Salve a tutti, uno scambio di opinioni, uno scambio di esperienze, vari modi di concepire un appostamento fisso ai colombacci. Da non confondere con appostamenti temporanei occasionali, alla cerca, o nei luoghi di pastura, con cimbelli e volantini.
Ho letto con interesse le varianti poste in essere per allestire un "capanno" con richiami per la migrazione autunnale del nostro preferito.
Credo che si debbano invogliare i giovani ad esercitare questa meravigliosa e impegnativa disciplina di caccia, ma sono convinto altresì che sia necessario offrirgli la consapevolezza delle difficoltà e delle privazioni che un impianto comporta.
- Assoluta stabilità e sicurezza come già espressa molto bene, da coloro che mi hanno preceduto.
- un capanno non ammette che si possa sparare a tordi, merli o altro...
un pò per etica di caccia, un pò per le disattenzioni che possono ritardare avvistamenti di colombacci in tempi utili, un po per il tempo che potrebbe essere impiegato per la raccolta di piccola selvaggina, tutto a scapito di una assidua, attenta e scrupolosa osservazione della linea di passo e delle "sentinelle" (piccioni indicatori-avvistatori).
- mimetismo esasperato, consigliato per posizionamento di capanni che danno la curata non prima di due o tre giri di abbassamento del selvatico, fino al tiro utile.
- selezionare piccioni da richiamo che meglio si adattano alle nostre esigenze, docili e "svegli" al tempo stesso, forti nella muscolatura, reattivi alla minima sollecitazione, stimolati al lavoro da situazioni preparate allo scopo, facilità di volo o cimbellata, facilità di rientro sia per l'alimentazione che per il fine turno, nella voliera o nella cassetta.
- posizionamento a vista di ogni richiamo, sia per il capannaio, sia per il selvatico, nel raggio che può variare da 15 a 50 metri, a semicerchio, con alcuni soggetti collocati alle spalle sempre ben visibili, da cimbellare in casi di "scivolamento" o "galleggiamento" dei selvatici.
- osservazione critica e documentata del comportamento del selvatico in ogni situazione climatica, sia a caccia aperta che a caccia chiusa, (martedì e venerdì)per i nuovi impianti chiaramente, sto scrivendo soprattutto per i nuovi installatori.
- predisporre delle gabbie robuste e con rete metallica 10x10 o 10x20 per la sosta notturna dei richiami (se lasciati alla macchia)
- predisporre delle voliere robuste per la sosta notturna del periodo di utilizzo, dei volantini, preferibilmente di razza ternano-amerina.
- predisporre e installare una "baracca" per il convivio, con tanto di attrezzatura, fornelli a gas, braciere esterno, tavoli, sedie, cambusa rifornita di ogni ben di DIO ecc..ecc..
- ricoverare eventuali mezzi di trasporto sotto copertura naturale o con l'ausilio di teli ombreggianti ecc..
- predisporre un contenitore di acqua con cannella a disposizione di coloro che potrebbero transitare in loco, per i loro cani o per una umana rinfrescata.
- lasciare altresì la possibilità di una sosta occasionale umana con bottiglie di acqua sigillate, da utilizzare in caso di necessità, ambiente ordinato e pulito è sinonimo di ospitalità...
- considerare profondamente che il rispetto e la sana competizione fra capanni è ammessa, ma sono da escludere categoricamente ritorzioni o screzi di varia natura.
- al capanno non si spara di passata oltre il tiro utile, per il solo gusto di provare una remota possibilità di cattura, ma si lascia la possibilità della curata ad un altro capanno meglio posizionato o meglio organizzato.
- considerare per la gestione del capanno un impegno di molti mesi dell'anno solare, una costante attenzione delle cove, della salute dei soggetti, dell'addestramento dei giovani nati, della manutenzione delle attrezzature, (racchette, posatoi, ascensori, passerelle, torrette, potatura del bosco ecc..ecc..
- considerare e valutare attentamente l'utilità di una squadra, di pari passione, di amici disponibili alla gestione di una così complicata e complessa materia e disciplina di caccia, rispettosi gli uni degli altri ma consapevoli che ci debba essere un "capo capanno" che loro stessi dovranno eleggere per esperienza e saggezza.
- disponibilità e pazienza saranno utili a sopportare inevitabili delusioni derivate da carenze di selvatici o da comportamenti errati dei componenti l'intero impianto, sia umani che dei soggetti da richiamo, mai odiosi ma spesso causa di malumori.
- considerare sempre l'importanza di un fedelissimo e pratico cane da riporto e da cerca, per la cronaca utilizzo uno springer spaniel adorabile. Ma ogni altro soggetto specifico ha parimenti valore, breton, labrador, cocker ecc..ecc..
Per l'attrezzatura specifica, noi utilizziamo un misto di rulli a molla, ribaltina a molla e stantuffi a molla, tutti comandati manualmente, posatoi vari a varie distanze, predominanti a U fissati con morsetti a tubi innocenti, oppure a graticcio (più vicini).
In totale sollecitiamo centodieci soggetti da richiamo...con 45/50 volantini, non mi soffermo sulla utilità o meno del ferretto per il recupero, o delle mani...ogni realtà è fine a se stessa, ad ognuno il sistema e il metodo che più gradisce, ma soprattutto che è razionale e pratico. Una opinione del tutto personale, credo che si potrebbe, sarebbe utile, auspicabile, gradita e gestibile una limitazione dei soggetti da richiamo ad un massimo di 30/40 soggetti vivi. Il motivo di una così drastica limitazione, è dettata da difficoltà oggettive di gestione, e non ultimo da una esagerata manifestazione di megalomania applicata alla caccia che può danneggiare il futuro della "credibilità" del colombaccio.
Ma perchè non riducete da soli? vi domanderete voi...sappiate che in una linea di passo di 700 metri lineari ci siamo in tre capanni, con utilizzo complessivo di circa 350 piccioni da richiamo!!!!!!!!!!eppure c'è spazio ancora per godere delle emozioni di caccia, del convivio, del clima della migrazione autunnale, delle meravigliose albe ottobrine, dei magnifici riporti di BUK, dei volteggi dei vari "Nocciolo", "Betta", "Passera", "Gorgheggio", "Baggio" ecc..ecc..
Con affetto, per i giovani e per gli amici, come sempre senza imporre,
Buone feste, Rimescolo