La vecchiaia (ammesso che io sia vecchio), oggi è il mio compleanno e sono 67, è una condizione in cui l'umano a fronte di prestazioni fisiche certamente inferiori,sviluppa tutta una serie nuova di consapevolezze che meritano certamente di essere quanto meno elaborate. Dice un aforisma: sei vecchio quando i tuoi rimpianti sono in misura maggiore dei tuoi sogni. E qui ognuno dovrà necessariamente fare le sue considerazioni. Detto questo vorrei farvi partecipi di sensazioni nuove e contrastanti, delle quali ho già parlato ma che mi trovo quotidianamente ad affrontare. L'stinto del cacciatore, la passione bruciante della caccia è propria di tutti ma solo in alcuni si sviluppa fino ad essere, almeno in certe stagioni, ragione di vita. E' un sentimento che ha radici ancestrali, una pulsione talvolta feroce che travolge e sottomette qualsiasi altra ragione. E così si affrontano sacrifici e disagi, a volta si rischia anche la vita ( mi ricordo sempre un 25 di ottobre del 1980 in cui ho deciso di affrontare di notte il lago in tempesta per raggiungere il capanno e devo dire che mi è andata molto bene visto che a un certo punto ho cominciato a spogliarmi pensando all'imminente tuffo in acqua, poi siccome esiste probabilmente un santo protettore anche per gli imbecilli, il barchino è arrivato sottovento e il tuffo è stato rimandato)etc etc Dicevamo appunto della passione senza limiti ma a fianco della passione, da un po' di tempo, assaporo sensazioni e pensieri che gira gira potrebbero appartenere a qualche animalista (di quelli intelligenti beninteso) ovvero mi soffermo ad apprezzare la vita animale con un'indulgenza, una simpatia, un calore che finora erano sconosciuti. Tanto per dissipare dubbi non sarò mai un cacciatore pentito e anzi tutto ciò non inficia minimamente la mia voglia ma insomma è come scoprirsi una ciocca bianca nei capelli, rimarrà lì oppure sono destinato a diventare babbo natale? ciao
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