L’ELEVATO ANTICACCIA versione clown mascherato da joker

Massimiliano Parente per “il Giornale”

grillo joker

grillo joker

Non so se vi avete presente Jack Nicholson nei panni del Joker nel film Batman di Tim Burton, eccezionale. Non so se avete presente il Joker interpretato da Heath Ledger, eccezionale. Non so se avete visto Joker, appena uscito nelle sale, interpretato da Joaquin Phoenix, un capolavoro, tant’è che in questi giorni non si fa che parlare di questo film, e giustamente chi arriva per mettersi in mostra approfittando dell’ immortale personaggio della DC Comics? Beppe Grillo. Dico, Beppe Grillo. Ribadisco, Beppe Grillo. Grillo Beppe. Il Joker.

massimiliano parente

massimiliano parente

Quanto di più antitetico al Joker non mi viene in mente. Il Joker, il nemico numero uno di Batman, il più fico, il più enigmatico, il più shakespeariano. E anche il più raffinato, non certo uno che fonda un movimento sul vaffanculo non sapendo poi cosa fare quando questo vaffanculo deve governare. Joker, la follia come visione del mondo, il male sublimato in un ghigno perennemente stampato sul viso.

Insomma, Grillo, Beppe Grillo, appare in un video con il suo faccione truccato da Joker (di certo non poteva fare Batman, non gli sarebbe entrata la maschera o sarebbe sembrato un Grizzly con le orecchie a punta), per urlare come un pazzo: «Io non faccio piani, il caos è la più grande democrazia, io sono il caos». Mamma mia che paura. Mamma mia che Joker del cavolo, neppure alla sagra della salsiccia lo vorrebbero. Mi fa venire in mente una scena in cui il Michele Apicella di Nanni Moretti dice a un suo amico: «Sai qual è il problema?

grillo joker

grillo joker

Che sei triste. Anche io sono triste, ma sono triste vitale, teatrale, tu sei triste squallido». È quello che direbbe il Joker a Grillo. Che poi Grillo abbia portato il caos non c’ è alcun dubbio (a Roma anche molta monnezza per le strade, in Parlamento una banda di improvvisati), ma che si metta a fare il Joker fa ridere, o fa piangere, o fa veramente pena perché sembra un Joker interpretato da Fantozzi sotto metanfetamine.

Comunque sia, politici e comici politici e politici comici, smettetela di voler impersonare i miti dell’ immaginario moderno. Voglio dire: e prima Matteo Renzi profana Ritorno al futuro usandolo come simbolo della Leopolda, e poi Zingaretti e Di Maio fanno un patto tirando in ballo Mazinga, e ora arriva Grillo che fa il Joker. Per la verità tra tutti almeno Matteo Renzi ha fatto marcia indietro, e ha fondato Italia viva con tanto di simbolo con le ali, che va benissimo, al massimo fa pensare a una linea di assorbenti sovranisti di Giorgia Meloni.

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/ldquo-grillo-versione-joker-non-vorrebbero-neanche-sagra-216230.htm

fulvio abbate: grillo truccato da joker sta dicendo che è preferibile lasciare gli altri a… – Politica

In Beppe Grillo truccato da Joker c’è la dimostrazione scenica dell’improbabilità politica del Movimento 5 Stelle. Cabaret funereo, ammuina da avanspettacolo istituzionale. Se ne può certamente ridere, se ne può certamente piangere, se ne può infine trarre la conclusione, non meno cabarettistica, che l’uomo, in verità, nel suo numero improvvisato, riportava alcuni di noi, i più esperti di commedia minore all’italiana, a rivedere Peppino De Filippo nei panni dell’onorevole missino ospite a “Tribuna politica”, proditoriamente truccato da bagascia dal sadico regista televisivo interpretato da Walter Chiari, così nel film “Gli onorevoli”.

grillo joker

grillo joker

O piuttosto suggeriva la maschera di Aldo Fabrizi palazzinaro nella sauna di “C’eravamo tanto amati”. Un carnevale di cartapesta, suggestioni da “come eravamo” cinematografico, quanto al resto: zero politica. Beppe Grillo truccato da Joker, professionalmente parlando, mostra uno spettacolo spettralmente penoso, espediente da comico agli esordi, filodrammatica parrocchiale. L’uomo travisato da antagonista di Batman consegna semmai, sempre ai più attenti, la prova provata dell’etica mutante praticata dai grillini e dal loro capocomico fondatore.

GRILLO JOKER

GRILLO JOKER

Molti commentatori di cose politiche, come accade in ogni ukase, cioè che hanno tuttavia la pretesa di mostrarsi culturalmente scafati, ogniqualvolta si trovano davanti a una solenne pubblica stronzata, riferiscono quest’ultima al Situazionismo. In realtà, il vero situazionista non si curerebbe mai di un film feticcio di massa, preferendo piuttosto prendere a calci nel sedere Joker stesso e ancor di più chi voglia farne un oggetto di dibattito presunto epocale. Beppe Grillo truccato da Joker è dunque la caricatura di un se stesso già caricaturale, votato a mostrarsi crudelmente spietato davanti ai suoi poveri fan-elettori.

beppe grillo davide casaleggio 9

beppe grillo davide casaleggio 9

Soprattutto quando elenca i temi della già visionaria propaganda pentastellata: la sostenibilità, la crescita incontrollata dei consumi, l’assenza d’ogni attenzione ecologico nel continente asiatico, e così facendo sembra quasi di rivederlo ai suoi primordi, nell’antemarcia grillina, quando ancora si accaniva a martellate sui computer, facendo quasi il verso al mitologico fusto pubblicitario della Plasmon.

Grillo cita addirittura l’entropia, concetto che alla maggior parte dei suoi fan deve risultare francamente oscuro, e nel far questo si rende simmetrico a Casaleggio jr., cioè alle non-risposte di quest’ultimo quando, sempre i cronisti, lo interrogano sull’opacità della Piattaforma Rousseau. Va da sé che perfino Davide in questa tornata, nonostante si presenti con aspetto da banalissimo uomo medio, da programmatore di pc, dà a sua volta la sensazione d’avere il volto impiastricciato di cerone.

beppe grillo davide casaleggio 7

beppe grillo davide casaleggio 7

Beppe Grillo truccato da Joker alla fine è paccottiglia. Perfino il suo vaffanculo infine ribaltato, cioè rivolto ai suoi, pronunciato durante la festa per i 10 anni tenuta a Napoli per legittimare ulteriormente la coabitazione di governo con il Partito democratico, in realtà si esaurisce in se stesso, lascia il tempo che trova, potrebbe essere smentito già l’indomani.

Vuoi che te lo spieghi meglio? Grillo sta dicendo che è preferibile lasciare gli altri a logorarsi che non fottere se stessi, e nel dire così, sebbene truccato approssimativamente da Joker, il rossetto sbavato tra bocca e baffi, in realtà sta indossando le orecchie e la gobba di Andreotti. Il cinismo soddisfatto di chi – chiamalo fesso – è riuscito comunque a occupare il Palazzo. Chi l’avrebbe mai detto quando il M5S era soltanto gazebo?

grillo joker

grillo joker

Un risultato che riassume la fluidità etica del Movimento. Resta il vaffanculo, ora ritorto verso il suo popolo già blandito e adesso abbandonato al proprio destino, quelli dell’“allora il Pd?”, un copione che sembra cancellare perfino le molte energie profuse per issare lo spettro di Bibbiano in faccia agli ex antagonisti. Un trucco che rende irrilevanti le considerazioni su quanto i grillini siano post-ideologici, né destra né sinistra, più semplicemente dilettanti allo sbaraglio cui è ignota perfino la consapevolezza della storia.

Alla fine, ciò che resta è un triste epilogo come in un finale di Fellini, con i cronisti e i notisti politici a fare il girotondo intorno a un signore anziano per l’occasione truccato da vecchio esaurito aspirante imitatore per la “Corrida” di Corrado, anche se volendo avrebbe potuto perfino travisarsi, che so, da Mandrake o magari da Tarzan, o perfino, pensando ancora una volta all’entropia, da Topo Gigio o ancora, non sembri sminuente, da Fra’ Cazzo da Velletri.

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