RISERVA NATURALE BOSCO DELLA MESOLA : la migrazione, lo stop.over in ottobre e lo svernamento del colombaccio Anno 2018/2019.

………IL CLUB ITALIANO DEL COLOMBACCIO

presenta

Migrazione stopover svernamento del colombaccio
Anno 2018/2019

il colombaccio la costa adriatica i suoi boschi

volo di colombelle e qualche colombaccio

Abstract

Questo studio condotto al Bosco della Mesola dal Club italiano del Colombaccio nasce per conoscere e fare conoscere meglio nel corso degli anni la migrazione sulla costa nord-adriatica italiana, lo stopover e lo svernamento del colombaccio al Bosco della Mesola.
L’analisi fatta in base ai rilievi eseguiti conferma che, malgrado sia stata minima la partecipazione per questo primo anno di monitoraggio, il luogo scelto si presta efficacemente al controllo della fenologia della migrazione del colombaccio sull’Italia del Nord.
Adeguato a convalidare questa analisi il confronto della migrazione tra Mesola e l’Appennino Tosco-Emiliano esistente nello studio stesso.

Cette étude conduite au près de la forêt de Mesola par le Club italien du pigeon ramier est née pour connaître et mieux faire connaître dans les prochaines années la migration sur la côte nord de l’Adriatique, l’escale et l’hivernage du pigeon ramier au bois de Mesola.
L’analyse effectuée sur la base des données confirme que, bien que la participation pour cette première année de surveillance a été minimale, le lieu choisi se prête efficacement au contrôle de la phénologie de la migration du pigeon ramier dans le nord de l’Italie. La comparaison de la migration entre Mesola et les Apennins Toscano-Émiliens existante dans l’étude valide cette analyse.

This study conducted near the forest of Mesola by the Italian Woodpigeon Club was born to know and make better known in the coming years the migration on the north coast of the Adriatic, the stopover and the wintering of the wood pigeon with the forest of Mesola.
The data-based analysis confirms that, although participation for this first year of monitoring was minimal, the selected site is highly effective in controlling the phenology of woodpigeon migration in northern Italy. The comparison of the migration between Mesola and the existing Toscano-Emilian Apennines in the study validates this analysis.

PREMESSA

Oggi giorno è oramai indiscutibile quanto sia importante e necessario il monitoraggio della presenza o meno della fauna migratrice su tutto il territorio.
Potremmo quindi dire semplicemente “conoscenza per meglio gestire”.
Si, meglio gestire e lo è ancor di più parlando di attività venatoria.
Conoscere di più per gestire meglio la fauna selvatica migratrice cacciabile e non solo perchè anche il territorio deve essere monitorato.
Quando si parla di monitoraggio bisogna tenere bene in considerazione che ciò va fatto sia nel periodo di riproduzione del selvatico che nel periodo di migrazione e stopover, ma anche nel periodo di svernamento perchè gli svernanti sono i migratori dell’anno successivo.
Eccoci qundi con questo seppure minimo contributo a meglio conoscere per meglio gestire il presente ma anche per il futuro di una caccia sostenibile e durevole.
In questo nostro studio abbiamo cercato quindi di aumentare le nostre conoscenze accorpando tre tipici periodi esistenziali del selvatico colombaccio ossia il periodo della migrazione concomitante al periodo dello stopover e lo svernamento in quei luoghi come il Bosco della Mesola.

INDICE

A) Presentazione partecipanti e ringraziamenti
B) La migrazione colombacci dall’alto adriatico fino all’Elba
C) La costa adriatica i suoi boschi, le pinete, lo stopover e lo svernamento
D) Il bosco della Mesola ed i suoi dintorni : Quale Habitat ?
E) Le traiettorie sull’Italia e le traiettorie sull’Europa
F) La migrazione al Bosco della Mesola e sulla costa
1) Gli ingressi dal mare sul lato Est del Bosco della Mesola
2) Popolazioni colombacci in volo di ritorno e/o stopover al bosco della Mesola
3) Popolazioni colombacci in uscita sul lato Ovest del bosco della Mesola
4) Il confronto tra la migrazione da Mesola con la migrazione sull’Appennino
G) Conclusione
H) Le modalità adottate per i rilievi
1) la mappa del libretto di rilievo
2)Le foto esplicative per il rilevamento età e malattie delle catture
3) le modalità della scheda di rilievo

PRESENTAZIONE DEI PARTECIPANTI E RINGRAZIAMENTI
Organizzazione dei rilevatori sull’Appennino Sig. Rinaldo Bucchi
Organizzazione dei rilevatori a Mesola Sig. Denis Bianchi
Informatizzazione dati, elaborazioni testi , mappe e foto Sig. Denis Bianchi
Hanno partecipato ai rilievi sull’Appenino Tosco-Emiliano i Sig. Borelli Graziano, Sangiorgi Domanico, Fontanini Danilo, Calamai Nicola, Fiorino Giovanni, Palli Enrico e Francesco, Solaroli Ildebrando e Gessi Franco.
Hanno partecipato al monitoraggio migrazione e stop.over al Bosco della Mesola i Sig. Roberto Valentini, Giuseppe Rossi, Pausini Renzo, Paolo Porcù, Alberto Barboni, Morris Ceccarelli, Matteo Guidi, Denis Bianchi.
Hanno partecipato al monitoraggio sugli svernanti i Sig. Rinaldo Bucchi, Enrico Palli, Francesco Palli, Loris Leoni, Luciano Mussolini, Lorenzo Monesi, Denis Bianchi.

Ringraziamenti

Un ringraziamento speciale al Dott. Stefano Zannini dell’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po per la collaborazione nel progetto, ma anche per l’impegno dato nel richiedere, per il monitoraggio della migrazione, la partecipazione volontaria dei cacciatori autorizzati all’attività venatoria nelle aree di pre-parco esistenti intorno al Bosco della Mesola.

I nostri ringraziamenti vanno anche ai vari Rappresentanti delle Associazioni Caccia dei comuni limitrofi al Bosco della Mesola i quali si sono impegnati anche loro nel richiedere la partecipazione volontaria al monitoraggio della migrazione ai cacciatori autorizzati a cacciare nei territori attorno al Bosco della Mesola.

Un caloroso ringraziamento va a tutti i partecipanti “Colombacciai” nominati qui sopra per la collaborazione data al fine di realizzare il monitoraggio della migrazione ottobre 2018 ed il monitoraggio dello svernamento 2018/2019, Denis Bianchi.

O01A1877

La migrazione colombacci dall’alto Adriatico fino all’Elba.

La costa adriatica i suoi boschi, le pinete, lo stop.over e lo svernamento

Il Bosco della Mesola

Il bosco, chiamato da tutti anche “ boscone”, ha una superficie di 1.058 ettari.
Nel 1977 grazie alla presenza del Cervo di Mesola e del Daino è stato dichiarato “Riserva Naturale Integrale” interamente recintata e custodita dal Corpo Forestale.
La vegetazione del bosco è formata da lecci, tamerici, e anche da alberi di alto fusto come pino domestico, salice, pioppo, quercia oppure anche frassino meridionale, pioppo bianco, olmo minore, quercia tipo farnia, carpino bianco e orniello oppure pini domestici e marittimi nella zona vicino al mare.
Una piccola foresta che rappresenta uno degli ultimi residui di bosco di pianura, memoria delle antiche foreste che si trovavano fino a qualche secolo fa lungo la costa adriatica.

ll bosco della Mesola è lungo 7,5 km con una larghezza che varia da 300 metri nella punta Nord fino a 2 km nella parte centrale ed infine1 km nella parte sud nei pressi di Volano.
Praticamente più di mille ettari di bosco e tranquillità per colombacci e colombelle per qualche giornata di riposo e nutrimento reperibile sia nell’oasi che nelle pianure coltivate a cereali che lo circondano a fianco.
Nutrimento che negli anni a secondo delle colture influenza ed ha influenzato tantissimo lo svernamento.

Colombacci sotto bosco
Il bosco della Mesola visto dal mare
Il bosco visto dal mare

Bosco Mesola:il territorio

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Il Bosco di Nordio sulla costa Veneta
Una ventina di chilometri più a nord di Mesola troviamo una altro bosco che nel 1971 fù dichiarato “Riserva Naturale Integrale”.Trattasi del Bosco di Nordio che, malgrado sia molto più piccolo, rappresenta un’altro importante relitto delle foreste ampiamente diffuse in passato nel litorale alto adriatico ed un altra ottima attrativa per colombacci e colombelle.

Bosco di Nordio oltre il fiume Adige (Veneto)

Le pinete della costa romagnola

Le pinete sono quelle che fin da subito affiancano il boscone andando verso sud fino all’altezza di Cervia. Quella di Volano la prima pineta seguita dalle altre sette più piccole dei lidi ferraresi fino ad arrivare alle grandi pinete di Ravenna come la Mangelli adagiata sul lato sud-est della valle di Comacchio ed a seguire ancora le altre famose pinete quali la San Vitale, la pineta di Classe e l’ultima quella di Cervia.

I boschi le pinete, colombacci e colombelle

Immaginamoci quale spettacolo possono vedere, colombacci e colombelle quando ancora in alto mare stanchi per l’attraversamento dell’Adriatico, guardano all’orizzonte quei 35 chilometri di boschi e pinete per un meritato riposo.
Trovandosi sull’intersezione di due importantissime linee migratorie di colombacci e colombelle i più importanti, fra questa lunga linea verde, pure essendo piccoli come due gocce in mezzo al mare sono il Bosco di Nordio e il Bosco della Mesola.

La costa vista dal mare

Nordio, Mesola le pinete ed il motivo della loro strategica posizione

L’Istria così prominente nel mare Adriatico verso ovest si trova proprio di fronte al Bosco della Mesola affiancato a nord da quello di Nordio ed a Sud da tutte le pinete littorali.
Ecco che Mesola diventa così una posizione speciale per un uccello in migrazione sopra il mare.
Colombacci e colombelle da sopra il mare guardando verso sud-ovest all’orizzonte vedono sia i boschi di Nordio, e della Mesola che le varie pinete come se fossero fari in avamposto che li richiamano in un punto di riposo e tranquillità.
A lungo andare, dagli anni ottanta, anno dopo anno, colombacci e colombelle hanno memorizzato questo luogo accogliente dove potere fare una sosta recuperando energie necessarie per proseguire la migrazione.
Bosco e traiettorie

Il bosco della Mesola ed i suoi dintorni: Quale Habitat ?

Importantissimo il bosco come dormitorio sia per il riposo diurno che notturno dei colombacci in migrazione ma molto più importante le oasi e pianure che lo circondano per l’abbondanza di nutrimento utile per il recupero delle energie necessarie al proseguo della migrazione.
Si, il bosco che se pure ricoperto al 90% da quercia tipo Leccio del quale frutto sono ghiottissime i colombacci non sarà mai sufficiente a nutrire quelle centinaia e centinaia di migliaia di colombacci presenti in stopover nel mese di ottobre non essendo ancora matura la ghianda del Leccio.
É il territorio invece che circonda il bosco per un raggio di 15/20 km che risulta molto idoneo a trattenere in loco quelle popolazioni così affamate e dispendiose di energie.
E là oltre i confini del bosco che le centinaia e centinaia di migliaia di colombacci ben troppo ghiotti trovano i residui di cereali come mais, soia e non solo visto che a decine di migliaia calano giù per fino nelle erbe mediche alla ricerca di lumache come a decine di migliaia calano anche nei terreni appena lavorati.

migliaia e migliaia in ogni stoppia

Nei campi appena arati alla ricerca di lumachine e di  frammenti di conchiglie

Perchè calare in quei terreni lavorati di fresco direte voi ? ma perchè è li in quei terreni sabbiosi di bordo costa che trovano l’apporto di chiocciole e conchiglie varie necessarie alla digestione come lo è il famoso grit che trovano i normali piccioni nelle voliere di tutto il mondo.
Un’altro elemento da non dimenticare ancor più presiozo esistente su tutto il territorio che circonda il bosco è l’abbondanza di acqua reperibile sia nei canali di bonifica che nei piccoli fossi di scolo tra i campi.
E li anche sui bordi di quei righelli di acqua che i colombacci osservati danno uno dei loro tanti spettacoli, allineati lungo i fossi per calare un po alla volta guardinghi in quelle buie trincee come potrebbero apparire loro quei fossi contenenti l’acqua necessaria per rinfrescarsi ed abbeverarsi dopo l’abbondante cibo trovato nelle stoppie.

Allineati lungo i fossi

all'abbeverata lungo i fossi

nei campi di erba medica

Ecco, così con poche righe vi abbiamo spiegato come e perchè un habitat possa diventare così ideale allo stopover dei colombacci riuscendo il bosco della Mesola a trattenere tutte quelle popolazioni di migranti. Tutto questo purtroppo per un solo mese a causa di una insidiosa agricoltura fin troppo agressiva che in poche settimane fa scomparire tutte le stoppie nei dintorni del bosco per centinaia di chilometri quadrati non permettendo più nessuna alimentazione a così tante popolazioni che non tardano a disertare il luogo come spiegheremmo nella conclusione sullo svernamento che ogni anno continua inserorabilmente a calare.
Tuttavia, malgrado ciò possiamo ancora dire che la nostra piccola foresta di Mesola gestisce ogni autunno per quaranta giorni una migrazione che ci permette largamente di godere della vista di circa un milione di colombacci migranti.

Le traiettorie sull’Italia del Nord fino all’Elba

Traiettorie sull'Italia centro Nord
Le traiettorie sull’Europa da Nord-Est a Sud-Ovest

traiettorie migrazione colombaccio sull'Europa

La migrazione al Bosco della Mesola e sulla costa

Per quanto riguarda la migrazione in questo luogo bisogna tenere in considerazione che trovandosi questo bosco a bordo mare Adriatico con una superficie di 1058 ettari fa praticamente da scalo come un aereoporto.
Esite pertanto in ottobre/novembre un notevole movimento di colombacci che può trarre in inganno un osservatore poco attento.
Tre sono le situazioni di fatto esistenti per quanto riguarda gli avvistamenti dei branchi di colombacci che volano nei cieli di Mesola.
Attorno al bosco abbiamo popolazioni di colombacci in arrivo da Est o Nord-Est provenienti dalla vicina Istria o dal lungo costa veneto poi abbiamo popolazioni di colombacci in stopover alla ricerca di pasture nelle stoppie dei vari territori comunali che circondano il bosco come abbiamo anche una terza situazione con voli di colombacci in ripartenza dopo un certo periodo di stopover al bosco.
Costa boschi traiettorie
Qui sopra la foto/mappa con le traiettorie di massima della migrazione

Il dettaglio della migrazione al bosco della Mesola

Le 4 diverse situazioni che andremmo ad analizzare in base ai dati di monitoraggio:

1° Gli ingressi lato Est
2° Lo stopover
3° Le partenze da Ovest
4° il confronto con la migrazione sull’Appennino

1°) Gli ingressi dal mare sul lato Est del bosco della Mesola

cof

Il grafico rappresenta in quantità numerica e date quello che sono riusciti a rilevare e trasmetterci due osservatori non in attività di caccia al colombaccio ma posizionati (per troppo poche giornate) su due punti di arrivo dal mare ossia uno in comune di Goro sul lato Est del bosco e l’altro (cacciatore di anatidi) posizionato a Pila dove egli avvistava colombacci provenienti dal mare con direzione Sud-Ovest verso il bosco della Mesola.
Le giornate totali di rilievi sono solo 7 con un totale di 26550 colombacci provenienti tutti dall’Istria visto i loro ingressi da mare direzione Nord-Est.

Colombacci avvistati : 26550 con una media di 13225 colombaci ad osservatore

Voli in arrivo avvistati : 57 x una media di 465 colombacci a volo

Giornate di rilievo eseguite: 7 sono le giornate di rilievi con una media di 3,5 giornate per osservatore.

Due le giornate di picco: 6 e 7 ottobre con 19800 colombacci di cui 12000 avvistati a Pila, 3000 avvistati a Goro sempre il 6 ottobre e altri 4800 colombacci venivano segnalati il 7 ottobre a Goro.
Per l’esatezza si segnalano :
a Pila 30 branchi di circa 250 colombacci più 3 branchi di oltre 1500 colombacci il 6 ottobre e 3 branchi di 1000 colombacci il 6 ottobre a Goro. Il 7 ottobre si segnalano 4 branchi di 1200 colombacci a Goro. Negli stessi luoghi in altre 5 giornate in 17 voli venivano avvistati altri 5750 colombacci.
Notifichiamo che tutti i rilievi sono stati eseguiti tra le ore 8,00 e le ore 11,40 circa.
Sicuramente nelle varie giornate e sicuramente anche nelle due giornate di picco tantissimi altri colombacci saranno arrivati nel pomeriggio ma purtroppo non avevamo presenti i nostri due osservatori.

Carniere
inesistente inquanto i segnalatori non riportano colombacci catturati.

Classe dei voli in ingresso: V4 (da 101 a 300) V5 (oltre 300)

Sono stati rilevati in tutto 57 voli con una media di 465 colombacci per volo.

Abbiamo nella realtà per la classe di volo V4 45 voli e V5 12 voli
le percentuali degli ingressi sono del 79 % di tipo V4 e del 21% del tipo V5

Quote di volo e considerazione da farsi :A = (oltre 250mt.) M ( da 100 a 250)
Nelle 7 giornate di rilievi abbiamo per le 5 giornate con venti da Nord altezze di volo A molto Alte dai 250-300 ai 6/700 e più metri mentre per 2 giornate con venti da SW abbiamo le altezze che diventano di tipo M medie in virtù dei venti contrari.
Visti gli avvistamenti a bordo mare considerando il fatto che malgrado venti contrari i colombacci approdano alla costa con quote M medie non é da escludere che anche in giornate di venti da SW le quote in attraversamento del mare siano sempre alte (trovando i colombacci magari corridoi favorevoli in quota) ma poi in avvicinamento alla costa diventano di valori medi a scendere ulteriormente.

Orari degli avvistamenti sul lato est e considerazione da farsi.
Come dicevamo gli avvistamenti anche sul lato est hanno iniziato nella maggior parte delle giornate molto presto al mattino ossia alle ore 8,00 e ciò ci porta a desumere che le partenze dall’Istria, lontana circa 90 km dalla costa italiana, abbiano orari di partenze molto precoci quando ancora non si è fatto giorno.
Se teniamo poi conto che il 6 ottobre 2018 la luna era agli ultimi giorni della fase calante e che ci fù una giornata di picco con arrivi fin dalle ore 8,00 possiamo affermare che i colombacci hanno dimostrato un’altra volta che ne il mare ne il buio li spaventa nella migrazione ovvio se le condizioni meteo sono stabili penserà qualcuno……..ma ma ma
Si sa che esistono già testimonianze sulla migrazione notturna del colombaccio più che confermate.

Ma se le condizioni meteo del 6 ottobre rilevate dalla stazione meteo di Ferrara (Mesola compresa) erano invece come da schema qui sotto :

temp.media 16°C temp. minima 14°C Temp. max 18°C venti N-E ma deboli, umidità 87%, cielo da nubi sparse a nuvoloso con possibilità di pioggie, pressione sul livello del mare 1017 mb in fase calante ed inoltre luminosità della luna solo al 13,7% c’è davvero da meditare su le forti capacità che ha l’uccello blu di migrare tranquillamente anche di notte sopra il mare con scarsissima luminosità e meteo incerto visto che sono partiti più o meno dall’Istria verso le 06 e 30 per arrivare sulla costa italiana alle ore 8,00 con cielo nuvoloso e possibilità di pioggie.

Di seguito le foto/mappe del lato Ovest del bosco

Mappa capanni lato ovest Valentini

Qui tutte le posizioni del 2° osservatore
più la posizione sul lato Est del 3 ° osservatore

Mappa capanni Lato ovest Barboni

Le foto segnalazioni dell’osservatore sul lato Est in comune di Goro.

arrivo di 3 branchi come questo 6:10:2018 provenienza da Goro:Gorino

10 ottobre ore 11,00:11,30 provenivano da Goro

4 branchi oltre le 1000 unità il 7:10:2018

 

 

 

 

 

Qui di seguito qualche foto/mappe sugli ingressi dal mare sul lato Est del bosco

La segnalazione di Morris Ceccarelli del 6 ottobre e le traiettorie dei colombacci

Morris Ceccarelli posizione rilievi ottobre

Sotto gli ingressi della giornata di picco del 6 ottobre

INGRESSI DA Pila (Nord.Est Sud.Ovest

2°) Popolazioni colombacci in voli di ritorno e/o stopover al bosco

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Il grafico rappresenta l’andamento del flusso di ritorno verso il bosco in quantità numerica e date per ogni giornata di rilievo per quelle popolazioni di colombacci in stopover a Mesola. Gli osservatori/appostamenti sono sempre gli stessi ossia due soltanto ma evidenziano comunque che lo stopover al bosco della Mesola è iniziato fin dai primi di ottobre terminando però molto precocemente alla terza settimana di ottobre rispetto agli anni passati dove lo stopover poteva anche continuare fino a novembre inoltrato.
Ben visibile qui nel grafico l’ultima giornata del 24 ottobre nella quale si è visto ritornare in dietro Colombacci in Stopover mentre in tutte le giornate successive nulla era il rientro in quanto Mesola non aveva quasi più stopover non riuscendo più a stoppare le ultime popolazioni di colombacci e colombelle migranti malgrado che la migrazione sia terminata verso metà novembre.
Colombacci di ritorno avvistati dai due osservatori: 9595 con una media di 4795 colombacci ad osservatore.
Voli di ritorno avvistati : 71 con una media di 135 colombacci ad osservatorio.
Colombacci catturati : Si rimanda alle note carniere della migrazione in partenza su lato ovest.
Giorni dedicati alla caccia (6+13) = 19 ma sono solo 12 le giornate in cui i colombacci ritornavano nel bosco ossia per il 63% del totale giornate.
Tipologia di volo :
V1 (da 1 a 10) V2 (da 11 a 50) V3 ( da 51 a 100) V4 (da 101 a 300) V5 oltre 300
Quantità tipologie volo:V1 1volo – V2 14voli – V3 21voli – V4 31voli – V5 4voli
Le percentuali : V1 1,4% V2 19,7% V3 29,5% V4 43,7% V5 5,7%
Per quanto riguarda i branchi più grandi di tipologia V5 (oltre 300 colombacci) si evidenzia la bassa segnalazione ciò a dimostrare qui che il rifluire dei colombacci alla ricerca di pastura a Mesola è per la maggior parte fatto da branchi di tipologia V4, V3 e V2 ossia per il 93% di cui V4 e V3 per il 73%.
I V5 sono decisamente quei branchi che si involano per ricomminciare la migrazione anche se a volte qualche branco V5 fa ritorno (5,7%) verso sera al bosco.
Si é scelto comunque fin dall’inizio di non fare segnalare i branchi inferiori a 10 colombacci come potete ben capire per non rendere difficile in quei luoghi la contemporaneità dell’attività di caccia con l’attività di monitoraggio.
Altezze di volo: A ( oltre 250 mt.) M (da 100 a 250 mt.) B ( da 0 a 100 mt.) 12 sono le giornate in cui c’è stato rientro :
A 100% x 3 giorni A + B al 50% x 1 giorno + 1 altro giorno sempre A + B ma A 75% e B 25% poi abbiamo A + M al 50% x 1 giorno
B al 100% x 5 giorni M + B x 1 giorno ( M al 75% + B al 25%).
Altezze a dimostrare che i voli di ritorno sono abbastanza propensi a non volare alti per la ricerca di pasture.
Considerando che l’altezza media M è quella altezza oltre la portata di fucile fino a circa 200/250 metri ossia altezza che nella caccia al campo merita l’attività venatoria mentre le altezze di tipo A oltre i 250 metri sappiamo tutti che rendono molto più difficile la calata di voli che hanno piutosto una decisa volontà di migrazione.
Orari di avvistamento voli di ritorno
Da ore 8,00 alle ore 9,00 per la volata del mattino e poi da ore 12,00 alle ore 15,30/16,00 il pomeriggio.

3°) Popolazioni colombacci in uscita sul lato Ovest del bosco

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Il grafico rappresenta l’andamento del flusso migratorio in quantità numerica e date che si è sviluppato a partire dal 1 ottobre per arrivare al 3 di novembre sul lato ovest del Bosco della Mesola.
Visibile qui la giornata di punta del 17 ottobre e visibile nel link qui sotto un video girato sul luogo il 16 ottobre a dimostrare effettivamente l’enorme quantità di colombacci arrivati i giorni precedenti a Mesola:

Dal grafico esposto sopra si evidenzia benissimo che dal 24 ottobre non ci sono più rilievi rilevanti avendo il bosco quest’anno 2018 iniziato a vuotarsi alla terza settimana di ottobre.
Il bosco non ha praticamente stoppato pIù nulla dopo la terza settimana e si è vuotato in data 03 novembre.
Sono stati inseriti nel grafico solo le partenze verso Ovest ossia la migrazione in uscita dal bosco della Mesola. Non sono stati qui inseriti nel grafico i voli di ritorno tipici dello stop.over.
Gli appostamenti dei rilevatori sono solamente 2 ma danno ugualmente il senso dell’imponenente migrazione in uscita dal bosco della Mesola dopo lo stopover.
Considerando che il bosco è lungo quasi 7 km pensate quanti rilevatori/cacciatori ci potrebbero essere e quanti voli di colombacci si riuscirebbe a conteggiare con una partecipazione più massiva dei cacciatori. Malgrado la poca partecipazione per questo primo anno di monitoraggio possiamo comunque trarre da questi rilievi dei dati molto significativi :
Colombacci totali avvistati: 67155 dove 57560 sono le uscite e 9595 i ritorni. Abbiamo quindi una media generale di 33577 colombacci avvistati per osservatore.
Considerando che il branco di ritorno viene avvistato teoricamente due volte abbiamo 67155 – (9595+9595) = 47965 colombacci in migrazione pura per le ripartenze sul lato ovest del bosco dopo lo stopover.
Voli in partenza avvistati: 250 con una media di 125 voli ad osservatore.
Giorni dedicati alla caccia: (6+13) = 19:2 = 9,5 è il numero medio delle giornate dedicate alla caccia. Solo 12 nel totale invece le giornate in cui i colombacci ritornavano nel bosco ossia solo per il 63%.
5 le giornate di picco migratorio in partenza: 13 – 17- 20 – 21 ott. + il 03 nov. tenuto qui in considerazione essendo stata una discreta giornata con i 2080 avvistamenti di un solo osservatore dopo più giorni consecutivi di migrazione ferma e di stopover quasi nullo.
Carniere:
Colombacci catturati 344 con una media di 177 per appostamento.
Per il carniere dobbiamo fare riferimento anche ai 9595 colombacci di ritorno il che porta a 57560 + 9595 = 67155 il totale dei colombacci in uscita sul lato Est.
La percentuale delle catture rispetto agli avvistamenti totali è pari al 0,5 % (0,512%)
Per quanto riguarda eventuali malattie riscontrate nelle catture 2018 una sola cattura sul totale carniere evidenziava un rigonfiamento sopra il becco, sintomo tipico del Vaiolo.
Classi d’età dei colombacci catturati:
Giovanissimi 49 – Immaturi 98 – Adulti 197
La percentuale dei colombacci adulti è del 57 % rispetto al totale catture.
La percentuale dei colombacci immaturi + i giovanissimi è del 43 % rispetto al totale catture.
Al riguardo dei colombacci giovanissimi catturati ci preme fare notare che delle 49 catture 30 sono state fatte il giorno 8 ottobre mentre le altre 19 nel corso del mese di ottobre di cui le ultime 8 il giorno 24 ottobre ciò a significare che esiste la concreta certezza che il colombaccio cessa la sua riproduzione ben oltre il mese di agosto inoltrato se a fine ottobre arrivano colombacci migranti cosi giovani.
Classi di volo in uscita dal bosco:
La quantità di colombacci nei voli viene classificata in base a 4 parametri ossia:
V1 fino a 10 – V2 da 11 a 50 – V3 da 51 a 100 – V4 da 101 a 300 – V5 oltre 300
Abbiamo per i 250 voli in uscita:
V1 3 voli V2 23 voli V3 48 voli V4 127 voli V5 49 voli
Le percentuali delle classi di volo risultano:
V1 1,2% V2 9,2% V3 19,2% V4 50,8% V5 19,6 %
Altezze di volo: A ( oltre 250 mt.) M ( da 100 a 250 mt. ) B (fino a 100 mt. circa )
Per quanto riguarda le altezze di volo dei colombacci in uscita abbiamo per le 13 giornate di uno osservatorio/appostamento-caccia 10 giornate con le altezze medio basse M-B e medio alte M-A al 50%, 2 giornate con quote alte A al 100% e 1 sola giornata con quote basse B al 50%.
Sempre per lo stesso osservatorio/appostamento caccia per quanto riguarda i voli di rientro abbiamo invece per le 7 giornate in cui ci sono stati ritorni di colombacci:
3 giornate con voli di ritorno al 100% Alti tipo A
1 giornata con voli al 50% Medio Alti M A
1 giornata con voli al 50% Alti e Bassi A-B
2 giornate con voli al 100% Bassi B
Per quanto riguarda il secondo osservatorio/appostamento caccia abbiamo invece su 6 giornate di rilievi :
1°) 5 giornate che evidenziano per le uscite:
Altezze Medio Basse M B con una percentuale media del 75% per quelle basse B e 25% per quelle Medie M. L’altra giornata invece evidenzia delle altezze Medio Alte M A con percentuali di 80% quelle alte.
2°) Per quanto riguarda sempre dal lato ovest gli avvistamenti di colombacci in ritorno abbiamo:
3 giornate con altezze al 100% Basse B, 1 giornata con altezze Medio Alte M A di cui alte A al 80% e 1 giornata con altezze Medie M al 100%.
Orari degli avvistamenti dei voli in uscita:
Dalle ore 7,15/8,00 fino alle ore 15,30/16,00 il pomeriggio nelle giornate di picco.
Nelle giornate di migrazione normale esiste a volte ma non sempre (non essendo una regola) una interruzione nelle uscite dalle ore 9,00 fino alle ore 13,00.
Evidenziamo le uscite dalle ore 11,00 in poi per due giornate caratterizzate dalla nebbia esistente al mattino fino alle ore 11,00.
Per esperienza personale sappiamo tutti che i colombacci, in quelle giornate di nebbia suficientemente basse sorvolano al di sopra della nebbia sia per voli di migrazione che per quelli in stopover però non ci è possibile rilevare visivamente tali movimenti che non vengono giustamente qui considerati.Si sentono volare ma non si vedono e come se si sentono volare sopratutti i voli di una certa entità.

4°il confronto con la migrazione sull’Appennino

Prima di concludere migrazione e stopover ci preme fare una ulteriore considerazione sulla migrazione illustrando un ultimo interessante grafico

Il grafico qui sotto evidenzia la netta corrispondenza fra le partenze da Mesola e gli avvistamenti sull’Appennino fatti dai rilevatori di MSM (Monitoragio Selettivo Migrazione) nello studio seguito da Rinaldo Bucchi.
Ovvio, qui Mesola (blu nel grafico) evidenzia valori molto più bassi di quelli che sono le partenze reali da Mesola perchè bisogna tenere in considerazione che a Mesola abbiamo avuto praticamente solo 2 osservatori mentre i due pettini ( giallo e verde) riportati in MSM (Monitoraggio Selettivo Migrazione) di Rinaldo Bucchi sono fatti da 9 rilevatori. Si sa che diversamente con maggiore partecipazione Mesola avrebbe confermato valori ben più alti.
Vedere qui il collegamento internet a MSM:
https://www.ilcolombaccio.it/CMS/wp-content/uploads/2019/01/Premessa-2018-ok1-converted.pdf

Nel grafico sotto Mesola evidenzia anche che fin dai primi giorni ha ricevuto colombacci che si fermavano anche se minimi erano gli arrivi fino al 4 di ottobre e che mentre la migrazione continuava ad essere avvistata sull’Appenino Mesola non riceveva più nulla dal 24 ottobre come evidenzia qui sotto il grafico che lo stopover a Mesola si è interrotto dal 24 ottobre.
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Luoghi delle osservazioni nel periodo di svernamento
Mappa monitoraggio e direzioni uscite

Le traiettorie dei colombacci dal e sul Bosco della Mesola

Le traiettorie sul bosco

Conclusione sulla migrazione lungo la costa Nord Adriatica, lo stopover e lo svernamento a Mesola

Per quanto riguarda Bosco di Nordio, Bosco della Mesola e di conseguenza anche verso sud in tutte le pinete esistenti lungo la costa romagnola la migrazione dei colombacci sta aumentando molto ogni anno come anche lo stopover di ottobre. Molto probabilmente, ma questa è una ipotesi plausibile che solo la telemetria satellitare potrebbe accertare, i colombacci e le colombelle provenienti dal Nord Europa stanno forse abbandonato la vecchia direttrice a Nord delle Alpi. In sostanza forse stanno deviando andando a passare sempre di più da Porta Morava per proseguire sotto le Alpi al di sopra della Valpadana dove vi trovano abbondante nutrimento per le varie soste.
Dai pochi dati in nostro possesso sulla migrazione per questo primo anno di osservazioni vogliamo evidenziare che non ci è assolutamente possibile valutare come avremmo voluto l’entità degli arrivi,delle partenze e tanto meno l’entità dello stopover ossia la quantità delle popolazioni presenti in ottobre al Bosco della Mesola. Il tempo di permanenza al Bosco di Nordio ed al Bosco della Mesola è ogni anno ovviamente condizionato da diversi fattori come la situazione climatica (pressione atmosferica, picchi di pressione, venti , condizioni meteo ecc.) e sopratutto anche dall’esistenza o no dei residui delle colture come mais e soia nelle oasi che circondano i boschi.
Quest’anno infatti verso la fine del mese di ottobre dopo diversi giorni di migrazione nulla il 3 di novembre Bosco Mesola perdeva anche la maggiore parte dei suoi svernanti. Considerando che questi ultimi avvistamenti in partenza (2150 colombacci) sono di un solo rilevatore si può ben immaginare che ben più saranno state le effettive ripartenze del 3 di novembre. L’assenza di questi svernanti é stata poi confermata dal monitoraggio invernale fatto in dicembre 2018 dove si riscontravano solo 500 colombacci e come già accennato l’anno scorso nella conclusione del monitoraggio svernanti 2017 possiamo veramente, senza ombra di dubbi o errori, confermare che al Bosco della Mesola durante il passo autunnale sono presenti ed in aumento moltissime popolazioni di colombacci (Columba palumbus) ed anche colombelle (Columba oenas) seppur in minima presenza queste ultime, che utilizzano il bosco come area di dormitorio e le stoppie delle aree limitrofe per l’alimentazione compiendo uno stop.over più o meno prolungato a secondo della situazione climatica del momento ma anche e sopratutto secondo la situazione agricola esistente.

Il bosco della Mesola che sarebbe potenzialmente idoneo a stoppare oltre centomila colombacci per tutto l’inverno, come succedeva tanti anni fa, trattiene sempre di meno le popolazioni a causa di una agricoltura fin troppo intensiva e non più favorevole al mantenimento di condizioni idonee a preservare la permanenza del colombaccio e ancor meno della colombella nel periodo invernale. Ultimata la sosta in ottobre nelle varie foreste del litorale Adriatico colombacci e colombelle proseguono la loro migrazione dirigendosi sia verso Valpadana che verso l’Appennino Tosco-Emiliano per raggiungere le rispettive destinazioni di svernamento in Francia e Penisola iberica oltre che verso Isola d’Elba e Sardegna.

Le modalità adottate per i rilievi sia di migrazione che di svernamento
Spiegazioni per un corretto rilievo degli avvistamenti

Per ogni giornata serve annotare:

1) La posizione del luogo di caccia sulla piantina centrale del libretto con una croce più il numero progressivo della giornata ( in caso di eventuale spostamento luogo caccia fare una seconda croce inserendo lo stesso numero progressivo + la lettera A ).
2) La data e numero progressivo giornata con orari di inizio e fine giornata.
3) La situazione meteo prevalente .
4) La direzione prevalente del vento.
5) La quantità cacciatori (necessario per calcolare lo sforzo di caccia)
6) La quantità del carniere individuale individuando i soggetti Adulti, Giovani e Giovanni con collare già formato ( per l’età vedere a proposito le fotografie esplicative allegate nel libretto).
N.B.: i colombacci possono avere il collare completo e sembrare apparentemente adulto ma non lo sono se hanno i bordi delle copritrIci alari rossicci.
7°) X eventuali casi di parassitosi o malattie dei colombacci vedere foto esplicative e segnalare la malattia
N.B.: la percentuale di soggetti malati sarà inferiore allo 0,5% del carniere e anche meno ma il dato rimane importantissimo e va rilevato.
Si raccomanda di segnalare sempre il luogo di caccia sulla pagina centrale marcando una crocetta sulla piantina la quale deve avere a fianco il numero progressivo della giornata.
Nel caso di due cacciatori a capanno uno dei 2 cacciatori non dovrà segnalare sul suo libretto gli avvistamenti ma dovrà segnalare la data e numero progressivo giornata, la posizione del luogo di caccia sulla piantina che sarà ovvio la stessa dell’altro cacciatore.
Per ogni avvistamento serve annotare:
orario
se trattasi di colombacci in uscita o in rientro verso il bosco
la quantità degli stormi ( scartare soggetti singoli e fino a due unità) x il conteggio del branco in volo adottare la metodologia come da spiegazioni in calce.
La quota di volo stimata : A oltre 250 mt. B da 0 a 100 mt. M da 100 a 250 mt.

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La realizzazione della conta di uno storno di colombacci sarà facile se il branco è piccolo ( meno di 30-40/50 esemplari ) altrimenti più complicata e realizzabile solo per stima ” grigliata” cioè : contando un tondino del branco e sovrapponendolo mentalmente e velocemente alla massa del branco quantificando quindi le sovraposizioni fatte mentalmente. Cosi facendo si riesce a contare anche branchi molto numerosi all’infuori di partenze dal bosco della Mesola massicce con involi in massa quantificabili solo con video riprese e con il tempo ossia in minuti consecutivi di passaggio/ rilievo del branco o stima lunghezza del branco e solitamente ciò può avvenire alla volata del mattino sul lato ovest del Bosco direzione Statale Romea verso Sud-Ovest.

Si consiglia di utilizzare in corso di giornata/caccia una brutta copia da riportare poi sul libretto a fine giornata.
Nell’eventualità di errori in pagina del libretto non strappate la pagina ma annullate con una croce sull’intera pagina.

La mappa del libretto rilevazioni dove segnare la posizione ed il numero progressivo della giornata di rilievo

PIANTA BOSCO MESOLA + AREA PREPARCO

Le foto esplicative x il rilevamento età e malattie delle catture

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La foto x il controllo di eventuali malattie in atto

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La scheda di rilievo dei dati

Fac-simile schede rilievo utilizzate

Bibliographie
Sito ufficiale Club Italiano del Colombaccio
https://www.ilcolombaccio.it/CMS/
Ferrara terra e acqua portale ufficiale provincia di Ferrara.
http://www.ferraraterraeacqua.it/it/mesola/scopri-il-territorio/ambiente-e-natura/parchi-riserve-naturali/riserva-naturale-bosco-della-mesola-parco-delta-del-po
Il bosco di Nordio
Parks.it
http://www.parks.it/riserva.bosco.nordio/par.php
Le pinete di Ravenna
http://www.turismo.ra.it/ita/Scopri-il-territorio/Ambiente-e-natura/Mare_-spiagge/Pinete
La migrazione autunnale del colombaccio ( columba palumbus) in Italia
Cavina E., Bucchi R.,Busse P. – 2018 – THE GENERAL PATTERN OF SEASONAL DYNAMICS OF THE AUTUMN MIGRATION OF THE WOOD PIGEON
COLUMBA PALUMBUS IN ITALY-
THE RING 40 (2018) 10.1515/ring-2018-0001
CAVINA Enrico, BUCCHI Rinaldo ,BIANCHI Denis ,FELIGETTI Vasco,GIOVANETTI Graziano, GIANNERINI Sauro , BECECCO Luca — “ La MIGRAZIONE AUTUNNALE del COLOMBACCIO ( Columba palumbus )in ITALIA” -Book 2018 -Edited by Club Italiano del Colombaccio – published
Aracne editrice
http://www.aracneeditrice.it/index.php/pubblicazione.html?item=9788825511130
Gyurácz J., Bánhidi P., Góczán J., Illés P., Kalmár S., Koszorús P., Lukács Z., Németh C. and Varga L. 2017. Bird number dynamics during the post-breeding period at the Tömörd Bird Ringing Station, western Hungary. Ring 39: 23-82.
Hobson, K. A., H. Lormée, S. L. Van Wilgenburg, L. I. Wassenaar, and J. M. Boutin. 2009. Stable isotopes (δD) delineate the origins and migratory connectivity of harvested animals: The case of European woodpigeons. Journal of Applied Ecology 46: 572–581.
Busse P. and Halastra G. 1981. The autumn migration of birds on the Polish Baltic sea coast. Acta orn. 18, 3: 167-290.
Busse P. 1996. Modelling of the seasonal dynamics of bird migration. Ring 18, 1-2: 97-119 .
Avis-Ibis FES –Bibliography of Common Wood-pigeon ( Columba palumbus ) 2014 Available
from http://avis.indianbiodiversity.org/bibliography-of-columbiformes-columbidae-pigeons-and- doves/bibliography-of-common-wood-pigeon-columba-palumbus.html

Monitoraggio dei colombacci svernanti édité par Denis Bianchi
https://www.ilcolombaccio.it/CMS/category/monitoraggio-svernanti/

MSM Monitoraggio selettivo migrazione édité par Rinaldo Bucchi
https://www.ilcolombaccio.it/CMS/wp-content/uploads/2019/01/Premessa-2018-ok1-converted.pdf

MCL Migrazione Colombaccio Live édité par Cavina E.
http://journal.ilcolombaccio.it/mcl-monitoraggio-colombaccio-live-over-view-2018-2017/

GIORNALE ITALIANO DELLA RICERCA SUL COLOMBACCIO de Cavina E.
https://www.ilcolombaccio.it/CMS/giornale-italiano-della-ricerca-sul-colombaccio/

Cavina E.- 2019 . Monitoraggio Colombaccio Live : sintesi conclusiva Overview 2017-2018 –
http://journal.ilcolombaccio.it/mcl-monitoraggio-colombaccio-live-over-view-2018-2017/

Denis Bianchi: canale you tube con raccolta in playlist di video girati a Mesola:
Cliccare prima su playlist e scegliere poi in alto a destra un qualsiasi video da visionare:
https://www.youtube.com/channel/UCX0_iyEJK7CuXIyBajrCj9w/playlists