Club Italiano del Colombaccio - Forum
Club Italiano del Colombaccio => Discussioni Generali => Discussione aperto da: Denis - 01/04/2018 - 17:01
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Il sorprendente aumento della popolazione sedentaria ed anche migratrice dei colombacci in tutta Europa negli ultimi anni fa sì che in diversi paesi ed in diversi luoghi procuri danni da risarcire all'agricoltura.
E' una decisione puramente economica, richiesta dagli agricoltori stanchi di subire danni ai loro raccolti, come quelli commessi dai cinghiali.
Una domanda potrebbe e dovrebbe sorgere spontanea: la fauna selvatica può ancora avere o deve ancora avere il suo posto nella cosi detta agricoltura moderna ?
Vedi danni alle colture ma vedi anche le imposizioni dell'Europa sull'agricoltura come il Multching e le richieste di incremento delle "colture da biogas".
Possiamo provare a rassicurarci dicendo che tutti gli studi concordano per ora che la popolazione europea di colombacci non é per ora in pericolo.
Ma, secondo voi, sarà essa in grado di sopportare a lungo tutte le pressioni, compresa quella della caccia che ha reso questo selvatico l'uccello più cacciato in tutta Europa.
Non dimentichiamoci mai l'esempio della colomba migratrice americana.
Una femmina di nome "Martha", l'ultimo esemplare di questa specie, morì il 1° settembre 1914 nello zoo di Cincinnati.
Fu la caccia la colpevole, fu una mancanza di ricambio delle popolazioni giovanili o fu un fattore genetico conosciuto o non conosciuto a noi ?
A tutti noi ci é rimasto di lei che trarne delle domande e delle risposte forse anche incerte.
Sembra che la popolazione fosse stimata in 2 miliardi di individui alla fine del 19°secolo ed i voli erano così densi da oscurare il cielo quando volavano sopra le terre dove ovvio erano anche particolarmente attesi dai cacciatori.
Prendiamone atto che quello che sta succedendo al colombaccio in Europa é in qualche modo molto paragonabile a quello che successe con la colomba migratrice.
Tutti sappiamo quanto sa il colombaccio adattarsi ad ogni tipo di alimentazione come il mais, il riso cereali tutti, piselli, girasole , colza, cavoli, insalata ed erbe varie ma anche olive, uva, fichi, ciliegi e quant'altro ancora oltre a tutti quei frutti delle foreste quali ghianda, fagiola, corbezzolo edera ecc.
Il nostro caro uccello tanto desiderato diventerà un domani forse anche prossimo in Europa semplice piccione da uccidere perché sempre più dannoso come lo fu la colomba migratrice americana?
Secondo voi la sua espansione si stabilizzerà ad un certo livello che non ci é per ora possibile conoscere oppure si normalizzerà periodicamente come fa la natura con il coniglio selvatico che viene in certe annate decimato dalla mixomatosi?
Oppure, secondo voi, non ci é dato e dovuto nessun motivo di fare raffronti e paragoni come la colomba migratrice americana ?
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La prima cosa che mi viene a mente, caro Denis, è che la colomba migratrice americana era cacciata (meglio dire sterminata) 365 giorni e notti (soprattutto notti) da una moltitudine di "predatori"... in particolare uomini dediti al commercio delle loro carni. La costruzione della ferrovia in America e la conseguente espansione dei commerci forse contribuì alla sua estinzione... dico "forse". Di certo non sarà l'attuale caccia (specialmente quella italiana che va dalla 3^ settimana di settembre alla fine di gennaio, con due giorni settimanali di silenzio) a decretare lo sterminio del colombaccio. A me sembra stiano aumentando anno per anno in numero e "nonostante" la forte pressione venatoria.E poi, come dici tu... i colombacci hanno le ali e se ne vanno dove hanno meno disturbi. O no?
Su eventuali malattie che possono svilupparsi non so, ma credo non si sappiamo dare risposta. Può darsi si estinguano prima gli uomini dei colombacci... In ogni modo la tua è una riflessione interessante.
In merito alle richieste di danni procurati da selvatici ai raccolti degli agricoltori, secondo me... viviamo (nella nostra attuale società) su binari mica tanto paralleli. Vale a dire: c'è chi ha la porta del proprio frigorifero sigillata e chi l'ha purtroppo aperta, apertissima. Ora, chi vive nelle grandi megalopoli ha certamente la porta del proprio frigorifero chiusa ( e finisce con l'idealizzare la natura in modo privo di senso), mentre chi vive in campagna offre il proprio frigorifero a porta spalancata a tutte le forme di vita selvatica. La seconda categoria vive coi piedi per terra e sa cosa significa essere in competizione con la fauna selvatica. Ed è proprio la competizione con la vita selvatica che può creare problemi... poi che ci siano "furbi" che razzolano in ogni situazione... e beh... è endemico dell'uomo in genere. Un caro saluto.
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Ci sono delle differenze Denis. Intanto il periodo storico...oggi abbiamo una legislazione a livello Europeo che per quanto perfettibile garantisce una regolamentazione della caccia.... nel 1800 era ben diverso...e c'era la necessità di sfamarsi. Probabilmente non fu la sola caccia ad estinguere la colomba migratrice ma anche dei fattori legati alla sua biologia....il Prof Cavina ha fatto riferimento al suo apparato riproduttore. Ma un fattore di criticità a mio avviso è stata la troppa gregarietà. Si parla di colonie intere in fase di nidificazione.....di molte coppie a far nido sullo stesso albero. Questo per me è stato un punto debole perchè chi arreca un danno alla colonia, al branco....sia cacciatore, malattia, evento naturale, colpisce la sopravvivenza delle singole coppie. E' vero che il colombaccio fa grandi migrazioni in branco, e tu ne sei un autorevole testimone, ma in fase di nidificazione ogni coppia diventa territoriale ....questa è la sua forza. Io ho fatto censimenti primaverili per 5 anni e ho potuto constatare che sullo stesso territorio non aumentavano le coppie nidificanti mentre i nuovi arrivati andavano alla conquista di nuove aree per riprodursi e questo giustifica l'espansione costante del colombaccio. Aggregazione quindi in fase migratoria ma poi indipendenza in fase riproduttiva. Per questo di colombacci ce ne saranno sempre di più e ovunque. Ciò non toglie, alla luce degli errori del passato, che il nostro patrimonio faunistico anche dove abbondante, non debba essere costantemente oggetto di studio e ricerca per garantire, attraverso una buona gestione, il futuro della specie. Un caro saluto Levante
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Azz che coraggio
Basta che nè io nè il PACI apriamo una discussione avente per oggetto la preapertura al colombsccio evocando qualsivoglia kasino su presunta futura scomparsa tale quale colomba migratrice ameriKana e guarda un po chi riappare
Ma come, con quale coraggio si pontifica dopo aver pubblicamente infamato il presidentissimo via mail/ristretta cerchia consiglio in proposito infausta evocazione colomba migratrice ameriKana associetà a preapertura colombaccio.
Che purtroppo pure in EmiliaRomagna nonostante sottotraccia lavoro emerito quest'anno si bombarda dal 1 settembre e non dalla terza di settembre?
ALLORA , UN PATTO. SE VOI DITE LA VERITA' IO MI CHETO
DIVERSAMENTE SCRIVO
COLLODI
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Non avete analisato correttamente quello che ho scritto e non avete pertanto risposto alle mie domande.
Riprovateci.
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Dagli studi fatti sul DNA (tratto da colombe migratrici americane imbalsamate) ipotizzano che le condizioni ecologiche che riducono drasticamente le dimensioni delle popolazioni in condizioni naturali possono avere interagito con lo sfruttamento umano causando la rapida scomparsa della colomba migratrice.[/font]
In sostanza la colomba americana si é estinta per la concomitanza di diversi fattori negativi come la distruzione delle foreste (per l'avvento della ferrovia e quant'altro), per la forte pressione venatoria ed anche per la natura del suo DNA (ultima scoperta in merito:La conferma che la popolazione di colomba migratrice era soggetta a fluttuazioni drammatiche delle nascite per una predisposizione genetica stessa della sua specie).
Quindi abbiamo:
X la colomba migratrice americana:
1°) la specie era in forte espansione e di conseguenza gli servivano immense disponibilità di cibo che trovava nelle foreste( ghiande,noci di faggio e atri frutti delle foreste del Nord America) che vennero però in buona parte distrutte.
2°) la specie era in forte espansione e di conseguenza veniva cacciata assiduamente.
3°)la specie era in forte espansione ma in base agli studi sul suo DNA non era sempre abbondante avendo subito fluttuazioni drammatiche della sua popolazioni anche nel corso dei millenni precedenti.
Questi tre fattori concomitanti avrebbero determinato la scomparsa della specie.
Ora confrontiamo con il colombaccio
1°) la specie é in forte espansione e di conseguenza gli serviranno sempre più maggiori disponibilità di cibo che deve trovare sia nelle foreste che nelle piane coltivate a cereali con il variare delle stagioni.
2°) la specie é in forte espansione e di conseguenza viene cacciata assiduamente in tutta Europa ed anche oserei dire senza nessun riguardo nei periodi di riproduzione visto che ora in Italia per poche particelle agricole danneggiate in una provincia ( tutto da verificare la consistenza effettiva dei danni)l'intera popolazione esistente di quella regione al 1° settembre viene data in pasto ad una esercito di armati proprio nel periodo di massima consistenza della popolazione stessa e tutto questo da moltiplicare per il numero delle regioni italiane che concedono la preapertura.
3°) Non c'é bisogno di fare studi sul suo DNA per conoscere che la specie non era così abbondante 30 anni fa ( tutti ricordiamo che i colombacci si vedevano solo dal 1° ottobre al 25 ottobre più o meno tant'è che " ...dei bei giorni San Luca chiude la lista... "scriveva il Mazzotti).
4°) Le disponibilità di cibo in Europa non cresceranno al pari delle necessità di alimentazione che la specie avrà in questa sua progressiva e continua espansione se :
Vedere l'imposizione dell'Europa come il Multching ( aratura immediata delle stoppie per concimare in modo biologico i terreni) e vedere anche l'avvento in enorme crescita delle colture da biogas mais particolarmente (colture che subito dopo il raccolto lasciano i terreni come campi da tennis essendo in fase di mietitura raccolto e trinciato tutto gambo del mais compreso).
5°) nulla sappiamo se anche questa specie aveva, ha avuto, ha o avrà nel suo DNA delle varianti interferenti sulla sua riproduzione che combinate con lo sfruttamento dell'uomo possano un domani chi sa cosa.....
Mi sembra che ci siano abbastanza spunti di somiglianza con la situazione che fu per la colomba migratrice americana per meditare e ripeto le mie domande:
Secondo voi l'espansione del colombaccio si stabilizzerà ad un certo livello che non ci è per ora possibile conoscere oppure si normalizzerà periodicamente come succede con il coniglio selvatico che in certe annate viene decimato per un volere della natura stessa dalla mixomatosi ?
Oppure secondo voi non ci é dato e dovuto nessun motivo di fare raffronti o paragoni con la colomba americana migratrice?
Oppure si può pensare che il selvatico che ha una cosi forte capacità di adattamento alla fine riuscirà a cibarsi della sola gramigna sopratutto nei periodi invernali aiutando a sua volta gli agricoltori che non dovranno più spruzzare diserbanti.
Chi sa che.......forse si adatterà anche alle discariche come il gabbiano.
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Ti invito Mario a non travisare i discorsi. Rinaldo ha espresso "ieri" la stessa cosa scritta "oggi"...vale a dire: non è corretto paragonare la scomparsa della colomba americana accostandola alla situazione del colombaccio dei giorni nostri anche se fosse oggetto di eventuali giornate di preapertura....questo era il succo del discorso qui ribadito e motivato (un suo punto di vista comunque in un dibattito che voglio ricordarti: PRIVATO!lo ripeto PRIVATO!discrezione quindi).
Ma veniamo alla discussione senza dover andare ancora una volta fuori tema per motivi personali. Credo Denis che in larga parte fra il post di Rinaldo e il mio un po' di risposte c'erano o si potevano dedurre ma posso essere più preciso sui tuoi quesiti. E' facile che l'espansione del colombaccio si stabilizzerà per il discorso che ho fatto del suo essere territoriale in fase di nidificazione. Quando avrà occupato tutte le aree possibili può darsi che qualcosa succeda, si adeguer a una convivenza più stretta da "condominio" come la colomba americana? qualche malattia o epidemia colpirà la specie in soprannumero?.... non ci è dato sapere. Per quanto già detto il raffronto con la colomba migratrice lo possiamo fare solo nell'ambito della migrazione con partenze in massa...grandi branchi, grandi scie ma anche questo aspetto andrebbe approfondito. Riguardo alla gramigna non so ...certo è un animale che si ciba anche dell'erba medica quando ha fame ma non potrà essere felice la convivenza fra grandi masse di colombaccio e il mondo dell'agricoltori. Un saluto Levante
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Sicuramente qualche volta abbiamo pranzato insieme ma onestamente nn ricordo di averti dato sicotanta libertà di intervento nei miei confronti al punto da conferiti l'incarico di ammonirmi ogni volta che prove alla mano rispondo a qualche cavolata che spesso troppo spesso vi scappa dalle dita. Scrivendo. Io pelo 52 prima di scrivere mi collego al cervello e siccome vista l'età a volte il cervello (nn il mio il vostro nn lo so) può nn funzionare, d'abitudine rileggo prima di inviare
Quindi ti esorto ad esortare altri e nn il sottoscritto a travisaRe
D'altra parte nn avendo né da vendere libri nè da vendere cd ma solo intervenire ogni qualvolta si sparino cazzate o si mistifichi la verità , intervengo per dire la mia.
Appena ho un attimo di tempo ti mando un articolo di qualche anno fa pubblicato su Diana caccia a proposito della colombsccio migratrice amerikAna
Rinaldo? Conosco da tempo questo Rinaldo che un giorno è così e il giorno dopo diverso è
Quindi nn mi stupisce
Per chiudere Graziano se vuoi proprio bene al colombaccio il colombaccio avrebbe bisogno anche di te SAPPILO
Sappi anche che nn solo Denis nn capisce ciò che dite. Ci sarà forse ragione?
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Ma quanti amministratori ha questo sito?
Ma nn era Vasco?
Ora leggo levante amministratore.
Boh?
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Mah, da povero ignorante mi sembrerebbero tutte considerazioni semplicistiche e non adeguatamente supportate da seri e complessi studi per poter determinare cause e motivazioni di variazioni quantitative di specie animali.
D'altronde l'odierna mentalità cittadina della specie animale dominante, quella umana, vorrerbbe tutto immutabile come cristallizzato, ma così non è!
Tutto varia, cambia, migliora, si adegua alle nuove situazioni, degenera, scompare e sorge.
Un giorno, forse millenni, anche la nostra specie degenerera' e scomparirà e per il pianeta sarà un rifiorire biologico!
Forse bisognerebbe rileggere Darwin.
Tutto è naturale nell'Universo anche la scomparsa di una Specie dominante dovuta all'impatto di un'asteroide, ammesso che così sia stato!
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Certo è, in quanto corroborato dai fatti già piu volte verificatisi, che quando una specie animale raggiunge densità superiori a quanto l'ambiente potrebbe sopportare, sia in termini di risorse trofiche che di concentrazioni e trasmissione di microorganismi patogeni, lo scoppio di una zoonosi che decimi i contingenti e riequilibri la situazione nei lustri successivi diventa più che probabile.
Ed è qui che il mondo venatorio dovrebbe agire con una gestione non crudele ma efficace per porre un freno significativo all'aumento di densità dela specie.
Una gestione intelligente che permetta abbattimenti ben più numerosi e di soggetti adulti.
Come?
Beh, la gestione attuata nelle AFV ne sono un esempio eclatante.
In conclusione, dati i trend attuali, abbattere di più e meglio!
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Non conosco la risposta alla domanda, ma una cosa credo si possa dire.
L'espansione attuale del colombaccio, oltre alla sua adattabilità a cibarsi di tutto un po, è comunque legata alle grosse disponibilità di cibo in molti luoghi presenti nei periodi per lui più critici come l'inverno o il periodo riproduttivo. Lui va e/o si ferma dove il cibo abbonda. Se la politica Europea, come sembra, attuerà con fermezza la concessione degli incentivi a quella della rasatura e tritaggio delle stoppie entro pochi giorni dalla raccolta, molte delle più vaste aree di pastura, sia nei paesi dell'est che in Italia spariranno. Non so quanto questo influirà sulla quantità totale della specie, ma ho il sospetto che lo farà in modo sensibile sui suoi comportamenti e molte delle cose che abbiamo visto accadere negli ultimi anni, legate ai flussi migratori, modi, stagioni, svernamenti e riproduzione potrebbero di nuovo cambiare e non di poco.
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Giusto quello che dici Carlos però io ho l'impressione che anche senza grandi coltivazioni di cereali il colombaccio continua ad espandersi. Le nostre zone (entroterra Riminese) non sono affatto ricche di coltivazioni, eppure il colombaccio è arrivato in pochi anni a nidificare fino sulla costa. Essendo come dici tu adattabile ad ogni tipologia di cibo e aggiungo io, disposto anche a fare parecchi km per cercare pasture, sembra più preoccupato di trovare una collocazione territoriale che sapere cosa mangia....evidentemente lo sa ma a me pare, anche in base all'esperienza dei censimenti che ho svolto sui nidificanti, che abbia bisogno di territorio dove metter su famiglia. Un saluto Levante
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Sicuramente nn darò risposta certa ma nn è un eufemismo quando scrivo che leggendo - zoonosi - la mia mano destra è scesa in basso a stringere affettuosamente le palline per scongiurare qualsivoglia malattia sia per cinghiali che per colombacci
Tutto ciò premesso vorrei conoscere l'esatto significato dato da Giamp alla gestione attuata nelle AFV
Per certo so come si caccia nelle AFV
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CORREZIONE POST 04/04/18 10,48
non "... scoppio di una zoonosi che decimi i contingenti ..."
ma " ... scoppio di una epizoozia, magari anche contagiosa, od ancor peggio di una zoonosi, che decimi i contingenti ..."
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Sempre toccata e fuga di palle perché zoonosi o epizoozia sono evocazioni infauste quasi pentastellate
Rimane il fatto che nn hai risposto su ...La gestione attuata nelle AFV da te paragonata intelligente perché permette abbattimenti ben più numerosi e di soggetti adulti....
Grazie per la risposta
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Giusto quello che dici Carlos però io ho l'impressione che anche senza grandi coltivazioni di cereali il colombaccio continua ad espandersi. Le nostre zone (entroterra Riminese) non sono affatto ricche di coltivazioni, eppure il colombaccio è arrivato in pochi anni a nidificare fino sulla costa. Essendo come dici tu adattabile ad ogni tipologia di cibo e aggiungo io, disposto anche a fare parecchi km per cercare pasture, sembra più preoccupato di trovare una collocazione territoriale che sapere cosa mangia....evidentemente lo sa ma a me pare, anche in base all'esperienza dei censimenti che ho svolto sui nidificanti, che abbia bisogno di territorio dove metter su famiglia. Un saluto Levante
Di territorio ne ha fin troppo e non ha nessun problema a trovare territori dove nidificare e se l'entro terra è scarso di alimentazione ovvio che va sul litorale vicino alle piane con coltivazioni di cereali ( grano, orzo,colza,sorgo,girasole, mais e soia ma anche leguminose come pisello e favino).
Dipende eccome, anzi dipende tantissimo dai cereali sopratutto poi nel suo periodo di riproduzione ma li cerca anche in inverno quando arriva a cibarsi anche di riso.
La ghianda e la fagiola non esiste in primavera e ancor meno in estate quindi il caro colombaccio dove va a riprodursi sul lato Adriatico ? ovvio sul litorale vicino alle piane coltivate a cereali e se ne sta a nidificare nelle pinete o perfino su di un semplice pino tra gli alberghi tutti luoghi questi dove esistono anche molto meno predatori.
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Giusta precisazione Denis
Pensa che il primo colombaccio nidificante nell'aretino è della metà degli 80
Mi volo'da un cerro vicino ad uno dei miei capanni una mattina di fine aprile
Oggi è talmente comune qui da noi che basta andare in piazza della prefettura per vedere in cova una coppia
Naturalmente qui i danni a coltivi nn li faranno mai considerato che fra la preapertura è l'apertura è tabula rasa
Diverso sicuramente il discorso romagnolo considerato per i tanti colombacci presenti nel parco del Ticino e nn solo
Quindi inutile invocare zoonosi ed epizoozie varie
Basta il cacciatore e la preapertura
Che vuoi Denis
Basta sapere un po di colombaccio per scoprire che ama il trifoglio di cui si ciba in tutti i periodi dell'anno
Evidentemente nn tutti siamo imparati
Ma tu Denis Hai capito cosa intende dire Giamp quando parla di gestione intelligente attuata nelle AFV?
Forse sparare nei dormitori per allontanarsi?
Seguimi perché se nn dormo, sono in piedi dalle 5 per andare a potare capanni nel grossetano ho qualcosa da dire sulla preapertura
A proposito. Ho visto che sei fra i relatori a caccia Village.
Ho un paio di chicche per te e il Paci
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Caro Denis tu lo trovi ovvio che vada a nificare sulla costa per via del cibo....se così fosse avrebbe iniziato subito a nidificare sulla costa dove a pochi km ci sono bei campi coltivati di ogni ben di Dio.... invece c'è arrivato solo adesso mentre a 15/20 km dal mare sono più di 10 anni che nidifica pur non essendoci le coltivazioni intensive della pianura. Io so, in base alla mia modesta esperienza sul
questo territorio, che la conquista è l'espansione del colombaccio da noi è iniziata proprio dalle zone boscose dell'entroterra pur non ricchissime di alimentazione ...lo sappiamo che il cibo il colombaccio se lo va a cercare anche a parecchi km di distanza dal nido ......Probabilmente le numerose coppie censite già sette otto anni or sono, erano le prime che arrivavano a colonizzare il territorio e lo hanno fatto prediligendo le boscaglie.... ....forse all'inizio c'era ancora molto sospetto verso le attività umane? Forse erano colombacci migranti che per la prima volta hanno deciso di fermarsi quindi molto sospettosi? . Il discorso dell'espansione potrebbe essere oggetto di ricerca.....
ma lo si potrebbe fare solo approfondendo il discorso sul DNA già presentato ad Urbino. Un saluto Levante
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Per quel che riguarda la mia zona di conoscenza, ricapitolando:
-La stanzializzazione è iniziata con l'eliminazione della caccia in marzo prima e febbraio poi;
Si è consolidata negli anni fintantoché non sia stata
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Azz
Noi tierrenici nn ci siamo mai posti queste "terribili" domande
Abbiamo accettato il colombone offrendogli ghianda di leccia in inverno - che manca agli adriatici - e tante tante zone di protezione che forse mancano agli adriatici mancanti di.leccia
Nn ci siamo infilati in ricerche cervellotiche tendenti a solo visibilità
Alla fine dei 90' - quando.nacque il club e non la federazione nata nel 2004 - uscì un libro di Gino Saltarelli nel quale si parla compiutamente del colombaccio è della caccia in tutte le sue forme compresa la caccia al campo
Il carissimo Gino cofondatore del club
Gli altri? Dilettanti solo sbaraglio
Escluso.naturalmente il maZotti eh
Se vuole sor levante potrei mandarle copia affinché si affini la sua conoscenza storica su tutte le forme di caccia al colombaccio che non si ferma all'adriatico
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Una settimana fa ho girato mezza Emilia Romagna, sabato e domenica prossima sarò di nuovo da quelle parti fin su al confine con la Lombardia. Che ci siano colombacci non lo metto in dubbio, io non ne ho visto nessuno, prima di sparare sulla crocerossa e asserire che la specie può passare nociva ne deve passare di acqua sotto i ponti. Certamente ci saranno zone colonizzate dove sono presenti molti colombacci ma non facciamo informazione fuorviante,di preapertura spero che in Romagna se ne riparli l'anno prossimo...
Saluti
Vasco
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Sei arrivato nel parco del Ticino?
Sei arrivato nelle valli di Comacchio dove le oche, più o meno come sul delta non del po ma del Danubio, si ritirano per cambiar penne remiganti e quindi impossibilitate nel volo spargonsi campi circostanti per cibarsi provocando ingenti danni?
No Vasco?
Peccato
Quindi pure te sei sicuro come tanti che fra il dire e il fare c'è di mezzo il mare?
Oppure le associazioni venatorie che con la scusa di ipotetici danni chiedono preapertura?
Per Denis
Fino a quasi tutto febbraio i colombacci si sono cibaTi della tantissima ghianda di quercia presente a terra non rovinata dall'acqua che ha cominciato poi a cadere
Testimoni consiglieri del club atteso che il tato (io) risulta essere fonte inattendibile per i tanti cervelli pensanti
Giamp, l'AFV?
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Esatto Levante, i primi colombacci nidificanti sull'Appenino io li trovai sull'Alpe della Luna all'altezza del Passo di via maggio nel 1987. Andavano a terra nei campi di grano o anche nei pascoli e erbe mediche.
Erano migratori che stoppavano la migrazione trovando boschi idonei alla riproduzione e campi coltivati a cereali necessari anche per la prole.
Dai una coppia dai un'altra e un'altra ancora ed ecco fatto, ma calavano al massimo nei dintorni di Ponte Pressale dove trovavano i primi campi aperti coltivati[size=78%].[/size]
Per diversi anni andai su a godermeli in piena estate prima che aprissero la caccia e mi domandavo all'epoca il perchè non calassero più in giù verso il Fumaiolo o verso la Val Marecchia.
Poi circa 20 anni fa ne vedi qualcuno sotto il Fumaiolo e nel parco del Sasso Simone (sopra monte Carpegna) poi sempre di più come a crescere numericamente abbastanza velocemente e poi calarono ancora più in giù fino al Monte di Perticara, Santa Agata e poi dintorni di Novafeltria e sempre più in giù ancora. Perchè sempre più in giù ? Perchè aumentavano sempre di più.
Aumentando sempre di più ci vogliono più campi dove andare a reperire il cibo come trifoglio chiocciole erbe, semi vari, e cereali come grano ma anche girasole laddove lo trovavano.
Dai che te dai la popolazione aumenta e cala ancora di quota trovando sempre più campi coltivati a cereali e sempre più girasoli molto in basso.
Semplice era la risposta per quella domanda che mi ponevo all'epoca :
Era semplicemente l'inizio della sua espansione sul lato Adriatico.
Poi chiusero la caccia a marzo ed anche a febbraio e poi ci mettiamo il cambiamento climatico con inverni meno duri con diminuzione della mortalità invernale ed ecco che sempre più migratori decisero di fermarsi e sempre più colombacci a cercare campi di cereali ma ovvio sempre più in basso dove esiste agricoltura.
Adesso ha oramai colonizzato tutto il territorio e siccome d'estate trova molto girasole si concentra in quei luoghi dove in primavera vede e riconosce le colture dove sa che ci sarà abbondanza per la prole.
Ricerca di cibo per vivere e riprodursi significa espansione e finché troverà il cibo anche d'inverno tanto di guadagnato ma poi con il Multching e le colture da biogas chi sa...........
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" Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli "
Matteo
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Non sono terribili domande ...solo piccole disquisizioni In Romagna il colombaccio nidificante è un fenomeno recente e quindi piuttosto nuovo sulla costa e quando ne vediamo volare uno in zona mare grande meraviglia....Fino adesso si è sempre e solo cacciato da appostamento fisso e solo ad ottobre ...mica siamo in Toscana.... non abbiamo ne parchi, ne lecci....ma ci accontentiamo e ci divertiamo molto....
Saltarelli è uno dei grandi, forse il più grande ......come potrei non avere il suo libro? Abbi fede Mario...la fede ti salverà! Saluti Levante
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Il fatto che stia espandendo i territori di nidificazione è una cosa certa, se questo è legato al cibo o alla necessità di nuove aree di nidificazione mi è meno chiaro.
Io abito da 20 anni a Numana, quindi dentro il parco del Conero.
Quando sono arrivato diverse coppie nidificavano all'interno del parco, sotto il monte nella zona boschiva. Ma il grosso dei nidificanti stava nell'interno. poi il numero dei nidificanti ha cominciato ad aumentare, colonizzando alcuni boschetti e qualche pianta non lontano dal mare.
Quest'anno sto osservando il "salto di qualità".
Ci sono coppie di colombacci sparse un pò ovunque, fino ai pini che lambiscono il mare.
Io abito a 100 metri dal porto. Sui pini della casa che lo domina ci sono tre coppie, sui pini vicino a casa mia due.
Nelle querce davanti casa non so bene ma secondo me ci sono più di 10 coppie.
Al mattino è tutto un volteggiare di colombacci "innamorati", si possono vedere anche dal porto.
Questa cosa, vicino al mare non era mai accaduta fino ad ora. Il mangiare penso che lo troveranno abbondante nel raggio di qualche Km ma sta di fatto che prima non c'erano.
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Boschi idonei alla riproduzione in luoghi dove trova facilmente e senza spreco di energie il nutrimento e luoghi dove non ha predatori come nell'interno.
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Per quel che riguarda la mia zona di conoscenza, ricapitolando:
-La stanzializzazione è iniziata con l'eliminazione della caccia in marzo prima e febbraio poi;
-Si è consolidata negli anni fintantoché non sia stata
stoppata, qualche anno fa, con l'inclusione della specie colombaccio tra gli estatini con caccia in preapertura.
-Ciò ha determinato, una volta che i cacciatori si sono adeguati, abbattimenti facili e sproporzionati nei campi di alimentazione con stragi di giovani creduloni e catture di adulti in fase di cure parentali;
-Non credo che le variazioni climatiche abbiano favorito la stanzializzazione del colombaccio, anzi, l'aumento di temperatura avrebbe dovuto avversarla dato che il suo naturale areale di nidificazione era dal centro Europa in su o est;
-Ovviamente invece credo che le variazioni climatiche abbiano fortemente incentivato gli attuali svernanti;
-Naturalmente anche la disponibilità di risorse trofiche è importante ma, data l'enorme adattabilità alimentare della Palomba, non andrebbe a mio avviso eccessivamente considerata;
-Personalmente invece ritengo indispensabile un minimo di tranquillità;
Ricordo ancora quando negli anni novanta in agosto, in campeggio in riva al mare all'ombra di pini ed eucalipti ad Eraclea Minnoa una coppia di colombacci la sera venivano a dormire nel pino sopra la mia tenda dove avevano il nido.
Similitudini nei destini tra colomba migratrice americana e colombaccio ?
No, non credo.
Troppe le diversità!
Ciò non toglie che non si debba vigilare e finanziare adeguatamente studi seri ed internazionali di ricerca e sorveglianza della specie.
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Certamente l'espandersi in questo ultimo trentennio delle aree protette sotto forma di Parchi e Riserve Naturali ha notevolmente contribuito a quel minimo di tranquillità richiesta dal colombaccio.
Parco dei Sibillini, Parco del Conero, Parco della Gola della Rossa, Oasi di Ripabianca, Oasi Simonetti, riserva naturale Bandini, riserva naturale del S.Vicino, oltre ad altri istituti, solo in territorio provincia Ancona e limitrofe.
Per non parlare poi dell'Abruzzo che, in fatto di Parchi credo sia la Regione più verde d'Europa!
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Si, vero quello che scrivi Giamp50.
Non é da escludere che la stanzializzazione non subisca contraccolpi notevoli causa preapertura sulla specie.
Laddove ciò succede si sta veramente abusando del selvatico e non dico che l'abuso è dovuto ai cacciatori.I cacciatori rispettano le normative ma sono le normative che sono errate e le normative le fanno le regioni sotto la spinta di ............
Quale sarà poi la soddisfazione di abbattere un selvatico di poche settimane ingenuo e credulone perfino ad un semplice stampo di plastica sopra un girasole ecc ecc......
Poi il carniere buttato lì sul Web a volere dimostrare poi chi sa che cosa !!!???
Non sono invece d'accordo quando scrivi che il fattore alimentare non deve essere preso in considerazione più di tanto.
Se non hanno d'inverno quei particolari alimenti come il mais o la soia dai quali ricavano moltissime calorie necessarie per quel periodo disertano quei luoghi anche se son tranquilli.
Il perdere colombacci da qualsiasi luogo non è buon segno.
Mesola negli anni 80/90 era una isola felice tutto l'inverno per lo svernamento ma le campagne di Mesola erano gialle perchè coltivate al 90% con mais e soia ora sono verdi e marroni perché coltivate al 90% ad ortaggi oppure ci sono campi arati preparati per le nuove colture di ortaggi come anche fagiolini.
La tranquillità era minima all'epoca perchè era risaputo che lì di colombacci ne svernavano migliaia e migliaia anzi centinaia di migliaia.
Se ne sono andati dal bosco della Mesola che potenzialmente ha ancora la possibilità di contenere una massa straordinaria di colombacci ( vedi ottobre) perchè nel bosco non é cambiato nulla da allora ( trattasi ancora di riserva integrale interamente circondata e sorvegliata dalla Forestale ( ora Arma dei Carabinieri)
Se ne sono andati prima verso la Lombardia ed il Piemonte poi adesso ancora più in la in Camargue dove sono sorte immense coltivazioni di mais come nel Sud.Ovest della Francia dove anche lì da un ventennio ormai son riusciti con il mais a stoppare perfino la migrazione sopra i Pirenei.
Vedere a proposito cosa dicono i cacciatori che cacciavano i colombacci in quel di Alessandria, Pavia e Cremona.
La causa:il mais da biogas. Hanno voglia loro di piantare il mais buono nelle AFV.
Così la penso io per quanto riguarda l'alimentazione. Altro che se conta tanto per il selvatico che per ovvio anche il cacciatore.
Non ti scrivo dove vanno adesso i pochi colombacci rimasti in area per correttezza di chi ancora caccia in quelle regioni.
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Probabilmente mi sono spiegato male, Denis.
Nella media collina marchigiana ed anche nel preappennino da quando qualche anno fa è stata inventata la preapertura l'incremento annuale degli stanzializzati si è interrotto, naturalmente ciò non riguarda, come dice Carlos, grandi aree protette come il Parco del Conero.
No, l'italiano in genere ed il cacciatore ancora di più, non rispetta le norme ed i limiti giornalieri di prelievo.
Il bracconaggio impera.
Per quanto riguarda l'alimentazione per la mia poca esperienza Ti posso dire con certezza che tutti gli svernanti da noi non hanno a disposizione il benché minimo campo di mais. Eppure ci rimangono lo stesso. Si spostano solo se eccessivamente disturbati.
Ciao.
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La pianura della Valpadana Giamp non ha ghianda. Ha il Mais e se sparisce il mais perdiamo tutti gli svernanti che se ne vanno a cercarlo da altre parti. So bene che nei boschi trovano le ghiande sia nelle Marche, Abruzzo o altro. Tra i due scelgono comunque meglio il mais. Tutto qui. Ovvio se non c'è stanno ai frutti del bosco o anche le olive.
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La palomba mangia anche la ghianda fino a fine primavera, provate a smuovere le foglie in terra nelle leccete, anche a maggio troverete acini di ghianda ancora conservati e altri mezzi fradici. Il magnifico si nutre anche di questo, in uno dei miei capanni trovai un nido di colombaccio, i due pulli avevano non più di dodici tredici giorni,indovinate cosa mi vomito nella mano un pullo certamente in preda al panico, tre mezzi acini di ghianda di leccio, era appena cominciato giugno, li lascia stare lì.
Saluti
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Mi rimane difficile seguire una discussione avente per oggetto la scomparsa del colombaccio associata alla scomparsa della colomba migratrice ameriKana evocata nel 2006 da un autorevole esponente del club con invece l'espansione dell'areale di nidificazione nel nostro paese del colombaccio
Troppi intelligenti avvicinati in ultimo al colombone
Se vi interessa ho un nido a tre metri da una finestra di casa mia
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Io Vasco ne capisco poco del colombaccio però per quello che vedo è un animale che si adatta a tutto e non ha bisogno di granché.
Da noi in inverno non vi sono più colture o rimasugli di colture sul terreno, tutto è arato, i cereali seminati ed il resto da seminare a primavera salvo piselli seminati in inverno.
Eppure gli svernanti, se non troppo disturbati, super magnum ed imbecillità di sparatori permettendo, rimangono senza problematiche alimentari.
Trascorrono la maggior parte del tempo arroccati e fermi sulle vette di quercie e pioppi, chiaro che non hanno fame.
Pasturano di tutto e su tutto.
Ciao.
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Finirò come al solito per essere scomunicato o, come già preannunciato estromesso, quindi mi chiedo se oltre ottobre avete mai visto i colombacci a dicembRe o gennaio?
Da quello che leggo, NO
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Mah!! Mi sembra che ognuno risponde guardando solo al suo orticello.
Rileggete bene il mio articolo di inizio discussione. Rileggetelo senza pensare al vostro orticello ma pensando al colombaccio in un contesto europeo.
Mario, non esiste solo la Toscana e i suoi 4 boschi di lecci se paragonati alle Foreste e pianure di tutta Europa. Esiste una Europa con ampie Foreste e con ampie pianure coltivate a cereali.
Inoltre la discussione non parla di scomparsa del Selvatico ma di come riuscirà a superare se riuscirà a superare certe problematiche dovute ai cambiamenti estremi dell'agricoltura in tutta Europa. Non sono i 4 lecci della Toscana ad espandere i colombacci migratori ma bensì le Foreste e le pianure coltivate dell'Europa.
I cereali sono quelli che permettono l'espansione del colombaccio in fase di riproduzione e sempre cereali anche per gli svernanti nelle immense pianure dell'Europa .
Parlo dei migratori quelli che ti fanno girare l'adrenalina nel sangue quando migrano in ottobre.
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Forse nn conosci a fondo la TosKana Denis
Conosci bene Mesola ma la TosKana proprio no
Nn ha 4 boschi di lecci ma qualcosina di più che mette a disposizione dei tanti colombacci che grazie ai tanti cereali presenti nel periodo della riproduzione, è in costante aumento
La tosKana è strapiena di cento mille diecimila Mesola
Ce le teniamo strette strette con poca propaganda nn si sa mai
Nn so se hai sentito parlare di San rossore , dell'uccellina della Marsilana
Ti ho mandato l'articolo della colomba migratrice ameriKana, cosa vuoi di più dalla vita
Li si parla della scomparsa della colomba nn dell'espansione come succede oggi al colombaccio da noi
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Non ne avrà 4 ma ne avrà 5 di boschi : uno sputto in mezzo al mare messa a confronto con le foreste dell'intera Europa. Vedo che stai ancora nel tuo orticello.
Mi hai mandato un documento che conoscevo già ed il primo articolo di apertura di questa discussione è sempre lì.
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Hai ragione Denis
D'altra parte mai mi hai sentito parlare a vanvera come tanti che danno consigli nn sapendo nemmeno quante timoniere ha il colombaccio
Caccio nel mio orticello dalla fine dei settanta
Quindi ad oggi sono salito sul solito capanno della solita querce per oltre 25 anni dall'ultima domenica di settembre alla fine di ottobre
Purtroppo l'aretino è out dopo la fine di ottobre considerato che a quella data i colombacci Traversano l'Appennino più o meno nel Mugello
Ma da allora posso raccontarti tanto ma tanto del mio orticello
Sai perché i colombacci da qualche anno al pomeriggio si vedono molto molto meno?
Oppure sai perché da due tre anni i colombacci scendono scendono fino ad essere ricomparsi numerosi in Umbria?
Ecco, questo vorrei sapere perché da sempre so che in ottobre con venti di sciRocco e libeccio l'aretino è. ..Speciale
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Allora, non si vedono più il pomeriggio perché noi di qua sul versante Adriatico come sbarcano dal mare gli si imbandisce delle buone tavolate di mais che prediligono più della ghianda solo che poi per digerire gli tocca fare la siesta e quindi si buttano a capo fitto nella prima vallata profonda che incontrano.
In Umbria invece sono tornati perché si da da fare Vasco mettendo sull'Alpe della Luna dei cartelli indicativi della giusta rotta e poi il libeccio non spira più e quindi non dovendolo prendere di petto in direzione Arezzo possono girare molto prima più a sud verso Umbertide e poi a Perugia da Vasco.
Senti un po con lui che te lo conferma. eh che vuoi farci ?
Comunque con le tue domande mi hai fatto deviare fuori tema discussione, ecco perchè la storia del mais.
Un saluto, Denis
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Troppa presunzione Denis
Penso tu debba in fretta cambiare atteggiamento
I Toskani se si imputato sono tosti nn avendo mai avuto sul collo piedi stranieri - vedi granducato di tosKana per farti piccolo piccolo esempio.
TI avevo lasciato nel precedente forum quando sbraitavi e strillavi contro i presunti vantaggi di chi ha appostamenti su lecci e querce e ti ritrovo a pontificare poco saggiamente dopo aver frequentato il buon Numa sulle vette dell'appennino
Sicuramente leggere ti fa molto istruito ma una cosa è leggere e un'altra è sapete come sa Enrico. Che ho conosciuto qualche anno fa su beccaccia scientifica e che ricorderà bene -Enrico - di averne caldeggiato la venuta tra noi .
Il club e non solo era pieno di antologici e sapientoni conoscitori a malapena del numero delle penne della coda del colombaccio che si spacciano o si additato come massimi esperti della caccia al colombaccio in Italia
Per fregiarsi di questo titolo occorre zero frequentato la scuola toskana che significa cacciare il colombaccio dall'apertura alla chiusura con tutte le tecniche e nn solo quella decina di giorni d'ottobre
Pure io ho deviato comunque sarebbe forse il caso di approfondire in altra discussione perché i colombacci variano meno l'Appennino al pomeriggio - perché da due tre anni la migrazione è tornata consistente nelle marche e in Umbria.
Se vuoi il prossimo anno ti faccio vedere qualche Mesola toskana sia in stop over che in sverametto
Ora debbo lasciarti perché vado a sistemare uno dei miei capanni considerato che avendo da sempre l'opzione ne ho più di uno dovendomi spostare secondo Dove stanno i colomboni
Nn è un privilegio come asserivi quando cacciavite in mezzo al fango ma una necessità di chi caccia solo il colombaccio da appostamento con l'opzione
Scusa se sono stato logorroico
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Ma che noiiiia con questa Toscana.
Hai appena tirato in ballo Numa,Enrico e tutto il club.
Ma che c'entrano e che c'entra tutto questo straparlare con il tema della discussione. Se vuoi parlare dell'Appennino e della migrazione apri una discussione.
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No Denis
La chiudo perche odio i presuntuosi
Stammi bene e a nn risentirci
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No comment.
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Meglio
Torna presto con i piedi a terra e poi potrai commentare
Bona