Sempre t’incanta al frullo,
al volo , alla rimessa.
Così improvvisamente
t’appare enorme flessuosa ombra;
oppure sfugge,  tra due foglie
rimaste appena
alla cima del faggio ,
ora piccola , delicatamente piccolissima,
incredibilmente piccolissima
tra i ricami del bosco .
E il colore , i colori …quali ?
Brunosa nera sull’enorme schiena
e l’ali a farfallone ,
o pallida di un grigio pastello
cangiante all’ocra .
Oppure al frullo sembra di mille colori
a scorrere , marcati , sulle strie del petto.
E il collo , il capo , quasi di rosso bruno
al  delicato becco .
Ma poi tutti i colori si sciolgono
ora tra le tue mani
nel calore tuo ed ancor suo.
Allora quella macchia sferica vermiglia luccicante ,
assassina scivola quasi sulle piume
e ti sembra un insulto al suo splendore
Intorno tutto l’incantesimo dei colori del bosco
in mille varianti di luce a trafiggere e pizzicare
le corde di mille rugiadose ragnatele ,
tutto questo incantesimo , sembra suonare per te
il tuo concerto d’inconsulta passione .

Testo di Enrico Cavina      Disegno di Federica Bracchetti