FORUM Club Italiano del Colombaccio

Carlos

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Risposta #16 il: 17/10/2018 - 16:13
Occhiofino, quello che dici è certamente condivisibile, ma qui stiamo parlando di zone a pochi km dall'Adriatico, di branchi non troppo grossi, che non vanno affatto di fretta e che non sono neanche troppo alti, in zone poco frequentate da sparatori no limits. In altre parole situazioni ideali dove normalmente le curate superano il 50%. E invece : Zero, zero. Un pò fa pensare.

occhiofino

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Risposta #15 il: 17/10/2018 - 11:00
Personalmente non noto nulla di strano, almeno da me succede puntualmente ogni anno che ci siano 2/3 giorni in cui l'istinto migratorio sovrasta quello gregario delle palombe specialmente quando si va da un periodo di tempo clemente a uno piu' burrascoso...nei giorni 10/11/12 bel passo e belle degnate dal12 pom. Fino al 14 sera passo abbondantissimo ma meno curate semplicemente a mio parere perche' arrivava la pioggia e lo si notava anche dalla velocita' di crocera che mantenevano....questo almeno e' il mio parere

Vasco

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Risposta #14 il: 16/10/2018 - 22:41
I branchi in migrazione saranno sempre più numerosi, l'altezza della migrazione del colombaccio sarà sempre più in quota, ma perche?

Qualche anno addietro, quasi mezzo secolo, le cacce si contavano in due mani, ora ci vuole la calcolatrice.

Parecchi anni fa si sparava soltanto a fermo,magari in Umbria e Marche,
le "schioppettate" le prendevano solo nei passi troppo noti e praticati per cacciare il magnifico.

Gli appostamenti facevano carnieri modesti ma particolarmente emozionanti,io mi accontentavo e in qualche occasione ho detto basta

Il fucile non e un'arma intelligente, non è capace di capire quando è il momento de rendersi utile ....in alcune situazioni e in mani sbagliate però.........

Ecco perchè....

Denis

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Risposta #13 il: 16/10/2018 - 21:23
Mah....Allora ricollegandomi alla discussione migrazione Emilia-Romagna dove parlo del mio amico che riesce a fare posare due branchi appena entrati dal mare nella piana su un semplice albero isolato chiedo a voi :
Come mai un branco appena entrato è cosi credulone mentre sulle prime colline crede meno e a mano a mano che penetra nel territorio crede sempre di meno ??
La risposta è semplicemente nella domanda stessa.
Come mai in certe giornate attorno al bosco della Mesola si dice oggi si sono fatti ammazzare da per tutto ?
Semplice la risposta : sono quei giorni in cui devono a tutti i costi riempirsi a più non posso prima di ripartire in massa e sono ben troppo confidenti.
Avete idea di quanti siamo a fargli vedere piccioni e zimbelli? e come potrebbero credere a tutti noi se hanno già creduto uno che gli ha pure sparato magari a poca distanza da noi ?
E poi ancora : E lassù in quota con il vento in coda in periodo di migrazione e sa di dovere raggiungere un  luogo e perchè mai dovrebbe scendere se non ne ha bisogno.


Secondo me ecco perchè non curano:
Immaginate un branco di 100 colombacci che entra dal mare Adriatico e che dia retta ad ogni appostamento che trova sulla sua strada dovendo arrivare in Sardegna o in Corsica: Quanti ne arriverebbero di quei 100 in quelle isole ?? 
Non è che pretendiamo troppo da questo uccello??
 

levante

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Risposta #12 il: 16/10/2018 - 19:51
A parer mio c' è del vero in tutto quello che è stato detto fino a qui. Rimangono  comunque e per fortuna  ancora misteriosi certi comportamenti del nostro amato colombaccio. Un saluto Levante

Seagate

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Risposta #11 il: 16/10/2018 - 16:35
In relazione all'intervento di Carlos nel mio post precedente mi riferivo proprio a casi come questi... dove altre possibili cause sembrerebbero non sussistere perché non credono?Nel corso degli anni questo comportamento si è fatto più frequente o è sempre stato così...chi meglio di voi che magari avete un'esperienza trentennale di palco può aver notato un qualche cambiamento sempre che ci sia stato? personalmente mi pare di ricordare che mio padre qua in Liguria sparava prima ai colombi che ai tordi mentre ora sembra che passino...sempre che passino... prima i tordi ma sono passati cinquant'anni e potrei ricordare male.

Carlos

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Risposta #10 il: 16/10/2018 - 10:49
Forse in ogniuna delle nostre "sensazioni" c'è un pò di vero, poi quello che succede a noi e che viviamo in diretta ci porta a preferire un'idea ad un'altra. Ma ci sono cose difficili da spiegare anche in base alle esperienze pregresse.
Noi cacciamo in una piccola vallata secondaria, con sotto il lago di Cingoli. Questo fa sì che i colombacci entrino poco disturbati negli ultimi km e la conseguenza è che ne vediamo pochi ma il numero delle curate è sempre stato molto alto, anche di branchi piuttosto grandi e alti di quota. Giovedì, 11 abbiamo visto entrare almeno 15 branchi. Viaggiavano tranquilli, medio bassi nella vallata a circa 150 metri davanti a noi, con vento praticamente assente. Le condizioni ideali per noi. Ebbene non una ci ha degnato di uno sguardo, ci passavano davanti e proseguivano senza il minimo accenno di interesse. Abbiamo provato di tutto, ma niente è cambiato. Penso che la stessa cosa sia successa anche alle poste sopra di noi perchè procedevano verso l'alto e nessuno sparava. Di solito quelli pervasi da "furor migratorio" si riconoscono subito da come viaggiano, questi sembrava andassero a spasso ma......

Denis

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Risposta #9 il: 15/10/2018 - 22:44
Per quello che riguarda la mia zona credo che i motivi per cui a volte non credono siano diversi.

Quest'ultimo argomento era stato già trattato nei precedenti forum ed era stata anche sollevata la questione se seguire l'esempio di alcuni dipartimenti francesi di richiedere che il richiamo vivo fosse riservato allo sparo a fermo senza sparo al reinvolo.


Per l'esattezza Giamp i francesi chiedono il divieto di sparo al volo per chi utilizza richiami vivi dal 1 ottobre fino al 15 novembre : vedi anche la loro petizione in atto attualmente appunto per tale richiesta.
Il fatto è che in Francia o meglio solo nel Sud-Ovest francese ci sono migliaia e migliaia di palombières ammucchiate e distante le une dalle altre solo 300 metri e tutte utilizzano un n numero sempre più maggiore di richiami ( volantino, semi volantino , racchette, leve, piccioncelle ecc...) ma la colpa non è la loro se "les palombes" non posano più ma bensì degli altri che magari nel nord della Francia sparano al volo cacciando nei campi.
Si dassero una calmata e vedessero di trovare dove sono i loro errori ( la colpa é solo la loro laggiù). Sarebbe molto meglio come già diverse volte gli ho detto sul loro sito e su certi profili facebok al punto di andare a finire con il mio ragionamento su una nota rivista di caccia.
A mio avviso secondo loro sembra che la caccia al colombaccio l'abbiano inventata loro e tutti gli altri non devono toccare "les palombes" perchè appartengono appunto al sud-ovest francese...
Un saluto, Denis

giamp50

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Risposta #8 il: 15/10/2018 - 20:34
Per quello che riguarda la mia zona credo che i motivi per cui a volte non credono siano diversi.

Principalmente perché hanno in testa la migrazione, come già spiegato dal Professore, e nulla farebbe cambiare loro idea.
Branchi consistenti, arrivati magari il giorno prima o giorni prima, riposatisi e rifocillatisi, la mattina ripartono decisi, compatti, veloci ed alti. E non ci sono richiami che tengono. Si fermeranno si, ma quando ne avranno bisogno.
Diverso per quei branchi che arrivano a mezzogiorno. Sono stanchi della traversata, affamati ed assetati. Cercano un posto tranquillo per la sosta per poi riprendere il viaggio.
Ugualmente per quelli delle sedici.

Diversamente quei singoli, coppie, gruppetti e branchi che quando vedono i piccioni o sterzano bruscamente, in genere singoli o pochi, o girano garbatamente di 45°, in genere i branchi, allora si, evidente che hanno avuto pregresse esperienze con le quali hanno acquisito l'associazione piccioni = fucilate quindi pericolo.
Questo da noi si verifica in genere alla fine della migrazione.

Quest'ultimo argomento era stato già trattato nei precedenti forum ed era stata anche sollevata la questione se seguire l'esempio di alcuni dipartimenti francesi di richiedere che il richiamo vivo fosse riservato allo sparo a fermo senza sparo al reinvolo.

walt46

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Risposta #7 il: 15/10/2018 - 19:26
Mah......qui a Genova e dintorni nn credono lo stesso.......sto vento Grecale gli fa fare dei numeri mai visti, insomms nn li sostiene,......da una vallata all altra si passa tranquillamente dal Paradiso....all inferno....questi per me sono i primi che hanno ritardato la partenza e adesso devono correre........se no li avremmo visti gia a Settembre. Io la vedo cosi. Piu tardi aggiornamento.......Liguria.Ciao. 

Rimescolo

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Risposta #6 il: 15/10/2018 - 18:31
Diciamo la nostra per onorare la domanda di N.P.R.
Conosciamo tanto del colombaccio, le abitudini alimentari, i cicli di riproduzione, i tempi di migrazione, i luoghi di nidificazione e svernamento ecc..ecc..Quello che non sappiamo e forse è giusto non sapere, oltre alla tesi di coloro che mi hanno preceduto, il mistero delle curate rimane sempre un mistero. Ci dimentichiamo "volentieri" delle piccole ma determinanti (per loro)differenti condizioni climatiche, orari di avvistamento, consistenza e altitudine del branco, direzione di migrazione o spostamento ecc..ecc..Ogni capanno ha le sue giornate favorevoli o contrarie a secondo di una serie di elementi concomitanti. Ovviamente le tecniche di esercizio devono essere sempre offerte con la determinazione e il convincimento che siano ottimali in ogni condizione climatica giornaliera. Concordo con ognuno di voi nel sostenere che la pressione venatoria, il disturbo di coloro che sparano oltre la gittata utile del fucile, l'eccessiva ostentazione di richiami, il disturbo nelle zone di pastura o dormitori ecc..ecc.., contribuiscono a rendere il selvatico sempre più nervoso e impaurito. Ha ragione Rinaldo a credere e sperare nelle diversificazioni di interesse selvatico, cinghiale compreso....forse allora i colombacci saranno più disponibili al gioco e alle "POSE", o perlomeno noi vogliamo illuderci che sia così.
In bocca al lupo a tutti
La passera è sempre la passera! Solo la fetta di cocomero fresca ci va vicino.........

aldorin

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Risposta #5 il: 15/10/2018 - 17:56
Dico anch'io la mia... che è e resta la "mia".
Vi parlo di esperienze nel medio Appennino Faentino. Ora... i colombi quando escono da Mesola iniziano a vedere calcinculo, luna park e giochi di tutti i tipi con giostre da far girare anche i .... Arrivati nelle prime colline romagnole ecco che ad ogni poggiolo vedono volantini e zimbelli in quantità industriale. Poi ci sono "quelli che mostrano richiami nell'Alto Appennino e subito da voi, in Toscana. Si passa poi alla line della media Toscana dove vedono di tutto! ... anche la donna cannone sul filo di lana. E Voi vi chiedete perché non credono? Dimenticavo! Ieri mi avevano circondato... ne avevo davanti ( di cacciatori intendo) che si erano messi nei punti di ingresso della mia vena di passo e li mitragliavano oltre i cento metri d'altezza. Poi c'erano quelli in bocchetta che facevano altrettanto. Ora, in un marasma del genere, con branchi di migliaia, centinaia, sono riuscito a posarli 8 volte, ma quando? A mattina, quasi ancora a buio e da mezzogiorno all'una... quando la massa è andata a pranzo. Aspettate un pò di giorni... alcuni cominceranno ad andare alle beccacce, altre alle allodole, altre ai tordi ed altri non so a cosa... La pressione di caccia sui colombi calerà e diventeremo bravi bravi, noi a chiamarli e loro a credere. Scusatemi se mi sono dilungato.

No park ranger

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Risposta #4 il: 15/10/2018 - 14:41
Sono del parere di seagate.
Quelli che stanno passando in questo periodo vengono da zone dove hanno imparato a conoscere il pericolo,in pratica dove il Colombo viene cacciato,quelli invece che inizieranno a curare saranno colombi che vengono da zone “vergini”.
In mezzo a tutto naturalmente ci sono anche molti altri motivi dovuti a posizione del capanno ,ora di curata,colombi giovani eccc..
Comunque tengo a precisare che anche questa mattina ho tenuto tutti i richiami in gabbia e come ieri abbiamo fatto un carniere
Sostanzioso.
La riprova vera sarà a fine stagione quando tireremo le somme

Seagate

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Risposta #3 il: 15/10/2018 - 12:08
Lungi da me voler discutere di argomenti di cui non ho conoscenze ed esperienze dirette paragonabili a quelle dei miei interlocutori...ma in ultimo tra i motivi misteriosi non potrebbe rientrare una qualche forma di memoria acquisita di specie... cerco di spiegarmi meglio se non sbaglio in questi ultimi anni vi è stato un proliferare di appostamenti fissi o temporanei con utilizzo di richiami vivi variamente specializzati... mi chiedo se i selvatici non abbiano imparato ad associare determinati comportamenti di loro consimili a situazioni di pericolo e questa loro memoria venga in un qualche modo trasmessa aiutata anche dal comportamento gregario della specie.la mia sarà magari una ipotesi fantasiosa e campata in aria ma tale possibilità è stata considerata in altri ambiti e per altre specie animali.





Enrico Cavina

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Risposta #2 il: 15/10/2018 - 03:17
Semplicemente ,molto semplicemente , " furor " migratorio .
vale a dire ( in dizione più propriamente scientifica) : ..... nel loro corpo , nel loro cervello , si è creata una maturazione di stimoli innati ed acquisiti tale che in un sistema complesso di integrati effetti sensitivi si esplica in " ecologia c.d. sensitiva migratoria ".
Comunque alcuni "perchè" rimangono mistero .
Enrico Cavina
ecavinaster@gmail.com