Club Italiano del Colombaccio - Forum
Club Italiano del Colombaccio => Archivio 2007-2014 => Discussione aperto da: BADGER - 23/03/2014 - 12:59
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Su Diana n. 2227 del 12 marzo c'è un interessante articolo sulla presentazione di un libro che ha lo stesso titolo del post e che è stato presentato a Cecanibbi di Todi (lo so anch'io che siamo nella "culla" dei cacciatori tradizionali di colombaccio) con il patrocinio del Club della Palomba e l'intervento del sindaco di Todi. Il volume di sole 64 pagine lancia l'allarme per la fine imminente della caccia tradizionale al colombaccio. (?????). Qualcuno dei "nostri" l'ha letto? Ha contezza degli argomenti? Se me lo trovate vi sarò grato, non dico di spedirmelo ma magari quando ci incontriamo...ovviamente vi rimborserò. Mi piacerebbe conoscere gli argomenti trattati e conoscere le proposte che purtroppo l'articolo non riporta salvo una sulla caccia al cinghiale che dovrebbe svolgersi nelle giornate di martedì e venerdì (peccato che la 157 lo escluda). L'articolo dice che il libro fa un distinguo tra la caccia all'"umbra" e alla "toscana" badando tuttavia a ribadire che non c'è una guerra tra poveri ma semplicemente che è bene che ognuno a casa sua faccia come i romani a Roma. Poichè in fondo siamo tutti fratelli mi piacerebbe leggere e commentare il libro, credo che sia utile e interessante. Aspetto lumi dalla componente più adriatica del Club. Ciao
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Ciao Massimo. Non ne so nulla anche se un po' immagino. Ne sapremo sicuramente di più alla fiera di Bastia Umbra dove il libro, penso, sarà in vendita.
Ciao Levante
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Ciao Massimo, è per me ehh...., sarò felice di regalartelo appena avrò tempo di contattare l'amico Oliviero Bocchini autore del libro, anche io non c'è l'ho, magari ti farò fare anche una dedica, "tutta umbra"... ::)
Un abbraccio.
vasco
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L'imminente fine della caccia tradizionale mi sembra un'affernaxione un tantino esagerata.. Certo senza leggere il come e il xke non si può esprimere opinioni ma se il succo e' questo si può solo immaginare che la caccia al colombaccio in quelle zone deve essere parecchio diversa dalle nostre, facendo ipotesi si potrebbe pensare che x tradizionale si intenda ad esempio sparare a fermo e che come e' normale che sia diventa sempre più difficile che si posino, non trovo altre motivazioni x capire come si può definire in estinzione una caccia che è' anzi in espanzione e che si potrebbe piuttosto definire grazie alla sempre più numerosa presenza del colombo nella nostra nazione una caccia in piena salute,l'alternativa potrebbe essere che in quelle zone non si sia saputo adeguarsi ed evolversi ai tempi, ad esempio la caccia in tesa ha dovuto subire dei cambiamenti ma questo non vuol dire che non si possa definire tradizionale, mi spiego meglio se si pensa di usare ancora metodi e attrezzature come 40 fa' in nome della tradizione senza dare spazio al progresso inevitabilmente una tipologia di caccia sarebbe ad oggi arcaica e di conseguenza destinata a scomparire, sarebbe un po' come pretendere di andare a caccia con fucili e cartucce come negli anni 60 e pretendere di ottenere gli stessi risultati di quegli anni. Sono curioso di sapere anch'io che cosa sta' scomparendo...
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Beh, con gli amici umbri io ci ho sbattuto "contro" più e più volte.
In particolare la "setta" dello sparo a fermo è stata origine della iniziale scissione tra club italiano e club della palomba.
Immagino che per Bocchini chi non spara a fermo sia da mettere al rogo.
Gli argomenti sono triti e ritriti.
E ve lo dice il sottoscritto: un vecchio cacciatore che spara solo a fermo e da anni.
Un caro saluto a chi la vuole cotta, chi cruda e chi così così...
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No comment!!!
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Al di là delle proprie convinzioni, o del mantenimento delle tradizioni, il nostro "male" è sempre relativo e condizionato dal risultato finale.
Troppi video, troppi racconti, troppe esaltazioni di carnieri, troppa ricerca di perfezionamento, troppo degrado o indebolimento etico e morale, e pochissima arte antica rimasta, hanno determinato la ricerca spasmodica del risultato (carniere) a tutti i costi.
Non mi schiero e non giudico le diverse tipologie di caccia al colombaccio, tiro a fermo o tiro al volo, per mio conto entrambi di notevole valore e soddisfazione, ma riscontro nella scelta del mantenimento delle cacce cosiddette chiuse, con sparo a fermo, la realizzazione completa e lo scopo di un arte complessa ed impegnativa.
Difficile mantenere impianti e trovare condivisione per scelte di elite poco redditizie, mentre la massa spende e spande a dx e sx, ma è altrettanto vero che l'artista non è la massa, ma colui che si differenzia da essa.
Per concludere ammiro moltissimo chi ha scelto e forze con "sofferenza", mantiene la tradizione delle cacce chiuse Umbro-Marchigiane vedi Aldorin!
Con rispetto,
Rimescolo
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ritengo che la vera caccia tradizionale alla Palomba sia quella che svolgono in Umbria ovvero aspettando la posa delle palombe e poi dopo la conta....,tuttavia visto il proliferarsi di tali appostamenti che hanno cambiato il loro sistema dalla caccia alla posa a quella alla passata immagino che il libro del grande Oliviero bOCCHINI vada in questa direzione.
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A dire la verità quello che mi incuriosisce è il tema centrale del libro, credo: l'imminente fine della caccia tradizionale? Ho bisogno di comprendere e per farlo devo certamente leggere. Io avrei argomenti a sostegno del contrario, ma ovviamente bisogna capire meglio. Ciao
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Caro BADGER, posso darti un consiglio? Lascia perdere, non ne vale la pena......Vuoi leggere un bel romanzo? Vai in libreria e acquista "Il Dio del Cacciatore" di Michele Bottazzi e...poi mi dirai se ti è piaciuto. Ciao.
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Caro BADGER, posso darti un consiglio? Lascia perdere, non ne vale la pena......Vuoi leggere un bel romanzo? Vai in libreria e acquista "Il Dio del Cacciatore" di Michele Bottazzi e...poi mi dirai se ti è piaciuto. Ciao.
Buonasera Diego....i talebani lasciamoli là dove sono vero ? :)
Daniele (caposbruf del sito il Cacciatore.com )me lo ha prestato ieri al censimento capriolo.. il libro da te citato..
.con la tua benedizione sò certo che sarà ganzo per forza ..@:)))
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colombaiosenese buonasera che fai ti dedichi anche al cornuto,non ci facciamo mancare niente eh
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colombaiosenese buonasera che fai ti dedichi anche al cornuto,non ci facciamo mancare niente eh
ciao Koala !
sono selecontrollore per cervidi e bovidi dal 1994 .. il 300 esimo(numero storico)della provincia di Siena che adesso conta circa 3000 abilitati !
Ai blocchi di partenza i corsi per le integrazione alla selezione del cinghiale...mai fermarsi !
Non storgere la bocca però èèèè ?! il primo amore non si scorda mai :)
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Caro Diego, ti ringrazio, ma non lo farò perché sono curioso di tutto, soprattutto della parola scritta. Sono un vorace, insaziabile lettore, grazie anche al fatto che ho in "dono" la capacità di leggere con totale comprensione circa 1230 parole al minuto, limite al quale non ci si avvicina neppure dopo aver frequentato corsi di lettura veloce aziendale, dai quali sono stato allontanato per manifesta inutilità nei miei confronti. Leggo tutto e di tutto, da ragazzo leggevo tutta la notte, un occhio per volta per non stancarmi troppo. Non c'è niente che non si può leggere e sole due volte ho interrotto per manifesta incapacità di andare avanti, tra l'altro con due classici. Tuttavia dall'apertura dell'argomento ho ricevuto ulteriori notizie e in parte ho approfondito. E confesso che sono un po' sconcertato. Se ciò che ho saputo, con il condizionale d'obbligo, fosse vero sarei oltremodo perplesso. In pratica sarebbe come se domani non adoperassi gli antibiotici per curarmi un infezione grave oppure mi comprassi un calesse e una pariglia di cavalli da tiro per andare a caccia nel più totale rispetto del'ambiente. Se così fosse francamente.....Se è vero che una volta tutto forse era più semplice, che l'acqua era sempre pulita, che il cielo era veramente terso, che la vita era in definitiva più semplice e forse più vera, ciò non vuol necessariamente dire che tutto era meglio o che oggi tutto è peggio. Forse tutto è diverso e in questo semplice concetto si racchiude un oceano di contenuti. Alcuni buoni, altri un po' meno. Ma è il progresso, il domani e rifiutare di vivere il nostro presente non farà tornare il meglio del nostro passato. Ciò che dobbiamo fare, a mio sommesso parere, è vivere i nostri giorni cercando di perpetuare dentro di noi quei valori che danno un senso alla nostra origine. Mangiare con le mani non farà di noi persone migliori, cacciatori migliori. Ma ne riparleremo quando avrò letto il libro. Un saluto.
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Una cosa e' certa, che vivere di ricordi e imprecare contro il fato immancabilmente sempre più avverso e cercare la soluzione dei propri fallimenti nel malcostume altrui e' patetico. Chi ha un po' di capelli bianchi ha sempre davanti agli occhi immagini di tempi passati con uccelli e caccie che non ci sono più ma che vengono ancora sognate e perche' no anche sperare che quei giorni tornino. Un po' come pensare agli anni della gioventù senza rendersi conto che non potranno più tornare x il semplice fatto che sono passati e che forse e' il caso di vivere al meglio e di ottenere il meglio dal presente. Rispetto ogni tipo di caccia e ogni scelta che uno fa' del resto ogni uno cerca di fare quella che più lo soddisfa, io ad esempio se dovessi andare a sparare ai colombacci a fermo credo che piuttosto metterei su le gabbie e andrei più volentieri si tordi. E' vero che spesso con l'asta si spara a fermo ma io spero sempre che non si butti.. Sulla tesa poi non mi piacerebbe proprio che si posino.. Di sicuro le cose sono cambiate non solo x chi caccia i colombacci ma x tutte le tipologie di caccia, ai tempi "tradizionali" di piccioni in giro x l'Italia c'è ne erano pochi come erano poche e poco buone le cartucce e a caccia spesso si andava x mangiare il cacciato dunque la brama di ottenere il massimo cioè il carniere era forse più forte di adesso. Mio nonno andava con il cal. 28 a sparare a fermo ai tordi negli olivi , cartucce caricate con segatura e piombo che bucava si e no a 15 metri oltre i quali potevi anche non sparare tanto andava via, i tordi c'erano e questa era la caccia di quei giorni e a caccia andavano in pochi e con pochi mezzi.se adesso mio nonno fosse ancora in questo mondo e andasse a caccia come faceva lui potrebbe prendere di e no 2 tordi in una stagione, se fosse duro e non si volesse o sapesse adeguarsi ai tempi direbbe: maledetti sparatori che sparano a volo a 30 metri sono loro il male di tutto.la caccia tradizionale quella vera e' finita x colpa di quella gente li'!!
Se mio nonno fosse intelligente saprebbe che quella che lui chiama caccia tradizionale altro non e' che una forma di caccia estinta, superata come il resto delle cose che lo circondano dai tempi che volente o nolente vanno avanti e che vanno, dove devi adeguarti ed evolverti di pari passo se non vuoi restare così indietro fino ad estinguerti.
Parliamoci chiaro, se uno pretende ad oggi di avere una tesa dove si vuole sparare solo a fermo e pensa di vedere gli stessi colombacci di una volta e' un bel sognatore.. E' normale che quelli che vede sono più scaltri più disturbati più tutto, e se non vuoi adeguarti al presente non è che sei un artista incompreso dove tutti non sanno capirti, sei semplicemente duro!
C'è una cosa che distingue uno duro da uno non duro, la consapevolezza, se uno e' consapevole che cacciando a fermo avrà oggi più difficoltà ma lo gratifica più una caccia così anche se a discapito del carniere beh potrebbe essere anche da ammirare, ma se uno pretende che le cose cambino perche' dovrebbero tornare quelle di una volta e' meglio che compri la canna da pesca e attacchi il fucile al chiodo. Tutto era meglio una volta lo diciamo sempre ma poi vogliamo vivere come ora perche' in fondo in fondo le cose di oggi con i loro difetti sono l'evoluzione delle cose passate e di conseguenza migliori
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Si narra in giro che Badger da buon pensionato x ingannare il tempo quando non ha altro sottomano si legge in un ora tutto l'elenco telefonico di Livorno e provincia pagine gialle comprese. E se gli dici un nome a caso ti da' il numero di telefono la via e il numero civico all'istante
Non e' dato sapere se questa e' una leggenda metropolitana oppure no ma queste voci circolano e uno vicino a lui che non vuole essere nominato, RENATO !! Conferma tutto questo ...
Prodigi dell'evoluzione😆😆
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Comunque o massimo io ho la serie completa fino al n' 256 del' uomo ragnolo ..
Se soffri d'insonnia te li presto
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cosa ci vuoi fare Gino,Io vengo dalla Capitale.
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Ah, dimenticavo, se ti fanno comodo in casa abbiamo TUTTI i nr di TEX originali dal nr. 1 ad oggi, altro che Uomo Ragno. Forse non ti ho mai detto perchè Dante ha fatto solo 1 copia della Commedia, non lo sai? E' perchè me la leggeva strada facendo e io gliela ripetevo verso per verso, in fondo sono solo 14.000 i versi. Ho dimenticato di dirti che ho anche una discreta memoria. Ma che vuoi fare, io...... vengo dalla Capitale.
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Ma perchè mi tirate sempre in ballo? non lo sapete che i Badgers vivono la notte e dormono di giorno? ma lui viene dalla capitale e sta sempre sveglio...
niente letargo e spesso migra negli States, e quando ritorna......ma qualche volta son sicuro che RUSSA, l'aspetto al varco ahahahahahah
bonaaaaaaa
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Viene dalla capitale ma è al confino in una sperduta colonia ...😁😁
Levategli il cappellooooooo!!!! Si rivuole il Badger tradizionale! Qualcuno scriva un libro su com'era.
Te Renato sei buffo però ... Prima mi dici scrivigli questo scrivigli quello e poi fai finta di nulla
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Caro BADGER, io ho solo cercato di darti un consiglio, ma è ovvio che nessuno ti obbliga ad accettarlo. Comunemente si dice che ognuno è libero di impiccarsi con la corda che vuole!!!! Quindi......(Ovviamente, caro Massimo, avrai capito che sto scherzando e che mai mi sognerei di offendere la tua intelligenza). Leggi pure il libro e giudica ciò che esprimono le sue pagine. Io il libro non l'ho letto, maaaa.....conosco molto bene chi l'ha scritto!!!!!!
Se vieni a Caccia Village insieme a Renato(Rimescolo) potremo approfondire l'argomento all'ora di pranzo, con le gambe sotto ad un tavolo e un bel piatto di taglierini davanti.
Ciao e a presto.
diego
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Nei momenti di stanca, in attesa di ricominciare a litigare sulla pre apertura, il buon Gino mi dà l'occasione per ruzzare un po'. Solo un po' perchè in definitiva va capito, lui è pisano (di poggio) e ultimamente agli orfani della repubblica marinara non è che le congiunzioni astrali abbiano detto molto bene. Caro Diego ho capito benissimo il senso del tuo consiglio anche perchè i rumors che mi sono arrivati sono abbastanza chiari, ma il tomo non è corposo, solo 64 pagine e quindi lo affronteremo, alla peggio facendo come Indro che si turava il naso. Un saluto
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In realtà la caccia tradizionale al colombaccio è già estinta. E' tramontata con la legge 157/92 e con le leggi Comunali, Regionali e dello Stato. Le cacce umbre e marchigiane erano dei monumenti che oggi sono praticamente impossibile da realizzare. L'unica caccia tradizionale attiva che conosco, ma notevolmente ridimensionata rispetto al passato, è quella dei Martinischi, ubicata nella mezza costa del monte Schignano della Frazione di Viepri di Massa Martana (PG). Questa caccia però non funziona più come in passato quando i capanni erano più di tre, non c'era il vincolo dei 35 metri da capanno a capanno e soprattutto i 1000 metri da impianto ad impianto. Non mi dilungo oltre perchè è già tutto scritto nel bellissimo libro di Vladimiro Palmieri "La caccia alle Palombe in Umbria". Saluti Luca
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... ovviamente parlo dell'Umbria perchè Oliviero Bocchini è di Todi. Altre cacce tradizionali ai colombacci vengono ptraticate in altre zone del Centro Italia ma questo è un altro discorso.
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... e per concludere cito Guillaume Apollinaire che sulla tradizione afferma: " Non possiamo portarci dietro dappertutto il cadavere di nostro padre". meditate fratelli, meditate.