025 - 19:25
La Direzione del Club ritiene che in questo momento particolare per la caccia al colombaccio, (vedi Piano di Controllo Regione Emilia Romagna), sia necessario rapportarsi con Istituzioni,  AAVV e tutti quegli attori che hanno una valenza significativa per poter... da una parte contrastare l'attuazione del Piano, così come deliberato, e dall'altra formulare proposte degne di attenzione.  Come Club stiamo lavorando per questo e riteniamo che proclami o esternazioni personali sul nostro forum,  siano fuori luogo.
Titolo: Re:PIANI DI CONTROLLO DEL COLOMBACCIO REGIONE EMILIA ROMAGNA
Inserito da: CAROGNACCIO - 04/03/2025 - 21:20
Bene bene bene
Però deve essere cancellata ogni traccia del disutile presente e passata sperando in un futuro non di proclami ma fatti concreti come sapientemente illustrato da Renato rimescolo
E basta con i doppiogiochisti del clebbe
O di qua o di là visto il momento venatorio incerto