
È stato presentato ricorso al TAR da Libera Caccia, al quale hanno fatto seguito, per beneficiare della vicina data di discussione sulla sospensiva, con atto di intervento ad adjuvandum : Italcaccia, Club Italiano del Colombaccio e Club Veneto di Cacciatori del Colombaccio.
All’ udienza del 30 aprile, fissata per la discussione sulla sospensiva della Delibera, il TAR ha respinto la nostra richiesta ; la decisione è stata impugnata avanti al Consiglio di Stato che ha fissato per il 19 giugno l’udienza relativa.
L’augurio è che possa essere annullata la decisione del TAR, anche se, va detto, è una decisione che riguarda la sola richiesta di sospensiva, mentre per la decisione finale sul merito dovrà essere ancora fissata una nuova udienza dal TAR Emilia -Romagna, che, se sarà sfavorevole, potrà essere anche quella, impugnata .
Nel ricorso si è evidenziato come il numero di 11.000 capi all’anno fosse basato sul prelievo annuale di colombacci in Regione. Numero che però è riferito in massima parte ai migranti mentre dal 1*aprile al 15 settembre restano solo i residenti, sui quali soltanto cadrebbe l’effetto della Delibera. Inoltre l’uccisione di questi, oltre ad essere in contrasto con la normativa Europea del divieto di abbattimento in periodo di nidificazione, determinerebbe un depauperamento ancora superiore per via dei piccoli morti nel nido e delle mancate nascite a causa dell’uccisione dei riproduttori.
Inoltre è sicuro che i danni lamentati sono da riferire in massima parte ai piccioni che sono presenti un po’ dovunque in branchi enormi.
Altre considerazioni di carattere più strettamente giuridico sono state sollevate, che in questo comunicato non serve riportare.
Speriamo !
Avv. Francesco Paci