FORUM Club Italiano del Colombaccio

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Post - massimiliano

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Discussioni Generali / Re:CAPANNO COLOMBACCI
« il: 16/02/2024 - 14:33 »
Appostamento fisso sistemato.

Grazie per l'attenzione e all'amministratore del sito/forum per aver concesso questo spazio.

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Discussioni Generali / CAPANNO COLOMBACCI
« il: 07/02/2024 - 09:19 »
Cedesi in comodato d'uso gratuito , appostamento fisso per colombacci con regolare tabella e permesso proprietario zona Colle di Val d'Elsa (Siena) .

Condizioni di uso e varie da stabilire col proprietario dell'autorizzazione.

Per informazioni 340.7131970

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Discussioni Generali / Re:SEGNALAZIONE DISSERVIZIO
« il: 13/01/2024 - 20:46 »
Ps.... Mi scuso per gli errori di battitura , scrittura da smart e senza occhiali.

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Discussioni Generali / Re:SEGNALAZIONE DISSERVIZIO
« il: 13/01/2024 - 20:35 »
E qui spero di chiudere ogni sorta di polemica con chi chessia che a me a me non interessa,  a precisa domanda se potevamo aggiungere una risposta all'argomento in questione,  ho risposto NO. Non era possibile a wuell'ora. Punto ... e qui che finisca questa pseudo farsa tra supporters o meno di questa o quella ricerca..di Mesola si è Mesola no. Io , e qui chiudo , salgo in tesa dagli anni 80 che vengono o.meno notizie da ferrarese. Non saoevam9 nulla allora e francamente chi come me ha già capelli bianchi e rughe aggiunte, frega niente anche ora.  Dall'alba al tramonto sempre......E cortesemente non tiratemi più in mezzo.   Grazie

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La Federcaccia-Uct ha annunciato che la giunta regionale ha approvato il calendario venatorio della Toscana 2023/2024.
Era rimasto uno degli ultimi in sospeso: finalmente anche il calendario venatorio della Toscana 2023/2024 è stato approvato; ne ha dato notizia la Federcaccia-Uct che, in attesa della pubblicazione del testo ufficiale, lo definisce molto simile a quello delle stagioni passate («un impianto ormai consolidato»); ritorna però il moriglione e, in deroga, entra la tortora dal collare.

L’apertura è tradizionalmente fissata alla terza domenica di settembre, la fine della stagione al 31 gennaio; la preapertura, prevista, sarà disciplinata con una delibera successiva.

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Ciao Massimo...

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Discussioni Generali / Re:Hobson: I primi risultati
« il: 02/02/2023 - 08:49 »
" Tra Querce e Palombe " dell'avvocato Mazzotti . 1976
La Bibbia dei Colombacciai !

Un grazie a Mario Peruzzi che per motivi tecnici non potendo pubblicare, mi ha chiesto gentilmente di portare in evidenza il materiale allegato !

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Bravissimo Renato ! Entro adesso e vedo qualcosa degno di nota uscire dalla tua penna ! E non è la prima volta . Questo significa essere cacciatori . Questo significa essere in simbiosi con l'attività venatoria a tutto tondo !!!

Come diceva il grande Califano ?

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Discussioni Generali / ....E LA CACCIA ?
« il: 09/02/2022 - 14:14 »
SI FA PRESTO A DIRE "GREEN": QUALI SARANNO LE RIPERCUSSIONI SU LAVORO E ECONOMIA? - LA TUTELA DI AMBIENTE E ANIMALI ENTRA NELLA NOSTRA CARTA NEGLI ARTICOLI 9 E 41: NESSUNO SCAZZO IN PARLAMENTO ED ESULTANZA BIPARTISAN, TANTO CHE NON CI SARÀ BISOGNO DI UN REFERENDUM VISTI GLI OLTRE DUE TERZI DEI VOTI FAVOREVOLI - FESTEGGIANO LA BRAMBILLA DI FORZA ITALIA E IL MINISTRO CINGOLANI, MA ORA DOPO LE BELLE PAROLE MESSE NERO SU BIANCO COSA SI FARA', AD ESEMPIO, CON GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI?

Forse è l'unico effetto positivo della pandemia, tra fenicotteri rosa in giro sulle strisce pedonali, picchi che martellavano alberi nel centro di Milano, papere con seguito di paperotti a zonzo senza paura di finire sotto l'autobus.
 
E non c'è bisogno di interpellare il commissario Rex, la giungla di Mowgli, Zanna Bianca o Masha e Orso, lo charme di Duchessa, i dalmata in fuga da Crudelia Demon, Gatto di Colazione da Tiffany.
 
Gli animali, cani, gatti, conigli, criceti, tartarughe, pesci ma non solo, persino il perfido serpente Bis di Robin Hood, insieme ad alberi secolari, pianure, laghi, valli, montagne, foreste anche non amazzoniche fanno parte dell'amorevole immaginario collettivo da tempo immemore e la battaglia per farli entrare in Costituzione è iniziata anni fa.
 
Ieri è accaduto. In compagnia del resto del creato, con ambiente, biodiversità e ecosistemi, gli animali hanno trovato la propria tutela costituzionale negli articoli 9 e 41 della Carta.
 
Il primo è una dichiarazione di principio che li accosta alla tutela del paesaggio e del patrimonio artistico, il secondo una precisazione sulla libertà di iniziativa economica, che non può ledere ambiente, biodiversità, ecosistemi, animali.
 
A differenza degli argomenti che dividono, in questo caso il passaggio al Senato e alla Camera è avvenuto senza ostacoli, con oltre i due terzi dei voti favorevoli in entrambe le Camere. Ciò significa che questa legge costituzionale non potrà essere sottoposta a referendum.
 
Fine della storia, almeno in teoria. Leggi entreranno nel dettaglio per specificare meglio come bisognerà comportarsi con la natura e gli amici dell'uomo che in molti, per delusione, cinismo o smisurata passione, arrivano a preferire agli esseri umani.

Intanto è come l'allunaggio nella storia delle missioni spaziali. Animali come gli uomini? Non proprio, ma certo non palloni da prendere a calci come ha fatto il difensore francese Zouma a un gatto in un video diventato virale proprio ieri, che gli ha scatenato addosso la rabbia del web.
 
Creature da tutelare, con diritti se non uguali, simili a quelli che pretendiamo per noi stessi. L'arco costituzionale è per una volta compatto per un successo bipartisan, e le dichiarazioni di gioia arrivano da Enrico Letta per il Pd («Il Parlamento unito difende il pianeta e il domani») a Luigi Di Maio per i 5S («passo avanti per le future generazioni») fino a Forza Italia e alla Lega (libertà di voto in Fdi), c'è chi gioisce più di altri, soprattutto al governo.

Il ministro della Transizione ecologica, Stefano Cingolani, usa toni enfatici: «Giornata epocale, ne sono molto contento come cittadino e come proprietario di cani, gatti e pappagalli».

Ma tra i politici il ruolo di paladina degli animali va senza discussione a Michela Vittoria Brambilla. Sono note le sue campagne, i programmi televisivi dedicati a trovare casa a cuccioli abbandonati, al punto da aver pagato con una certa ironìa nel centrodestra quella che era considerata una battaglia «di sinistra», se non addirittura una fissazione.
 
In realtà, come ricorda Brambilla, non facciamo che raggiungere Paesi quali Germania, Austria, Svizzera: «La tutela ambientale non è una materia o un diritto soggettivo, e oggi lo scriviamo in Costituzione come valore di rango primario anche nell'interesse delle future generazioni, facendo della tutela dell'ambiente e degli animali un valore obiettivo».

 
Non finisce qui. Perché una cosa è dare rango costituzionale alla natura, altra cosa è limitare allevamenti intensivi e vessazioni immotivate di cavie o frenare ruscelli di scorie nere che ancora oggi si buttano nei fiumi e nei mari.

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Discussioni Generali / Re:Colombi di "ritorno"
« il: 10/01/2022 - 14:28 »
Nei giorni di migrazione di metà Ottobre  2021 fu notata un’anomala MIGRAZIONE  INVERTITA  che precedette un terremoto ( 3.7 Richter)  nella nota area sismica di Visso (MC) già devastata nel 2016 .



Massimiliano Piersimoni,Rino Meotti,Andrea Campigli, Riccardo Rossi,Andrea Pieri,Massimiliano Profidia, Giacomo Secciani,Marco Stefanini,Giancarlo Fiammelli,Renato Bianchi,Filippo Della Martera,Michele Baroni ( ci scusiamo per eventuali omissioni o inesattezze)   segnalarono direttamente e/o raccolsero testimonianze del fenomeno che furono poi trasmesse ad un Centro di Ricerca Scientifica che studia le anomalie elettromagnetiche del territorio in coincidenza previsionale dei terremoti in Italia .

Le. Segnalazioni riguardarono le seguenti località del Centro Italia : Radicandoli,Volterra,Valfabbrica,Mazzolla,Alto Mugello,Savena,Val di Lamone,Santerno,Gualdo Cattaneo,Giano dell’Umbria, Massa Martana,Montecchio,Castelvecchio,Grutti,Sacinelle,Arcevia,SanSeverino Marche,Campiglia Marittima,Città di Castello,Boncio Siligate. Mugello ( ci scusiamo per eventuali omissioni o inesattezze).



I Ricercatori di livello Internazionale hanno elaborato ora un complesso Lavoro che dimostra come le tempeste elettromagnetiche c.d. “ di faglia” ,precedenti i terremoti , possono anche sconvolgere il sistema di bussola biologica che regola la migrazione degli uccelli ,così come - per le pregevoli osservazioni del Club Italiano del Colombaccio - fu registrato nel 2016 ” http://www.scienceheresy.com/ornithologyheresy/Cavina.pdf,”   ed ora nel 2021. . Il solo contributo del Club - legato alla sensibilità naturalistica dei suoi membri- si rivela ancora una volta determinante per la Ricerca Scientifica di avanguardia .



La stesura e complessa analisi delle risultanze scientifiche elaborate da Ricercatori di alta specializzazione si sono concluse ed ora un preannunciato Lavoro scientifico verrà pubblicato su una Rivista di alto profilo internazionale , e tutto con le etichette delle seguenti Istituzioni :



1 – Radio Emissions Project, Lariano, Rome, Italy; 2 – Club Italiano del Colombaccio, Italia; 3 – Department of Science and Environment UPKL, Brussels.



Qui di seguito una prima sintesi delle Conclusioni .

“ Le conclusioni di questo studio permettono di rilevare che esistono fenomeni potenzialmente registrabili che possono preavvisare il verificarsi di un terremoto, compreso il comportamento degli uccelli e in questo caso quello degli uccelli migratori, come il Colombaccio (Columba palumbus). I ricercatori coinvolti in questo studio considerano questa evidenza estremamente importante in un particolare contesto sismico come quello del territorio italiano, dato che tali comportamenti possono preannunciare il verificarsi di terremoti di una certa magnitudine. Lo studio comportamentale di questi uccelli, abbinato al monitoraggio elettromagnetico del territorio nazionale, potrebbe essere uno strumento per valutare se esiste un reale rischio sismico. I dati hanno infatti mostrato che esiste una chiara relazione tra il numero dei terremoti, il numero delle migrazioni inverse e la comparsa di segnali elettromagnetici di origine crostale, evidenza che dà importanza a questa ricerca ancora pionieristica e sperimentale “

NB- Appena pubblicato verrà data informazione.



Ringraziamo quindi - oltre i Ricercatori Specialisti-  tutti i Cacciatori che sul Forum e con segnalazioni personali hanno consentito questo importante risultato scientifico : Massimiliano Piersimoni,Rino Meotti,Andrea Campigli, Riccardo Rossi,Andrea Pieri,Massimiliano Profidia, Giacomo Secciani,Marco Stefanini,Giancarlo Fiammelli,Renato Bianchi,Filippo Della Martera,Michele Baroni ( ci scusiamo per eventuali omissioni o inesattezze) .


Enrico Cavina
https://enricocavina.academia.edu/


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Come diceva il grande Califano in una sua famosa canzone ?

Immenso Mario Peruzzi

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Discussioni Generali / Re:REFERENDUM ANTICACCIA
« il: 04/11/2021 - 08:10 »
La Lipu sui Referendum per l’abrogazione totale e di una parte della legge 157/1992 sull’attività venatoria

Come è noto, è stata avviata una raccolta firme per l’indizione di due referendum con oggetto l’abrogazione totale e l’abolizione parziale della legge 157/1992 e, in sostanza, l’abolizione dell’attività venatoria.

Tale iniziativa, alla quale la Lipu non aderisce, è stata assunta da un’associazione chiamata ORA - Rispetto per tutti gli animali (per l’abolizione totale) e da un comitato composto da 12 associazioni.

Nessuna delle principali organizzazioni ambientaliste e animaliste è stata coinvolta nella valutazione dell’iniziativa, se non quando la decisione era ormai assunta e i quesiti depositati. La richiesta avanzata ex post alle associazioni è stata semplicemente di aderire e contribuire alla campagna di raccolta delle firme.

Anche la Lipu, che non conosceva queste organizzazioni e dunque non ha mai avuto modo di relazionarsi con esse, ha ricevuto tale richiesta, alla quale, al pari di tutte le organizzazioni interpellate ex post, ha fatto presente almeno una parte delle molteplici criticità che un’azione del genere presenta.

Negli ultimi 25 anni nessun referendum ha raggiunto il quorum necessario a validarlo. L’unica eccezione è rappresentata dal referendum sul nucleare del 12-13 giugno 2011, che ottenne il quorum per poco più di 4 punti percentuali (54,79%) unicamente grazie alla drammatica combinazione con lo scalpore per la tragedia di Fukushima, occorsa solo poche settimane prima (11 marzo), in piena campagna referendaria.

Gli altri referendum sono falliti tutti, non raggiungendo il quorum nonostante le tematiche di interesse generale (dalla magistratura ai sistemi elettorali, dal mercato del lavoro alla procreazione assistita) e l'impegno diretto di forze politiche e sociali con vaste organizzazioni territoriali e disposizione di risorse. Un fallimento testimoniato dalle percentuali di votanti, lontanissime da quelle necessarie, come si evince dagli esempi riportati qui di seguito.

Abolizione della progressione delle carriere dei magistrati (1997) 30,2%
Abolizione del Ministero dell’Agricoltura (1997) 30,1%
Divieto di accesso per i cacciatori nei fondi privati (1997) 30,2%
Abolizione dell’Ordine dei giornalisti (1997) 30,0%
Rimborsi elettorali (2000) 32.2%
Sistema elettorale proporzionale (2000) 32,4%
Consiglio superiore della Magistratura (2000) 31,9%
Trattenute sindacali (2000) 32,2%
Reintegro dei lavoratori ex Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori (2003) 25,5%
Servitù coattiva per gli elettrodotti (2003) 25,4%
Procreazione assistita (2003) 25,5%
Sistema elettorali (2009) 23,31%
Proroga per le trivellazioni marine per idrocarburi (2016) 31,18%

Portare alle urne 24 milioni di cittadini (il numero all’incirca necessario al raggiungimento del quorum del 50% più uno dei votanti) è un’impresa che riesce, e a fatica, ormai solo nelle elezioni politiche. Tale impresa è pressoché impossibile in un referendum (quantomeno fino a che vigerà il principio del quorum) persino se - come dimostrano le materie dei referendum falliti - a sostenere il referendum siano soggetti di grandi dimensioni come i partiti politici, le organizzazioni sindacali, le grandi organizzazioni di categoria. Vasti spiegamenti di forze e disponibilità di risorse, per operazioni che, tra progettazione, raccolta delle firme, verifiche di legittimità, attività di propaganda elettorale e voto, richiedono lunghi tempi di preparazione, nei quali i soggetti impegnati si dedicheranno quasi esclusivamente a quell’impegno.

Il tutto, con il rischio/certezza che il quorum non venga raggiunto e con gli effetti che ne conseguono, tutt’altro che indolori, tra cui, nel caso in oggetto, l’impropria percezione che le cittadine e i cittadini del nostro Paese siano disinteressati al tema venatorio e alla tutela degli animali selvatici.

Non solo. Se anche, per assurdo, un referendum dovesse raggiungere il risultato atteso, resta in capo al Parlamento la possibilità di rimescolare le carte e tornare in breve tempo a legiferare sulla stessa materia oggetto dei quesiti referendari, facendo rientrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta. Si pensi, ad esempio, a quanto accaduto con il referendum sull’acqua pubblica (accorpato al referendum sul nucleare del 2011) rispetto al quale le decisioni politiche successive al voto hanno nella sostanza e nella forma smentito l’esito del medesimo e la volontà in esso espressa.

Peraltro, nel caso in oggetto, tale rischio risulterebbe particolarmente alto perché - per fare un altro esempio - qualora si dovesse abrogare l’articolo 19bis della legge 157/1992 che recepisce l’articolo 9 della Direttiva Uccelli in materia di deroghe al divieto di caccia (danni all’agricoltura o sicurezza pubblica), l’Italia verrebbe a trovarsi scoperta in tema di normativa comunitaria (nelle parti su cui sono già occorse una procedura di infrazione comunitaria e una condanna da parte della Corte di Giustizia) e dovrebbe quindi tornare a legiferare, con tutti i rischi comportati dal riaprire una questione positivamente chiusa negli anni scorsi.

Ciò, per non parlare dell’eventuale abrogazione dell’articolo 30, che punisce penalmente non solo i cacciatori che compiono i reati ma anche gli uccellatori che usualmente sono sprovvisti di porto di fucile e verrebbero dunque a trovarsi in una paradossale situazione di impunità.

I promotori dei referendum, come detto, hanno lanciato l'iniziativa senza confrontarsi preventivamente con i molti soggetti che si occupano costantemente di questi temi. Non hanno creato un momento di valutazione comune, non hanno discusso se fosse davvero sensato lanciare un'iniziativa del genere. La hanno decisa (peraltro in piena emergenza pandemica) e solo in seguito hanno informato le associazioni, chiedendone l’adesione. Fossimo stati interpellati per tempo, avremmo avuto modo di argomentare le tante, forti perplessità implicate dalla questione e invitato a diverse valutazioni.

La caccia non ci piace. Tra le ragioni della nascita della Lipu c’è proprio la battaglia per contrastare questa pratica, criticabile per ragioni ecologiche, ambientali, etiche, culturali, sociali. Noi pensiamo che appartenga ad un mondo passato e la contrastiamo in modo costante, progressivo e forte.

Abbiamo cominciato questa battaglia nel 1965. Abbiamo ottenuto il primo grande successo nel 1967, con l’abolizione delle caccie primaverili e il contenimento dell’uccellagione. Abbiamo continuato negli anni Settanta, con la definizione della fauna quale patrimonio dello Stato. Abbiamo proseguito con i referendum degli anni Settanta, Ottanta e primi Novanta fino alla legge 157. Siamo andati avanti, a livello nazionale ed europeo, contribuendo a ridurre a meno di quattro mesi la stagione venatoria che un tempo durava da agosto a marzo, con “finestre” di deroghe ad aprile e maggio. Abbiamo contribuito a dimezzare le specie cacciabili e ridurre di due terzi il numero dei cacciatori. Abbiamo fatto tutto questo e ancora abbiamo una lunga strada davanti, la quale porterà, ne siamo certi, alla vittoria della natura e del rispetto per le sue bellezze, esigenze, varietà.

La nostra azione, condivisa con moltissime persone e tante associazioni con cui lavoriamo assieme, ogni giorno, fianco a fianco, è un’azione complessa, impegnativa, che necessita di lavoro scientifico, dati, informazioni, azioni politiche, campagne mediatiche, coinvolgimento della gente ma che mai deve fare a meno della razionalità, della visione, della ragionevolezza, senza le quali anche i più grandi obiettivi e le migliori intenzioni rischiano di fallire, trasformandosi nel proprio contrario e infine ritorcendosi contro.

E’ un rischio che dobbiamo evitare, per il bene della natura.

http://www.lipu.it/news-natura/notizie/16-comunicati-stampa/1620-sul-referendum

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Discussioni Generali / Re:REFERENDUM ANTICACCIA
« il: 02/11/2021 - 16:32 »
Referendum per l’abolizione della caccia: raccolte 520mila firme

GROSSETO – “Sono state consegnate in Cassazione – ha dichiarato Alessandro Torlai, presidente dell’associazione Irriducibili liberazione animale e referente per la Toscana del comitato per il referendum Sì aboliamo la caccia – le firme raccolte in tutta Italia per arrivare al referendum sull’abolizione della caccia.”

“Un grande lavoro portato avanti per oltre tre mesi dai volontari di tutta Italia ed appoggiato dalle piccole associazioni, mentre realtà
come Enpa, Lav, Oipa, Lac, Wwf e non solo hanno deciso di non aderire.”

È una delusione – ha proseguito Torlai – vedere chi poteva darci un grande supporto essere assente, ma tante persone impegnandosi in un obiettivo comune sono riuscite nell’intento di raccogliere le firme.”

“La consegna di 520.000 firme tra cartacee ed online è avvenuta sabato 30 ottobre, anche se all’appello mancano molti comuni che non hanno ancora spedito i certificati elettorali: in alcuni casi per problemi meteorologici, mentre in altri, come nel caso del comune di Roma, non si conosce per quali ragioni sono stati mandati per ora 4.000 certificati su 20.000.”

“Confidiamo che la Corte di Cassazione accetti una consegna in un secondo momento, anche perché il ritardo non è dovuto a noi.”

“Entro fine anno – ha concluso il presidente – sapremo se nel 2022 avremo la possibilità di portare gli italiani al voto, tramite referendum, per decidere se abolire la caccia.”

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Discussioni Generali / Re:REFERENDUM ANTICACCIA
« il: 29/10/2021 - 17:27 »
In merito alla notizia secondo cui il comitato organizzatore del referendum Sì aboliamo la caccia, in data 26 ottobre 2021, avrebbe ottenuto una proroga per la consegna dei moduli in cui sono state raccolte le firme dei sottoscrittori e ne avrebbe richiesta un’altra al Ministero della Giustizia per il deposito delle firme, la Cabina di Regia del Mondo Venatorio intende fare alcune precisazioni importanti.

Le associazioni venatorie riconosciute e il CNCN, riuniti nella Cabina di regia venatoria, hanno seguito da vicino l’attività dei promotori sin dall’inizio della presentazione dell’iniziativa e attestano che il Comitato Si Aboliamo la caccia ha già ottenuto un mese di proroga a causa dello stato d’emergenza (come da art.11, comma 1-bis, del d.l. 22 aprile 2021, n. 52); considerato inoltre l’assenza di disposizioni di leggi che consentano di poter rimandare ulteriormente, i termini prescritti per il deposito della richiesta devono adesso considerarsi perentori.

Di conseguenza, le singole Associazioni riunite nella Cabina di regia venatoria hanno presentato diversi esposti ufficiali all’ufficio centrale per il referendum presso la Suprema Corte di Cassazione affinché disattenda ogni richiesta di proroga per la presentazione delle firme e/o la ricezione dei relativi certificati elettorali dei sottoscrittori e ogni istanza di sanatoria, come da disposizioni di legge*.

*ex art. 32, comma 3, della legge n. 352 del 1970 in relazione alla violazione degli artt. 8 e 38 della medesima legge.

Cabina di regia del mondo venatorio

Federazione Italiana della Caccia, Associazione Nazionale Libera Caccia, Enalcaccia, Arcicaccia, AnuuMigratoristi, Italcaccia, Ente Produttori Selvaggina, CNCN (Comitato Nazionale Caccia Natura).

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Discussioni Generali / Re:REFERENDUM ANTICACCIA
« il: 28/10/2021 - 14:41 »
27/10/2021
ENPA in merito all’inopportunità di indire un referendum per l’abolizione dell’attività venatoria:

Care, cari,
in molti ci stanno chiedendo delucidazioni in merito alla contrarietà di ENPA, così come di tutte le maggiori associazioni ambientaliste ed animaliste italiane, all’indire in tempi odierni i referendum contro la caccia, a cui siamo assolutamente contrari e che per questo ci vede impegnati nel suo contrasto, con razionalità, con interventi legali, istituzionali e con capacità di analisi, e con tanta passione.
Siamo consapevoli che si tratta di un messaggio lungo, prometto che ne farò una sintesi, ma vorremmo che tutti foste in grado di comprendere la nostra grande preoccupazione. Grazie.
Modalità.
L’ ENPA, al pari delle maggiori associazioni nazionali con cui quotidianamente lavora proprio sul contrasto all’attività venatoria, NON è stata contattata se non a giochi fatti, ovvero a seguito del deposito dei quesiti. Nessuna discussione preventiva, nessuna valutazione dei rischi, nessun confronto e quindi nessuna strategia condivisa, nessuna analisi sociopolitica né relativa alla sostenibilità, in tempi odierni, per un referendum così importante. Solo dopo molto tempo e a giochi già fatti e decisi, i promotori hanno preteso che ci accodassimo, visto l’enorme impegno che tale iniziativa richiede, sotto ogni punto di vista, e che evidentemente piccole associazioni non riescono a sostenere.
Un referendum non si improvvisa.
Questa vicenda danneggia lo strumento  prezioso di democrazia diretta, che è difficile e complesso: richiede un grande schieramento di forze, organizzazione centrale e periferica, molto denaro, competenze sicure. Un referendum va ben valutato, soprattutto sulle conseguenze   che può  avere il suo fallimento o anche la sua vittoria.
Sostenibilità dell’iniziativa referendaria
I capitali umani ed economici per finanziare questa avventura sono veramente ingenti. Nel referendum del 1990 i Verdi  investirono più di un miliardo di lire, gran parte del finanziamento pubblico dei partiti. Dove sono oggi i  soldi per stampare i moduli, pagare i  cancellieri, pagare spazi pubblicitari, dove sono le migliaia di volontari necessari   per raccogliere  le firme; almeno settecentomila per averne sicure cinquecentomila? Tutto questo in Agosto, in tempi di pandemia? E le altre fasi, come l'acquisizione dei certificati elettorali? Il referendum non è  un gioco.
LEGGI TUTTE LE MOTIVAZIONI NELLA LETTERA DELLA PRESIDENTE NAZIONALE ENPA, CARLA ROCCHI

ENPA in merito all’inopportunità di indire un referendum per l’abolizione dell’attività venatoria

http://www.enpa.it/it/89323/cnt/i-temi/enpa-in-merito-all-inopportunita-di-indire-un-refe.aspx


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