Club Italiano del Colombaccio - Forum
Club Italiano del Colombaccio => Archivio 2007-2014 => Discussione aperto da: Picchi52 - 24/01/2014 - 23:13
-
Cari amici, come sapete, stamane nella Sala Auditorium del Consiglio Regionale della Toscana, si è tenuto un importante convegno scientifico dal seguente tema: "Conoscenze toscane sulla fauna migratoria Studi scientifici a confronto". Si tratta del secondo convegno dedicato alla fauna nell'ambito del ciclo di incontri organizzati dalla Regione Toscana, al quale hanno preso parte studiosi della materia appartenenti al Dipartimento di Biologia delle Università di Firenze e di Pisa, del Centro Ornitologico Toscano, dell'ISPRA e della FACE. Fra gli intervenuti al convegno particolarmente rappresenta l'ANUU Migratoristi, con il suo Presidente nazionale, Mario Castellani, il Presidente uscente Avv. Giovanni Bana, Marracci, Presidente Comitato esecutivo Anuu, Vladimiro Boschi, coordinatore Italia Centrale Anuu e il Presidente Regionale Bindi Franco. Inoltre erano presenti con i suoi rappresentanti Massimo Logi, Vice Presidente Nazionale Arcicaccia, Cocchi Massimo, Presidente provinciale della Federcaccia e altri rappresentanti delle rispettive AA.VV., Gondi della Confagricoltori ed esponenti delle associazioni ambientaliste. Numerose le persone intervenute
Il moderatore del convegno, Sergio Banti, Dirigente del settore faunistico della Regione Toscana, nel suo intervento di apertura dei lavori ha tenuto a specificare l'importanza dell'incontro finalizzato a contribuire una migliore stesura dei futuri calendari venatori della nostra regione.
Nel contesto degli interventi che hanno caratterizzato il convegno, all'inizio è stata illustrata dal Prof. Emilio Baldaccini del Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa una articolata e profonda analisi derivata da anni di ricerca sulla situazione delle specie cacciabili. E' stato evidenziato che molte specie godono di buona salute e in special modo la specie colombaccio viene indicata fra le migliori con un buon incremento dei nidificanti nelle nostre zone. Ulteriori illustrazioni analitiche sono state evidenziate dagli studiosi Dr. Luca Puglisi del Centro Ornitologico Toscano e dal Dr. Lorenzo Vanni del Dipartimento di Biologia di Pisa.
Una profonda e realistica analisi della situazione della fauna selvatica migratoria e delle sue problematiche legate al dissesto ambientale e anche alla pressione venatoria nelle sue varie forme è stata illustrata dal Prof. Fernando Spina, Dirigente di ricerca responsabile area avifauna migratrice dell'ISPRA. Con le sue bellissime slaider ha reso interpretabile e chiaro il suo intervento, evidenziando l'importanza del rispetto temporale sull'incidenza venatoria come richiesto dalla Direttiva uccelli dell'Unione Europea per poter praticare la caccia in maniera sostenibile in modo tale da non prelevare il capitale, inteso come individui riproduttori, ma soltanto la parte che appartiene all'interesse che ne deriva. Ha sottolineato con forza il ruolo del cacciatore nell'aiuto della ricerca scientifica nell'indicare le annotazioni nel tesserino venatorio, dichiarando l'indispensabilità della conoscenza reale degli abbattimenti finalizzata ad analizzare la consistenza e la salute della specie cacciata.
La parte conclusiva del convegno a visto l'intervento di Manuel Esparrago, membro della FACE (Federazione Associazioni Cacciatori Europei), in rappresentanza di 7 milioni di cacciatori europei di cui ne fanno parte 800.000 italiani. Nel suo intervento ha tenuto a precisare il rapporto politico-giuridico dell'Associazione con la parte scientifica all'interno della Comunità Europea.
In conclusione è emerso come richiamo importante verso tutte le categorie per una collaborazione costruttiva nell'interesse dell'attività venatoria, del mondo ambientalista e del mondo agricolo come enunciato con forza sia dalla parte scientifica rappresentata dal Prof. Spina dell'ISPRA, sia dalla parte politico-amministrativo ricoperta dall'Assessore dell'Agricoltura e Foreste della Regione Toscana, Gianni Salvadori. La neonata costituente Confederazione dei Cacciatori Toscani, formata dall'unione delle Associazioni Venatorie ha cominciato a dare i suoi frutti delegando un suo esponente nella persona di Paolo Cerdini, dove nel suo intervento ha sottolineato come lo statuto della confederazione stessa, ha già sposato le sollecitazioni fornite dal Prof. Spina e dall'Assessore Salvadori, per una la collaborazione di tutte le associazioni interessate alla causa.
Un saluto a tutti. Picchi52
-
GRANDISSIMO PREPARTISSIMO relatore verso il prossimo..Silvestro plaudo al tuo scritto ! GRAZIE.
Rilevante e di assoluta importanza la partecipazione della noenata C.C.T ovvero sia Federcaccia ed Arcicaccia (a mio vedere certe occasioni,che sicuramente rappresenteranno IL NOSTRO FUTURO,dovrebbero essere presiedute INDISTINTAMENTE da tutte le ASSOCIAZIONI VENATORIE.....senza ne colori ne bandiere..)
Che sia l'inizio di un lungo cammino di studi ed interesse per e sulla migratoria...da troppi anni considerata parte irrilevante del pianeta caccia.
PS.di certo i nostri dati(CLUB DEL COLOMBACCIO) dovranno contribuire ad elevare le conoscenze.. per poter essere evidenziati in tali occasioni e poter dire CI SIAMO ANCHE NOI !!!
ibal per oggi...badiamo se arriva il solengo in questi 2 ultimi giorni : :(!!!
-
Grazie Picchi, sempre puntuale con gli impegni, un abbraccio.
vasco
-
Grazie Silvestro.
Convegno importantissimo, di grande prospettiva.
Ed il nostro Club ha sposato la filosofia di caccia che tu hai illustrato ormai da decenni.
Avanti così e se possibile anche in miglior modo.
-
Scusate,come sapete io sono ignorante, mi dice qualcuno per favore dov'è la pressione venatoria che dice il prof. Spina? Io parlerei piuttosto,e più che altro di inquinamento e distruzione sistematica dell'ambiente,per quanto riguarda la diminuzione della fauna in Italia.
-
Convegno migratoria Toscana: la caccia è sostenibile e scientifica
venerdì 24 gennaio 2014
L'avifauna migratoria in Toscana è in buona salute, i dati sui prelievi raccolti negli ultimi decenni dimostrano che la caccia non incide sulla consistenza delle popolazioni. E' anzitutto questo il vero dato positivo su cui tutti gli intervenuti hanno posto l'accento al convegno Conoscenze toscane sulla fauna migratoria - Studi scientifici a confronto tenuto questa mattina a Firenze per volere della Regione Toscana e in particolare dell'Assessore regionale all'Agricoltura e alla caccia, Gianni Salvadori, che, chiudendo i lavori, ha invitato le varie componenti a proseguire sulla starda della collaborazione, abbandonando posizioni aprioristiche e a ragionando su elementi oggettivi per giungere a una sintesi condivisa.
"Proseguiremo su questa strada, la strada di una seria conoscenza scientifica, anche per poter costruire i calendari venatori", ha detto l'assessore toscano. Nel suo intervento, Salvadori ha anche sottolineato la volontà della Regione Toscana di accelerare il passo per chiedere all'Unione Europea la cacciabilità dello storno ("dopo il cinghiale e il capriolo, lo storno è la specie che causa più danni all'agricoltura toscana: danni gravi e inaccettabili").
A parlare dei dati a disposizione, su consistenze e prelievi, è stato anzitutto il Prof. Emilio Baldaccini (Università di Pisa- CIRSeMAF – Università di Firenze; Osservatorio Faunistico Regionale). I principali elementi, poi confermati dai successivi interventi: buona la consistenza di tutte le specie migratorie cacciabili, nessuna situazione di vero declino e minima (per non dire irrisoria) incidenza della caccia sul totale dei contingenti migratori che frequentano i territori della Toscana. Per intenderci l'impatto generale della caccia sulle specie avicole migratorie si attesta sull'1,5% del totale della popolazione presente, arrivando a massimi del 2,5% per qualche specie. Per lo storno, che non è specie cacciabile ma tuttavia considerata dannosa e oggetto di programmi di sfoltimento, non ci sono problemi. Anzi. In diminuzione nel nord Europa, è invece in crescita in tutto il Mediterraneo e le azioni di controllo attuate in Toscana si dimostrano insufficienti per limitare i danni all'agricoltura. Oltre che per gli storni, vera e propria calimità, allarme da parte degli agricoltori (Gondi, Confagricoltura) anche per altri uccelli problematici, come tortora dal collare, cormorani e aironi. Per le anatre, buone notizie sia per i contingenti, in crescita quasi per tutte le specie, sia per gli abbattimenti. La tendenza è quella della stabilità dei prelievi negli anni. Nessuna minaccia quindi da parte della caccia. Anche per specie considerate in declino, come allodola, pavoncella, beccaccia. Quindi, abbondanza di avifauna selvatica in Toscana, con prelievi tendenti alla stabilità o in diminuzione per riduzione della pressione.
Luca Puglisi, del Centro ornitologico Toscano, con la sua analisi "Trenta anni di monitoraggio della fauna svernante e nidificante in Toscana", ha confermato le buone prospettive anticipate da Baldaccini, evidenziando come le uniche specie in sofferenza siano in realtà quelle non oggetto di alcuna pressione venatoria (saltimpalo, torcicollo), su cui pesano elementi come la perdita degli habitat e i cambiamenti climatici. Buoni i dati sulle anatre svernanti, in generale crescita ad eccezione del codone. In consistente aumento l'oca selvatica. I dati raccolti nei progetti COT (fra questi un monitoraggio degli uccelli notturni, uno studio sui gabbiani nelle città, un atlante sugli uccelli in inverno, uno sugli uccelli nidificanti), è stato ricordato, sono archiviati in una banca dati elettronica che costituisce una preziosa fonte di informazioni georeferenziate sull'intera Toscana. Lorenzo Vanni dell'Università di Pisa ha parlato delle "Recenti attività di ricerca sulla migrazione dei caradiformi alle Lame di San Rossore", portando l'esperienza di uno dei più importanti centri di inanellamento italiani e riferendo delle importanti conferme scientifiche sullo studio dei migratori, per esempio sulla loro capacità di orientarsi tramite una sorta di "bussola magnetica".
Anche Fernando Spina dell'Ispra, come poi Scoccianti del Wwf, ha riconosciuto che la caccia non è affatto determinante sulle consistenze numeriche delle specie selvatiche. I veri problemi, ha spiegato, sono inquinamento e distruzione degli habitat, derivati per esempio dalla crescita del turismo costiero, problema particolarmente rilevante per la fauna migratoria acquatica in Toscana. La caccia è sostenibile e il prelievo è assicurato, ha ricordato Spina, finchè il capitale non viene intaccato. Il problema nasce, secondo lui, quando si attinge alla rendita.
Tuttavia, il rappresentante dell'Ispra non ha però mancato di confermare le indicazioni dell'Istituto sulle date di chiusura “nella seconda parte dell'inverno”, ovvero al momento del ritorno dei migratori al nord.
Infatti, insiste, in questo periodo occorre non incidere sulle popolazioni, visto che anche dai dati sui prelievi la percentuale di adulti abbattuti prevale su quella dei giovani dell'anno. Spina ha poi annunciato che l'Ispra presto metterà on line una piattaforma informatica con i dati degli abbattimenti e dei monitoraggi, dichiarando del resto che i cacciatori sono la prima fonte di informazione per il proseguimento degli studi sulla fauna migratoria. L'ultimo intervento programmato era quello di Manuel Esparrago (FACE Bruxelles) sul tema "la direttiva 2009-147 della Ue e la sua corretta applicazione". Toccando le varie questioni cardine di rispetto delle disposizioni comunitarie sulla caccia, Esparrago ha ricordato che in fatto di deroghe, diversi sono i paesi nel nord e nel sud d'Europa che vi accedono; e che le attuali disposizioni (e le liste delle specie cacciabili) possono essere anche modificate, sulla base di criteri tecnico-scientifici, su richiesta dei singoli stati.
---------
..riportano i siti VENATORI !
http://www.bighunter.it/Caccia/ArchivioNews/tabid/204/newsid730/14328/Default.aspx
-
Ottime notizie Max.
E ancora grazie per la tue puntuali gentilezze: ci tieni informati in tempo reale.
-
"...Anche Fernando Spina dell'Ispra, come poi Scoccianti del Wwf, ha riconosciuto che la caccia non è affatto determinante sulle consistenze numeriche delle specie selvatiche. I veri problemi, ha spiegato, sono inquinamento e distruzione degli habitat, derivati per esempio dalla crescita del turismo costiero, problema particolarmente rilevante per la fauna migratoria acquatica in Toscana. La caccia è sostenibile e il prelievo è assicurato, ha ricordato Spina, finchè il capitale non viene intaccato. Il problema nasce, secondo lui, quando si attinge alla rendita.."
Rinaldo,Badger e tutti gli altri :
sogno o son desto ! A me tutto questo sembra quasi irreale e di una valenza pazzesca per il mondo dei migratoristi.Il nostro mondo....
Mentre le altre regioni (Veneto docet ma si potrebbe citarne tante altre.. tipo la Liguria che quest'anno gli han fatto un mazzo tanto)si arrabattano arrampicandosi sugli specchi tra "deroghe si deroghe no -appostamenti fissi idem con patatine e ketcup e tante altre beghe e beghette varie,noi Toskani (come ama dire un amico a me caro)abbiam quasi la sacra ligia consacrazione di due enti (una associazione fervida anticaccia da sempre) non proprio dal "fuoco amico".....
ma si scherzaaaa......it is beatiful..stiam lavorando non bene,benoneeeeeeee
(oppure come si dice dalle mi parti : quando il diavolo ti liscia..vuole la tua anima ? ;D )
-
Consacrazione da chi Massy, Ispra e wwf? Stai attento a girargli le spalle!!
Quando il diavolo ti liscia,vuole l'anima. L'hai detto te!
Siamo tutti cacciatori dalle Alpi,alla Sardegna passando per la Sicilia,e sentir dire wwf e compagni dopo un ricorso:intanto siamo riusciti a fermare la caccia. questi consacranti mi fanno girare le scatole.Cioè fanno ricorsi non perchè il calendario di questa o quella regione non rispetta le leggi,ma solo per fermare la caccia.Naturalmente sono contento per noi toscani,per ora,ma penso anche agl'altri colleghi di passione,quando gli viene bocciato un calendario solo per farli stare a letto la mattina.Non mi fido più di nessuno,tanto meno di quella gente.(Tutti, Ispra compreso)
-
... l'importanza della scienza è fondamentale per l'attività venatoria, l'attività scientifica, la ricerca, l'etologia, i monitoraggi dell'avifauna dovrebbe essere l'impegno principale di ognuno di noi. Anche in queste cose noi siamo stati i precursori. Ne parlavamo nel 1996-1997 con la ricerca SKY Way project, eravamo un bel gruppetto di cacciatori ricercatori ... Rinaldoooo ricordi le nostre prime uscite ad Ozzano nel santuario dell'INFS ora ISPRA?
-
Giacomo ...fidarsi è una cosa,prendere atto che in un'assemblea pubblica svoltasi in sede "istituzionale" e non al circolo di Strove(non me ne vogliano i colombai montemaggini,solo un esempio spicciolo)son state prese delle posizioni importanti-positive per i migratoristi,è altro affare.Tutt'altro affare !
Pensaci bene a quante strade potrebbe aprire questo match da noi vinto .......non metterti sempre con le spalle al muro a dire " ma tanto quelli,ma nelle alre regioni han fatto...etc etc " guarda a casa tua(nostra)e lavora(lavoriamo)affinchè non ci si possa un giorno sbatacchiare i pugni in testa (eufemisticamente parlando) per una svolta NON acchiappata !
Io nn mi metto ad elencare le opportunità che mi passan alla mente con questo significativo riconoscimento....sarebbe lungo e noioso e tra l'altro non sono nemmeno tanto bono a scrivere.
Ci sarà chi meglio di me,con mezzi e capacità didattiche-scientifiche,nn si farà scappar questa opportunità di poter far valere con FATTI le nostre esigenze ..almeno spero !
Và di là che c'è da lavorare e non oziarsi su quel che è stato venerdì..continuare nel raccogliere dati e informazioni seriamete e con l'umiltà di chi ogni giorno,365 giorni all'anno è sul campo per dare ancora futuro alla nostra società agro rurale venatoria.
I tempi che furono ormai appartengono al passato( fringuelli-peppole-verdoni-pispoli etc etc sono chimere di altre regioni piene zeppe di ricorsi ricorsini e antiricorsi),il cacciatore per avere futuro deve SAPERE e FAR SAPERE di SAPERE......scusa il gioco di parole ! Ma è così che la vedo io !
La nostra regione,con che tu ne dica a volte(legittimo tuo pensiero)ci apre delle strade e ci dà credito......non gettiamo tutto a mignotte !
Avrei ancora da dilungarmi ma mi fermo.........altrimenti entro in gineprai da cui non risorto.. e poi non sono un grand oratore..anzi +tosto mediocre ! :)
Buonagiornata e grazie per qualche tua parola nei giorni passati.
-
A me sa che sei più "tosto" che mediocre!!! E nel club c'è un gran bisogno di gente tosta.
Quanto affermi è decisamente positivo per voi cacciatori toskani ed in cascata... speriamo... anche per tutto il resto della banda.
eeeehhhh Luca!!! Se mi ricordo? Mi ricordo si. Saranno ormai passati una ventina d'anni e la nostra voglia-idea di poter contribuire ad una conoscenza più approfondita dell'oggetto dei nostri desideri si è mostrata
in qualche modo originale (per i lontani tempi) e vincente (per quanto oggi famosi "luminari" affermano e condividono).
Sauro!!!! Davanti hai una bella autostrada...
A parere personale occorrerebbe, allo stato dei fatti, coinvolgere vasti areali di studio-osservazione.
Come tu sai ho buoni contatti con gli amici francesi che, tramite un loro "guru" mi hanno chiesto notizie in merito alle leggi che regolano la caccia al colombaccio in Italia, i suoi prelevamenti, i tempi concessi, ecc ecc.
Queste notizie, unitamente ad analoghe loro ed ad altre provenienti da Spagna e Portogallo, saranno il tema di un interessantissimo articolo che sarà pubblicato su uno dei prossimi numeri di Palombe & Tradizion.
L'autore Pierre Verdet è un caposaldo del "movimento" francese (autore di numerose pubblicazioni) ed il fatto che proprio i Francesi inizino ad interessarsi al fenomeno della caccia al colombaccio su così vasta scala... lascia ben sperare.
Qualche tempo addietro proposi a Jaques Luquet (presidente ANCP) una collaborazione fattiva tra il nostro club, il loro ed una realtà spagnola (www.torcaces.com) il cui presidente mi aveva contattato più volte.
Avevo prospettato lo scambio di informazioni, se non la creazione di un nuovo soggetto che rappresentando tre nazioni avesse dato vita ad articolate
ricerche su vari aspetti delle vita del colombaccio.
Non se ne fece nulla perchè l'ANPC, oltre a rappresentare degnammente i cacciatori tradizionali francesi, non era e non è in possesso di alcun dato inerente il colombaccio e la sua caccia.
Diversamente gli Spagnoli erano molto ben disposti e possedevano dati inerenti lo svernamento.
Ora, aspetto di leggere questa nuova relazione di Verdet, dopo di che potrei anche tornare alla carica.
La sensazione che ho maturato e che "ognuno" tira l'acqua al suo mulino e si guarda bene dal "cedere" il proprio lavoro di ricerca. Affermo questo perchè, per esempio il GIFS (gruppo-investigazione-fauna-selvatica) si tiene ben strette le sue ricerce (forse mirando a finanziamenti di vario genere?)
Ma i tempi cambiano e proprio l'atteggiamento di Pierre Verdet... lascia intravvedere possibili-futuri-scenari.
Insomma: se son rose fioriranno.
A me sembrerebbe davvero importante fondere le passioni e le conoscenze di Spagnoli, Portoghesi, Francesi e le nostre ed in questo senso, ti prometto, che mi impegnerò personalmente.
Un caro saluto. Rinaldo "quello di Ozzano". Ciao.
-
Forza Rinaldo, viva il Rinaldo di Ozzano, non vedo l'ora di vedere Rinaldo alla carica. Baci - abbracci & colombacci.
-
Avevo chiesto collaborazione alla Provincia di Perugia per istallare un impianto di inanellamento del colombaccio,come ricordate tante furono le promesse, sembrava quasi fatta e, come quasi sempre avviene in politica i tempi molto lunghi e i ma sono tanti, puntualmente quello che non è ritenuto di "proprio" gradimento viene cestinato.
Alla richiesta di finanziamento del progetto sapete Carissimi Luca e Rinaldo cosa mi fu risposto da un importante quanto noto personaggio politico umbro dirigente nazionale di una nota Associazione Venatoria: Ma c'e ne sono tanti di colombacci a che serve spendere soldi per monitorarli? ..........Potete immaginare come ho chiuso la porta di quella stanza......
Un abbraccio
vasco
-
Prova per Pelo 52.
vasco.
-
Caro Massy più di 20 anni di legnate venatorie mi hanno segnato. Spero che sia come tu dici. Non ho detto che òa Regione Toscana sta lavorando male,anzi,ho parlato di un istituto(che se ti ricordi sai come lo chiamo) e di una associazione animalista delle peggiori.
-
..Perdonami Giacomo ma non riesco ad entrare nel tuo quadro di idee !
Ma forse pensi,che io creda nel Panda che ammette di appoggiare i nostri studi,le nostre ricerche,i nostri dati davanti a TG5 ? o a Italia 1 ??
O meglio pubblicando su AIRONE la relazione del convegno di Firenze ?
Mica credo a Babbo Natale ooè !!!!
Sarò credulone e forse un pò sognatore,ma speranza e aver fiducia in qualche cosa,dan forza per andare avanti ! Altrimenti crolla tutto !
Altrimenti mi travesto da no global e vado a frantumar vetrine !
Io credo che equilibrio e onestà possano sempre portar solo che bene......se la Regione Toscana si pone disponibile al nostro sapere,alle nostre conoscenze e perchè no,al nostro senso di RESPONSABILITà,perchè nn darle sponda ?
E nn etichettarmi come un inquadrato ideologicamente,perchè non lo sono affatto !Anzi.... riesco a stravolgere i miei pensieri e idee al minimo accenno di "acqua torba" !
-
Caro Vasco, hai ragione, purtroppo quei dirigenti hanno fatto solo danni. Ti esorto però, come sicuramente stai già facendo, a non abbandonare il progetto, l'inanellamento è un altra attività indispensabile per la nostra sopravvivenza.
Saluti
-
Grande Colombaio, sono assolutamente d'accordo con te.
ciao
Luca
-
Sinceramente sono anche io uno che da fiducia a prescindere,ma non mi sembra che negli ultimi decenni le associazioni venatorie,tutte comprese nessuna esclusa,abbia fatto molto per la caccia e noi cacciatori,di sicuro non ci si può aspettare che le associazioni ambientaliste di punto in bianco ci aiutino in qualcosa.Ogni anno e purtroppo ormai da troppo tempo, ci viene tolto un capello e si sta diventando pelati,per non dire che già lo siamo,quest'anno è toccato alle baracche dei capanni,anno scorso i Key concept ci hanno privato di alcuni giornidi caccia ai tordi,lo storno sembra la ragazza dalle belle ciglia,insomma diamo fiducia ma possiamo anche essere già stanchi di tutto.Un tempo si cacciava fino a marzo e non vado ancora più indietro,ed a parecchie specie,oggi qui si tira poco e a poche specie mentre nei Paesi vicini fanno le mattanze.Con questo non sono uno che vuole le mattanze,assolutamente no,sono uno che segue alla lettera il calendario venatorio ed il prelievo giornaliero,però ogni anno mi sento un pò preso in giro,tutti si permettono di offenderci e chi dovrebbe difenderci non si sente mai.Scusate lo sfogo e saluti a tutti
-
Altrimenti mi travesto da no global e vado a frantumar vetrine !
Calma massy. Stai meglio travestito da cacciatore cignalaio.
Purtroppo il nostro travestimento(da cacciatore) ci porta ad essere invisi a tanti per il solo fatto che, loro dicono, noi non proteggiamo la natura e l'ambiente.
Un po' è vero perchè dalle canne dei nostri fucili non spuntano margherite.
Occorre nel 2014 rivedere anche il nostro approccio verso una maggioranza (gli italiani) che bene o male ci appoggiano o quantomeno ci sopportano.
D'altra parte i sondaggi pubblicati recentemente non ci condannano quanto ci condannano alcuni media su giornali e tv.
Occorre far sentire la nostra voce forte alle associazioni venatorie - che sono più forti di noi - affinché intervengano ogni volta che si presenta l'occasione per attaccare il falso pietismo dei media.
Non so a quanti sia capitato di vedere il servizio televisivo su Papa Francesco domenica subito dopo il lancio delle pavoncelle (addestrate al rientro in gabbia come i nostri volantini). Subito dopo, appunto, due foto che immortalavano - la prima un gabbiano reale che aveva acchiappato una pavoncella - la seconda un corvo in attacco ad un'altra pavoncella. La fine delle due pavoncelle? Provate ad indovinare.
Interventi di chi dovrebbe approfittare di queste situazioni per portare acqua al nostro mulino?
DESAPARECIDOS.
La toskana? LA TOSKANA HA DATO E DA' LEZIONI A TUTTI IN TEMA VENATORIO E NON SOLO.
LA TOSKANA HA DATO E DA' OSPITALITA' A TANTI CHE PER UN MOTIVO O PER UN ALTRO VOGLIONO GODERE DI UNA BELLA GIORNATA DI PASSO O DI CACCIA INVERNALE.
Ma non esiste solo la toskana eh.
Baci abbracci & colombacci
-
vabbè...2 di famiglia contro 1 è persa in partenza,ma me la gioco ! :)
..non in chiaro !
(da prendersi con ironia )
-
Cristian, il tuo sfogo è più che legittimo e ti sei risposto da solo. Se ci troviamo in queste condizioni è proprio perchè le associazioni venatorie hanno, anzi, è meglio dire, avevano, sottovalutato per non dire peggio, l'attività scientifica applicata alla caccia, trascurando completamente l'importante tradizione scientifica dei cacciatori italiani. Sai come si chiamava l'attuale ISPRA ex I.N.F.S.? Istituto di Zoologia Applicata alla Caccia e sai chi c'era dietro? L'istituto zoologico della Regia Università di Bologna. Cosa è successo dopo? E' semplice hanno abbandonato la collaborazione con le università, gli studi, le ricerche, le nostre più belle riserve sono diventate parchi ecc.. ecc.. solo perchè le associazioni venatorie si sono messe a fare politica lasciando libero un settore occupato dagli ambientalisti dell'ultima ora. Le associazioni dei cacciatori avevavo da fare altro. In Europa, sebbene il vento ambientalista ero lo stesso, i cacciatori hanno mantenuto la loro dignità e i loro territori e soprattutto hanno continuato una proficua collaborazione con le Università (vedi Francia, Spagna, Norvegia, Svezia, Austria, Germania ecc..) la politica l'hanno lasciata fare ad altri. Questa in estrema sintesi è la nostra storia, ora possiamo solo difenderci e l'unica difesa legittima è tornare a collaborare col mondo scientifico, le verità scientifiche non si prendono a maggioranza . Saluti
-
Bravo Luca!
-
No Massy non stai 2 a 1 stai tranquillo. Sono convinto che la regione stia lavorando bene su tutto per darci certezze,però non puoi negare che la mia diffidenza verso l'Ispra,e verso il wwf sia campata in aria.
-
oipss..oggi tutti con grande voglia di scrivacchiare
devo esser stati l'unico con l'arma in mano stamani........ :)
barcollo ma non mollo dicevo in ottobre :-[
Giacomo la mia era una bischerina battutella....figurati .L'ho buttata sul risultato calcistico ma in maniera spassosa !
Un postillina sulle baracche sarebbe dovuta ma certo non in questa sede.....ne riparleremo se tutto và come deve andare.
.ahh..per sgomberare campi da equivoci di appartenenza....ci mancherebbe altro credessi in una ri.conversione del WWF (sai chi il suo presidente onorario (?) Fulco Pratesi era in origine cacciatore ? ed i maggiori sostenitori finanziari europei dello stesso sono cacciatori ? ma in Italia si sà l'acqua và all'in su !)
Sull'Ispra,volere o volare è l'ente scientifico super partes (?) predisposto a dare più o meno pollice verso...fintanto il parere non è vincolante ce la possiamo giocare con dati alla mano ..però che siano tutti un branco di incompetenti lo credo poco,a quanto pare dando il via libera,senza intaccare la sorgente,su talune specie (da quanto è emerso dal convegno)tanto l'occhi bendati pare che un ce l'abbiano !
Ma il discorso sarebbe lungo e palloso...ora ho dà andare a spellà i cignali !!!!!!!!!!!!!!!
-
Certo colombaio che era una battutta,si capiva ed è stata anche molto simpatica.Luca hai detto tutto alla perfezione e comunque io spero sempre in un cambio di rotta delle associazioni e sarei il primo ad esserne stracontento.noi aspettiamo fiduciosi e speriamo che inizino a fare il proprio dovere senza pensare alla politica anche perchè la caccia è apolitica..o dovrebbe esserlo!!!Massy sul WWF purtroppo quelle cose le so anche io,è stato un cacciatore a crearlo e guarda in Italia che strumento anticaccia è diventato!!!Sapevo anche di Pratesi ma evito di commentare per ovvi motivi...per il resto beato te che eri con lo schioppo in mano ae che tu sei a spellare selvaggina,meglio così,è segno bono!!!un saluto a tutti
-
So chi è e cosa è stato Pratesi Massy! Ma te che sai chi è il prof Spina? Sono 38 anni che vo a caccia,.....qualcosa so anch'io! Vedi Massy? lo sa anche il pargolo! Stasera la si butta sulla risata.