FORUM Club Italiano del Colombaccio

walt46

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Risposta #2 il: 31/03/2021 - 20:55
Proprio vero....l odore dei soldi.....qualcuno ci firmò un protocollo triennale da rendicontare al mondo venatorio al tempo perplesso, contrario e contrariato   ( nonostante la sigla fosse in prima fila nei ricorsi )....CHIAMIAMO CHI L HA VISTO ???

massimiliano

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Risposta #1 il: 30/03/2021 - 14:54
Da Taranto verde ai parchi eolici nel mare della Sardegna: le dieci opere che Legambiente chiede di inserire nel Recovery fund
L’associazione lancia le sue proposte per il Pnrr nazionale. Nel progetto anche gli impianti per i rifiuti e l’economia circolare delle metropoli del Centro-Sud e le infrastrutture ferroviarie per Calabria e Sicilia

MILANO – Dieci “opere faro che possono proiettare l’Italia verso un 2030 più sostenibile e verde”. Dalla riconversione green dei poli industriali di Taranto e Brindisi, alla realizzazione di parchi eolici in mare aperto in Sardegna, nel Canale di Sicilia e nell’Adriatico.

Sono questi alcuni dei dieci progetti che Legambiente chiede di inserire nel Pnrr italiano, il piano da presentare entro un mese a Bruxelles che dettaglia come impiegare i fondi europei di Next Generation Eu destinati all’Italia: oltre 200 miliardi di euro. Un progetto che, ha garantito il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, nel convegno dell’assocIazione “sta venendo bene, è interessante, completo”.

Nelle priorità di Legambiente rientrano anche i digestori anaerobici che permettono di trattare i rifiuti organici delle aree metropolitane del Centro Sud – Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Catania, Palermo, Messina e Cagliari – per potere dare alla spazzatura delle città una seconda vita come biometano e compost di qualità e rendere ogni provincia autosufficiente negli impianti di riciclo in modo da stoppare il “turismo dei rifiuti” e creare le condizioni per decarbonizzare i trasporti locali, oltre a creare una riserva di fertilizzante del suolo per i territori vicini.

PIl Recovery fund secondo Legambiente è stato depositato nelle mani di numerosi ministri: oltre a Cingolani, Enrico Giovannini (infrastrutture e mobilità sostenibili), Andrea Orlando (lavoro e politiche sociali), Luigi Di Maio (Affari esteri), Maria Rosaria Carfagna (sud e politiche territoriali), Stefano Patuanelli (politiche agricole, alimentari e forestali) – che, insieme al sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Vincenzo Amendola, hanno partecipato all’evento “La nostra Italia. Più verde, innovativa e inclusiva”.
“Ormai mancano 30 giorni alla scadenza fissata da Bruxelles per l’invio del Pnrr – il commento rilasciato da Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – Dal nuovo Esecutivo guidato da Mario Draghi ci aspettiamo scelte coraggiose e radicali sui progetti da finanziare, puntando solo sulle tecnologie pulite per la produzione di energia rinnovabile, sull’idrogeno verde, sugli impianti di economia circolare, sulla mobilità a emissioni zero in città e sulle tratte extra urbane, sulla rigenerazione urbana, sull’agroecologia, sul turismo sostenibile e sulle aree protette. Solo così si potrà concretizzare la transizione ecologica di cui si parla da anni e proiettare davvero l’Italia al 2030 rendendola più verde, pulita e inclusiva, dando delle risposte concrete ai cittadini e ai giovani che continuano a scioperare per il clima. L’Europa le idee chiare sulla decarbonizzazione dell’economia continentale. In Italia finora non è andata così. È questo il momento giusto per dimostrare quella volontà politica che è mancata finora, evitando allo stesso tempo gli errori del passato. L’Italia non perda questa importante occasione”.

Oltre a chiedere riforme trasversali e semplificazioni per velocizzare l’iter autorizzativo dei progetti di economia verde, l’associazione porta il caso degli eco-incentivi auto per mostrare come le risorse potrebbero essere usate in modo più efficiente per l’ambiente: “Nel 2020 con il bonus auto è stato destinato un miliardo di euro di soldi pubblici per rottamare 125 mila vecchie auto e ridurre le emissioni di 61.000 tonnellate di CO2 all’anno – ha ricordato l’associazione – Con un miliardo avremmo potuto acquistare 2.500 autobus elettrici o 40.000 tax e car sharing elettrici, per tutti in 100 città, riducendo le emissioni di oltre 100.000 tonnellate di CO2 all’anno”.

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