L’ episodio che proprio ieri abbiamo avuto modo di commentare, sulla presentazione di un emendamento alla Camera dei Deputati a firma di una parlamentare di LeU per conferire all’ Ispra poteri assoluti ed inviolabili in tema di calendario venatorio, tempi e specie cacciabili, è forse la dimostrazione plastica di come in Parlamento si possano determinare scorciatoie pericolose che scavalcano il confronto con amministratori e cittadini.
Sicuramente non è tutto oro ciò che luccica; anche nelle Regioni spesso si è assistito a scelte di governo discutibili e dettate da logiche politiche strumentali. La raffazzonata riforma del rapporto tra Regioni e Provincie ha in molti casi finito per rappresentare un ulteriore aspetto negativo per la gestione della materia caccia e dei processi autorizzativi e gestionali. Forse è anche vero che nell’attuale battaglia che vede oggi alla testa alcune Regioni, vi siano dei lati oscuri da analizzare meglio per evitare che il paese si trasformi in un entità che viaggia a due o più velocità. Obiezioni giuste queste come altre.
La cosa certa è che su temi di prospettiva come quello di cui sopra o sugli strumenti democratici come i referendum e le sue regole, non possiamo dimostrarci attori distratti ed inermi. Il mondo venatorio italiano ha bisogno di ricreare un pensiero alto e di prendere parte con orgoglio alla discussione sul futuro; una discussione che non possiamo delegare solo agli altri!
https://www.ladeadellacaccia.it/index.php/cct-le-autonomie-e-lorizzonte-di-un-paese-che-cambia-56555/
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