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Club Italiano del Colombaccio => Archivio 2007-2014 => Discussione aperto da: giamp50 - 04/12/2013 - 22:12

Titolo: Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: giamp50 - 04/12/2013 - 22:12
Negli ultimi decenni siamo passati dalla racchetta a bilanciere  movimentata con un pezzo di cordella agli stantuffi/ribaltine/rulli azionati manualmente con fili e spesso abbinati a tre, ad apparecchiature motorizzate e comandate elettricamente, singolarmente prima e facenti capo ad una centralina elettrica poi, fino ad arrivare a strumentazione motorizzata telecomandata, anch'essa singolarmente prima e da centralina di telecomando poi.
Probabilmente si arrivera' ad attrezzature telecomandate gestite direttamente da software sulla base di programmi preimpostati da selezionare al momento.
Quindi al palombaro non rimarra' che scegliere, al momento dell'avvistamento del branco e dopo il lancio e rientro dei volantini, quale programma di gestione zimbelli sia piu' adatto a quella situazione, dopo si che' provvedera' direttamente il software a gestire tutta la movimentazione degli zimbelli.

Personalmente ritengo l'avanzamento tecnologico l'unica possibilita' di futuro per la nostra Societa', ma in materia di caccia ho molte riserve se non addirittura avversita'.
Perdere la gestione diretta e manuale dei richiami nel momento piu' importante e delicato dell'avvicinamento del branco fino alla posa, per me sarebbe il suicidio venatorio del colombacciaro.

Voi come la vedete? 
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: Massoc - 05/12/2013 - 06:55
A chi interessano solo i numeri sicuramente farà gola quanto tu dici. Per me il fascino dei cordini da tirare a mano non ha rivali.....
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: Ribaltina - 05/12/2013 - 16:10
A me non interessa Giamp,rimarro'con le corde.
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: aldorin - 05/12/2013 - 17:21
Viva le corde e viva le mani.
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: BADGER - 05/12/2013 - 19:22
MAI, perdio, cosa dovrebbe diventare la caccia? Da domani mi dotero' di calibro 12 con canne abbinate, comandate da raggio laser super catodico, con supercazzola tendente a destra, e li fulminerò almeno fino ai 300 metri, per lasciarli poi alle volpi con le quali ho fatto una convenzione sponsorizzata dall'europarlamento. Non scherziamo per favore altrimenti proporrò un referendum per eliminare anche gli stantuffi e poi le molle a favore dell'elastico. Sangue, sudore e polvere da sparo, non perdiamo di vista il boccino, qui il target è una bella curata ottenuta con il sudore della fronte e capace di strapparti un sorriso di soddisfazione, perché io al contrario di QUALCUNO i colombacci o li mangio o li regalo agli amici e se potessi, dico se potessi, farei come quei cacciatori americani di Racoon, al secolo Procione, che uccidono una volta ogni tanto per i cani. Ecco inventate la munizione stordente cosi che poi con due carezze li risveglio li faccio volare via. Il rispetto della tradizione è l'unica nostra ancora di salvezza, l'unico legame di continuità con i nostri padri, i nostri maestri, i nostri ricordi. Amen Chi vuol esser lieto sia del doman non v'è certezza.
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: alessiotroni - 05/12/2013 - 19:50
Scelta tecnologica o tradizionale?
Per me la manualità ti fa compiere un gesto che lo apprezzi fra le dita ed a seconda dell'occasione tu puoi anche modificare, ad esempio un cimbello con il suo movimento naturale esprime un certo movimento, ma se toccato delicatamente può esprire un movimento del tutto più delicato e diverso. Tecnologicamente non è possibile avere lo stesso risultato.
Per contro la tecnologia ti può aiutare nel manovrare più rulli insieme, anzichè annodarsi con le mani, basta un sempice clic con un solo dito per smuovere più richiami.
Quindi sempre secondo mio parere l'unione della tecnologia con la tradizione o manualità possono andar bene assieme, l'unico errore può essere l'esasperazione nell'una o nell'altra forma.
Saluti, Alessio
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: DottorPurgone - 06/12/2013 - 00:14
COME UN DIRETTORE DI ORCHESTRA IMPARTISCE L'ARMONIA AI SUOI MAESTRI,COSI NOI CACCIATORI TRADIZIONALI DAL PALCO IMPARTIAMO L'ARMONIA AI NOSTRI CIMBELLI.IL DIRETTORE USA LA BACCHETTA, NOI USIAMO I CORDINI,NEI SECOLI DEI SECOLI E COSI SIA.AMEN
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: BADGER - 06/12/2013 - 12:45
Dunque, spentosi l'effetto "goliardico" esaminiamo con più calma la questione. Noi, italiani intendo, siamo tra i cacciatori più "sfegatati del pianeta", ma questa nostra condizione da cosa dipende? Certamente dalla passione, retaggio culturale trasmessoci dalla notte dei tempi ma, io credo, principalmente dal fatto che non abbiamo acqua a sufficienza per dissetarci a volontà. Questa sindrome da privazione scatena la concorrenza, aguzza l'ingegno, fa sembrare lieve anche il sacrificio più pesante. Ma, c'è un ma, esiste un limite, una sottile linea grigia, una barriera invalicabile oltrepassata la quale o sei un bracconiere, figura obsoleta non più giustificata dai tempi, o sei uno sparatore, un carnierista, insomma il più classico cicciaio. E qui io non ci sto più perché non bisogna dimenticare che nel 2013 il nostro deve essere un rito, una cerimonia di comunione con la natura, cruenta per necessità, ma nobilitata dalle intenzioni per le quali il carniere, entro certi limiti, non può e non deve essere l'obiettivo primario, fermo restando che nessuno si alza alle tre etc etc solo per prendere aria buona. Ed allora perché indulgere sulla tecnologia, ma non bastano le girelle, gli stampi motorizzati che muovono le ali o beccano nel prato etc etc. Il colombaccio apprende in fretta e si regola di conseguenza, ne ho avuto la prova, se mai avessi dubitato, in questi due giorni pieni di sole e di colombacci senza essere riuscito a sparare una fucilata! Tuttavia è pur sempre un animale il quale con tutte le difese di cui madre natura lo dota non può minimamente paragonarsi al più grande assassino del pianeta. Ed allora non si può fare a cazzotti con un bambino, bella vittoria sarebbe! Quindi vi esorto a rimanere aldiquà della siepe e cercare di rendere il confronto il più leale possibile altrimenti suggerisco una gita negli Stati Uniti, con l'arco, una bella tenuta da bowhunter scent free, ma cacciando l'orso, non il cervo ed allora si potrebbe capire l'eguaglianza del confronto. Chi vuol esser lieto sia del doman non v'è certezza. Ciao
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: Denis - 06/12/2013 - 12:55
Mah !!
Se ho un solo zimbello avrò un filo. Se ne ho due magari 2 fili. Se ne ho tre magari tre fili, se ne ho 4 magari 4 fili, se ne ho 5 magari 5 fili, se ne ho 6 magari 6 fili se ne ho 7 magari 7 fili,se ne ho 8 magari 8 fili e così all'infinito.
Uno due e più fili che confusione: Beh che faccio e mica sono co....ne, li unisco e diventano uno solo e cosi all'infinito.

Mah !  Téh!! guarda che furbizia che mi è venuta in mente questa mattina chiudendo con il telecomando  il cancello di casa: Se mettessi un motore azionato da un telecomando che mi aziona un marchingenio che mi comanda a sua volta tutti i fili degli zimbelli!!!
Ma dai !!! così non son abbastanza furbo e rimango nu poco co....ne e quindi devo fare un telecomando che mi comandi direttamente gli attrezzi.
Ahh! Ma allora co....ne che sono mi servono i rulli elettrici e mi servono gli stantuffi e mi servono pure   le ribaltine elettriche.
OH!! ma allora le lascie le posso telecomandare anche queste e visto che ci sono la bacchetta che manda via i volantini la motorizzo pure quella.
Aspetta, aspetta un po però !!! mi serve una miriade di telecomandi per fare ciò  e quindi mica sono co....ne io !! :
Ci sta  però pure l'informatica con i suoi software che mi può aiutare !!e allora !!???
behhhh!! ci metto pure l'hardware , si dai !!! il computer no!! che con il software informatico mi comanda tutto.
Ma va la!!!!!che c...zo dico il computer è un cia mica gli occhi el PC . 
Eh mo!?  Come Eh mo? glieli metto io gli occhi no!! eh si glieli metto!!  osteria se glieli metto!! con una telecamera collegata al computer  e così  il software vede tutto.
Ma dai!!?? ma cosa vede!!?? ,cosa vede il software !!??
Ma dai !!?? sta bon che sto pensato che il software non vede niente :
Eh si perché  non l'hanno ancora  inventato sti  co....ni  il software per uso caccia tradizionale al Colombaccio.
Sta bon !!  se no mi sembrava a me di esser sempre più rinco....nito io.
Cavolo!!!!!
Un saluto a tutti,Denis.
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: giamp50 - 06/12/2013 - 15:00
Beh, io ho implementato nel software sei programmi, naturalmente tutti avviabili semplicemente premendo il tasto del numero corrispondente.
1)- branco a distanza elevata: inizia con l'azionare gli stantuffi di indicazione per passare poi a quelli di indirizzo, dopo 18" inizia con i rulli, poi in base a successiva selezione continua con le ribaltine di posa, a destra o sinistra anch'esse sempre sulla base di successive selezioni;
2)- branco a distanza media: ......
3)- branco a distanza breve: ......
4)- branco passato: ......
5)- branco alto: ......
6)- branco basso: .....

Naturalmente non posso rendere di pubblico dominio tutta la programmazione.
Comunque Denis mi ha dato ulteriori indicazioni utili, implementare anche programmazione per volantini.
Si, si, lo farò!
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: Denis - 06/12/2013 - 15:20
Giamp50
Grande suicidio come hai scritto nel post iniziale.
Alla fine comunque quella vera sarà solo per i migliori.
Ciao Grande.
Un saluto a tutti,Denis.
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: giamp50 - 06/12/2013 - 22:06
Credo che si sia capito, personalmente ritengo che, almeno negli impianti con Palchi, ogni forma di motorizzazione e telecomandabilità della strumentazione di richiamo debba essere bandita.
Credo che si debba mantenere con l'ambiente in cui siamo immersi e con il selvatico un rapporto il più possibile improntato ad un naturale sacro rispetto.
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: Matteob - 08/12/2013 - 21:34
Ciao Giamp, ti leggo sempre con molto interesse e anche questa volta hai aperto una signor discussione.
Io è già qualche anno che utilizzo rulli elettrici via cavo con batteria 12v di alimentazione fatti da me e un mio collega.
Sono d'accordissimo con tutti voi che sotto l'aspetto etico la cosa faccia un po' inorridire i cacciatori da palco, ma dal lato pratico non di certo.
Parlo solo di rulli e non di stantufi, ne di ribaltine, il rullo inerziale ha un movimento talmente semplice e ripetitivo che se utilizzi un motore con rotazione lenta, ma con un discreto spunto e forza ottieni lo stesso movimento di un rullo inerziale a filo, poi se mi parlate dei rulli con molla o elastico di ritorno e tutt'altra cosa.
Bisogna lavorare con un motore giusto e fare tante prove, ma a mio parere penso che l'unico attrezzo che si possa automatizzare sia il rullo, ho visto lo stantufo e non mi piace, poi avendo tante modalità di utilizzo non credo sia la soluzione migliore, la ribaltina è sacra il mio attrezzo preferito e mai l'ho andrò a motorizzare sempre x gli stessi motivi.
Saluti a tutti Matteo
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: giamp50 - 10/12/2013 - 23:51
Ciao Matteo,
quest'anno la tua zona credo sia andata alla grande con il passo, ma il prossimo entreranno più bassi!
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: koala - 11/12/2013 - 15:41
personalmente ritengo che nella pace del bosco dove cacciamo  sia un pò astruso il suono di rulli ribaltine e quant'altro, nel bosco al capanno ci deve essere secondo me solo il rumore dei volantini dal ritorno e il nostro cuore che ritmicamente annuncia i colombacci il resto deve essere pace, perchè noi ad oggi nei palchi come alla posta su un valico siamo in pace con i problemi di questa maledetta società per questo niente  e nessun rumore deve farci tornare al quotidiano
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: cicciodelibero - 12/12/2013 - 09:40
Bisogna...in questa CACCIA (la NS) essere il più possibile : "SELVATICI ALLO STATO PURO".
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: Matteob - 12/12/2013 - 12:52
Ciao Giamp, è vero quello che dici, ma quasi tutti sono andati sotto media stagionale, speriamo che il prossimo anno passano un pò + divisi nei vari giorni cacciabili e non grandi ondate in pochi i giorni, io con queste condizioni non riesco ad ottenere grandi risultati nel posto in cui caccio, ma non penso di essere l'unico.
Comunque x il discorso tradizione di caccia, sono d'accordissimo con tutti voi che l'uso dei classici fili sia molto più etico, emozionante e dà molta + sensibilità sull'utilizzo dell'attrezzo stesso, io ho provato ad automatizzare, ma non è che porta a risultati diversi.
Dai faccio il bravo, torno ai fili!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Saluti a tutti,Matteo!
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: Blues 76 - 16/12/2013 - 13:49
ciao matteo, io mi sa che in questo caso non posso parlare, di fatti di tre richiami fissi due sono con telecomando. però penso anche che se utilizzati a dovere fanno il loro lavoro. il problema e sempre lo stesso, se si ha tempo è chiaro che sarebbe più bello lavorare tutto con i fili, invece quando quello scarseggia una volta che hai portato una batteria sei aposto, comunque non è detto che se un giorno mi si guastano gli aggeggi non faccia uno sforzo e monto tutti i fili. per la cronaca i miei telecomandi hanno la funzione per aumentare e diminuire l'intensità.
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: Vasco - 16/12/2013 - 22:56
Per gli "antichi" come me, il progresso cammina più lentamente, è sempre difficile rinunciare a cose utilizzate da tanti anni, non ho mai provato congegni comandati elettricamente nella caccia al colombaccio, quindi non posso dire se è meglio l'uno o l'altro.
 
Posso però dire sapendo di non sbagliare che quello che fanno le nostre mani non lo farà mai una centralina elettronica.

 Per i rulli può andare bene ma per la ribaltina o lo stantuffo non condivido l'utilizzo di attrezzi comandati elettricamente anche se con un potenziometro si può registrare l'intensità del moto.

I movimenti devono essere decisi in brevissimo tempo, quindi tante cose da muovere in una frazione di secondo non potranno mai sostituire un cordino che tenuto in mano trasmette con precisione millimetrica e istantaneamente tutti i nostri desideri.

Le nostre mani hanno tanta sensibilità in più che è indispensabile per far muovere uno zimbello come desideriamo.

Per il buon fine di una azione di caccia specialmente se è condizionata dalla spasmodica ricerca della posa,è determinante il modo e l'intensità  trasmessa all'attrezzo che muove un animale che magari in quel momento dorme.....

Ecco ora resterò per sempre tra gli "antichi" che ancora tirano il cordino.     
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: Ribaltina - 17/12/2013 - 22:18
Non rinuncero'mai ai miei manici per le lime!!!
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: Matteob - 21/12/2013 - 10:28
Sicuramente Vasco, come dici la sensibiltà che si ha con il filo mano non potrà mai essere trasmessa ad un richiamo automatizzato.
Io ho piante di oltre 20mt e passare tutti i fili non è facile, sicuramente andrei a diminuire i rulli, che l'unico attrezzo che ho motorizzato.
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: Vasco - 21/12/2013 - 12:54
Ciao Matteo, non c'è nessun problema, con fili sottili arrivi tranquillamente a qualsiasi distanza, due carrucole una sotto la pianta e l'altra sotto al capanno, niente altro.
Un abbraccio.
vasco
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: CARBURO - 21/12/2013 - 18:38
io credo che la caccia e soprattutto quella al colombaccio significhi tradizione e vivere all aria aperta... capanni in riserva, racchette elettroniche, capanni di ribattuta, fucili ecc... poi che serve anche una fettina di culo!!!
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: giamp50 - 21/12/2013 - 22:10
Oltre all'automazione e gestione computerizzata della componente richiamatoria vi e' anche la questione basilare dell'avvistamento.
Ed allora perche' non dotarsi di un sistema radar e, meglio ancora, perche' non legarlo al software di gestione richiami, sarebbe proprio una f...ta!
Pensiamoci bene, il radar individua lo stormo od il singolo a dieci miglia, trasmette tutti i dati al software che li elabora, dimenticavo, lungo la vallata abbiamo installato anche dei potenti emettitori di ultrasuoni capaci con il loro disturbo di far deviare gli stormi, quindi il software gestendo gli ultrasuoni indirizza lo stormo verso di noi sempre sotto controllo radar, e la vocina sensuale del sistema computerizzato ci avvisa che fra 4 minuti e 12 secondi saranno a 500 mt. da noi ad ore 3.
Allora stancamente, un po' annoiati, scendiamo dall'amaca e carichiamo il fucile super tecnologico a punti rossi frammentati capace di auto inquadrare.
Alla fine sempre il software attiva il cane robot e lo indirizza ai recuperi.
Ma si, ammoderniamoci, non possiamo rimanere all'eta' della pietra!!!
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: Vasco - 21/12/2013 - 23:50
Giamp,ti stai invecchiando....ti sei dimenticato della cosa più importante, la quercia di buttata sintetica sempre verde, piena di ghianda.
Un abbraccio.
vasco
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: Matteob - 22/12/2013 - 14:32
No Giamp, non arriverei mai a tanto mi fermerei al radar e gli ultrasuoni!!!
Scherzo!!!!!!!!!!
Io adoro la ribaltina è mi stò orientando sempre di + su l'utilizzo di questa CON FILO, andando ad eliminare i rulli, magari mi sbaglio ma mi sembra molto + efficace, per farmi notare da lontano ho già i fili lunghi e penso possano bastare.
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: giamp50 - 22/12/2013 - 15:51
Ma si Vasco, non si può più perdere tempo con potature, concimi, trattamenti e quant'altro, un paio di bellissime querce centenarie sintetiche con ghiande irradianti infrarossi, e mobili su rotaia, sarà nella norma del futuro prossimo.

Tra le tante mie mancanze, Matteob, vi è anche quella di non utilizzare i rulli, sebbene ne abbia diversi.
Però dai, devi riconoscere che quella del radar e degli ultrasuoni non sarebbe in fondo in fondo una idea malvagia.
Te le immagini sui palchi le facce di quelli che si vedrebbero i branchi a 500-1000-2000mt immancabilmente virare di 45-90°!!! 
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: Denis - 22/12/2013 - 16:42
Ohhhh!! Giamp50
in tutto questo ti sei dimenticato una cosa fondamentale che è quella di fare si che i colombacci, mentre puntano il gioco guidati lungo la vallata dal tuo sistema disturbatore ad ultrasuoni,siano anche accecati  nella visione della frequenza dell'ultravioletto in  modo che il loro occhio non elabori più la percezione di quella gamma dell'ultravioletto che tanto ci tradisce facendogli vedere quelle cose e imperfezioni  che esistono e che non sappiamo  o non abbiamo capito ancora  che esistono............
meditate!!! loro hanno qualcosa in più nell'occhio che stiamo  sottovalutando di brutto......vedere : 

The influence of ultraviolet radiation on the pigeon's color discrimination
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1333908/

Buona lettura e ciao a tutti,Denis
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: giamp50 - 22/12/2013 - 23:26
Porca pallina Denis, nella mia immensa ignoranza ho scambiato gli ultravioletti con gli infrarossi!!
Quindi rettifico, ghiande agli ultravioletti "buoni".
Ciao Denis, divertiamoci un pò a cavoleggiare!
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: Matteob - 23/12/2013 - 11:32
Eh Giamp quella del radar non è male, ma dopo il binocolo lo butto!!!!!!!!!!

Saluti Matteo!
Titolo: Re:Palco, tradizione e tecnologia.
Inserito da: Denis - 14/01/2014 - 10:37
Rilanciando la bella Discussione aperta da Giamp un Pensiero per Tutti voi:

  Oggi  giorno con la situazione venutasi a creare su questo selvatico questa  caccia non può essere un abuso,questo uccello non merita più di essere " impacchettato,fulminato,centrato o polverizzato" ( come si dice) come  un volgare piattello di argilla .
Lei la palomba resta ed è presente solo grazie alla sua intelligenza ed alla sua grande adattabilità .
Un vero Cacciatore  o Palombaro che sia dovrebbe dedicargli  vocazione di   un rispetto senza limiti.
è per questo che tutti i nostri dispositivi dovrebbero essere privi di qualsiasi genere di tecnologia moderna  per farsi che  si senta  vibrare la Palomba  ammaestrata   attraverso le  corde tese,mentre la recuperiamo o la posiamo sull'attrezzo toccando e  sentendo le sue unghie  graffiare la nostra pelle, parlando con lei  dovremmo sapere tutto di lei, e quando avremmo  la fortuna di uccidere una delle sue sorelle selvatiche ( perché infelicemente questo è il paradosso della caccia  : si uccide ciò che si ama ) dovremmo  sempre ringraziarla  con  grande riconoscimento ed  immenso rispetto mentre per alcuni momenti  staremmo a  contemplare  la sua bellezza ,a riordinare   il suo vestito a volte fin troppo  strapazzato dal nostro  piombo e dalla caduta ... e non importa, anzi meglio se dalla sua  capanna in alto  il  collega  urla che avremmo  sciupato un volo ... non dobbiamo  rispondere , perché  forse,lui non ci  capirà......
Tutto questo perché tante volte questo  uccello ci  ha reso e ci potrà rendere ancora felici,......sperando in una vita il più a lungo possibile per vivere intensamente questo incontro magico  con la Palomba che prepariamo lungamente ogni anno.
Come sempre un saluto a tutti,Denis